Te ne stai lì, seduta nella spiaggia, a
fissare le onde che si infrangono sulla sabbia e sulle rocce, creando
quella
schiuma bianca che solletica i piedi quando cammini.
Tutto è calmo intorno a te e, sono
sicuro che se anche ci fosse stata un’aspra battaglia fra gladiatori,
tu,
l’avresti a mala pena notata, talmente sei immersa nei tuoi pensieri.
Sono le 2 del mattino, e io ti osservo
dalla porta finestra della mia cucina.
Mi sono svegliato e sapevo che non eri
nella tua camera. Non so spiegare né come né perché, ma sento di avere
un forte
legame con te, che supera ogni immaginazione, ogni logica.
Esco fuori nel mio patio, facendo quanto
meno rumore possibile, e tu sei ancora lì, immobile.
Da qui posso osservarti meglio: indossi
una di quelle magliette larghe, sul blu, ma con il riflesso della luna
non sono
sicuro, potrebbe essere anche viola, insieme ad un paio di pantaloni
neri.
Immagino sia il tuo solito pigiama.
I capelli sono sciolti e ricadono
morbidi sulle tue spalle, accarezzati dalla leggera e fresca brezza
marina.
Ti sento sospirare.
So che sei triste e arrabbiata per ciò
che è successo. Ma non è stata colpa tua.
Se Montgomery non mi avesse preceduto,
avrei fatto la stessa cosa per te. Non avrei mai permesso che qualcuno
ti potesse
fare del male.
Tu sei tutto per me.
Tu sei il mio sole che illumina le mie
giornate.
I tuoi occhi sono le stelle più luminose
e belle nel mio cielo, e il tuo sorriso è la cosa più bella che
desidero
ammirare tutto il giorno.
Ti ho convinta a venire per un po’ con
me negli Hamptons.
Sapevo che ti saresti chiusa in te
stessa, che avresti escluso tutto e tutti, rifugiandoti nel tuo angolo
segreto
affrontando il dolore da sola.
Non hai versato una sola lacrima, ma
spesso le persone che non mostrano le proprie emozioni, sono quelle che
soffrono di più.
Dopo il funerale ti ho vista
allontanarti da sola. Pensavo saresti venuta con Josh, ma lui non
c’era, di
nuovo.
Ti ha lasciata di nuovo da sola.
E poi dopo qualche giorno, mi hai detto
di averlo lasciato. Non so cosa sia successo, ma deduco che lui non
fosse
presente nella tua vita, non come avresti voluto.
Prima che salissi in macchina
ti ho bloccata per un braccio.
Ti sei voltata verso di me. Vedevo
attraverso il tuo sguardo che eri sconvolta.
-“Non dovresti stare sola.”- ho detto
dolcemente.
Non hai risposto. Ti sei semplicemente
limitata ad un’alzata di spalle, così ho continuato:
-“Vado negli Hamptons per un po’, perché
non vieni con me? Non ci sarà nessuno, saremo solo noi. Alexis passerà
l’estate
con le sue amiche e Ashley al campo estivo, e mia madre è via con una
compagnia
teatrale.”-
Mi hai fissato e ho creduto sul serio
che mi avresti tirato uno schiaffo.
Invece hai annuito ed accettato.
Sono passate due settimane da quando
siamo qui.
Non so quanto tempo di congedo hai
chiesto. Non me l’hai detto, e io non faccio domande.
Non voglio che pensi che ti sto addosso.
Voglio solo che ti senta a tuo agio qui
con me, che possa stare meglio.
Vorrei poter essere in grado di alleviare
un po’ il tuo dolore, far sparire la tua immensa tristezza.
Non ti sei ancora accorta di me.
Mi siedo al tuo fianco e, attraverso la
luce bianca della luna, vedo che il tuo viso è bagnato dalle lacrime.
-“Ehi, tutto bene?”- domando, sapendo
già la risposta.
-“Si… mi è solo entrato qualche granello
di sabbia negli occhi!”- mi rispondi, asciugandoti velocemente quelle
lacrime.
-“Credo che in questi giorni andrò via,
Castle. Non voglio disturbare oltre!”-
-“Primo, e mettitelo bene in testa: tu
non mi disturbi e non mi disturberai mai!! E secondo, non voglio che tu
vada
via per stare da sola a casa tua!”-
-“Castle, io… davvero… io non…”-
-“Ti prego, resta!”- dico fermamente
stringendoti la mano.
Mi guardi negli occhi. So che vorresti
dire qualcosa, ma i tuoi occhi mi dicono già tutto, senza bisogno di
parlare.
Li osservo meglio, sono un po’ rossi e
gonfi di pianto.
Sono sicuro che non è la prima volta che piangi di nascosto.
Sei la persona più forte e fragile
insieme che io conosca.
-“Posso fare qualcosa per te?”- ti
chiedo dolcemente.
Abbassi lo sguardo, come se ti
vergognassi della tua richiesta, e a bassa voce mi dici:
-“Abbracciami.”-
Ti attiro a me dolcemente, passandoti un
braccio intorno alle spalle, mentre tu, avvicinandoti sempre di più,
poggi la
tua testa sul mio petto.
Sento il tuo inconfondibile profumo di
ciliegie invadermi le narici, e i tuoi capelli solleticarmi il petto.
Restiamo così per un po’. Non so dire
con esattezza per quanto tempo. Quando sono con te il tempo si ferma.
A volte per stare meglio si ha solo
bisogno di un abbraccio, ma alcune volta questo non basta.
-“Ti va di parlarne?”-
-“Non c’è niente di cui parlare!”- mi
rispondi gelida, cercando di tirarti via dal mio abbraccio.
Ti trattengo.
Forse ti sei arresa o sono più forte di
te, ma riesco a non farti staccare da me.
-“Sai che non è stata colpa tua, vero?”-
Mi guardi con le lacrime agli occhi,
quelle stesse che stai cercando di reprimere e nascondere da settimane.
-“Si che è colpa mia!! Tutte le persone
che amo e che stanno al mio fianco muoiono!! Prima mia madre, poi Royce
e ora
Montgomery! E fa male, Castle!!”- urli alzandoti di scatto, sfuggendo
alla mia
presa.
-“Non è colpa tua per tua madre! Come
non lo è né per Royce né per Montgomery! Se non si fosse messo lui in
mezzo,
l’avrei fatto io!!”- urlo alzandomi a mia volta.
-“Non dirlo neanche per scherzo!”- mi
rispondi quasi sconvolta.
-“Ma non capisci che per te farei
qualsiasi cosa, anche prendermi una pallottola??”-
A quelle parole sembri calmarti e mi
rispondi:
-“Non dire sciocchezze. Tu hai una
figlia, devi pensare a lei! E poi non è la tua battaglia!”-
-“Si
che lo è, cavolo!!”- rispondo con convinzione, ma vedo che sei
ancora
titubante.
-“Non
ti sto intorno solo per darti fastidio. Non vado su scene del crimine
nel mezzo
della notte per soddisfare una morbosa curiosità! Se fosse solo per
questo
avrei smesso molto tempo fa!”-
-“Then, why do you keep coming
back, Rick?”-
Questa domanda mi ha spiazzato. Non me
l’aspettavo.
Non sono sicuro che tu sia pronta per sapere la verità.
-“Like it or not,
I’m your plucky sidekick!
Vorrei solo aiutarti. Vorrei solo
che tu
mi dicessi cosa ti farebbe sentire meglio, e io lo farò!”-
Mi fissi. Sei un misto fra lo shock e il
confuso. Forse nessuno mai ti ha detto che farebbe di tutto per te.
Forse Josh
non è in grado di renderti felice, o quanto meno farti stare meglio.
-“Non lo so cosa mi farebbe stare
meglio! Vorrei non dovermi sentire in colpa per tutte queste morti.
Vorrei non
dover portare sempre questo peso sulle spalle. Per una volta vorrei
lasciarmi
andare, essere finalmente libera.
Libera da queste catene che mi tengono
con i piedi ben piantati per terra.
Libera dalla mia corazza.
Per una volta vorrei essere solo io, solo
Kate!”-
Rimani in silenzio per un po’, non
guardando più me, ma fissando l’oceano.
-“Sai perché mi piace il mare? Da
piccola mi ci portavano i miei genitori. Ho ricordi di quelle giornate
come le
più belle. Ero felice, spensierata, senza preoccupazioni. Nell’acqua
potevo
sentirmi libera.”-
-“E allora facciamolo!”-
-“Fare cosa, Castle?”-
-“Facciamo un bagno!”-
-“Adesso?! Ma è notte!”-
-“E allora? Qual è il problema? L’acqua,
a causa dell’escursione termica è più calda e quindi è perfetto!”-
-“Non so Castle… e se qualcuno ci
dovesse vedere?”-
-“Non c’è nessuno, e anche se fosse,
cosa vedrebbero? Un uomo e una donna che fanno il bagno di notte al
mare!”- ti
ho risposto con estrema naturalezza.
Ti mordi il labbro inferiore. Sei
evidentemente tentata.
-“Considerala come l’occasione per
lasciarti andare, per essere libera!”- continuo cercando di convincerti.
Mi sorridi.
È il primo sorriso che vedo
da settimane, e quando sorridi sei ancora più bella.
Resto incantato, soprattutto quando ti
sollevi la maglietta e ti sfili i pantaloni, mantenendo sempre il
contatto
visivo con i miei occhi.
Ti avvicini alla riva.
Credo che fra poco sverrò: il mare, la
luce chiara della luna e tu con addosso solo la biancheria intima, sul
tuo
corpo perfetto.
Ti volti verso di me:
-“You
coming?!”-
Mi spoglio in fretta rimanendo solo in
boxer e insieme entriamo in acqua.
-“Hai ragione! È calda!”- esclami con
sorpresa.
-“Si, ed è anche più alta. Fai
attenzione!”-
-“Castle, non sono una bambina!”- mi
rimproveri.
-“Lo so. Sei una donna. Una donna
stupenda!”-.
Non sono riuscito a trattenermi.
Abbassi un po’ lo sguardo e con voce
bassa mi ringrazi.
Ti vedo tuffarti.
Finalmente puoi essere
libera, puoi lasciarti andare, senza preoccupazioni.
Ti seguo e dopo che sei emersa noto che
eviti il mio sguardo, eviti di guardarmi negli occhi.
Forse non dovevo dirti che sei stupenda.
Forse non sei ancora pronta per sentirlo
pronunciare dalla mia bocca.
Resti a mollo, facendo scorrere via i
tuoi pensieri, sperando che l’oceano li porti lontano da te, in modo da
non
dover soffrire più.
Sento un forte sospiro. Vedo che sbatti
velocemente le palpebre, come quando cerchi inutilmente di trattenere
le
lacrime, ma queste scendono prepotenti nelle tue guancia.
Ti attiro verso di me e ti sussurro
all’orecchio:
-“Shh, Kate. Sfogati pure. Io sono
qui!”-
Ti aggrappi alla mia spalla e io ti
stringo forte.
Hai pianto tutte quelle lacrime per
Montgomery. Per lui sei sempre stata come una figlia e lui quasi un
padre per
te. So quanto deve essere stata dura per te.
La vita è stata ingiusta con te,
privandoti prima di tua madre, poi di Royce e ora di Montgomery, tutte
figure
molto importanti per te.
Ti sei lasciata andare ad un pianto
liberatorio. Forse, finalmente troverai un po’ di pace.
Continuo ad accarezzarti i capelli
bagnati, e dopo quelle che sembrano ore esclami:
-“Scusami Castle! Ti ho bagnato tutta la
spalla!”-
-“Non per contraddirti, ma credo che
fosse già bagnata, sai… l’oceano, l’acqua…”- rispondo sorridendo,
indicando il
mare circostante a noi.
Tu mi sorridi. Probabilmente sfogarti ti
è servito.
Ti allontani leggermente da me, ma io ti
afferro per la vita. Voglio tenerti ancora per un po’ tra le mie
braccia.
Voglio stare lì con te, in mezzo al mare, in piena notte, soli e
abbracciati.
Non potrei chiedere di meglio ed essere più felice.
Ma poi tu fai qualcosa che non mi
aspetto, qualcosa che ho desiderato e sognato a lungo.
Mi baci.
Un bacio semplice, dolce, lento, come se
volessi che non finisse mai.
Sento la tua lingua cercare la mia e in
un istante ti accontento, facendole finalmente incontrare.
Le mie braccia scivolano sotto l’acqua,
percorrendo la tua schiena bagnata, e le tua braccia si allacciano
dietro il
mio collo.
Ormai non ci sono più centimetri che
separano i nostri corpi.
Ti stringo forte a me, sento il tuo seno
bagnato sul mio petto.
Vorrei stare lì con te tutta la notte, a
fare l’amore sulla spiaggia, ovunque pur di stare con te.
Ma non è giusto. Tu sei fragile e io non
voglio approfittare di te.
Mi stacco mal volentieri dal nostro
bacio e ti prendo il viso tra le mani:
-“Aspetta… tu sei emotivamente fragile e
sconvolta in questo momento! Se qualcosa fra noi deve succedere, allora
voglio
che tu sia cosciente delle nostre azioni e che non abbia ripensamenti
il giorno
dopo!”-
-“Castle, questa è senza dubbio la cosa
più sensata che io abbia fatto da mesi! Ma hai ragione… se questa cosa
fra noi
crescerà e funzionerà, allora per ora è meglio aspettare. Voglio…
voglio essere
sicura prima di compiere quel passo decisivo… fra di noi.”-
Ti sorrido. Hai usato la parola “noi” ed
è bellissimo.
Ma poi continui:
-“Ciò non toglie che stanotte voglio
dormire fra le tue braccia!”-
Ti bacio.
Non so descrivere le sensazioni che
provo quando sento le tue labbra sulle mie, ma sono certo che è
un’emozione che
non ho provato con nessun’altra donna.
Intreccio le mie dita con le tue e
insieme ci avviamo verso casa, completamente fradici.
Ora ti posso osservare meglio.
Indossi un reggiseno verde, e un paio di
slip molto sgambati.
Devo cercare di concentrarmi, non posso
eccitarmi solo alla vista del suo fondoschiena e dei suoi slip. E poi
vedo che
in tutto lo slip sono disegnate delle piccole ciliegie.
-“Noto che ti piacciono molto le
ciliegie!”-
-“Già da quando un certo scrittore da
strapazzo mi ha detto che profumavo di ciliegie! Di la verità, stavi
guardando
la mia biancheria!”-
Ti volti verso di me con un ghigno
malizioso, ma non ho il tempo di rispondere, perché mi metti un dito
sulle
labbra e sussurrando continui:
-“… a proposito, sono estremamente
eccitanti i tuoi boxer con i maialini!”-
-“Ehi! I maialini sono sensibili!! Sono
un regalo di Alexis!”-
-“Certo Castle! Ti fanno terribilmente
virile!”-
Stai ridendo.
Dio quanto adoro la tua
risata.
Ti afferro per il
polso e ti avvicino a me, baciandoti
nuovamente.
Le tue labbra sono morbide e sento il
tuo sorriso sulla mia bocca.
-“Grazie Rick. Per esserci sempre!”-
-“Always!”-
Mi guardi un’istante, ma con intensità e
sempre con la mano nella mia mi dici:
-“Non fa più così male, Rick!”-
ANGOLO MIO: Ciao a tuttiiii!! come state?? vi siete
ripresi psicologicamente dall'ultima puntata?! beh io più o meno ma per
riprendere a scrivere ci sono voluti ben 5 giorni!!
cooomunque.. questa shot è stata scritta poco prima della 3x22 o subito dopo, non ricordo, quindi non avevo la minima idea di come sarebbe andata l'ultima puntata, e involontariamente ho creato un finale diversissimo da ciò ke è stato! quindi chiedo perdono!!
le frasi in corsivo (spero ke l'html non
si mangi il corsivo) sono frasi prese proprio dalle puntate, o in
inglese o in italiano..
dunque essendo stata scritta un mese fa, non ricordo chi l'ha letta in anteprima, sono sicura di Angol, ivi87 e madeitpossible... qndi anche a ki non ho nominato ringrazio per avermi convinta a pubblicare!
ps: io e made giuriamo di averla scritta
praticamente nello stesso periodo quindi non ci siamo copiate la shot e
il suo capitolo! xD
grazie a tutti quelli che la leggeranno e lasceranno un piccolo commento per farmi sapere cosa ne pensate!
buona serata!
sbaciottiiiiiiiii
kateRina24 ;>