Questa storia partecipa a questa simpatica iniziativa: The one hundred prompt challenge che si trova sul forum di EFP.
Il prompt che ho scelto per questa flashfic è: Vita
Noi siamo ciò che facciamo finta di essere, e dovremmo porre più attenzione in ciò che facciamo finta di essere. (Kurt Vonnegut)
Se avessero chiesto a Percy Weasley che pensava del suo animaletto domestico, una volta messo piede a Hogwarts, avrebbe risposto con una smorfia e avrebbe sorvolato con un semplice “è di compagnia, ed è mediamente più gentile dei miei fratelli”. Crosta non era di certo l’animale più entusiasmante del mondo, ma si comportava bene. Per esempio, aveva morso Terence Gibbons, che lo aveva preso in giro per i suoi occhiali e aveva sfidato la sorte infilando l’indice nella gabbietta, e non si metteva a miagolare nel cuore della notte come l’animaletto di John Carlisle. C’era di meglio, dunque, come c’era sicuramente di peggio. Se proprio si poteva contestare un difetto a Crosta, difetto che aveva sempre avuto, del resto, era quello di sparire di tanto in tanto per quasi una giornata. Quando succedeva a casa Molly impazziva, temendo di ritrovarselo tra i pensili della cucina o nel bucato, ma a scuola non creava altro che una lieve apprensione in Percy. Dove si cacciasse Crosta quando scompariva, il ragazzino non avrebbe saputo dirlo, visto che si faceva sempre ritrovare sul letto, o in prossimità della gabbietta.
Ciò che probabilmente nessuno avrebbe mai sospettato era che Crosta percorreva un lungo tragitto, per un topo, spingendosi là dove un animale domestico non avrebbe generalmente osato. Del resto, Crosta non era un semplice topo, e la sua vita di roditore, spesso, gli andava stretta. Era impossibile dimenticare di essere anche Peter Minus, un uomo, e per questo fuggiva: per ritornare se stesso, o quello che si presupponeva fosse il vero se stesso. Strano a dirsi ma, a volte, tanto era ormai durato il periodo della sua seconda vita, cominciava a dubitare di essere mai stato un ragazzo. Eppure, quando sfrecciava rapido per i corridoi, ricordando ogni anfratto, quando usciva dal castello attraverso passaggi segreti nascosti, e quando raggiungeva la Stamberga Strillante e le propaggini della Foresta Proibita lì accanto, era inevitabile ritornare ad essere Peter. Riprendeva le sue sembianze con fatica, disabituato, ormai, a muoversi su due soli arti. Piccolo, grigio, inosservato, si ritrovava da solo a camminare e a sedersi, presto affaticato, su un tronco caduto o su una roccia. Scordava ogni volta la violenza coi cui i ricordi lo colpivano, sopraffacendolo. Anche dai Weasley, quando fuggiva per i campi per tornare uomo, si ripresentavano, ma dov’era ora era tutto più violento e vivido. Ogni pianta, anfratto, foglia: ogni cosa era un ricordo. Tutto era iniziato lì, in fondo. Era stato così magnifico, da ragazzo, vivere tutto quello che aveva passato; segreti, promesse, sfide, avventure… tutto così bello, fantastico, invidiabile, quasi fosse una vita di un altro. Quando la scelta giusta te la indicava qualcun altro, gentilmente, senza che ci fosse il rischio di sbagliare.
Nel giro di un’ora, i pensieri pesavano su Peter Minus così tanto da non poterli sopportare. Nel mondo che si era creato, nel mondo in cui ora viveva, non c’era posto per lui, non esisteva. Esisteva Crosta, niente altro. E gli andava bene: niente più picchi di gloria, niente più grandi avventure, come topo, ma una vita semplice, tranquilla, facile… tutto quello che voleva, che aveva sempre voluto. Niente sensi di colpa, paure, preoccupazioni, e la possibilità di poter stare ancora, per qualche anno, nel castello delle sue ore più felici.
Al grigio ragazzo, dunque, tornava a far posto il grigio topolino, ugualmente invisibile. Senza più paura che i fantasmi, o semplicemente i ricordi, tornava nella torre di Grifondoro, in quella gabbietta che era la sua casa, a farsi bonariamente riprendere dal suo padroncino che scriveva fitto fitto sulla sua pergamena come aveva visto fare tante volte, e come aveva fatto lui stesso, o forse no.
Peter Minus era morto; non era rimasto che Crosta.
01. Alba | 02. Pomeriggio | 03. Tramonto | 04. Sera | 05. Notte |
06. Bene | 07. Male | 08. Luce | 09. Oscurità | 10. Opposti |
11. |
12. Udito | 13. Tatto | 14. Gusto | 15. Olfatto |
16. Sole | 17. Pioggia | 18. Neve | 19. Nuvole | 20. Tempesta |
21. Giallo | 22. Arancione | 23. Rosso | 24. Marrone | 25. Verde |
26. Blu | 27. Viola | 28. Nero | 29. Grigio | 30. Bianco |
31. Sole | 32. Stelle | 33. Luna | 34. Pianeta | 35. Universo |
36. Autunno | 37. Inverno | 38. Primavera | 39. Estate | 40. Nessuna Stagione |
41. Temperatura | 42. Freddo | 43. Caldo | 44. Gelo | 45. Piacevole |
46. Cuore | 47. Emozioni | 48. Sensazioni | 49. Apatia | 50. Empatia |
51. Caos | 52. Anarchia | 53. Disordine | 54. Ordine | 55. Libertà |
56. Passato | 57. Presente | 58. Futuro | 59. Tempo | 60. Senza Tempo |
61. Origine | 62. Nascita | 63. Crescita | 64. |
65. Morte |
66. Acqua | 67. Fuoco | 68. Terra | 69. Aria | 70. Fulmine |
71. Orgoglio | 72. Insensibilità | 73. Gelosia | 74. Timidezza | 75. Impulsività |
76. Pigrizia | 77. Collera | 78. Vanità | 79. Invidia | 80. Insaziabilità |
81. Addio | 82. Bugie | 83. Errore | 84. Rimpianto | 85. Vendetta |
86. Sorte | 87. Destino | 88. Desiderio | 89. Sogno | 90. Incubo |
91. Grazie | 92. Scusa | 93. Giustificazioni | 94. Perdono | 95. Scelte |
96. |
97. Tema libero | 98. Tema libero | 99. Tema libero | 100. Tema libero |
The One Hundred Prompt Project © BlackIceCrystal |