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Autore: schmiddt    24/05/2011    1 recensioni
Albus Severus Potter procedeva lentamente, affondando i piedi nella neve ad ogni passo. Achird, la splendida civetta bianca di proprietà della famiglia Potter, lo accompagnava e, volando in cerchio a pochi metri di altezza, cercava di richiamare la sua attenzione con fischi lunghi e bassi, ma Albus la ignorava.
« Rose! » chiamò, nei pressi del Lago Nero, sovrastando i lamenti di Achird. Si sfregò le mani rabbiosamente per tentare di riacquistare sensibilità alle dita e si pentì di non aver portato con sé i guanti di lana che aveva sferruzzato per il C.R.E.P.A. Stizzito si sedette su una roccia poco distante. Dannata Rosie pensò lanciando l’ennesima occhiataccia in direzione del pennuto che, imperterrito, continuava a fischiare furiosamente.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Apparenze

 

 

Albus Severus Potter procedeva lentamente, affondando i piedi nella neve ad ogni passo. Achird, la splendida civetta bianca di proprietà della famiglia Potter, lo accompagnava e, volando in cerchio a pochi metri di altezza, cercava di richiamare la sua attenzione con fischi lunghi e bassi, ma Albus la ignorava.

« Rose! » chiamò, nei pressi del Lago Nero, sovrastando i lamenti di Achird. Si sfregò le mani rabbiosamente per tentare di riacquistare sensibilità alle dita e si pentì di non aver portato con sé i guanti di lana che aveva sferruzzato per il C.R.E.P.A. Stizzito si sedette su una roccia poco distante. Dannata Rosie pensò lanciando l’ennesima occhiataccia in direzione del pennuto che, imperterrito, continuava a fischiare furiosamente.

« Ti sei perso qualcuno, Potty? » esclamò una figura alta e allampanata sbucando improvvisamente da dietro un albero, i lunghi capelli biondi appiattiti sulla fronte per via dell’orribile cappello bitorzoluto dai colori sgargianti. Uno dei numerosi regali di Albus, di quelli con il ricamo sbilenco delle iniziali.

« Scovpius » lo scimmiottò il giovane Potter imitando il suo tono cadenzato e la r moscia, Scorpius Malfoy strinse le labbra indispettito, ma decise di cambiare argomento. « Dove hai lasciato quella Pluffa al piede di una Weasley? »

Albus tornò a sfregarsi le mani con foga. « Dovevamo andare ad Hogsmeade insieme » borbottò raggomitolandosi in posizione fetale sul sasso. « Mi ha dato buca ».

« Non farti venire i lucciconi » lo avvertì Scorpius che intanto si era seduto elegantemente su un cumulo di neve, a contatto con quella, la sua pelle lattea, sembrò assumere un colorito grigiastro. « L’ho incontrata mezz’ora fa » dichiarò ghignando furbescamente, l’espressione di Al si fece esasperata.

« Non l’avrai importunata, spero ».

« Per niente ».

Albus si trattenne dal chiedere ulteriori spiegazioni temendo di scoprire quanti punti Scorpius avesse fatto perdere a Serpeverde. I Grifondoro li avrebbero battuti anche quell’anno e tutto per colpa sua.

Gli stridii di Achird divennero sempre più acuti, Scorpius sollevò lo sguardo sconcertato.

« Ti ha detto qualcosa? » gridò Al cercando di farsi sentire.

« Ha borbottato qualcosa su sette rotoli di pergamena per la McGrannit ».

Tipico di Rosie pensò Albus che si era dimenticato degli impegni pomeridiani della cugina. Si voltò verso Scorpius per ringraziarlo di averglielo ricordato, ma il ragazzo era notevolmente impallidito.

« Attento! » strillò poco virilmente indicando qualcosa alle spalle di Albus: Achird si era fiondata come un bolide impazzito nella sua direzione, rischiando di decapitarlo.

« Stupida palla di piume » tossì Albus sputando ghiaccio e terra dopo essersi scaraventato al suolo. La civetta gli si era posata sul capo facendogli sprofondare il viso nella neve. Scorpius afferrò al volo il piccolo rotolo di pergamena che Achird trasportava e, con un frullo d’ali, la civetta sparì nel nulla.

« Dovresti utilizzare i gufi della scuola » rise Scorpius afferrando l’amico per i capelli, Albus riemerse e imprecò in tutte le lingue del Mondo Magico e non, compreso il Troll. Soprattutto il Troll.

Non appena Scorpius smise di rotolare a terra, scosso dalle risate, si ricordò della pergamena che ancora stringeva tra le dita. « E’ per te » disse per poi lanciarlo ad Albus che, seduto a braccia conserte, non riuscì ad acciuffarlo, il rotolo gli rimbalzò violentemente sulla testa così da scatenare altre risate convulse da parte di Scorpius.

« Maledetto » lo rimproverò Albus seccato, srotolando la pergamena. Riconobbe immediatamente la grafia inconfondibile di Rose.

 

 

Al,

Sono io, cioè Rose, anche se so che tu sai che sono io, insomma, volevo dirti… Anzi no, ricordarti che oggi sono in punizione con la vecchia. SETTE ROTOLI DI PERGAMENA SULLA TRASFIGURAZIONE UMANA!

Non so se mi spiego… Bene… Dì a Michael di rimandare il nostro appuntamento.

Ho tolto cento punti a Malfoy perché respirava troppo  rumorosamente in corridoio, spero non ti dispiaccia.

Divertiti, ma non troppo.

 

Rose

P.S. E NON PENSARE DI UBRIACARTI!

P.S.2 Non senza di me, almeno.

P.S.3 Anche quest’anno Grifondoro vincerà la Coppa delle Case. 

 

 

Scorpius si era avvicinato ed aveva tentato di leggere oltre le spalle di Albus. « Brutta stronza » esclamò fuori di sé, d’un tratto sembrava aver perso tutta la voglia di ridere. Strappò il foglietto dalle mani di Albus e, dopo averlo accartocciato, lo scagliò con violenza nel lago.

« Vado io a riferire il messaggio a Michael » sibilò acidamente prima di sfoderare il suo solito ghigno e dirigersi a grandi passi verso il castello.

« Scorpius! » lo richiamò Albus stancamente, ma quello lo aveva liquidato con un cenno noncurante della mano e, senza neanche voltarsi, continuò a camminare fischiettando.

Albus sperò che non fornisse un pretesto a Rosie per togliergli ulteriori punti, magari lei lo avrebbe messo in punizione per aver fischiettato.

Forse avrebbe dovuto andare ad aiutarlo allontanando Rosie, o forse avrebbe dovuto aiutare quest’ultima con il tema di Trasfigurazione. Poi, però, ripensò a quando quei due avevano disertato la campagna del C.R.E.P.A.

« Che se la cavino da soli ».

   
 
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