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Autore: Diana Abigail    29/05/2011    4 recensioni
Successiva all'episodio 2x14 "Crying wolf".
"Vai via"
"No"

Tyler se n'è andato, ma nonostante tutto Caroline si accorge che la vita senza di lui non è più la stessa.
Niente Matt, niente paranoie di Bonnie, niente consigli di Stefan. Incapace di prevedere quello che potrebbe succedere, parte per la Florida, in cerca di Tyler. Lui, dal canto suo, non si aspettava di vederla lì.
Ma alla fine, si sa, ognuno di noi si merita il lieto fine.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Tyler Lockwood
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Go away

Vai via!”
No”

Era davvero tutto perduto?
Se ne andò da Mystic Falls senza dirmi niente, senza neanche salutare.
Avevamo litigato da poco, ma non mi sembrava una scusa reggente, pensavo volesse trovare una soluzione al suo status di lupo.
Matt, al contrario, si avvicinò di nuovo a me, mi chiese di uscire e accettai, felice, ma con riserva. In un certo senso, Tyler mi mancava da morire.
Era un cucciolo da proteggere, qualcuno a cui dedicare le mie attenzioni, fare per lui quello che nessuno si era degnato di fare per me. C'era ancora tempo per un'altra luna e speravo davvero di sopravvivere a quella guerra senza eguali per poterlo rivedere.
Che fosse umano o che fosse lupo.
«Ti devo raccontare tutto! Non credevo che con tutte queste cose soprannaturali ci fosse spazio per i sentimenti» mi disse Bonnie, raggiungendomi al mio armadietto.
«Novità tra te e Jeremy?» le chiesi, sorridendole. Ci speravo in un loro avvicinamento.
«Ci siamo baciati. Cavolo, avevi ragione. Non è solo il fratellino di Elena. È stato... strabiliante!» aggiunse, coprendosi il viso con una mano. Era bello il suo imbarazzo. Così genuino, così umano.
«D'accordo, adesso ho scienze. Ci vediamo dopo e mi racconti come sono andate le cose» le dissi, meschina. In realtà non avevo voglia di ascoltare niente di quello che aveva da dirmi. Ero presa dai miei pensieri, in fondo avevo appena perso un amico, e non capivo cosa mi stesse succedendo.
«Buongiorno, bellezza» mi disse Matt, abbracciandomi da dietro. Trovai quel suo comportamento davvero fastidioso.
«Buongiorno anche a te» gli dissi, divincolandomi.
«Tutto... Bene?» mi chiese, confuso dal mio atteggiamento.
«Tutto a posto, davvero. È solo che... avrei lezione, ecco. Sono in ritardo e non mi va di farmi riprendere dalla professoressa Smith» dissi, sperando di salvarmi all'ultimo.
«Oh, si certo. Scusami. Ci vediamo dopo?» mi chiese, imbarazzato.
«Certo. A dopo» dissi, scappando il più velocemente possibile. Non volevo che mi baciasse.
Quel giorno non lo vidi per niente, ero andata direttamente a casa, avevo evitato anche Bonnie che, però, mi chiamò la sera stessa per raccontarmi tutto.
Ero davvero felice per lei e mi dispiaceva non esserci in quel momento, sapevo bene che me ne sarei pentita, ma non riuscivo a concentrarmi su altro che non fosse Tyler.
Tyler, Tyler, Tyler.
Se n'era andato, dovevo farmene una ragione. Mi aveva abbandonata, senza neanche salutare e, probabilmente, era meglio così. Era amico dei lupi, non dei vampiri. Damon aveva ragione fin dall'inizio. “Non diventare sua amica”. Mi aveva avvertito, ma smisi di ascoltare gli altri intorno ai sei anni o giù di lì.
Mi distesi sul letto, dopo una lunga chiacchierata con Bonnie che aveva capito che qualcosa non andava. Non glielo dissi, era una cosa che volevo tenere per me.
Presi il cellulare e cercai il numero di Tyler in rubrica. Provai a chiamare ma rispose la segreteria telefonica, facendomi sentire di nuovo la sua voce. Trasalii. Dovevo uscire da tutta questa storia.
Se non ci fossero stati in mezzo Klaus, Elijah e tutta quella storia della maledizione, le cose sarebbero state più semplici. Io non sarei morta, Matt sarebbe stato ancora il mio ragazzo e Tyler sarebbe rimasto... Tyler. Non era nulla per me.
Mi addormentai vestita e turbata, il mio cuore non batteva più ma non eravamo esenti dal provare emozioni.
Non seppi mai come Damon riuscisse a “spegnere il bottone”, ma mai come allora ci provai. Perlomeno cercai di allontanare totalmente Tyler dai miei pensieri.
Un giorno Matt, nervoso sbottò e mi fece delle rivelazioni. Non riuscivo a credere che dopo tutto quel tempo non me lo avesse detto. Erano passate circa due settimane e mezzo da quando Tyler era scomparso con Jules.
«Caroline, non capisco davvero cosa ti sia successo ultimamente! Tyler mentiva? Pensavo fossi innamorata di me, così mi aveva detto, ma sono giorni che cerchi di evitarmi e io mi sento uno stupido a star qui a cercare di riconquistarti. Stiamo insieme, poi mi eviti, poi fai la fidanzata gelosa e cerchi di riavvicinarti a me e quando sono io a fare un passo avanti, indietreggi e ti allontani da me. Mi dici cosa succede?» mi chiese, un pomeriggio, al Mystic Grill.
«Cosa ti ha detto esattamente Tyler?» chiesi, con un filo di voce.
Nelle ultime settimane, nessuno di noi due aveva pronunciato il suo nome, dal canto mio, avevo cercato di non nominarlo mai, con nessuno, per nessuno motivo, ma con Stefan e Damon era impossibile non nominare i licantropi.
Matt, però, non mi aveva mai detto di aver parlato con lui.
«Perché vuoi saperlo?» mi chiese, sospettoso.
«Io... Voglio solo sapere se ha detto qualcosa che potrebbe averti fatto fraintendere. Non so, cose che non ho mai detto o che non ha mai detto lui. Cosa ti ha detto?» ripetei, guardandolo negli occhi.
Lo vidi smarrito, prendeva tempo, forse pensava, ma il suo sguardo si perse verso l'orizzonte.
«Aveva... Aveva detto che era stato un brutto periodo. Che non poteva parlarne ma che era giusto che io sapessi che tu gli eri stata accanto e che lo avevi aiutato, come nessuno aveva fatto prima. Credimi, la cosa mi ha fatto pensare, credevo di essere il suo migliore amico, nonostante si sia quasi fatto mia madre, ma non mi aveva mai detto di avere problemi e a questo punto mi chiedo cosa potesse avere di così segreto da poterlo dire a te e non a me» aveva iniziato a straparlare e io lo interruppi.
«Non vorresti saperlo, credimi. Concentrati Matt, che altro ha detto?» gli chiesi, prendendolo dalle spalle, con dolcezza.
«Mi... Mi aveva detto che eri innamorata di me e che ti meritavi uno come me» disse, contraendo i muscoli.
Mi stava per caso mentendo?
«Solo questo?» gli chiesi, con tono deluso.
«Solo questo» confermò.
Lo salutai e uscii dal locale, nonostante lui mi gridasse dietro che non avevamo finito di parlare, che non avevamo ancora chiarito.
Per una volta, non mi importava.
Tornai a casa, ma ricevetti una telefonata di Elena che mi chiedeva di andare da lei.
«Grazie per essere venuta, Caroline» mi disse, abbracciandomi.
«Figurati. Novità vampiresche?» le chiesi, cercando di mascherare il mio malumore con qualche battuta.
«Più che vampiresche, direi lupesche. Manca poco alla prossima luna e i ragazzi pensano che Tyler, Jules e i lupi rimasti cercheranno vendetta. Loro vivono come fossero un'unica famiglia e Damon e Stefan ne hanno fatti fuori parecchi dei loro. Speriamo solo che almeno Tyler non si faccia troppo male» mi disse Elena, sedendosi sul divano.
Ero pietrificata, mi sedetti con tranquillità, facendo attenzione a non tradire la mia agitazione.
«Tutto bene, Care?» mi chiese, Elena, aggrottando le sopracciglia.
Annuii vivacemente e sfoggiai uno dei miei sorrisi migliori.
«Tutto bene» confermai, cercando di convincermene.
«C'è qualcosa che vuoi dirmi?» mi chiese, prendendomi una mano. Elena aveva la capacità di leggerti dentro, rimanendo sempre e comunque un semplice essere umano.
«La mia vita si è incasinata. E si è incasinata il giorno in cui sono morta, capisci? Credevo di essere innamorata di Matt, cioè ne sono ancora convinta, eppure mi manca, ma quando mi ha baciata credevo non ci fosse nulla tra me e lui, così l'ho respinto, ma quando ho visto la sua incertezza davanti a Jules, ho capito che lo odiavo. Ma ora che se n'è andato non faccio che pensare a come sta, a cosa sta facendo, se è ancora vivo, se ha bisogno di me. Insomma, non sono più sicura di non provare niente per lui!» le dissi, sfogandomi. Avevo detto fin troppo, ma in fondo era una delle mie migliori amiche, prima o poi lo avrebbe scoperto da sé.
«Aspetta Care, stiamo parlando di Matt o... O di Tyler?» mi chiese, confusa.
Sbuffai e nascosi il viso tra le mani.
«Di Tyler. Credo di essermene innamorata, ma non ho idea di come sia potuto succedere, capisci? Mi ha baciata, ma l'ho respinto e ora me ne pento» dissi, in lacrime.
«Tu e Tyler Lockwood? Dici sul serio?» chiese lei, stupita.
«Sì. Ma ora se n'è andato e non ho la più pallida idea di dove possa essere e starmene qui non fa che aumentare i miei dubbi. Potrebbe essere in pericolo, capisci? E se morisse?» dissi disperata. Elena mi abbracciò, ma non serviva. D'altra parte, non ero sicura di cosa pensasse lui, anche se l'avessi ritrovato, sarebbe potuto essere un giro a vuoto.
«Chiederò a Stefan di cercarlo» mi disse Elena, accarezzandomi la testa.
«Lascia perdere. Non voglio che qualcuno si faccia male» dissi, asciugandomi le ultime lacrime.
«Non voglio neanche che tu stia così. Pensaci Care, ma non fare mosse azzardate» mi disse, sorridendomi.
Tornai a casa, cercando di prendere una decisione. Mancava una settimana alla luna piena e non riuscivo a pensare alle grida di Tyler durante la sua prima trasformazione. Questa volta sarebbe rimasto solo. O forse lo avrebbe aiutato Jules.
Il giorno dopo, Matt mi bloccò nel corridoio, tra la terza e la quarta ora.
«Ho capito, sai? Ti vedi con qualcun altro» mi disse, arrabbiato.
«No, Matt. Non esco con nessuno» dissi, superandolo e raggiungendo l'armadietto.
«Allora hai per la testa qualcuno che non sono io» disse. Ecco, quello era vero.
«Questo non posso negarlo» ammisi, voltandomi verso di lui.
«È Tyler, vero?» disse, abbassando lo sguardo.
«Senti Matt, non so davvero come dirtelo. Non so come sia capitato, eppure mi sono ritrovata a pensare a lui» ammisi, cercando di non fissare i suoi occhi. Mi sentivo tanto meschina.
«D'accordo, apprezzo la sincerità. Mi aveva detto che era innamorato di te, ma aveva sottolineato il fatto che tu lo eri ancora di me. Si era sbagliato alla grande, evidentemente» disse, lasciandomi lì.
«Come hai detto? Cosa ha detto esattamente Ty?» gli chiesi, interessata.
«Testuali parole? Qualcosa tipo “amico, tra me e Caroline non c'è niente. C'è stata in un momento in cui ho avuto bisogno, bla bla bla, ho capito di essere innamorato di lei, ma lei ti ama”. Poi ha aggiunto che ti meritavi uno come me» disse, prendendo l'intera faccenda alla leggera.
«Perché non me l'hai detto prima?» chiesi, attenta.
«Immaginavo non te l'avesse detto. Penso proprio che spetti a lui dirti cosa prova, ma non può, dal momento che è sparito dalla circolazione» disse, innervosendosi.
«Hai ragione, non l'ha fatto. In ogni caso, lo avrei respinto. Ero e sono ancora innamorata di te, ma proprio per questo non possiamo stare insieme. Sono cambiate... delle cose. Cose che non possiamo controllare, ma non per questo rischierei di metterti in pericolo» gli dissi, prendendo tutto il coraggio a mia disposizione.
«Cosa stai cercando di dirmi? Perché non potremmo stare insieme?» chiese, dandosi una calmata.
«Mi dispiace, Matt. È per il tuo bene» pronunciai, guardandolo negli occhi.
«Care... Che succede?» chiese, improvvisamente confuso.
Lo abbracciai. Dovevo farlo. Per lui, per me, per Tyler.
«Guardami, Matt. Ti dimenticherai di essere innamorato di me. Ti cercherai un'altra ragazza e ti dovrai assicurare che lei sia umana» dissi, cancellandogli una parte di ricordi.
Lui si destò, io avevo iniziato a piangere.
«Ho... Ho storia con Saltzman. Ci si vede Care» mi disse, turbato.
Mi rifugiai nel bagno delle ragazze. Non pensavo che sarebbe stato così devastante.
D'accordo, provavo qualcosa per Tyler, ma avevo appena rinunciato per sempre a Matt. Era una scelta che dovevo prendere da tempo, non potevo rischiare ancora che qualcuno gli controllasse la mente o, peggio ancora, che rimanesse vittima di questa assurda guerra.
Mi arrivò un messaggio di Bonnie che mi chiedeva dove mi trovassi.

Bagno delle ragazze” scrissi e in pochi minuti mi raggiunse.
«Caroline, cosa ti è successo?» mi chiese, abbracciandomi.
«Bonnie, ho cancellato tutto! Non prova più niente, sono di nuovo la solita Caroline» le dissi, singhiozzando contro la sua spalla.
«Parli di Matt? Cosa gli hai fatto?» mi chiese, anche lei con gli occhi lucidi.
«Sì, Matt. Ho fatto in modo che dimenticasse che è innamorato di me. Dovevo farlo Bonnie, guarda Stefan ed Elena, che vita è? Lei è costantemente in pericolo. E poi devo trovare Tyler, potrebbe aver bisogno di me, tra poco ci sarà la luna piena e magari l'aiuto di Jules non basterà, magari sentirà più dolore che la prima volta e io mi sento in dovere di aiutarlo, anche se mi ha lasciata qui come una stupida» sproloquiai, con il mascara colato.
«Ti sei innamorata di Tyler, Caroline?» mi chiese Bonnie, diretta.
«Credo di sì» dissi, zittendomi.
«Lo sai che è pericoloso e da buona amica, quale mi considero, non posso approvare questa tua scelta. Non andarlo a cercare Care. Ti prego» mi disse, scuotendo la testa.
Sapevo che in fondo Bonnie aveva ragione, ma non mi sembrava comunque giusto. Ero innamorata, lui lo era di me, Matt era libero, perché non avrei dovuto provare a salvarlo?
«Non posso promettertelo Bonnie» le dissi, prima di lasciare il bagno.

Una settimana dopo, due giorni prima della luna completa, andai in Florida a cercare Tyler. Bonnie fece la spia, così sapevo di avere uno dei fratelli Salvatore alle calcagna.
Il primo giorno cercai invano, soggiornai in un motel sulla statale e cercai una scusa per mia madre, che mi chiamò quattro volte, preoccupata come non mai.
«Sto cercando di farti cambiare idea, Caroline. È una missione suicida e non abbiamo bisogno di altre vittime» mi disse Stefan, quella sera.
«Sei il solito melodrammatico, Stefan. Voglio solo trovare Tyler e chiarire la situazione. Tutto qui» gli dissi, mentre succhiavo dalla cannuccia di uno dei sacchetti di sangue rubati.
«Si dà il caso che tu sia un vampiro e loro, probabilmente, siano con un branco di licantropi. Sto solo dicendo che non è una buona idea» continuò, con la sua solita diplomazia.
«Ami Elena?» gli chiesi, dopo qualche secondo di silenzio.
«Indubbiamente» rispose.
«Allora sai perché lo voglio fare. Non posso dire di amare Tyler come tu ami Elena, ma non mi sento di lasciar perdere tutto. Dimmi quello che vuoi Stefan, ma io domani andrò da lui» conclusi, buttando il sacchetto, ormai vuoto.
Il giorno dopo lo trovai, mangiava in un fast food, con Jules.
Fu lei a riconoscermi e ad impedirmi di avvicinarmi a lui.
«Dove credi di andare?» mi chiese, senza che mi accorgessi di averla alle mie spalle. Mi prendeva alla sprovvista e rischiavo grosso.
«Sono venuta per parlare con Tyler» le dissi, fronteggiandola.
Un altro ostacolo. Lo avrei superato.
«Non credo proprio, biondina» disse, sprezzante.
«Invece io credo proprio di sì. E ti conviene non metterti contro di me, quando sono convinta di una cosa. Non ti ho detto che ti porterò via Tyler, voglio solo parlare con lui» le dissi, allontanandomi e raggiungendolo al tavolo.
«Caroline!» disse, sorpreso.
Rimasi in piedi a guardarlo e per poco non scoppiai a piangere. I miei occhi si inumidirono e lui si alzò in piedi.
«Cosa ci fai qui?» mi chiese, nascondendo le mani nelle tasche.
«Sono venuta a cercarti. Voglio parlarti, ho delle cose da dirti. Cose che non posso tenermi dentro e sono cambiate delle cose» iniziai, ma lui mi zittì.
«Se sei venuta per chiedermi di tornare indietro, sappi che non lo farò» mise subito in chiaro.
«Non ti chiederò proprio niente Tyler. Vorrei che tu mi ascoltassi. Ma non qui, non con lei che può sentirci o con Stefan che ci tiene d'occhio» spiegai.
«Ti sei portata dietro Stefan? Crederanno che tu sia venuta per attaccarci!» mi disse, indignato.
«Nessuno lo ha invitato. È stata Elena a chiedergli di venire, me lo sono ritrovato in motel, ieri sera» dissi, mezza offesa.
«Vieni con me» mi disse, prendendomi per mano e portandomi fuori dal locale. Salimmo su una jeep e guidò per venti minuti circa, finché non parcheggiò in uno spiazzo adiacente ad un bosco.
Scendemmo e raggiungemmo una radura. Mi sedetti a terra, godendomi i raggi di sole che filtravano attraverso le fronde. Tyler rimase in piedi e camminava intorno a me, senza una meta precisa.
«Cosa volevi dirmi?» mi chiese, cinque minuti dopo il nostro arrivo.
«Credo di essermi innamorata. Sai quando ti prende senza che te ne rendi conto? Quando sai che è sbagliato ma che non ti importa. Quando sei certa che qualcuno si farà male, ma non riesci ad evitarlo. Tanto, alla fine, qualcuno si fa sempre male» dissi, con il viso al cielo.
«Spiegati meglio» mi chiese.
«Non so come, figuriamoci perché, ma mi sono innamorata. Di te, ovviamente. Ci ho messo un po' a capirlo, ma mi è stato utile per cancellare i sentimenti di Matt nei miei confronti. Dovevo farlo, avrei rischiato che si facesse male. Male sul serio. Perciò ora sono qui, sono venuta a cercarti, sono venuta ad offrirti il mio aiuto» spiegai, stavolta spostando il mio sguardo su di lui.
«Non mi serve aiuto» disse, sbottando.
Il suo comportamento mi offese, ma non mi diedi per vinta. Aveva detto a Matt che era innamorato di me, doveva aver contato qualcosa, no?
«Ne sei proprio sicuro?» gli chiesi, alzandomi in piedi.
Lui trasalì, io mi avvicinai lentamente. Non gli avevo detto tutto, ma la parte più importante era andata.
«Non hai proprio niente da dire?» gli chiesi, una volta che mi trovai davanti a lui.
«Ho passato settimane sperando che qualcosa di simile succedesse e ora che sei qui non so davvero che fare. Matt era il mio migliore amico e sono stato costretto ad abbandonarlo. Non sono mai stato innamorato, contando anche Vicky. Però il tuo aiuto mi ha fatto sentire meno solo» mi disse, grattandosi l'avambraccio destro.
«Questo dovrà pur significare qualcosa, non credi?» chiesi, guardandolo negli occhi.
Mi fissò, uno dei suoi sguardi che non ti fanno capire a cosa stanno pensando. Gli occhi vuoti, la mente lontana e il cuore... Già, chissà dov'era il suo cuore.
«Avevi detto che non ero più tuo amico» disse, con il tono di un bambino offeso.
«Già. Hai anche lasciato che Jules per poco non mi uccidesse» gli feci notare e lui arrossì.
«Mi dispiace. Ma non avrei permesso che qualcuno ti facesse male per davvero» chiarì, prendendomi una mano.
«L'hanno fatto, invece. Okay, venire qui è stato uno sbaglio. Mi dispiace averti fatto perdere tempo» dissi, voltandogli le spalle e camminando verso la jeep.
«Care, aspetta!» mi gridò, correndomi dietro.
«Mi riaccompagni al fast food?» chiesi, reprimendo tutte le emozioni che vorticavano dentro di me.
Salimmo sulla jeep e io rimasi in silenzio.
«D'accordo, dimmi cosa vuoi sentirti dire. Mi dispiace mandarti via, ma è meglio così» disse, mentre guidava.
«Lo fai per te o lo fai per me?» chiesi voltandomi verso di lui.
Si voltò a guardarmi per un momento e rimase in silenzio.
«Perché hai detto a Matt di esserti innamorato di me?» chiesi, ignorando il suo silenzio.
«Perché te l'ha detto?» sbottò.
«Rispondi invece di prendertela con lui» dissi, girando gli occhi.
«Non ho capito, sei ancora innamorata di Matt e gli hai cancellato la memoria?» chiese, evitando l'argomento.
«Possiamo evitare di parlare di Matt e provare a parlare di noi?» chiesi, cercando di riportare l'argomento sotto i riflettori.
«Non può esserci nessun noi, Caroline. Stanotte mi trasformerò in lupo e potrei ammazzarti. Un morso, Care, uno solo» disse, tentando di sembrare calmo. Parcheggiò vicino al fast food.
«Te le ha messe in testa Jules queste cazzate?» chiesi, sbottando.
Lui si stupì del mio tono e, ancora una volta, rimase in silenzio. Era fastidioso.
«Non so cosa dirti, Care» disse, infine.
«Quansiasi cosa, Tyler” Che mi ami, che mi odi, non mi importa, purché tu mi dica qualcosa!» gridai, esasperata.
Ammutolito, si fermò a guardarmi.
«Dimmi qualcosa, Ty» supplicai, con gli occhi lucidi.
Si sporse verso di me e mi baciò. Uno di quei baci lenti, un po' tristi, con lui che mi teneva teneramente il viso, quasi non volesse staccarsi più.
«Vorrei che tu potessi rimanere, Care. Se non fosse così pericoloso, ti avrei già detto che ti amo» disse, lasciando me senza parole, per una volta.
«Non mi importa Ty, davvero. Piuttosto che rinunciare, preferisco rischiare» dissi, sussurrando.
Mi baciò di nuovo e non riuscii a non piangere: sembrava davvero un addio.
«No, no, no. Se vado via io, tu vieni via con me. Non voglio allontanarmi di nuovo da te» dissi, capendo diverse cose.
«Non posso tornare indietro, non in queste condizioni. Posso permetterti di stare qui finché non incomincerà la trasformazione. Poi dovrai andartene» mi disse, seriamente.
«Meglio che niente» constatai, sorridendogli.
Scendemmo dalla jeep e si avvicinarono Jules e Stefan.
«Devi andartene, biondina» mi disse Jules, intimidatoria.
«Lascia che rimanga fino a stasera. Starà con me» disse Tyler, prendendomi la mano.
«Tyler pensavo ne avessimo già parlato» disse Jules, nervosa.
«Lo so, ma credo di poter decidere per me» disse.
«Non scherzare Tyler. Non è un gioco, non puoi fare il ragazzino liceale che esce con la sua ragazza e si fa la sua vita» gli disse Jules, seria.
«Ma è quello che sono!» gridò lui, di rimando.
Corse via, un riflesso al suo nervoso lupesco. Capivo bene quell'amplificazione dei sentimenti. Tutto sommato non eravamo poi così diversi. Provai a seguirlo, con la speranza di non essere nuovamente rifiutata.
«Aspetta Tyler!» lo chiamai, correndogli dietro.
«Vorrei finisse tutto, ora! Vorrei tornare a casa, stare con te, fare a botte con matt, ubriacarmi, andare alle feste e credere ancora che vampiri e licantropi siano cazzate scritte in alcuni vecchi libri» mi disse, finalmente in lacrime.
Lo abbracciai e mi strinse così forte che non riuscii più a capire chi stesse confortando l'altro.
«Non sai quanto io ti abbia pensata, ultimamente. Ho pensato a come sarebbe stato poterti vedere tutti i giorni. A come ci sarebbe rimasta lo sceriffo se avesse saputo di noi. A quanto sarebbe stato bello averti come compagna alle feste di mia madre, magari con uno di quei vestiti che metti sempre tu. Mi sono anche chiesto come sarebbe stato fare l'amore con te e se saresti stata disposta ad accettare tutti i miei vizi e i miei capricci» mi confidò, baciandomi dolcemente la fronte.
«Ty...» sussurrai, nuovamente con gli occhi lucidi.
«Ti prego Care, vai via» mi disse, appoggiando la sua fronte contro la mia.
«No, non me ne vado. Ci sono stata quando hai avuto bisogno e ci sarò ancora. Non voglio che ti senta solo» gli dissi, prima di dargli un bacio veloce.
«So che non riuscirò a farti cambiare idea e, sinceramente, non ci voglio neanche più provare. Ti voglio con me, non mi importa dove» mi disse, prima di impossessarsi della mia bocca.
«Certo che Matt ci aveva visto bene, Forbes»

Finalmente sono tornata, con una nuova one shot... Era parecchio che non scrivevo una fanfiction, ne sono proprio felice. Sono felice anche, e soprattutto, di poterla pubblicare in questa sezione, perché è la prima che pubblico e perché amo da morire questa coppia! 

Spero proprio che mi direte cosa ne pensate!

Erika

   
 
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