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Autore: Kary91    24/05/2011    9 recensioni
“...Caroline?”
“…che c’è Jer?”
Il piccolo inclinò leggermente il capo verso destra e diede una scrollata di spalle.
“Se vuoi posso essere anche il tuo di fratellino.”
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Jeremy Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Draw me a smile.'
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Scritta per il TVG!Fest con prompt  child!Caroline/child!Jeremy “Se vuoi posso essere anche il tuo di fratellino”. 

Bonded.

 

 

Even the best fall down sometimes
Even the stars refuse to shine
Out of the back you fall in time
I somehow find you and I collide

Collide. Howie Day

 

A cinque anni, il piccolo Jeremy era un concentrato di vivacità e curiosità. Dall’età di tre,  aveva dimenticato il significato di espressioni come “non correre” e “stai fermo!” e se proprio non gli era possibile trottare da una parte all’altra della casa, allora incominciava a saltellare, perché camminare era una di quelle parole che detestava più di ogni altra al mondo.

Quel particolare pomeriggio, Jeremy si stava divertendo a fare le capriole sull’erba, mentre la sorella maggiore e i suoi amici giocavano a nascondino sul retro di casa Gilbert.

Ehy Caroline!”

Il bimbetto si raddrizzò un po’ goffamente e si fiondo di corsa verso la ragazzina che sedeva a gambe incrociate sul prato.

“Caroline, Caroline!” pigolò prima di atterrare in scivolata di fronte alla bambina, rovinandogli addosso.

“Jeremy, fermo!” Caroline esclamò indignata mentre il piccolo rideva, sollevandosi in piedi.

La ragazzina lo squadrò dalla testa ai piedi: così conciato, con i vestiti striati di verde e il visetto sporco di terriccio, ricordava più Mowgli che il fratellino della sua amica del cuore.

Però era buffo.

“Perché te ne stai qui tutta sola?” domandò candidamente Jeremy , acquattandosi sul prato accanto a lei. Incominciò ad agitare i piedi e Caroline gli scoccò un’occhiata infastidita.

 “Non sono affari tuoi!” lo rimbeccò la bambina, portandosi le braccia al petto.

Sei arrabbiata con Elena?” continuò Jeremy, prendendo a far sbattere le scarpe da ginnastica l’una contro l’altra.

“Vuoi stare fermo?”

Caroline strinse con le mani i piedi del bambino per bloccarli, con il risultato che Jeremy incominciò a scalciare furiosamente, ridacchiando divertito.

“Sei un piccolo mostro!” commentò la ragazzina lasciandogli andare i piedi. Decise di allontanarsi in direzione di casa Gilbert e lo fece,  dando le spalle al bimbetto con aria di superiorità.

 “RAWR!RAWR!”

Jeremy si sollevò in fretta e prese a saltellare dietro Caroline fingendosi un dinosauro.

“Ti mangio, Caroline!Ti mangio!”

Caroline roteò gli occhi e non aggiunse nulla, ben sapendo che l’unico modo per far desistere Jeremy era quello di ignorarlo. Ma il bambino non si arrese e dopo un paio di minuti trotterellava ancora al suo fianco con aria vivace.

“Perché hai litigato con Elena?”

Non avendo ottenuto risposta alla sua prima domanda, si era semplicemente convinto che Caroline avesse litigato con sua sorella.

“Non ho litigato con nessuno. Voglio solo giocare un po’ da sola, tutto qui. Perciò stai alla larga, Nanetto.”

Nonostante, nella maggior parte dei casi, a Caroline scocciasse avere Jeremy intorno, c’era una cosa in lui che invidiava tremendamente: il fatto che non se la prendesse mai per nulla. Lei e Elena (e qualche volta anche Bonnie) lo chiamavano “nanetto”, “moccioso” e “mostro” in continuazione, ma di rado Jeremy si offendeva o incominciava a piangere.

Perché Caroline non riusciva a fare altrettanto?

Perché… la ragazzina si lasciò sfuggire sistemandosi nuovamente sul prato, mentre Jeremy faceva altrettanto.

…Perché Elena ha sempre tutto e io no?”

Ecco. L’aveva detto.

Le guance della bambina si tinsero di rosso, mentre Jeremy infilava le manine nell’erba, agitando in fretta le ginocchia.

Ma non è vero che Elena ha tutto. Un cane non ce l’ha, perché papà non ce lo vuole prendere. Tu invece hai un gatto. Elena un gatto non ce l’ha!” spiegò il piccolo con aria pratica, ben disposto a venire a capo della questione.

…E poi tu hai capelli gialli. Elena quelli mica ce li ha.”

Caroline sorrise debolmente, leggermente sollevata.

Ma Elena è più veloce di me. E non perde quasi mai a nascondino. E ha una mamma fantastica che le fa le trecce e che la porta al parco…”

“… Ma anche la tua mamma è una forza! Fa lo sceriffo! Chissà quanti cattivi ha messo in prigione. Lei prende i cattivi e… TUM!Li butta a terra con un pugno!E poi TUM! Un altro pugno sul naso!E poi…”

Jeremy si inginocchiò e incominciò a fare a botte con un nemico immaginario, agitando i pugni contro l’aria.

Caroline scoppiò a ridere, mentre con le dita scacciava via in fretta la piccola lacrima rimasta appesa a una delle sue ciglia.

“… Elena è anche più simpatica di me.” ammise infine la bambina, strappando un filo d’erba e intrecciandolo intorno al suo indice, per farsi un anello.

“Per questo, quando si fanno le squadre, Bonnie la sceglie sempre per prima. E anche Matt.”

Jeremy si alzò in piedi e si sistemò di fronte a Caroline con le manine ben piantate sui fianchi: era così buffo, piccolo com’era, con quel cipiglio così determinato.

“Tu sei tanto di più simpatica di Elena.” Ribattè con aria seria. “E anche più bella!” aggiunse poi.

Con quelle parole, Jeremy riuscì finalmente a sfilare via l’ultimo filo di tristezza intrappolato nello sguardo della bambina.

“Oh Jeremy!”

Caroline sorrise e strinse forte a sé quel bimbetto minuscolo che si divincolò con furia.

“Scusa se ti chiamo sempre “nano”, o “mostro”. O “senza denti”

“Guarda che io i denti ce li ho!”

Jeremy spalancò la bocca arricciando il naso e ringhiando. Con quel gesto, esibì una piccola schiera di dentini da latte alla quale però ne mancavano diversi, caduti troppo presto per via dell’iperattività del bimbo.

…E sono più pericolosi di quelli dei vampiri!”

La bambina gli scompigliò i capelli con affetto.

“Lo vedi? Elena ha anche un’altra cosa che io non ho. Aggiunse poi, con aria solenne.  

Jeremy smise di fare le boccacce e la osservò incuriosito.

“Che cosa?”

Caroline si chinò, per essere alla stessa altezza del bimbetto.

“Un fratellino mitico come te!” gli rispose con un sorriso.

“Davvero?”

Jeremy ricambiò il sorriso con aria orgogliosa, ignorando la finestrella che spuntava proprio al posto di uno degli incisivi.

Caroline annuì.

“Adesso devo tornare a giocare sul retro però. O capiranno che mi sono arrabbiata perché Matt mi ha scelto dopo Elena”.

...Caroline?”

La mano di Jeremy si infilò in quella più grande della ragazzina.

…che c’è Jer?”

Il piccolo inclinò leggermente il capo verso destra e diede una scrollata di spalle.

 “Se vuoi posso essere anche il tuo di fratellino.”

Caroline lo osservò con attenzione piacevolmente sorpresa.

“Dici sul serio?”

La mano della bimba si strinse con un po’ più di decisione attorno a quella del piccolo e Jeremy annuì con aria solenne.

 “Sul serissimo!”

La ragazzina scoppiò a ridere, mentre il viso del bimbo si imperlava di entusiasmo.

 “Va bene allora!” Caroline acconsentì allegramente, prima di chinarsi un’ultima volta e sfiorargli la guancia con un bacio.

“Grazie.”

Jeremy si pulì disgustato con il dorso della mano.

Preeego!” cantilenò, concedendole un ultimo sorriso sdentato.

Caroline lo osservò allontanarsi di fretta colto dall’improvviso desiderio di fiondarsi nell’erba in combutta con qualche creatura invisibile – probabilmente un vampiro-.

Fino a solo una decina di minuti prima, Jeremy le era caduto addosso facendola innervosire e sporcandole il vestito di terriccio.

Ma in quel momento, non riusciva a fare altro che sorridere, al pensiero delle parole ingenue del bimbo. Dei suoi tentativi buffi e maldestri di consolarla.

Si erano scontrati, ma quello scontro aveva portato a qualcosa di buono. Una complicità silenziosa, che cominciava con uno e terminava con l’altro.

Un’amicizia invisibile, che li avrebbe tenuti legati per sempre.

 

***

“Bonnie ti prego rispondi”.

Caroline fece scorrere la mano sui tasti del cellulare, mentre lo sceriffo Forbes le dava le spalle, osservando il vuoto con aria vacua.

Finalmente il telefono prese a vibrare, mentre il nome dell’amica lampeggiava ad intermittenza sul display.

“Bonnie.”

Caroline si premette il ricevitore contro l’orecchio e smise di respirare.

Trattenne il fiato fino a che non fu sicura che le parole appena avvertite fossero state pronunciate sul serio.

Trattenne il fiato fino a che le lacrime non ripresero a sgorgare dai suoi occhi.

Ma questa volta erano lacrime di sollievo.

“Va bene. Grazie. Ci sentiamo dopo.”

Finalmente permise ai suoi polmoni di nutrirsi: generose sorsate d’aria le scivolarono lungo la gola, mentre sua madre volgeva lo sguardo verso di lei.

Per un istante, solo un istante, Caroline chiuse gli occhi. L’immagine di un bambinetto sporco di terriccio lampeggiò con insistenza di fronte ai suoi occhi.

La stessa immagine che non aveva fatto altro che tormentarla nel corso dell’ultima mezzora.

 “Se vuoi posso essere anche il tuo di fratellino.”

“Era Bonnie.”

Caroline avvisò sua madre avvertendo un’insolita sensazione di calore irradiare ogni angolo del suo corpo.

“Jeremy è vivo.”

 

Nota dell’autrice.

Non ha un granché senso, lo so.

Ma l’ho scritta principalmente per due motivi.

1. Sto passando un periodo di blocco per quanto riguarda la scrittura e avevo bisogno di qualche piccola peste per aiutarmi a riprendermi.

2. Jeremy e Caroline sono una delle mie accoppiate preferite in assoluto e desideravo tanto scriverci qualcosa sopra da un mucchio di tempo.  Ho sempre immaginato il piccolo Jeremy come la vivacità in persona. Un vulcano di iperattività e ingenuità. Caroline deve essere stata una piccola diva, ma in un momento di fragilità avrebbe potuto tranquillamente lasciarsi consolare dal candore disarmante del “nanetto” in questione.

Piccolo appunto: le parole di Caroline verso il finale sono tratte dalla puntata 2x22 – As I lay dying. Quella seconda parte è ambientata proprio in quell’episodio, nel momento in cui Caroline riceve la chiamata di Bonnie e scopre che Jeremy è vivo. Spero che si sia capito D:

Ultima cosa e poi vi lascio andare: ho da poco aperto una pagina su facebook in cui prenderò nota di tutti gli aggiornamenti delle mie storie. La potete trovare qui: http://www.facebook.com/#!/pages/Kary91/178479098854560

Detto questo fuggo, perché mi sono dilungata anche troppo.

Un abbraccio.

Laura

 

   
 
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