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Autore: Jill_BSAA    27/05/2011    0 recensioni
Sasuke aprì gli occhi e quella luce, seppure fioca, lo abbagliò, facendogli serrare le iridi per evitare di esserne accecato, erano giorni che era cullato dall’oscurità e ormai si era abituato solo ad essa..poi lentamente cercò di abituarsi a quella luce, riuscendo pian piano ad aprire gli occhi, e lo vide. Un senso di disgustò gli fece rivoltare lo stomaco, tanto da essere costretto a mettersi carponi per riuscire a resistere ai conati di vomito che gli stavano risalendo lungo l’esofago.
Genere: Azione, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
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La luce filtrava dagli alberi che componevano la foresta appena  fuori dalla terra del fuoco, in una landa di terra chiamata Otogakureno sato .
 
Sasuke aprì gli occhi e quella luce, seppure fioca, lo abbagliò, facendogli serrare le iridi per evitare di esserne accecato, erano giorni che era cullato dall’oscurità e ormai si era abituato solo ad essa..poi lentamente cercò di abituarsi a quella luce, riuscendo pian piano ad aprire gli occhi, e lo vide. Un senso di disgustò gli fece rivoltare lo stomaco, tanto da essere costretto a mettersi carponi per riuscire a resistere ai conati di vomito che gli stavano risalendo lungo l’esofago. Orochimaru era in piedi da vanti a lui, sul viso serpentesco  un sorriso mellifluo faceva trasparire gioia mista a trionfo< Sasuke Uchiha..> la voce gli uscì dalla  bocca come un sibilo mentre si passava la lingua sulle labbra bagnandole Sasuke provò a mettersi in piedi,  ma in vano, le gambe tremarono sotto il peso del suo corpo ancora provato dallo scontro con Naruto e il segno maledetto gli bruciava sotto la pelle tanto da far affacciare nella sua mente il desiderio di togliersi quell’involucro di carne e gettarlo lontano. Mentre la sofferenza e la disperazione avevano trasformato il suo viso in una maschera di angoscia e dolore.
< così va bene ragazzo> sibilò l’essere davanti a lui allargando maggiormente il sorriso e facendogli  segno con il capo di seguirlo. Il moro cercò di alzarsi nuovamente, e a fatica riuscì a portarsi in piedi. Con una mano sullo stomaco per cercare di alleviare il dolore cominciò a camminare a passi lenti e misurati fino a quando il ricordo di quello che era successo non gli si disegnò davanti agli occhi.

“Forse è vero non ho avuto ne dei genitori ne fratelli, ma con te ho capito finalmente cosa significa avere una famiglia..” un ragazzino biondo stava parlando sotto di lui, sembrava non aver paura nonostante la ferocia nello sguardo vermiglio dell’Uchiha,  e le sue mani così pericolosamente vicine al collo dell’altro..Naruto sorrideva, d’altronde con lui lo faceva sempre..

Una fitta di dolore colse il giovane impreparato e con un urlo, che squarciò il silenzio di quel luogo desolato,  cadde a terra, la mano  si stringeva convulsamente alla base del collo dove le tre tomoe nere pulsavano e bruciavano. Sasuke rimase a terra senza fiato quando il dolore cessò d’intensità, piccole goccioline di sudore gli imperlavano la fronte scivolandogli lungo la parte esterna dell’occhio per cadere sul terreno, il petto si  alzava e si abbassava spasmodicamente alla ricerca di aria.

lo zittì bruscamente Orochimaru guardandolo con finta apprensione, avendo capito chiaramente cosa stava passando per la testa dell’Uchiha.
solo questo affermò prima di voltarsi e continuare a camminare lentamente per far si che Sasuke riuscisse a seguirlo. D’altro canto il giovane non sapeva bene cosa fare, non poteva dimenticare, ma non poteva nemmeno illudersi di essere come loro, la sua strada era estremamente diversa da quella dei suoi amici. Si stupì trovandosi a sorridere al pensiero di quella parola, ma subito la sua espressione si tramutò nuovamente..lui non avrebbe più avuto amici..non avrebbe più avuto nessuno, ora era un vendicatore e così doveva votare la sua vita unicamente alla sua missione, e lo avrebbe fatto più facilmente sei visi di due ragazzini dai capelli biondi e rosa  non lo tormentassero, ma scrollando la testa si alzò a fatica, doveva uccidere Itachi…era l’unica cosa che importava e l’unica cosa che sarebbe importata per sempre… 
  
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