Quadri royal wedding
Royal
Wedding
- Un Matrimonio per Tre -
Elfric
Arthur Philip Louis Wellington-Ingraham, quattordicesimo Duca di
Therringham, fratello
dell'appena incoronato Re Edoardo X, non
sapeva che quel giorno la sua vita sarebbe cambiata per sempre. E anche
parecchio.
Si stava
appunto riprendendo dagli strapazzi del tour-de-force
dell'Incoronazione di suo fratello a Westminster, con tutto il codazzo
di cappelli,
posti a sedere e posti in piedi, fotografi, parate in carrozza,
discorsi e
problemi su dove fare sedere il tal ministro e non scontentare il tal
sultano.
Erano
stati giorni difficili, ma finalmente erano finiti. Adesso che suo
fratello era
Re, con buona pace delle scommesse del tabloid che erano certi due a
uno che
sarebbe scappato prima con la sua nuova fiamma, Elfric si godeva il
meritato
riposo nella sua bella tenuta di Therringham. O almeno, fino a quel
momento
aveva creduto così.
Al
mattino niente sembrava preannunciarlo, per cui era uscito come al
solito e si
era fatto una nuotata in piscina seguita da una lezione di tae-kwon-do
e poi
sauna. Niente, e dico niente avrebbe, lasciato presagire quel
seguito. Che invece avvenne puntualmente.
A mezzogiorno il suo cameriere, Merton, irruppe
nella sala massaggi dove lui aveva appena cominciato la sua seduta
quotidiana
seduta di shiatsu (tra l'altro, tenere a mente l'indiana niente male
che era di
turno quel giorno), col fiato grosso e sventolando in mano l'oggetto
più
prosaico del mondo: un telecomando ultramoderno.
- Sua signoria! Sua signoria, guardate!
Alla tv sta succedendo il finimondo!
Elfric alzò appena un sopracciglio dal dormiveglia
che l'olio e le sapienti mani dell'indiana gli avevano indotto, dopo il
tanto
strapazzo e la fatica della notte insonne. Aveva fatto non si ricordava
più
cosa con due biondine giù al Cherry Club, e poi a seguire
nella sua limousine. Eccheccavolo!
Lo si poteva trattare in
quel modo?
Tutto quel che si ricordava era che adesso aveva un
tremendo mal di testa.
- Che hai, Merton, sei impazzito? - biascicò,
provando a tenere a freno l'impazienza che cominciava a montargli come
panna. Dopo
di che provò a richiudere gli occhi. Non era uomo da ire
prolungate.
Ma
Merton, che di solito era molto attento a non irritare il suo padrone
neppure
nelle più piccole inezie (tutti conoscevano anche troppo
bene i suoi
proverbiali scoppi di ira), stavolta si piantò proprio
davanti al lettino, e insistette,
imperterrito. Addirittura lo
scrollò,
il farabutto!
- E' importante, vostra Signoria! Oserei dire che è
quasi vitale.
Dopo di che, con un fare gelido che non riusciva a
tradire l'imbarazzo, diresse il lungo, piatto telecomando verso uno
degli ultra
sofisticati schermi al plasma che campeggiavano in ogni stanza a
Therringham. Il
padrone amava trattarsi bene. Accese e cominciò ad
armeggiare per alzare il
volume.
- Ma che combini? - cominciò a infastidirsi molto
Elfric, aggrottando le belle sopracciglia. A quel punto, massaggio
rovinato. Si
tirò su, mentre l'indiana fuggiva discretamente in disparte.
- Che razza di roba sta succedendo? - ripeté, visto
che Merton non lo stava a sentire. Era tutto preso dallo schermo. Su
cui viaggiavano
a velocità assurda immagini davvero incredibili.
Tg ovunque. Ed era strano, perché sembravano edizioni
speciali. E Elfric pensava che
quelle le avessero già consumate tutte i giorni scorsi.
Su ogni schermata
giocavano a rincorrersi muti grandangoli
di gente ammassata, gente che urlava, gente che rideva. Il tutto
davanti a Buckingam Palace?
Poi l'immagine di una modella procace, piuttosto
sexy in un tubino attillato. Foto di spiagge, un elicottero, e poi
l'immagine
di suo fratello. Suo fratello il Re?
-
L'ex Re -
corresse tossicchiando Merton. Sembrava in qualche modo
compiaciuto.
- Che stai dicendo? Alza! - intimò Elfric - E' mio
fratello! M,a che ci fa con quella bionda sopra il suo elicottero?
Ora nelle immagini si vedeva un prato, e la tenuta
reale e delle guardie che cercavano di allontanare la gente. Sul fondo
si
allontanava un elicottero, da cui quello che fino al giorno prima era
Re stava
facendo ciao ciao con la mano.
Elfric si tirò indietro, senza capire. Poi si
alzò,
andò al mobiletto bar e si versò una generosa
dose di scotch.
- Ma che sta succedendo? E' uno scherzo? -chiese
buttando tutto giù di un fiato - Una di quelle maledette candid camera per ricchi?
- Niente affatto - scrollò la testa Merton - Vostro
fratello ha appena lasciato Londra per una destinazione sconosciuta. La
stampa
mormora che si tratti di Bali, ma dai Servizi vi mandano a dire che
è più
probabile una banale Cuba.
Elfric
lo
guardò così senza capire. Aprì la
bocca e poi la richiuse. Non poteva essere
vero. Suo fratello non poteva essere appena fuggito via con la sua
nuova
fiamma. Esattamente come aveva annunciato. Adesso era Re, ecchecavolo!
- Cosa? Ma non può mica farlo, non dopo
l'Incoronazione!
- Ve lo ripeto, signore. Me ne dolgo, ma alle
undici e quaranta di stamani vostro fratello ha lasciato Londra in
compagnia
della signorina Fuentes, sopra l'elicottero di vostra nonna, la nostra
amata
regina Dorothea.
Elfric
era sconvolto. Sapeva di quell'amorazzo di suo fratello anche prima che il loro nonno Enrico IX,
morendo,
un mese prima, lasciasse libero il trono. Ma non credeva che Eddy si
sarebbe
spinto tanto avanti da attuare quello che aveva sempre dichiarato: che
un
secondo dopo essere diventato Re avrebbe caricato la sua bella e
avrebbe
salutato tutti quanti.
-
Adesso la nonna lo ammazza - fu tutto quello che riuscì a
sussurrare, scuotendo
la bella testa di riccioli scuri. Dopo di che si versò un
altro bel goccio.
Merton si limitò ad annuire, pensoso. Ora in tv
passavano le immagini di una vecchia enormemente grassa, schiacciata tra ermellino e
corona.
- Chissà che botta - mugolò Elfric - povera nonna
Dorothy. Lei ci teneva così tanto che Eddy. Oh che casino
… oh che casino
…
- Certo. Ma vostro fratello ha fatto una scelta.
Una scelta che, se ha rovinato lui, sicuramente fa la fortuna di altri.
Nella
vita la ruota gira, Sir.
- Che stai dicendo, Merton? - fece Elfric, con
l'aria fissa e smarrita nel bicchiere. Ancora non se ne capacitava
proprio.
Fu a
quel punto che Merton sorrise ed enigmatico estrasse un foglio dalla
tasca
della sua elegantissima livrea blu.
-
Il Re è morto, si diceva un tempo. Ma in questo
caso, non saprei proprio che dire. Lunga vita al Re, Sir, in ogni caso
- dopo
di che si inchinò, davanti agli occhi basiti della
massaggiatrice indiana - Dio
vi salvi, Sir, ma siete Voi.
Salve a tutti! Mi presento, sono Minimelania :)
Forse qualcuno (pochi) mi conosce già, per chi invece non ha idea di chi sono ...
Beh, sono la pazza che di solito intasa il fandom di Notre-Dame de Paris di storie *triiiisti*.
O anche allegre, dipende ^__^
Stavolta invece ho pensato di cimentarmi in qualcosa di più frivolo:
una bella ff su un tema che negli ultimi tempi è molto in voga
ovvero un bel Matrimonio Reale!
Sperando che il primo capitolo abbia catturato almeno un pochino della vostra attenzione,
vi do appuntamento a tra qualche giorno per il seguito :)
Nel frattempo un grosso bacio a tutti
(e mille grazie a PIEMME CULLEN per la bellissima IMMAGINE di COPERTINA)
da