"Non
ti sopporto più!" La mano si leva in aria e va a colpire violentemente ed
a palmo aperto la guancia del biondino attonito. "Mi fai schifo!"
"Hai
osato...tu hai osato...." Ansima confusamente il Serpeverde.
"Ho
osato sì! E vorrei rifarlo, ma mi fa da fastidio anche solo vederti,
stronzo!" E detto ciò, l'incavolata Caposcuola se ne andò dalla stanza
sbattendo la porta della Sala Comune adesso deserta, se non per due figure.
"Ha
osato...!"
"Dai
amore..." Disse una di queste. "Vedrai che le passerà, magari è solo
in preda ad una crisi di gelosia... Sbaglio o dovevi completarmi un
massaggio?"
"Comunque,
la Parkinson è carina..." Completò Ron trangugiando del porridge, lo
stesso che al ragazzo al suo fianco andò di traverso.
La
reazione fu colta anche dagli altri due partecipanti alla discussione sulle
bellezze femminili di Hogwarts, ossia i compagni di dormitorio dei già nominati
Grifondoro.
"E
dai, Harry!" Disse uno di questi, Seamus Finnigan. "Non fare il
bigotto, sarà Serpeverde, sarà stronza, ma credo che insieme a Ginny sia la
ragazza più ambita di tutta la scuola!" Aggiunse,indicando il soggetto in
questione entrare in sala grande con un'espressione feroce sul viso.
Il
Bambino Sopravvissuto, tossendo per il cibo che non accennava a voler essere
inghiottito, scosse violentemente il capo. "O...er...e!"
"Come
scusa?Credo di non aver capito!" Ridacchiò Dean Thomas.
"Non
per me!" Ripetè l'interpellato, di un bel color porpora dovuto allo
sfiorato soffocamento.
"Oh,
è vero! Lui ha occhi solo per una certa secchiona ad ore tre!" Rise Ron
indicando la mora Caposcuola in avvicinamento.
"Non
è vero!" Si ribellò Harry, ma non poté aggiungere altro visto l'arrivo
dell'amica.
"Cosa
non è vero?" Chiese infatti Hermione.
"Che
tu non saresti venuta stasera... Perchè è vero che ci sarai... Giusto?" La
mise sotto torchio Dean.
La
ragazza arrossì violentemente e lanciò uno sguardo verso Harry.
"Oh...Ehm...Credo di si..."
"Perfetto!
Ore 23, Stanza delle Necessità!"
"Già...
Perfetto..." Mugugnò un Harry Potter dall'aria decisamente afflitta.
"Buongiorno
Pansy, chi non muore si rivede!" Esclama la mia compagna di banco nel
vedermi raggiungerla finalmente. Ho saltato la prima ora di Pozioni, ma Piton
non mi dirà mai nulla, considerando quanto mi adora.
Adesso,
fregandomene altamente della lezione di quel patetico Ruf, mi volto verso di
lei.
"Blaise,sei
la mia migliore amica e voglio sapere cosa ne pensi della situazione."
Taglio corto.
Lei,
prendendo appunti, e non chiedetemi come fa, risponde "Sinceramente? Credo
tu debba chiedere scusa a Dra. Cioè, oggi mi c'è voluta quasi mezz'ora perchè
smettesse di ripetere 'ha osato'!"
"Ben
gli sta!" le dico, ma in realtà mi sento in colpa. Dra in fondo è l'altro
mio migliore amico, mi stava solo dicendo come la pensava, tentava di aiutarmi,
quando io l'ho aggredito... Forse davvero gli chiederò scusa. "Comunque,
non mi riferivo a lui... Voglio sapere cosa pensi di me e l'altro lui..."
"Dacci
un taglio Pansy." La risposta di Blaise mi sega le gambe. "Il gioco è
bello quando dura poco, scendi dal mondo delle nuvole e rimetti i piedi per
terra. Ecco cosa ne penso. Sbaglio o Theo ti ha chiesto di andare a Hogsmeade
con lui, sabato?"
"Theo?Uhm...si..."
Il mio non è certo un problema di carenza di pretendenti, Blaise!. Sono più
bella di te, sono più cattiva, sono più attraente... Se è per questo anche
Davis e Coleridge mi hanno chiesto di andare con loro a Hogsmeade.. ma non mi
interessano granché... Sono tutti pallosi... No va beh, Theo non lo è, ma siamo
cresciuti insieme... come posso uscirci? Se ci prova, gli mollo una sberla,ma
poi i nostri rapporti non saranno più quelli di prima...
"Professore
posso andare in bagno?" Una voce mi riporta alla lezione, e seguo tutti i
movimenti del bel ragazzo che adesso si alza, si liscia istintivamente i
pantaloni contro le belle gambe muscolose, si gira, lancia un'occhiolino al
compagno di banco ed con andatura lenta esce dalla classe. E' cresciuto parecchio
il Pezzente, durante l'estate, eh?
"Blaise,
fa finta che sto male, avanti!" Ghigno mentre cerco nella tasca..oh
eccola! Ne porto sempre una con me in caso di bisogno... Pasticche
Vomitose...eccezionali... Ne mastico velocemente un pezzettino e subito sento i
conati darmi la nausea. "Presto Blaise!"
La mia
amica non può fare altro che eseguire, e trascinarmi fuori dalla classe dopo
aver ricevuto il permesso dell'insegnante.
"Che
diavolo fai, avverti prima!" Sbraita mentre io inghiotto l'antidoto, cioè
l'altra estremità della pasticca.
"Zitta
e seguimi!" Il mio ghignetto è sempre più contento: non che seguire
Weasley mi diverta, ma almeno non mi annoia come una lezione di quel
pallosissimo fantasma! Lo vedo svoltare in fondo al corridoio, sembra avere
fretta, chissà magari perchè gli scappa?
Ma
stranamente non prende la via verso i bagni maschili. Si dirige invece lungo
dei corridoi che..ma sì, sta andando nelle cucine! Mi incuriosisco.
"Pansy...
che cacchio hai in mente?!" Si lamenta la mia migliore amica.
"Zitta
e seguimi!" Come da me previsto, Weasel è entrato nelle cucine. Mi
affaccio oltre il quadro con la frutta e scosto leggermente la porta, così da
sentire "Hai capito vero Dobby? Venti bottiglie. E' Harry che ne ha
bisogno, quindi non dimenticarlo! Alle undici, Stanza delle Necessità... Mi
raccomando!"
"Si
signorino!" Squittisce un elfo la cui voce non mi è nuova, e faccio appena
in tempo a tirare Blaise dietro la statua di Molgar Mollegambe che già il
nostro amico Grifondoro esce.
Il mio
ghigno è diventato formato famiglia. Mi passo una mano fra i lunghi capelli
biondi, tanto per quanto possa farlo tornano sempre in ordine al loro posto, e
sussurro soddisfatta "Amica mia, stasera abbiamo da fare!"
Blaise
sospira affranta. Ha già capito, lei.
Ore
23,00. Stanza delle Necessità.
Sette
ragazzi sono disposti in cerchio al centro della camera, li circondano un letto
a baldacchino dall'aria molto comoda, diversi puff e poltroncine, e semplici
separè che dovrebbero nascondere momentaneamente alla vista chi vi si cela.
Accanto ad ognuno e sparse un po' ovunque, parecchie bottiglie colme alcune di
liquidi non proprio analcolici, altre di simpatiche pozioni. Al centro, una
base sostiene una freccia, ed ai lati della base stanno le carte. Sopra ognuna,
oltre al simbolo ed al colore, troneggia il nome del gioco, French Kiss.
Hermione
Granger, riluttante Caposcuola di Grifondoro, tiene in mano una bottiglia
contenente qualcosa di simile ad acqua. "Qui c'è il Veritaserum...
Avanti!" E, dopo averne bevuto un sorso, lo passa alla sua prima vicina,
Ginny, che a sua volta darà la bottiglia a Dean, quindi a Lavanda, Ron, Harry
ed infine il famigerato contenitore finirà il suo giro tra le mani di Finnigan.
O almeno, così pensarono i Grifondoro.
"Benissimo,
la più giovane giri la freccia e..." Seamus si interruppe nel vedersi
levare la bottiglia di mano da qualcosa di invisibile. Invisibile per poco
però, perchè presto una mano seguita da un corpo ben conosciuto si rivelò
autrice di quel gesto. "Scusa Finnigan, a noi non ne offri?" Lo prese
in giro Draco.
A
differenza della fidanzata, il Serpeverde aveva subito approvato l'idea di
Pansy, cosa che li aveva fatti riappacificare. Adesso, Draco rese visibili
anche le altre due, la mora e la bionda, la bella e quella intelligente, come
amava sottolineare lui sapendo di ferirle entrambe.
Bevve con
gusto il suo sorso di Pozione, quindi lo passò alla bella in questione.
"Vuoi favorire, Pansy?"
"Certamente!"
Infine,
anche Blaise accettò la bottiglia e assaggiò il contenuto.
"Possiamo
cominciare, adesso?" Chiese quindi la bionda Serpeverde prendendo posto
fra gli ammutoliti Grifondoro, tra Finnigan e la Granger.
Draco
sedette accanto a Lavanda e pose Blaise a distanziarlo da Weasley.
"Scusa?Giocate
anche voi?" Chiese a quel punto Thomas, come folgorato.
"Secondo
te ci siamo seduti per fare le belle statuine? Avanti, chi deve girarla questa
freccia, la Weasley? Dai stiamo perdendo tempo!" Sbottò Malfoy.
Ron si
alzò di scatto, livido di rabbia. "Non so come l'abbiate saputo e non
voglio sapere perchè volete giocare...So solo che se non uscite immediatamente
di qui potrei non controllarmi e sbattervi fuori a pedate!"
"Se
non ci fai giocare, tolgo cinquanta punti a testa per questa bravata...povero
Grifondoro...mi sa che ve la sognate la coppa..." Minacciò la Parkinson
guardandosi distrattamente le perfette unghie di una mano.
Ron
pronunciò qualche improperio da far paura, ma Hermione alzò una mano.
"Controllati, può farlo sul serio,se vuole. E' una Caposcuola..."
"Si
ma anche tu lo sei!" Sbraitò il rosso.
"Certo
ma che vuoi che faccia, che levi quattrocento punti a testa a tutti i
Serpeverde presenti?! Il massimo che posso levare è cinquanta, come Pansy, e
centocinquanta punti di totale sono tutto sommato recuperabili per
Serpeverde... Ma seicentocinquanta per noi significa che possiamo andarci a
nascondere!" Ragionò lei. Era pur sempre la più brillante studentessa di
Hogwarts!
"Precisamente
Granger... Altre obiezioni?" Chiese a questo punto la Parkinson, alla
quale Seamus rispose "Non credo proprio...iniziamo?"
"Non
se ne parla!" Si ribellò ancora Ron.
Sorprendentemente,
fu Harry a guardarlo e rispondere. "Dai mettiti seduto e calmati. Non hai
sentito? Se chiamano i professori siamo fottuti... Ho voglia quanto te di
giocare con loro,ma non possiamo farci nulla...Ginny, gira la freccia.."
Come
comandata da volontà superiore, la chiamata in causa obbedì senza una parola, e
fece ruotare la freccia. Obbligo, fortunatamente leggero, che fu Dean a
leggere. "Scegli due indumenti che la tua prima vicina di destra deve
levare!"
La
ragazza in questione era Lavanda. Seamus lanciò uno sguardo d'intesa a colei
che avrebbe scelto,che intuì, ma non volle essere troppo cattiva. "Scarpe
e calzamaglie."
Il gioco,
obbedendo, fece scomparire gli indumenti nominati, che riapparvero poco
lontano, sopra una poltrona.
Era il
turno di Hermione, alla quale sempre Dean lesse la domanda leggera. "C'è
qualcuno che ti piace in questa stanza?"
"Si"
Rispose quasi senza accorgersene l'interpellata, maledicendo il Veritaserum.
"Parkinson...la
freccia..." Disse Dean allora, e tutti gli sguardi si incollarono alla
bella Serpeverde,uno dei quali particolarmente attento, mentre lei si sporgeva
per girare la freccia. Obbligo. Pesante.
"Grandioso!"
Esclamò lei con noncuranza. In realtà il cuore prese a martellarle nel petto.
Finnigan
prese la carta. "Bacia sensualmente il collo del ragazzo con la data di
nascita più vicina alla tua...Che giorno fai il compleanno Parkinson?"
"Il
2 agosto."
Hermione
si batté un palmo sulla fronte, Ron lanciò uno sguardo al suo migliore amico
che la diceva lunga ed Harry... rispose con terrore puro allo sguardo di Ron.
"Beh
che c'è? Chi è il fortunato?" Chiese ancora Seamus, con un largo sorriso.
Lui era del 20 agosto, già pregustava quelle morbide labbra su di se...
"Harry
è nato il 31 luglio..." Sussurrò Hermione.
"Uff
e perché tutte queste storie?! Avanti San Potter, questa cosa non uscirà di qui
ad intaccare la tua fama!" Se ne uscì Draco, avendo notato che la sua
migliore amica non sembrava in grado di proferir verbo. "E poi non voglio
che la reputazione di Pansy sia rovinata da un simile acquisto... Vai bella,
compi quest'obbligo!"
La bionda
si riscosse e si alzò dal suo posto. Fissò i propri occhi azzurri in quelli
verdi del Bambino Sopravvissuto, che contenevano un'incredibile inquietudine.
"Dai Potter vediamo se riesco a calmarti io..." Gli sussurrò a fior
di labbra, quindi salì a cavalcioni su di lui e cominciò a mordicchiargli dolcemente
il collo, dimostrandogli tutta la sua bravura. Il ragazzo stava sudando freddo.
"Ehm...credo
possa bastare..." S'intromise dopo poco (o molto? nessuno dei due
coinvolti riusciva a stabilirlo!) Ron, che invitò quindi Seamus a girare la
freccia. Mentre questi lo faceva, Harry, visibilmente accaldato, levò il
maglione.
"Obbligo
leggero, Finnigan... Voglio leggere io!" Fece Pansy. Sembrava che quanto
successo non l'avesse minimamente scomposta. "Dunque... da un bacio in
guancia alla ragazza che più di tutte vorresti che uscisse con te!"
Seamus,
sotto l'effetto della Pozione di Hermione, si alzò e non esitò a scegliere.
Depositò un leggero bacio sulla guancia di un'arrossita Lavanda Brown.
"Prego
Potter, tocca a te!" Incitò allora Malfoy.
Harry
sentì la tensione, ma questa si sciolse quando vide che gli toccava una
domanda. Pesante, ma pur sempre una domanda! Cosa mai potevano chiedergli di
più imbarazzante di un altro obbligo con la Parkinson?!
"Leggo
io!" Si fece avanti Hermione. Ma quando lesse, arrossì e si sentì morire
per l'amico. "Sei vergine?"
Harry
sembrò per un attimo cianotico, come se volesse lottare contro la risposta
perchè non uscisse, ma alla fine bisbigliò un debolissimo 'si'.
"San
Potter...ci avrei giurato!" Rise Draco, beccandosi una gomitata della
fidanzata.
Non
visti, gli occhi di Pansy si erano illuminati per un attimo.
Ron
ottenne un bell'obbligo leggero, che gli lesse Lavanda. "Devi baciare
tutte le ragazze più piccole di te?! Che obbligo fastidioso, eh?" Risultò
che tutte le Grifondoro lo erano, ma nessuna Serpeverde. Ovviamente nessuno
ebbe nulla da ridire quando Ginny usò il jolly per evitare di baciare il
fratello.
Quindi fu
il turno di Blaise.
Hermione
notò lo sguardo preoccupato della ragazza. Fortunatamente, era una domanda, semplice.
"Secondo te,il tuo primo vicino di destra vorrebbe uscire con una delle
ragazze presenti?"
"Non
ho dubbi al riguardo!" Rispose subito lei, avendo anche intuito con chi
Weasley avrebbe gradito restare un po' da solo.
Toccava a
Draco. Obbligo. Pesante.
"Permettete?"
Prese subito la carta Pansy. Quando l'ebbe letta, scoppiò a ridere.
"Scegli una delle ragazze presenti e dalle un French Kiss!"
"Che
nessuna si offenda!Posso, amore?" Chiese quindi ironico,avvicinandosi alle
labbra della fidanzata. Con grande stupore dei presenti (Beh, non di Pansy che
conosceva le loro smancerie), il bacio fu certo lungo e profondo, ma aveva un
che di dolce, tenero ecco, non certo il bacio violento e passionale che si
aspettavano da Draco Malfoy!
Lavanda
dovette rispondere ad una domanda decisamente imbarazzante. "Chi, fra i
presenti, pensi si masturbi di più?" Lei, ridendo,indicò Seamus, che si
mostrò indignato.
A Dean
l'obbligo fu oltremodo pesante. Doveva baciare la sua prima vicina di sinistra.
Sulle labbra. Seamus non glielo avrebbe mai perdonato, e non osava incrociare
lo sguardo di Ginny! Per cui quello con Lavanda fu un bacio decisamente veloce.
Il giro
ricominciò con l'obbligo di Ginny che dovette baciare Seamus. In molti
pensarono di leggere nel suo sguardo le parole 'tremenda vendetta!'.
Ad
Hermione toccò scegliere il ragazzo da baciare sul collo. La scelta fu
abbastanza ovvia, cioè, avrebbe voluto dire Harry, ma questi obiettò che lui
aveva già dato e dato che l'unico con cui aveva sufficiente confidenza era
Ron...entrambi viola per l'imbarazzo eseguirono.
Ancora
una volta quello di Pansy fu un obbligo pesante. Lo lesse Seamus, che disse
"Pare che la tua prima vicina di sinistra, ossia Blaise, debba scegliere
quali elementi devi levarti in un sensuale spogliarello!"
Il
sorriso che le due Serpeverde si scambiarono non era per nulla rassicurante.
La bionda
si alzò, schioccò le dita mentre una musica adatta si propagava nell'aria e
fece un segno all'amica come per dirle di cominciare ad ordinare. Com'era ovvio
Blaise partì dal maglione, che Pansy sfilò lentamente, quindi lanciò fra le
mani di Draco, che scoppiò a ridere e le fece l'occhiolino. Il secondo
indumento furono le scarpe, così che lei si ritrovò ad essere la seconda
scalza, quindi.. "Pansy, perchè non levi la camicetta adesso?"
Bottone
dopo bottone...uno dei presenti aveva il cuore in gola... la camicetta fu
lasciata cadere fra le braccia di Seamus, che le fece un segno di 'ok,
gradisco!'.
Finita la
penitenza, cessò la musica provocante e la bionda risedette indossando solo il
reggiseno bianco e la gonnellina a pieghe, ma sembrò non farci caso.
Fu il
turno di Finnigan, il cui obbligò leggero però consisteva solo nel cambiare di
posto con la prima vicina di destra... guarda caso Pansy.
"Ci
si rivede,Potter!" Mormorò piano lei, sedendo vicina al moro, in modo che
sentisse solo lui.
"Tieni,
o prendi freddo." Rispose lapidario lui, ripescando il maglione e
porgendoglielo.
“Comunque,
tocca a te!" Gli ricordò lei accettandolo.
Il ragazzo
girò la freccia. Obbligo, leggero fortunatamente. Ma questa volta il ragazzo
non fece l'errore di rilassare i muscoli, e direi per fortuna, viste le parole
che Ginny gli lesse.
"Dovrai
tenere in braccio la tua prima vicina di sinistra, per un minimo di due giri,
fin quando lei lo vorrà!"
Harry
chiuse gli occhi un istante, fin quando una voce gli ricordò "Potter che
dobbiamo fare?" Quindi accolse la bionda sulle sue ginocchia. Con sua
somma sorpresa, la ragazza non si mostrò rigida, ma appoggiò la testa sul suo
petto e si accoccolò fra le sue braccia. Harry temette che il cuore gli avrebbe
sfondato la gabbia toracica.
"Ron
devi bere tutta la bottiglia in un unico sorso!" La voce di Dean che stava
passando una Burrobirra al ragazzo al suo fianco lo riportò alla realtà,ed
osservò l'amico compiere l'obbligo.
Mentre
tutti avevano lo sguardo puntato sul Portiere di Grifondoro, lui colse gli
occhi di Blaise, che, non vista da nessun'altro, sillabò "Rilassati!"
e poi fece un cenno col mento, indicandogli di guardare la ragazza fra le sue
braccia. Il cuore gli perse un battito quando vide la sua espressione angelica
con gli occhi chiusi.
"Perchè
sei così bella?" Pensò, mentre, cosa che evidentemente infrangeva i limiti
della fisica, il suo cuore prese a battere ancora più forte.
Pansy
aprì gli occhi e si guardarono per qualche secondo in assoluto silenzio.
Erano
coperti dal frastuono degli amici che facevano il tifo per Ron.
"Posso
scegliere io quanto restare vero?" Harry annuì. "Ti da fastidio se
resto, allora?"
Il tono
gentile e quasi incerto della bionda colpirono non poco il Grifondoro.
"Puoi stare qui tutto il tempo che vuoi..." Mormorò prima di rendersi
conto di cosa faceva. Dopodiché, si diede mentalmente del coglione.
Ron aveva
superato la prova, e adesso Blaise doveva rispondere alla domanda di Dean, che
poi era la stessa capitata il giro prima ad Harry, cioè se fosse vergine, e
incredibilmente la ragazza, nervosa e tesa almeno quanto lui sembrò
terribilmente a disagio nel rispondere 'no'.
Solo
Hermione ebbe l'acume di notare che lo sguardo di Malfoy si era offuscato.
La
penitenza di quest'ultimo creò non pochi problemi, dato che avrebbe dovuto dare
un leggero bacio sulle labbra di Ginny. La cosa mandò in bestia Ron che
cominciò a minacciarlo di morte se ne avesse approfittato, ma questi si attenne
alle regole.
"Lavanda,
devi scegliere il ragazzo con il quale appartarti per un quarto d'ora!"
Lesse poco dopo Seamus. Anche il suo, di cuore, non gli diede granché tregua,
almeno finché lei non lo indicò con un sorriso malizioso.
Dean
dovette rispondere semplicemente alla domanda se fosse innamorato o meno, e
disse che non lo sapeva per certo ma probabilmente si.
Toccò a
Ginny, che dovette scegliere un ragazzo da baciare. In una situazione normale
avrebbe ovviamente indicato Dean, ma in quel momento voleva solo fargliela
pagare. "Blaise,non avermene a male... Malfoy, ripetiamo
l'esperienza?"
E di
nuovo Hermione.
Togli un
indumento che sceglierà il tuo secondo vicino di destra, lesse Ginny, guardando
poi interrogativamente Ron.
Questi, a
cui la birra aveva levato tre quarti dei freni inibitori, rispose subito
"Reggiseno!Da lanciare a me, s'intende!"
Ed una
imbarazzatissima Hermione eseguì.
A quel
punto successe ciò che nessuno si era aspettato.
"Basta,
Draco!" Sbottò Blaise all'improvviso, scattando in piedi.
"Basta
un corno!" Rispose lui, alzandosi per fronteggiarla.
"Mi
sta dando fastidio, smetti di parlarmi telepaticamente, stai urlandomi nel
cervello da dieci minuti buoni mi vuoi al S.Mungo?!" Sbraitò più forte la
mora.
"Mi
fa impazzire, lo capisci?! Non sopporto l'idea, mi fa male!" Si calmò
leggermente lui, e la voce gli si incrinò. I presenti erano attoniti.
"Ma
che posso fare? L'ho fatto, non si può tornare indietro! Mi dispiace, ma non
posso cancellare un'azione! Lo capisci??" Blaise era sull'orlo delle
lacrime.
Intervenne
Pansy, che si alzò dalla sua posizione per mettersi fra i due. "Basta,
smettetela. C'è un bagno qui, vero? Benissimo. Chiudetevi là dentro finché non
ne avrete discusso per la milionesima volta,e provate a chiarire, almeno
oggi!"
I due
eseguirono, consci che il suggerimento era il migliore,ma quando Draco richiuse
la porta alle sue spalle mille domande curiosissime piombarono sulla bionda.
Dal canto
suo lei tornò a sedere al suo posto, lasciando la comodità delle braccia di
Harry a malincuore, ma volontariamente: voleva studiare la sua reazione. Questi
infatti si agitò leggermente, cambiò posizione due volte quindi fece finta di
interessarsi alla questione Blaise-Draco.
Alla fine
l'unica Serpeverde rimasta spiegò. "Blaise l'ha fatto, ma non con Draco,
che quando ha saputo ha inscenato così tanto bordello che lei da quel momento
non se l'è sentita di farlo con lui...Quindi insieme non hanno mai avuto un
rapporto, ed entrambe le cose mandano fuori di testa Dra. Capito? Possiamo
riprendere?"
Senza
aspettare una risposta, girò la freccia che cadde su obbligo pesante. Dean
prese la carta e la lesse, mentre due occhi verde smeraldo rischiavano di
perforare le sue mani per quanto intensamente stavano fissando il pezzo di
foglio con su scritta la penitenza.
"Bacia
tre punti a tua scelta del ragazzo che ti dirà la tua prima vicina di sinistra,
quindi Hermione."
Ben
conoscendo i sentimenti che da qualche mese provava il suo migliore amico, la
Grifondoro lasciò i ragazzi sulle spine per un po', fin quando finalmente disse
"Harry Potter!"
Pansy si
voltò e l'azzurro si perse nel verde. Con una lentezza esasperante baciò prima
la fronte del ragazzo, poi la punta del naso e quindi... scese oltre la bocca
per fermarsi sul collo già precedentemente sperimentato, dando solo un primo
casto bacio. Che fu seguito da un secondo, e da un terzo, e da un quarto, e da
un quinto... la Serpeverde spinse il Grifondoro contro il tappeto, e questi non
oppose resistenza. Come se in realtà sulla carta ci fosse stato scritto 'fa
impazzire il tuo primo vicino di destra', fu così brava da sentirgli tendere i
muscoli del collo... ci mise poco a capire il motivo di quella reazione, lui si
stava eccitando e la cosa a breve sarebbe diventata...visibile! Incredibilmente
spaventata, si tirò indietro con il cuore che martellava con furia dentro il
suo petto e si rimise a posto. Veloce, Harry fece lo stesso.
"Dico
Parkinson, quelli ti sembravano tre punti?!?" Domandò incredulo Dean.
"Zitto
Thomas. Potter gioca."
“E tu
Harry?”Continuò imperterrito il ragazzo di Ginny. “E meno male che stamattina
dicevi che non era il tuo tipo!Ti sei ricreduto?”
Con una
calma ammirevole questi rispose “Non sono tenuto a rispondere a domande che non
facciano parte del gioco.” Detto questo fece un cenno ad Hermione permettendole
di leggergli la domanda leggere capitata, che fu semplicemente “C’è una persona
con cui vorresti stare?”
E rispose
di si.
La
Parkinson dal canto suo era abbastanza sulle nuvole per due motivi. Il primo,
era sicuramente la sua stessa reazione, quando aveva notato quanto le piacesse
vedere sciogliere Harry Potter per le sue attenzioni. Incredibile. Lui le
piaceva da anni. Aveva passato mesi e mesi a sognare scene del genere
e…sorpresa!Adesso che si era trovata nella situazione perfetta, si era
spaventata. Non capiva il motivo del suo gesto. O forse sì. Aveva temuto che,
se spinta a farlo, non sarebbe stata all’altezza di lui. Una cosa assurda, in effetti.
Lei aveva un sacco di esperienza, lui niente a quanto aveva capito. Ma aveva
avuto veramente il timore.
La
seconda cosa che le diede da pensare fu il commento di Thomas, che parlando con
Harry gli aveva ricordato una frase pronunciata probabilmente quella mattina:
Harry aveva detto che lei non era il suo tipo.
Diversamente
da lei, a lui non importava nulla, allora!
"C'è
qualcuno che vorresti baciare in questo istante?"Lesse Ginny al fratello.
"Ma
che razza di domande, ovvio che si! E faresti bene a farlo in fretta
Weasley!" Sbottò prima ancora di Ron la stessa Pansy.
"Che
intendi, Parkinson?" Domandò questi.
"Che
da quando abbiamo cominciato ti stai mangiando la Grangere con gli occhi! Dai
accorciate tutti e due...come siete posati voi Grifondoro..."
Fra un
sorso di birra e l'altro il Portiere arrossì visibilmente, quindi ribatté
"Anche volendo, non si può... Lo sanno tutti che lei piace ad Harry!"
Il cuore
dell'unica Serpeverde presente perse un colpo, l'interpellato invece sbuffò
sonoramente. "E basta con questa storia! Lo sanno tutti? Beh tutti
sbagliano! Quante altre volte dovremo dirvelo io ed Herm che siamo solo
amici?!"
"Mi
associo!" Esclamò a quel punto la mora Caposcuola.
"Ma
state sempre insieme!"Obiettò Ron.
"Perchè
lei mi parla del ragazzo che le piace!" Rispose il Bambino Sopravvissuto.
"Ma
vi ho beccati spesso a sussurrarvi all'orecchio cose dolci!"
"Perchè
io lo consolo per la ragazza che piace a lui!" Insorse Hermione.
"Ma
ne siete sicuri?" Chiese a quel punto il rosso.
"No
guarda aspetta che chiedo! Harry, vorresti essere così gentile da venire qui e
darmi un bacio mozzafiato davanti a tutti per fa capire che in realtà stiamo
per sposarci??" Fece ironica la ragazza.
"Guarda
non lo faccio solo perchè non vorrei lasciarli troppo di stucco.. Ma dai.. Ron,
Hermione è fantastica ma non è il mio tipo... Tutta tua!"
Weasley e
la Granger si scambiarono una lunga occhiata, quindi, finalmente, il ragazzo
capì. Si alzò e la prese per mano, la condusse ad uno dei comodi divani di
fronte lo scoppiettante camino e le mise una mano fra i bei boccoli castani.
"Posso baciarti, anche se non è una carta ad ordinarlo?"
"C'hai
perso tempo!" Sorrise allora lei.
"Benissimo,
grazie per la serata divertente, adesso io andrei!" Disse a quel punto la
Parkinson, rivolta all'unica persona che le poteva prestare attenzione, dato
che Dean e Ginny già da un po' avevano iniziato un vivace dibattito non
verbale.
"Perché?"
Chiese Harry.
"Perché
non è uno dei miei sport preferiti stare a guardare coppie che si
sbaciucchiano!" Pansy aveva il cuore in gola. Aveva l'opportunità di stare
sola con il ragazzo che da anni popolava i suoi sogni e la prendeva a calci
così. Certo, probabilmente adesso lui l'avrebbe fermata...magari... E invece
no, sorseggiando il liquido contenuto in una piccola bottiglietta che Pansy non
aveva visto prima, la stette a guardare mentre raccoglieva i vestiti sparsi e
li rimetteva. Sulla soglia, lei si sentì morire. Harry non l'aveva fermata, e
per giunta lei, a meno di non voler sputtanare ciò che provava, era a corto di
idee per restare.
"Ci
si vede a lezione, Potter!"
Non potè
evitare che la voce le tremasse sull'ultima parola, ma si augurò che l'altro
non l'avesse notato. Come in trance, percorse i molti corridoi e le
innumerevoli scale che portavano di sotto, alla sua sala comune, immersa in
pensieri suicidi. Come aveva potuto andarsene??E cosa stava facendo lui in quel
momento?? Perchè si era ritirata prima, quando l'aveva visto eccitato?? E
perchè, perchè, perchè si era levata dal calore protettivo delle braccia di
lui?!!
Si stava
ancora fustigando quando si ritrovò davanti alla colonna di pietra che celava
l'ingresso della Sala Comune di Serpeverde. "Domino..."
Ma si
bloccò.
Due mani
si erano posate sui suoi fianchi.
Si girò
di scatto.
"Cos...
Theo! Mi hai fatto prendere un colpo!"
"Cara,
che Serpeverde sarei, se non avessi l'abilità di strisciare alle spalle della
gente?" Rise il suo amico.
"Vero!
Beh comunque che posso fare per te?" Ridacchiò nervosamente lei.
"Tranquilla,
niente che possa dispiacerti..." In quel momento, ritrovatasi a pochi
centimetri dalla bocca di Nott, Pansy ne avvertì l'alito e capì che questi
doveva avere bevuto. Quando poi lui la spinse contro il muro alle sue spalle,
sentì un brivido percorrerla.
"Lasciami,
Theodore, ho sonno..." Provò ad opporsi, ma la presa del ragazzo era
marmorea contro le sue delicate braccia. In quel momento invidiò Blaise, abile
nelle arti marziali, e ripensò a quanto quella mattina le si era sentita
superiore, sbagliando. "Theodore, lasciami!" Provò, ma sentì la bocca
dell'amico tappare la sua.
Divincolandosi
per il fastidio riuscì ad allontanare il viso, ma rabbrividì di disgusto quando
avvertì le mani di lui serrarsi contro i suoi seni. "Nott va via!"
Il
ragazzo la voleva, e non si fece molte paranoie. Scese con le mani sotto la
camicetta strappando praticamente tutti i bottoni, e lei stava per urlare di
nuovo quando qualcosa lo strattonò via.
Braccia
molto più possenti di quelle della Parkinson, ovviamente. E un pugno
decisamente più forte che andò a colpire il malcapitato alla tempia. Già brillo
di suo, questi cadde a terra privo di sensi.
"Sbaglio
o non eri granchè consenziente delle sue attenzioni?"
"Potter!
No...decisamente..." A quel punto Pansy sentì le forze venirle meno, per
lo scampato pericolo, per la paura di non riuscire a divincolarsi, per il
sollievo, per la rabbia contro quello che considerava comunque un amico. Si
abbandonò contro la parete alle sue spalle e vi si lasciò scivolare, mentre
qualche debole singhiozzo le scuoteva il petto.
Neanche
un minuto dopo, sentì il ragazzo che l'aveva soccorsa prenderla fra le braccia
e sollevarla. "Se mi dici la parola d'ordine e dove devo andare, ti porto
in camera. Sei scossa,che ne dici di andare a dormire?"
Ma senza
rispondere alla domanda, lei scese dalle braccia del bel Capitano. "Che ci
facevi tu,qui, nei sotterranei?"
Harry
arrossì violentemente. "Beh...Quando te ne sei andata, mi è venuta la
curiosità di scoprire quale fosse la carta dopo...Ho girato la freccia ed è
capitato un obbligo pesante... Ginny, staccatasi un momento da Dean si è
offerta di leggere e...beh la carta era questa..."
Pansy
prese la carta che lui aveva in mano. Più leggeva meno riusciva a rendersi
conto di cosa ciò volesse dire. "Da un French Kiss alla ragazza che più di
tutte vorresti come compagna."
Scorse
più volte le lettere, temendo che cambiassero, ma quelle, immobili,
continuarono ad urlarle una verità piuttosto piacevole da sentire.
"Beh
quella maledetta pozione di Herm è ancora in circolo...Non potevo rifiutarmi...
E dopotutto Ginny era già ritornata al suo ragazzo e restare in quella stanza
era veramente sconveniente... Ecco perché, anche se con un po' di ritardo, sono
arrivato..."
"E
meno male che c'era Nott! A quest'ora sarei entrata e non avrei mai
saputo!" Harry restò un attimo di stucco nel sentire quella risata gioiosa
con la quale lei aveva concluso la frase.Ma la sua perplessità in quel momento
era nulla paragonata alle emozioni che lo assalirono alla successiva
esclamazione di lei.
"Beh...Sbaglio
o c'è un obbligo che devi portare a termine?"
Pansy gli
si era avvicinata. I biondi capelli le ricadevano scomposti sulle spalle, una
visione unica considerato il loro proverbiale ordine, e la rendevano
bellissima.
Harry le
prese il viso fra le mani e finalmente fece ciò che sognava da mesi. La baciò.
Fu un
bacio a labbra aperte che durò qualche minuto, prima che la ragazza si
staccasse un attimo per riprendere fiato, cominciando intanto a mordicchiare
dolcemente il labbro inferiore del partner.
"Mi
volevi portare a dormire o sbaglio?" Gli sussurrò sulle labbra provocante.
"Dormire?E
chi ha sonno?!" Rispose altrettanto spavaldo lui.
"Beh
ma un letto è comunque più comodo, non trovi, Potter?"
Al che,
il Grifondoro si staccò. "Sì ma gentilmente potresti chiamarmi per
nome??"
"No...
Potter mi piace di più!" Sorrise ancora Pansy, pronunciando finalmente la
parola d'ordine per aprire la colonna "Domino domus".
Guidò
quindi Harry lungo i corridoi poco illuminati a quell'ora della notte, fino ad
una porta in lucido legno scuro con un battente in argento.
"E'
la stanza di un professore?" Chiese ingenuo lui.
"No,
del Caposcuola, quindi la mia. Soavis Labes" Annunciata anche la seconda
parola d'ordine, si sentì la serratura scattare e la Serpeverde aprì la porta.
L'interno lasciò Harry basito. Un grande letto a baldacchino portava i colori
della Casa, verde e argento, e sembrava che tutti i finimenti fossero di
quest'ultimo metallo. C'erano una scrivania e un armadio (dire che era un
'quattro stagioni' è riduttivo, lì si parlava almeno di diciotto mesi!) in
pregiato noce e tre poltroncine vicino al camino complete di pouf.
Abbagliato,
il ragazzo volle dare un'occhiata al bagno, che niente aveva da invidiare alla
stanza, con la sua vasca dai molti rubinetti, un doppio lavandino e un
lampadario di cristallo.
"Che
dire, certo lo sfarzo qui non ti manca eh?"
"Beh
ma vedi che anche le altre camere sono così.. Salazar ha voluto compensare la
poca stima che riceviamo noi Serpeverde con lo sfarzo dentro la tana... Non so
se mi spiego..."
Guidato
dalla curiosità, il Grifondoro si diresse alla scrivania, sulla quale stavano
sparsi alcuni fogli. Ne prese uno e si stupì non poco nel leggere il proprio
nome.
<<
...quando oggi Harry mi ha guardata. Dra non approva, ma tanto lui ha Blaise,
che gliene frega di quello che provo io?! >>
"Lascia
subito!" inveì la ragazza, rimasta precedentemente indietro in bagno, nel
vederlo leggere i suoi appunti di qualche giorno prima.
“No dai
ti prego posso leggere?” Supplicò curioso il moretto, cercando intanto di
captare qualche altra frase.
<<
…incrociando quel dannatissimo sguardo magnetico…potrei stare giorni interi a
perdermi in quegli occhi verdi! >>
“POTTER!
Molla subito!…Per favore…”
“Mi hai
chiesto per favore?” Si sbalordì Harry. E lei annuì. In quel momento la più
grande stronza della scuola sembrava tutto fuorché una vipera. “Me lo ridici?”
Chiese stupidamente.
“Per
favore, non leggere quei fogli…sono stupidi pensieri senza capo né coda, chissà
cosa penseresti poi di me..” Pansy abbassò lo sguardo.
Harry
ripensò alla carta da gioco che aveva nella tasca. E automaticamente ripensò a
quel bacio.
Le prese
il mento fra due dita e lo sollevò. Avvicinò le proprie labbra a quelle
perfette di lei.
E con un
tempismo perfetto un lieve toc-toc li riportò con i piedi per terra.
“Cielo!C’è
qualcuno!”
In realtà
era solo un gufo, precisamente Phrees, il messaggero di Mrs Parkinson, ma
l’inconveniente bastò a ricordare ad entrambi chi fossero e quanto assurda
fosse quella situazione.
“Forse è
il caso che vai, Potter…”
“Sì forse
è il caso…”
A dirla
proprio tutta, la Serpeverde si aspettava che lui rifiutasse e continuasse a
provarci, e quella reazione la immobilizzò leggermente. Vederlo avvicinarsi
alla porta… Cavolo aveva appena mandato tutto a rotoli..
“Oh beh
comunque questo non vuol dire che non sia stata una bella esperienza…” Aggiunse
velocemente.
Harry si
voltò a guardarla. Per un attimo rimase solo perplesso, poi rispose “Che ne
dici, da ripetere?”
“Altroché
da ripetere, altroché!”