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Autore: Morgana le fay    28/05/2011    3 recensioni
Dal testo:
"Combattere e uccidere: queste le parole d’ordine in una guerra.
Questo è ciò che ha imparato in questa guerra.
Combattere e uccidere per un mondo migliore.
Combattere e uccidere per sopravvivere.
Combattere e uccidere per salvare la sua famiglia, la sua casa."
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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This is war

 

To the right, to the left
We will fight to the death
To the Edge of the Earth
It’s a brave new world from the last to the first

To the right, to the left
We will fight to the death
To the Edge of the Earth
It’s a brave new world
It’s a brave new world

 

Combattere e uccidere: queste le parole d’ordine in una guerra.

Questo è ciò che ha imparato in questa guerra.

Combattere e uccidere per un mondo migliore.

Combattere e uccidere per sopravvivere.

Combattere e uccidere per salvare la propria famiglia, la propria casa.

 

Ma mai si sarebbe aspettata tutta quella distruzione, tutto quel sangue, tutta quella corruzione.

 

Loro sono i buoni, loro lottano per la pace. È  così, vero?

 

La ragazza guardava con orrore quel cimitero a cielo aperto: corpi sparsi dappertutto sul campo rosso, corpi infiniti che aumentavano con il passare dei secondi.

Non poco lontano urla strazianti di una donna.

La giovane volse lo sguardo verso le urla.

 

Una ragazza che piangeva, che si disperava su un corpo di un giovane: il suo amore?

Quante volte aveva visto una scena del genere e quante volte le si stringeva il petto in una morsa? Quante? Troppe.

 

Distolse lo sguardo e camminò in mezzo a quel bagno di sangue con lentezza, osservando di tanto in tanto quei volti senza vita.

 

Un colpo, due colpi, tre. Qualcuno stava ancora combattendo. Ma non lei, non ce la faceva, era troppo stanca, distrutta.

 

Una voce, due voci. Le riconobbe, o almeno sperava di averle riconosciute. Cercò di andare da quelle voci, vorrebbe correre come faceva ogni volta, ma le sue gambe non ne volevano sapere.

 

Dopo un’infinità di tempo ci riuscì: raggiunse quelle voci a lei tanto familiari ed eccoli lì i suoi due compagni che lottavano uno accanto all’altro per…cosa? Non riusciva a capirlo.

Però capì che se anche loro morivano per lei sarebbe la fine. Sì, forse rimarrebbe in vita, ma sola, senza una famiglia, senza una casa. No! Non lo permetterà mai. Non lascerà che la guerra si porti via anche loro! No!

 

E con un’energia che mai si sarebbe aspettata di avere, si lanciò contro il nemico per salvare la sua famiglia.

 

Certo, combattere contro due nemici che si odiavano a vicenda avrebbe dovuto rendere le cose più semplici, ma loro erano in tre, i nemici il doppio ed erano anche più forti.

 

Raggiungendo i due compagni, la ragazza fu colta da una consapevolezza disarmante: sarebbero morti tutti e tre. E con questa consapevolezza nel cuore capì in fin dei conti che lei, no loro stavano combattendo per un mondo migliore per tutte quelle persone che vivevano e per tutte quelle persone che sarebbero nate.

Promettere la pace eterna era impossibile, ma la pace momentanea, sì, questo era possibile.

 

“ Vi voglio bene” le sue parole ai suoi compagni, che le risposero con un sorriso sincero e consapevole.

Sarebbero morti solo alla fine della guerra: era una promessa. E attaccarono.

 

 

Una bambina con lunghi capelli neri stava osservando tre lapidi bianche.

Suo padre la ci portava ogni anno per salutare dei parenti, eroi secondo lui, che hanno reso migliore questo mondo.

La bambina non capiva esattamente le sue parole e ogni volta chiedeva spiegazioni e lui le rispondeva sempre sorridendo:

“Hai solo 5 anni, lo capirai quando sarai grande”

Ma lei si sentiva già grande, ma continuava a non capire.

E non capiva nemmeno perché ogni volta che salutavano quelle pietre il padre piangeva, lei non ci trovava niente di triste, solo curiosità, perché c’era scritto qualcosa, ma non sapeva ancora leggere e non osava chiedere suo padre.

 

Quel giorno però il padre non pianse, ma sorrise con tenerezza e accarezzò le lettere della seconda lapide.

“Sai, tesoro,” si rivolse alla figlia “le assomigli tantissimo”

“A chi?”

L’uomo la guardò con tenerezza e le sorrise “A tua zia”

Dicendo così si alzò, prese in braccio la piccola e se ne andò volgendo le spalle alle tre lapidi: Allen Walker, Linalee Lee, Lavi.

 

 

 

Questa fic non è mia..

E’ di una mia amica che vuole restare nell’anonimato e posso dirvi che le è uscita durante un sclero..

Comunque lasciatemi un commentino per favore..

Magari se li legge si decide a iniziare a scrivere regolarmente, cosa che spero!!!

Per cui aiutatemi a convincerla..

Grazie a tutti voi che la leggerete!!

 

Un bacio

 

Momo

 
  
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