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Autore: Clah    28/05/2011    4 recensioni
Onnipresente. Beh, mi e' subito piaciuta ma poi dipende dai punti, di vista, scrivo sempre storie piccole e non riesco mai ad andare oltre. I miei viaggi mentali finiscono in una pagina sola, ma non importa. Ormai c'ho fatto l'abitudine:)
Ryo e' cambiato, forse non omlto, ma almeno ha lasciato il suo lavoro da sweeper per dedicarsi a qualcosa di piu' tranquillo. E' domenica mattina e sta guardando Kaori, punto fisso della storia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Non chiedermi perchè ho pensato alla parola onnipresente, non ci ho proprio pensato a dire la verità, non c’ho nemmeno prestato attenzione, anche perchè so che non avrà nessun senso.  O forse c'e lo avrà
Ti ho visto mentre ti pasticciavi il viso impastato dal sonno questa mattina, quanto sei adorabile.
Domenica mattina, il sole non filtra le tende, le trafigge con arroganza per poi colpire il pavimento in legno. Da quando in qua avrei avuto un pavimento in legno io eh? Spiegamelo, perchè il leggero scricchiolio ogni volta che cammini e il modo in cui riesci a scivolare senza nemmeno accorgertene non mi piace proprio.
Pavimento in legno, io lo detesto.
Ieri ho guardato la televisione, c’era una pubblicità strana che parlava di assorbenti, sai, quelli che volano sù e giù, quelli che non ti fanno nemmeno sentire che hai il ciclo. Te li avrei anche comprati finito tutto. Ma che poi durante il ciclo l’unica cosa che riesce a sentire è dolore al basso ventre ed un terribile mal di schiena nel tuo caso, chiedimi perchè volevo comprartelo e ti risponderò “Va, io non so che mi è preso”
Sempre ieri ti sei addormentata sulle mie gambe guardando “Pio Pio Pio 3”, sei tu che scegli questi film idioti e poi ti addormenti, vedi che oggi il film lo decido io. Comunque, a me è piaciuto Pio Pio Pio 3, anche se Pio Pio Pio 1 era il massimo, alla fine si parla sempre di uccelli, beh insomma, credo che tu non mi abbia frainteso, lo capisci dall’onomatopea eh?
Dopo sono io quello che si fa i doppi sensi anche se sta parlando da solo
Stavo parlando del fatto che ti sei addormentata sulle mie gambe. In quel momento eri proprio adoràble(se cambio lingua non sono ripetitivo, no perchè questo è francese, ok), i capelli lunghi sulle spalle rossi, non di quel rosso da teenager, quello da te, perchè solo tu puoi avere un colore di capelli così particolare e affascinante; le guance leggermente rosse e quelle labbra carnose, quelle dove morirei anche adesso. Si, eri proprio adorable(questo è in inglese, nah). 
Mi chiedo ancora come sono finito qui.
Sai, qui, nell’antica Osaka, in una casa in legno, le pareti tradizionali e almeno i letti moderni, mi chiedo come ho fatto a togliermi dal marcio in cui ero prima e finire qui, con te davanti ai miei occhi mentre prepari la colazione con i tuoi capelli lunghi intrappolati in una lunga coda all’insù e sempre così fragile.
Domani, chissà se avrò ancora la grazia di vederti. 
Perchè ho una paura matta che il mio domani non esista quando sono lontano da te, perchè sei diventata il mio tutto.
Sei carne, anima, spirito, cuore, cervello, tutto insieme. Sei tutto insieme e conciliabile.
Ma ti sei mai guardata allo specchio dico io? Sei stupenda e sei stupenda. Sì, stupenda, stupenda, stupenda.
Sembra che mi si sia inceppato il disco celebrale a ripetere sempre le solite parole, ma sai, sei adorabile e stupenda e che devo farci se sei così perfetta?
Ho lasciato il mio lavoro.
Adesso vado un po’ sul normale, sai, per stare tranquillo con te e... vabbè tanto te lo dico dopo.
Credo che sia stata la cosa migliore, per me, per te, per quello che siamo e quello che ci hanno dato.
Rain e Cecil.
Rain perchè pioveva quando mi hai incontrato e anche perchè io mi sono dichiarato sotto la pioggia, mi sono letteralmente bagnato quel giorno, beh, almeno non vedevi le lacrime. Rain, con i suoi 4 anni appena compiuti ti assomiglia moltissimo, la stessa carnagione chiara, gli occhi castano ed i capelli rossi ereditati da te, le guance leggermente arrossate e il tuo solito broncio sul viso quando ha fame, la femme fatale di tutti i bimbi nell’asilo,oh Gesù, se ci penso. Ah.
Cecil, Cecil lo volevo io, non avevo un motivo preciso per chiamarlo così, ma credo di aver pensato a te in quel momento, penso sempre a te. Cecil, 8 anni, capelli scuri, carnagione olivastra, occhi terribilmente scuri e il naso a punta, perfetto.
Hai fatto due capolavori. Abbiamo fatto due capolavori.
Domenica mattina, seduta a tavola, i bambini dormono, sì, sono solo le 8 del mattino. L’odore di caffè e croissant caldi e la crema a parte mi fanno letteralmente sbavare.
Ti siedi un po’ dolorante, è proprio dura essere madre.
“Giorno Apollo”
“Giorno Venere”
Ridi, e la tua risata mi sveglia, la tua risata sa di vita. Tu sei vita. Mi servi anche se potrei farlo da solo.
Proprio dura essere una madre.
“Come la chiamiamo?”
“Kaori”
“Come lo chiamiamo?”
“Kaori”
“Ma Ryo, ho detto lo chiam... Scemo!” arrossisce
Sì, la vita sa proprio di Kaori in ogni circostanza. Solo Kaori.
 
 
Viaggi di Cla.
Beh, a me spuntano solo lampadine alle due del mattino, e si tramutano in storie piccoline. Vabbe', mi accontento.
Se vi piace, o non vi piace lasciatemi un commentino, ne sarei molto grata:)
  
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