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Autore: Shizuka Grape    28/05/2011    2 recensioni
Il rapporto di Ohno e Ninomiya oltre le telecamere, visto nella mia ottica.
Per questa fanfiction, ho preso spunto -e solamente spunto- da una dedica che Ohno ha realmente fatto a Nino durante il concerto al Kokuritsu nel Luglio 2010.
Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kazunari Ninomiya , Satoshi Ohno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perchè ti capirò anche quando non mi parlerai.
Questa è una fanfiction dedicata al rapporto personale (ovviamente visto da me) tra Ohno Satoshi e Ninomiya Kazunari, appartenenti al gruppo giapponese ARASHI.
Per lo sviluppo della storia, ho preso spunto (e solo spunto) da un gesto che Ohno ha realmente fatto a Nino durante il concerto del Kokuritsu del Luglio 2010 (Ohno ha dedicato a Nino un verso della canzone "Yurase Ima Wo").

Ho cercato di essere il più attinente possibile alla psicologia dei personaggi, o comunque al carattere che ho potuto notare attraverso show,concerti e interviste durante i loro dodici anni di carriera. Ci tengo molto a non scrivere cose troppo fantasiose visto che sono persone realmente esistenti.

NB: - SOLO ED ESCLUSIVAMENTE la dedica di Ohno sul palco è realmente accaduta. Il resto è tutto frutto della mia immaginazione.
    - Nè gli Arashi (con gesti, pensieri e parole) nè le loro canzoni mi appartengono.


Buona lettura!

Shizuka G.

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"Ah, è stato grandioso!" - MatsuJun, che cammina vicino a me, è ancora esaltato per il concerto appena conclusosi al Kokuritsu.

"Già..è incredibile. Ogni volta il Kokuritsu mi sembra sempre più grande. Ogni volta mi sembra che riesca a contenere più gente!"

"Questo è solo perchè tu hai poca memoria, Masaki."
La battuta di Nino ci fa ridere tutti.

Arriviamo al corridoio dell'albergo in cui ci sono le nostre camere, questa volta tutte singole.
Ci guardiamo tra di noi per l'ultima volta, e Sho è il primo ad augurarci la buona notte.
"Ragazzi, allora.... Grazie per l'ottimo lavoro! Ci vediamo domani, Osaka ci aspetta. Buona notte!"
"Buona notte!" - ci rispondiamo l'uno all'altro. E ognuno di noi, silenziosamente, entra nella sua camera.

"Buona notte, Satoshi-kun" - E' Sho che mi sorride e mi saluta per ultimo.

Senza cambiarmi, mi fiondo sul letto.
Da un lato la stanchezza mi sta uccidendo, ma l'emozione è ancora troppo alta per concedermi il sonno.
Questa sera ho fatto di tutto per memorizzare i migliaia di volti che ci hanno sorriso, hanno urlato i  i nostri nomi, hanno cantato le nostre canzoni.
Ricordo perfettamente le loro mani in alto:  alcune a ritmo di musica, alcune impugnando gli uchiha (ventagli n.d.s) con i nostri volti sopra.

Incredibile, sono passati 11 anni dal nostro debutto, dall'entrata in scena degli ARASHI nel mondo dei Johnny's.
Abbiamo fatto dozzine e dozzine di concerti, eppure -anche stavolta come ogni volta - l'adrenalina sul palco era a mille.
Mi piace fare i concerti.
Nei concerti riesco a tirar fuori  il meglio di me, riesco a comunicare con la gente, riesco a sentire ognuno di loro. E sento che ognuno di loro mi guarda e mi ascolta. E' fantastico.
Trovo che debbano essere i concerti ad esprimere l'anima di un gruppo, non i talk show o i programmi alla televisione.
Si, è vero, noi facciamo divertire e ci divertiamo, ma io - sebbene sia il leader - in televisione tiro fuori quel lato impacciato e esageratamente silenzioso che non è adatto per il piccolo schermo.
Sicuramente non sono una persona logorroica, nè tantomeno attaccata ai futili meccanismi o tempi della tv. Però tutti quei meccanismi fanno parte  del mio lavoro, e devo  abituarmici.
In concerto invece è tutto diverso.
La gente è lì, davanti a te, che ti sorride. E tu puoi cantare, ballare, correre liberamente.
Puoi salutare tutti, puoi in qualche modo interagire grazie alla musica e ai movimenti del corpo.
Quando siamo in concerto, riesco a dare il massimo.
Mi sento energico, allegro, sento che posso essere me stesso anche di fronte a migliaia di persone.
E sono così grato a ognuna di quelle persone per tutti gli anni di affetto e fiducia che hanno concesso a me e a tutti gli Arashi..
Già..gli Arashi.

E'  grazie soprattutto ai miei quattro compagni che posso vivere queste meravigliose esperienze.

Siamo stati grandi oggi.
Siamo stati una combinazione perfetta. Lo siamo sempre. Ci intendiamo. Ci rispettiamo. Ci divertiamo e trasmettiamo il nostro divertimento al pubblico.
E' un mix semplicissimo ma esplosivo. La gente recepisce ogni tua emozione.
Siamo davvero unici nella nostra complicità.
La freschezza di Sho-kun e la sua capacità di intrattenere la gente...
La professionalità di MatsuJun e la sua bellezza che risveglierebbe i sensi di ogni ragazzo e ragazza.. Rido mentre ci penso...
Poi l'allegria esplosiva di Masaki-kun.
E Nino.....

Nino....

Chissà se a Nino avrà fatto piacere la mia "dedica" di stasera.
Mentre cantavamo "Yurase Ima Wo", gli  ho dedicato un verso:
"..Kimi ga warau you ni omoi egaita touri..."
"..Spero che tu sorrida proprio come ho immaginato io nei miei pensieri.."


Dopo aver cantato quel piccolo verso guardandolo e facendogli un cenno, mi sono avvicinato per stringergli la mano.
Mi ha risposto con un veloce  sorriso e ricambiando la stretta. Sembrava che gli avesse fatto piacere.

A volte mi chiedo se lui riesca a capire che le mie esternazioni d'affetto sul palco o in televisione sono reali. Non me le impongono.
O meglio.. i produttori ci consigliano continuamente di fare il cosiddetto  "fan service"... ma a me non interessa eseguire quel tipo di cose.
Le mie esternazioni sono sempre sentite, sempre, con tutti.
E a maggior ragione, le esternazioni d'affetto per Nino... sono reali.  
In quei momenti,  del giudizio di produttori o dei fan a me interessa ben poco.

Chissà se a lui arriva tutto questo.... Se percepisce la mia sincerità.
E' pur vero che lui risponde ai miei gesti... Ma probabilmente lo fa solo per accondiscendere al "copione" del nostro pairing.
Probabilmente la mia dedica di stasera gli sarà già scivolata via.



#TOC TOC TOC#

Sento qualcuno che bussa alla mia camera.
E' quasi l'una, non può essere il servizio dell'albergo.
Mi alzo dal letto velocemente - in fondo ero completamente sveglio  - e attraverso il corridoio per raggiungere la porta.

Apro.
 
"STAVI DORMENDO? CHE CALDO CHE C'è, NON RIESCO A PRENDERE SONNO."

La figura esile di Nino mi si para davanti e poi mi supera -entrando in camera senza nessun convenevole e senza guardarmi neanche in faccia - con fare apatico.
Rimango per qualche secondo sulla soglia della porta, interdetto, e lascio che il mio sguardo si soffermi sulla sua andatura.
Poi lo seguo in quella che è la mia camera d'albergo e lo vedo sedersi sul letto esattamente davanti alla televisione.

Lo osservo mentre prende il joystick in mano. E lì inizio a non capire.
"Sei.... sei venuto in camera mia a quest'ora per giocare alla Wii?..." - gli chiedo solo, mentre resto in piedi.

"Aaaah, fa caldo in camera mia, non è possibile dormire!" - il tono della voce è scostante, ma lui sembra serenissimo - "E poi cosa vuol dire 'a quest'ora'.. Non è neanche l'una, non fare il nonno come sempre."

Mentre mi inonda con questa raffica di parole in un sano accento di Tokyo, continua a non guardarmi negli occhi e a concentrarsi sul gioco della Wii che aveva appena avviato.

Improvvisamente, la situazione mi sembra più chiara.
So da sempre quanto Nino odi la solitudine. E'  qualcosa che detesta profondamente. Forse ne ha anche paura.
Proprio per questo, finalmente realizzo il motivo per cui è venuto nella mia camera.
Probabilmente non vuole stare solo. Specialmente dopo un concerto che sicuramente l'aveva esaltato tanto quanto aveva esaltato me.
Probabilmente anche lui ha ancora l'adrenalina a mille ed è per questo che non riesce ad addormentarsi.
Ovviamente, tutte queste cose non me le avrebbe mai dette.

Mentre ci penso, gli sorrido, attraversato da un infinito senso di tenerezza nei suoi confronti.

Lui però è tutto preso dal gioco e probabilmente non nota il mio viso.

Alla fine mi sdraio di nuovo sul letto. Nino, accomodato vicino a miei piedi, ignorando i miei movimenti, continua a giocare.

Sprofondiamo in un lunghissimo silenzio interrotto solo dalla musica del videogioco.
Io rinuncio anche a fargli qualsiasi domanda. Mi arrendo a questo suo capriccio serale e lo lascio giocare seduto sul mio materasso nella mia camera.
Sono convinto ormai che non mi avrebbe spiegato il vero motivo per cui è lì.

Nino è tanto plateale nelle sue dimostrazioni d'affetto quando siamo al lavoro, quando sa che le nostre fan hanno gli occhi puntati tutti su di noi...
Ma a riflettori spenti, se da una parte continua a concederci (e a concedermi) qualche abbraccio o qualche altra effusione, dall'altra i suoi sentimenti piombano in un abisso di silenzio.Di loro non si sa nulla.
E' molto restìo ad esprimere cosa prova. Anzi, in questi anni ho notato che più profondi sono i suoi sentimenti, meno riesce ad esprimere il valore che hanno per lui.
Per questo le sue esternazioni d'affetto reali sono  rare.
Per capire i veri sentimenti di  Nino è necessario decriptare le sue frasi, interpretare le sue azioni FUORI dalla tv.  E' necessario leggere tra le righe nei momenti "intimi".

Tutti noi Arashi, comprendnedoci vicendevolmente, abbiamo accettato anche questo suo lato.
E anche a me, in fondo, va bene così.

Forse a volte vorrei capire meglio qual è il suo confine  tra spettacolo e realtà.
A volte magari vorrei capire quanto profondi siano  i suoi "TI AMO" detti più o meno pubblicamente durante questi anni.
A volte vorrei che mi mandasse più segnali per dimostrarmi che non devo avere dubbi nei suoi confronti.

Poi però penso che Ninomiya Kazunari è anche questo.
E io amo Nino.
Quindi a me va bene così.


"Che ti è saltato in mente oggi, al concerto. Quella frase.... Alle prove non l'avevi fatto."

La voce di Nino mi desta da pensieri che duravano da molti minuti ormai. Mi concentro di nuovo su di lui.

Non si è girato a parlarmi. Ha ancora lo sguardo fisso sulla televisione. Sembra aver detto quella frase con noncuranza.

Non riesco a capire il perchè di questa improvvisa affermazione, ma almeno la mia dedica gli è rimasta impressa.

"Che c'era da provare?" - dico semplicemente - "E poi quella parte alle prove l'abbiamo saltata....  In ogni caso mi è venuto al concerto e l'ho fatto al concerto."
Gli rispondo sereno, nel modo più cristallino possibile.

Per la prima volta da quando è entrato, Nino si volta a guardarmi.
Io alzo la testa e incontro i suoi occhi marroni per qualche secondo.
Mi fissa con aria intensa, ma non riesco a leggerlo.
Poi,ancora una volta, ritorna a guardare la tv.

E' un peccato che momenti così importanti rimangano in un limbo di spiegazioni lasciate a metà, di sguardi non chiariti, di confessioni  in balìa del vento dell'indifferenza.

Improvvisamente però sento una mano stringermi il piede.
Alzo la testa di scatto. E' la sua mano, calda e leggermente sudata. Sento che trema al tocco col mio piede. Posso sentirlo chiaramente.

".....Ma come fai....Come fai....?.... Ti amo così tanto... Come fai a farmi innamorare di te così tanto... Ti amo davvero, ti amo con tutto me stesso.."

Raramente  credo di essermi emozionato così tanto nella mia vita ascoltando così poche semplici frasi.


Nino mi ha appena confessato i suoi sentimenti con sincerità pura. Lo so. Non si gira ancora  a guardarmi, ma mentre ha parlato la sua voce tremava in modo evidente. Si è emozionato.

Continua a stringere forte il mio piede, quasi avesse paura che fuggissi via. Quasi avesse paura di un mio rifiuto, di un mio distacco. Quasi mi stesse dicendo: 'Ti prego, ascoltami bene. Mi hai ascoltato?'

Quasi volesse aggrapparsi a ogni cosa, pur di non perdermi.

Ma tu non capisci ancora, Nino?
Sei uno stupido.
Tu non puoi perdermi.
Perchè io non ti lascerò mai, sono io che non voglio perdere te.

Mi metto seduto sul letto, e mi avvicino a lui.

L'abbraccio da dietro e appoggio la testa sulle sue spalle.

"Kimi ga...warau you ni...omoi egaita...touri... " - gli ricanto questa frase, stavolta  lentamente, scandendo ogni singola parola, sussurandogliela all'orecchio.

Lui si gira per guardarmi.
Il colore delle sue guance, solitamente candido, ora  è diventato di un colore rosso acceso.

E' imbarazzato.

Spegne la televisione, lascia scivolare il joystick e prende ad accarezzarmi i capelli.
Ogni tocco è delicato, lento, dolce. Sento le mani di Nino coccolarmi.
Chiudo gli occhi e avvicino leggermente la testa al suo volto per godermi ancora di più quelle effusioni.
E' incredibile quanto mi facciano impazzire questi suoi gesti. E la cosa che mi eccita di più  è che stavolta siamo noi due, da soli. Senza gli altri tre, senza fan, senza il mondo.
Tutto è fuori, che dorme.
Ci siamo solo noi. I nostri respiri. I nostri battiti che quasi urlano nel silenzio della stanza.

"Ti amo tantissimo comunque."
Dico quella frase d'istinto, mantenendo gli occhi chiusi. Sono eccitato e mi fa un pò paura che lui se ne accorga, ma mi voglio godere in tutto e per tutto quelle carezze.

Lui però si ferma. Lo sento ridere leggermente nel silenzio.
"Comunque, lo so!"
Allora capisco che l'ha divertito il mio 'comunque' detto senza logica.

"Continua." - gli dico, alzando leggermente la voce.

La sua risata si ferma.


"Continua. Continua come prima." - incalzo, continuando ad avere gli occhi serrati.  Lo aspetto.


Ricatapultiamo nel silenzio, e sento le mani di nino spostarsi dai miei capelli alle mie guance.
Sento che il mio viso si sta riscaldando. Lo sento distintamente. Nonostante il caldo, è una sensazione piacevole.

Percepisco il respiro di Nino avvicinarsi alle mie labbra.
"Io continuo se tu me lo dici di nuovo."

Le parole di Nino sospirate con quella sensualità sono per la mia bocca dolci provocazioni.

"Ti amo." - obbedisco alla sua richiesta.

"Di nuovo."

"Ti amo Nino. Ti amo tanto."  - la mia razionalità non esiste più.
 Sono completamente trasportato dal mio sentimento.

"Per sempre?..."
 Sento la voce di Nino perdere la sicurezza e sensualità di pochi istanti fa.


Improvvisamente le sue mani afferrano il mio viso con più forza. C'era paura in quella domanda, di nuovo la stessa paura.
La paura che prima o poi possa rimanere solo, la paura della  caducità di ogni cosa.

Questi suoi dubbi mi stringono il cuore.

Sono io adesso che prendo il suo viso fra le mani e lo guardo nelle sue iridi, così vicine che mi ci posso specchiare.
"Nel mio 'Per sempre' l'unica cosa certa sei tu, Nino."

Lo bacio sulle labbra. Mi godo ogni millimetro di pelle. In fondo, questa era una confidenza che ci concedevamo pochissime volte nonostante i nostri undici anni insieme.
Sento che anche Nino desidera il bacio, quasi per suggellare l'importanza della mia frase di poco fa.

Mi allontano dalle sue labbra.

Mi guarda, intensamente.
Io gli sorrido.

"DAI"*
Lo bacio
"SU"
Lo bacio
"KI"
Lo bacio.
"DA"
Lo bacio
"YO"*
Lo bacio.

Di nuovo.


Ripetutamente.

Senza smettere di sorridere.

Il suo viso ormai è in fiamme. Sento la sua eccitazione aumentare.


Di colpo, con uno spintone, mi allontana da sè e mi scaraventa dall'altro capo del letto.


Il volo mi ha fatto battere la testa: sento un pò più di dolore, ma vedere Nino spaesato per l'imbarazzo vale assolutamente la botta.

"Sei uno stupido, che stai facendo? Smettila, non esagerare. Siamo patetici!"

"Tu piuttosto, potevi dirmi subito che sei venuto qui a ringraziarmi per la dedica di oggi, senza le tue scuse sul caldo." - sono divertito.

Nino non mi risponde subito. Si concede qualche secondo di silenzio per riprendersi dall'imbarazzo e per raccogliere i pensieri.

"Non volevo solo dirti grazie."

Il suo volto e il suo tono di voce hanno riacquistato serenità.

"Volevo anche dirti che ti amo. E per sempre."

Mi guarda, determinato e serissimo.

Il mio cuore manca un battito.

Credo che si sia accorto del mio piacevole disagio, perchè mi sorride sensualmente e si avvicina a me.

La situazione sta diventando troppo imbarazzante, ho paura che mi possa sfuggire di mano.

"Dormiamo insieme stanotte?" - Nino mi fa quella domanda tutto pimpante. Mi abbraccia stretto. Lo sento sinceramente felice. Quasi sollevato da tutti i nostri sentimenti finalmente chiariti.

"Nino, dai, tornatene in camera tua!" - gli rispondo fintamente seccato -  "Domani dobbiamo provare, è passata l'una e voglio dormire! Togliti dai piedi!" - mentre dico questo, ricambio con forza il suo abbraccio.

"Oh, sei veramente un nonno Sami**, sei insopportabile."

Rimaniamo in silenzio, abbracciati, ancora per qualche minuto.
Aspetto che lui si senta sicuro, che riceva ancora un'ultima conferma d'amore dalle mie braccia.
Io, dal canto mio, mi godo la sua dolcezza ancora un pò, consapevole che domani ritornerà ad essere il cinico, acido e donnaiolo Ninomiya.

Ma non mi importa.

Perchè ora so. Ora so che i veri sentimenti di Ninomiya Kazunari, quelli così profondi e intensi che sanno sifdare l'eternità, appartengono solo a me.

Intanto Nino scioglie lentamente l'abbraccio, scende dal letto sbuffando, e si dirige verso la porta. Io lo accompagno alla soglia.

"Allora vado." - mi dice.
"Buona notte." - gli rispondo con un tono d'educazione. Il sonno inizia seriamente a farsi sentire.

"Ehi!" - Nino mi ridesta. Anche col suo sguardo.
"Per sempre, eh?" - 

Capisco che sta cercando l'ultimissima risposta per placare la sua incurabile diffidenza.


"Per sempre." - annuisco e gli sorrido.


Vedo ora il suo volto di nuovo disteso. Forse ora definitivamente rassicurato.
Mi regala un ultimo, tenerissimo bacio sulle labbra e alza la mano in segno di saluto.

"Buona notte! A domani."
"A domani." - gli rispondo mentre lui è già di spalle.

Si, a domani....
Perchè ci saranno ancora tanti domani nella mia vita con Nino. Ma so che da ora in poi possiamo affrontare ognuno di quei domani col cuore saldo, sicuri che il nostro amore ha il sapore dell'eternità.




*Sono le sillabe che formano la frase "DAI SUKI DA YO",  che significa "TI AMO TANTO" in giapponese.
** SAMI è un soprannome che Nino ha realmente affibiato a Ohno molti anni fa.
  
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