Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: SunnySideOfTheStreet    24/05/2011    2 recensioni
Quarto anno. Pansy è andata al Ballo del Ceppo con Draco e pensa che questo sia l’inizio di un’idilliaca storia d’amore. Quale rabbia nello scoprire che il suo biondino preferito se la fa con un’altra ragazza…
Questa storia ha partecipato al primo turno dell'"Incantesimi contest a turni!" indetto da Gra Gra 96 classificandosi seconda a pari merito e vincendo il Premio Stile.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa storia ha partecipato al primo turno dell'"Incantesimi contest a turni !!" di Gra Gra 96 classificandosi seconda a pari merito su undici posizioni e vincedo questo bellissimo banner per il Premio Stile. Sotto riporterò il giudizio della tenera giudicia.


Image and video hosting by TinyPic

Pansy Parkinson era sconvolta. Era nera. Era livida di rabbia. Ah, che nervoso! Li avrebbe strozzati! Tutti e due! Ma come si permettevano? Come, come, come
 

Va bene. Stiamo calme. Calma. Calma. Non è il mio ragazzo. Non lo è. Effettivamente, non lo è.

Ma io pensavo che lo fosse!

No, non è vero, non lo pensavo. Non veramente.

Sì, invece! Dopo che eravamo andati insieme al ballo…!

Non significa nulla. Nulla. Ha detto “solo come amici”.

Ma il modoin cui l’ha detto lasciava chiaramentecapire che intendeva “molto più che amici”!

Infatti. E lui e quell’altra, infatti, la pagheranno.
 

Pansy marciò giù per le scale e dritta come un ariete da sfondamento percorse i lugubri sotterranei diretta alla sala comune di Serpeverde. Sputò la parola d’ordine Vincio! come se fosse stato un insulto per la porta, attraversò la sala comune senza guardare nulla e nessuno, svoltò nel corridoietto che dava alle stanze maschili, senza esitazione spalancò la porta del dormitorio del quarto anno e rimase un attimo a fissare i letti vuoti con sguardo folle. I suoi occhi socchiusi percorsero lentamente la stanza circolare, fino ad individuare una piccola “D.M.” cucita su uno stendardo di Serpeverde.
 

Eccolo, il letto del bastardo! Ma io lo distruggo! Non si deve permettere…!
 

Marciò decisa verso il letto di Draco Malfoy, strappò via le coperte, puntò la bacchetta e pronunciò, forte e chiaro: Serpensortia!. Subito, un orribile, lungo serpente apparve dal nulla e si raggomitolò sul lenzuolo di Draco.
«Ecco, mio caro» disse con una dolcezza folle come il suo sguardo, rivolta al serpente «ora tu te ne stai buono buonino qui, e quando Draco arriva e si vuole mettere sotto le coperte perché poverino è stanco dopo essersi fatto per tutto il giorno quella sgualdrina che se me la ritrovo fra le mani la uccido, tu gli compari all’improvviso, ti avvolgi intorno al suo braccio e lo guardi minaccioso, giusto? Bravo, tesorino… ovviamente, senza fargli del male… un bello spavento sarà più che sufficiente per quel pezzo di deficiente che è talmente vigliacco che fa ancora la pipì a letto. Poi buono buono prendi e te ne vai… sono sicura che troverai un bel buchetto da cui passare per uscire e andare a vivere nella Foresta Proibita, non è vero, zucchero mio?». Pansy non parlava Serpentese, ma sembrava che il serpente (forse perché era stato creato proprio da lei) la ascoltasse e la capisse: quando lei rassettò il letto per far sembrare che non fosse passato nessuno, il serpente rimase tranquillo sotto le coperte, cercando di fare meno spessore possibile.
Giudicata la sua vendetta abbastanza mimetizzata con il letto di Draco, Pansy sorrise e se ne uscì dalla stanza soddisfatta. Mentre percorreva la sala comune, suonò la campanella di fine intervallo. Oh, merda!, pensò mettendosi a correre. Quell’ora avevano la McGranitt e sicuramente non ci teneva ad arrivare in ritardo.
Entrò in classe col fiatone, pochi minuti dopo l’inizio della lezione.
«Benvenuta, signorina Parkinson» disse la professoressa McGranitt, gelida. «Immagino avrà una valida scusa per il suo ritardo»
«Mi sono attardata in bagno, professoressa» replicò lei, sostenuta, evitando accuratamente le occhiate maliziose dei compagni. Non avrebbe dato loro la soddisfazione di sapere che quello che era successo l’aveva sconvolta al punto di arrivare tardi a lezione. «Non sto molto bene, sa…» caricò il “sa” di “significati femminili”, anche se non era sicura se la professoressa McGranitt avesse mai attraversato quella fase della pubertà, rigida e severa com’era.
Si sedette accanto a Millicent Bulstrode, senza guardare nient’altro che la lavagna, anche se dietro di lei Daphne Greengrass e Tracey Davies si scambiarono un’occhiata allusiva (Daphne arrossì) e poi ridacchiarono in direzione di Draco.
Il resto della giornata passò piuttosto lentamente. Pansy si sforzò e si sforzò di comportarsi come una regina delle nevi, ovvero di rimanere altera, irraggiungibile e sprezzante a fronte di tutti i commenti malvagi che sentiva dai suoi compagni, ma non era facile, perché quello non era proprio il suo carattere: lei era abituata a qualche bella scenata da lavatoio con i pugni sui fianchi, a fronteggiare le rivali faccia a faccia, a prendersi la soddisfazione di urlare insulti. Questa nuova linea di condotta aveva senz’altro i suoi pregi, ma la stava facendo uscire matta. All’intervallo del pomeriggio, vagava per la scuola senza meta, rimuginando sul da farsi.
 

Non ce la posso fare. Non ce la farò.

Certo che ce la farò! Non gliela darò vinta!

No, no, altro che aspettare che Draco vada a dormire, io li faccio secchi prima!

No. Non aspettano altro che questo per ridere ancora una volta di me.

Ma chi se ne frega! Io quelli li… AAAARGH!
 

Svoltò in un corridoio e vide proprio di fronte a sé Draco e Daphne che si baciavano di nuovo.
 

Io li uccido!

No! Calma! Altera, irraggiungibile regina delle nevi.

Li faccio fuori! Come si permettono!

Devo resistere! La vendetta sarà dolce!

Un cavolo! Io li voglio veder soffrire!

Altera, irraggiungibile regina delle nevi. Paga molto di più l’indifferenza che gli strepiti.

Ah, sì? Voglio proprio vedere!

Altera, irraggiungibile regina delle nevi. Altera, irraggiungibile…

Oh, d’accordo!
 

Per l’ora di cena, Pansy stava vomitando in bagno. Tutta la bile accumulata durante la giornata le dava la nausea. Non era mai stata così male. Che illusa che era stata a credere che Draco…
«Be’, che hai da guardare, dentona?» chiese sadica a Hermione Granger, che trovò fuori dal gabinetto ad aspettare il proprio turno per entrare.
«Hai una macchia di vomito sulla divisa, Pansy» rispose Hermione, altrettanto aggressiva.
«Sai cosa? Non me ne frega niente»
«Ah, sì? E allora lasciami in pace» concluse Hermione entrando nel gabinetto.
Scintille rosse sprizzarono dalla bacchetta di Pansy.
 

Calma, calma… Attaccare briga con Granger non servirà a nulla.

Servirà a me per sfogarmi!

Ma quale sfogarsi! Se solo mi azzardo a toccare quella patetica Mezzosangue secchiona mi ritrovo immediatamente con cinquanta punti in meno a Serpeverde!

Li odio, li odio, li odio…

 

Ma, come tutte le giornate, anche quella giunse al termine. E per quella volta, anche Pansy Parkinson assaporò il piacere di una vendetta consumata fredda.
Perché sentire Draco Malfoy urlare come un isterico alla vista del serpente non aveva prezzo.
Perché vedere Tiger e Goyle precipitarsi fuori dalla stanza ululando come grossi pachidermi non aveva prezzo.
Perché vedere Piton accorrere in vestaglia e ciabatte nel dormitorio dei maschi non aveva prezzo.
Perché scoprire che il direttore della Casa aveva tolto cinquanta punti a Serpeverde per aver scoperto che nel letto di Malfoy non c’era solo lui ma anche quella sgualdrina di Greengrass e che entrambi erano stati messi in punizione per due settimane… be’, Pansy non poteva che essere molto, molto soddisfatta di se stessa.
Si accoccolò sotto le coperte e si addormentò serena.
 

 

NdA: Come forse avete potuto intuire, si trattava di scrivere una storia in cui Pansy Parkinson usava l'incantesimo "Serpensortia". ^^
I pensieri di Pansy sono messi in forma dialogica perché dentro di lei convivono sentimenti contrastanti (un po’ come in tutti noi, credo ^^).
“Altera, irraggiungibile regina delle nevi” è un mantra che si trova ne Il diario di Bridget Jones.

Giudizio di Gra Gra 96
Grammatica lessico: 8.5/10 
Stile e forma: 9.6/10 
Originalità: 10/10 
Caratterizzazione personaggi: 10/10 
Giudizio personale: 10/10 
Uso incantesimo: 5/5 
Uso elemento variabile: 5/5 
Totale: 58.1/60 
Inizio col dire che questa storia mi è piaciuta moltissimo! Non avevo mai visto Pansy sotto l’ottica di una ragazza innamorata, tradita dal suo ragazzo. E per la prima volta in assoluto ho amato questo personaggio! 
Per quanto riguarda la grammatica, ho riscontrato solo qualche virgola mancante, un segno di punteggiatura sbagliato e l’assenza di due virgolette.
Lo stile mi è piaciuto tantissimo! L’idea di scrivere i pensieri contrastanti di Pansy è stata davvero ottima. Non ti ho potuto mettere il massimo a causa di quelle virgole mancanti. 
La caratterizzazione era perfetta e ho trovato la storia molto originale! 
Come giudizio personale non ho potuto che darti il massimo per i motivi elencati sopra. 
Hai usato l’incantesimi e il personaggio in modo corretto! 

Grazie per la lettura, gente!
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: SunnySideOfTheStreet