Go away
“Vai
via!”
“No”
Era
davvero tutto perduto?
Se
ne andò da Mystic Falls senza dirmi niente, senza neanche
salutare.
Avevamo
litigato da poco, ma non mi sembrava una scusa reggente, pensavo
volesse trovare una soluzione al suo status di lupo.
Matt,
al contrario, si avvicinò di nuovo a me, mi chiese di uscire
e
accettai, felice, ma con riserva. In un certo senso, Tyler mi mancava
da morire.
Era
un cucciolo da proteggere, qualcuno a cui dedicare le mie attenzioni,
fare per lui quello che nessuno si era degnato di fare per me. C'era
ancora tempo per un'altra luna e speravo davvero di sopravvivere a
quella guerra senza eguali per poterlo rivedere.
Che
fosse umano o che fosse lupo.
«Ti
devo raccontare tutto! Non credevo che con tutte queste cose
soprannaturali ci fosse spazio per i sentimenti» mi disse
Bonnie,
raggiungendomi al mio armadietto.
«Novità
tra te e Jeremy?» le chiesi, sorridendole. Ci speravo in un
loro
avvicinamento.
«Ci
siamo baciati. Cavolo, avevi ragione. Non è solo il
fratellino di
Elena. È stato... strabiliante!» aggiunse,
coprendosi il viso con
una mano. Era bello il suo imbarazzo. Così genuino,
così umano.
«D'accordo,
adesso ho scienze. Ci vediamo dopo e mi racconti come sono andate le
cose» le dissi, meschina. In realtà non avevo
voglia di ascoltare
niente di quello che aveva da dirmi. Ero presa dai miei pensieri, in
fondo avevo appena perso un amico, e non capivo cosa mi stesse
succedendo.
«Buongiorno,
bellezza» mi disse Matt, abbracciandomi da dietro. Trovai
quel suo
comportamento davvero fastidioso.
«Buongiorno
anche a te» gli dissi, divincolandomi.
«Tutto...
Bene?» mi chiese, confuso dal mio atteggiamento.
«Tutto
a posto, davvero. È solo che... avrei lezione, ecco. Sono in
ritardo
e non mi va di farmi riprendere dalla professoressa Smith»
dissi,
sperando di salvarmi all'ultimo.
«Oh,
si certo. Scusami. Ci vediamo dopo?» mi chiese, imbarazzato.
«Certo.
A dopo» dissi, scappando il più velocemente
possibile. Non volevo
che mi baciasse.
Quel
giorno non lo vidi per niente, ero andata direttamente a casa, avevo
evitato anche Bonnie che, però, mi chiamò la sera
stessa per
raccontarmi tutto.
Ero
davvero felice per lei e mi dispiaceva non esserci in quel momento,
sapevo bene che me ne sarei pentita, ma non riuscivo a concentrarmi
su altro che non fosse Tyler.
Tyler,
Tyler, Tyler.
Se
n'era andato, dovevo farmene una ragione. Mi aveva abbandonata, senza
neanche salutare e, probabilmente, era meglio così. Era
amico dei
lupi, non dei vampiri. Damon aveva ragione fin dall'inizio.
“Non
diventare sua amica”. Mi aveva avvertito, ma smisi di
ascoltare gli
altri intorno ai sei anni o giù di lì.
Mi
distesi sul letto, dopo una lunga chiacchierata con Bonnie che aveva
capito che qualcosa non andava. Non glielo dissi, era una cosa che
volevo tenere per me.
Presi
il cellulare e cercai il numero di Tyler in rubrica. Provai a
chiamare ma rispose la segreteria telefonica, facendomi sentire di
nuovo la sua voce. Trasalii. Dovevo uscire da tutta questa storia.
Se
non ci fossero stati in mezzo Klaus, Elijah e tutta quella storia
della maledizione, le cose sarebbero state più semplici. Io
non
sarei morta, Matt sarebbe stato ancora il mio ragazzo e Tyler sarebbe
rimasto... Tyler. Non era nulla per me.
Mi
addormentai vestita e turbata, il mio cuore non batteva più
ma non
eravamo esenti dal provare emozioni.
Non
seppi mai come Damon riuscisse a “spegnere il
bottone”, ma mai
come allora ci provai. Perlomeno cercai di allontanare totalmente
Tyler dai miei pensieri.
Un
giorno Matt, nervoso sbottò e mi fece delle rivelazioni. Non
riuscivo a credere che dopo tutto quel tempo non me lo avesse detto.
Erano passate circa due settimane e mezzo da quando Tyler era
scomparso con Jules.
«Caroline,
non capisco davvero cosa ti sia successo ultimamente! Tyler mentiva?
Pensavo fossi innamorata di me, così mi aveva detto, ma sono
giorni
che cerchi di evitarmi e io mi sento uno stupido a star qui a cercare
di riconquistarti. Stiamo insieme, poi mi eviti, poi fai la fidanzata
gelosa e cerchi di riavvicinarti a me e quando sono io a fare un
passo avanti, indietreggi e ti allontani da me. Mi dici cosa
succede?» mi chiese, un pomeriggio, al Mystic Grill.
«Cosa
ti ha detto esattamente Tyler?» chiesi, con un filo di voce.
Nelle
ultime settimane, nessuno di noi due aveva pronunciato il suo nome,
dal canto mio, avevo cercato di non nominarlo mai, con nessuno, per
nessuno motivo, ma con Stefan e Damon era impossibile non nominare i
licantropi.
Matt,
però, non mi aveva mai detto di aver parlato con lui.
«Perché
vuoi saperlo?» mi chiese, sospettoso.
«Io...
Voglio solo sapere se ha detto qualcosa che potrebbe averti fatto
fraintendere. Non so, cose che non ho mai detto o che non ha mai
detto lui. Cosa ti ha detto?» ripetei, guardandolo negli
occhi.
Lo
vidi smarrito, prendeva tempo, forse pensava, ma il suo sguardo si
perse verso l'orizzonte.
«Aveva...
Aveva detto che era stato un brutto periodo. Che non poteva parlarne
ma che era giusto che io sapessi che tu gli eri stata accanto e che
lo avevi aiutato, come nessuno aveva fatto prima. Credimi, la cosa mi
ha fatto pensare, credevo di essere il suo migliore amico, nonostante
si sia quasi fatto mia madre, ma non mi aveva mai detto di avere
problemi e a questo punto mi chiedo cosa potesse avere di
così
segreto da poterlo dire a te e non a me» aveva iniziato a
straparlare e io lo interruppi.
«Non
vorresti saperlo, credimi. Concentrati Matt, che altro ha
detto?»
gli chiesi, prendendolo dalle spalle, con dolcezza.
«Mi...
Mi aveva detto che eri innamorata di me e che ti meritavi uno come
me» disse, contraendo i muscoli.
Mi
stava per caso mentendo?
«Solo
questo?» gli chiesi, con tono deluso.
«Solo
questo» confermò.
Lo
salutai e uscii dal locale, nonostante lui mi gridasse dietro che non
avevamo finito di parlare, che non avevamo ancora chiarito.
Per
una volta, non mi importava.
Tornai
a casa, ma ricevetti una telefonata di Elena che mi chiedeva di
andare da lei.
«Grazie
per essere venuta, Caroline» mi disse, abbracciandomi.
«Figurati.
Novità vampiresche?» le chiesi, cercando di
mascherare il mio
malumore con qualche battuta.
«Più
che vampiresche, direi lupesche. Manca poco alla prossima luna e i
ragazzi pensano che Tyler, Jules e i lupi rimasti cercheranno
vendetta. Loro vivono come fossero un'unica famiglia e Damon e Stefan
ne hanno fatti fuori parecchi dei loro. Speriamo solo che almeno
Tyler non si faccia troppo male» mi disse Elena, sedendosi
sul
divano.
Ero
pietrificata, mi sedetti con tranquillità, facendo
attenzione a non
tradire la mia agitazione.
«Tutto
bene, Care?» mi chiese, Elena, aggrottando le sopracciglia.
Annuii
vivacemente e sfoggiai uno dei miei sorrisi migliori.
«Tutto
bene» confermai, cercando di convincermene.
«C'è
qualcosa che vuoi dirmi?» mi chiese, prendendomi una mano.
Elena
aveva la capacità di leggerti dentro, rimanendo sempre e
comunque un
semplice essere umano.
«La
mia vita si è incasinata. E si è incasinata il
giorno in cui sono
morta, capisci? Credevo di essere innamorata di Matt, cioè
ne sono
ancora convinta, eppure mi manca, ma quando mi ha baciata credevo non
ci fosse nulla tra me e lui, così l'ho respinto, ma quando
ho visto
la sua incertezza davanti a Jules, ho capito che lo odiavo. Ma ora
che se n'è andato non faccio che pensare a come sta, a cosa
sta
facendo, se è ancora vivo, se ha bisogno di me. Insomma, non
sono
più sicura di non provare niente per lui!» le
dissi, sfogandomi.
Avevo detto fin troppo, ma in fondo era una delle mie migliori
amiche, prima o poi lo avrebbe scoperto da sé.
«Aspetta
Care, stiamo parlando di Matt o... O di Tyler?» mi chiese,
confusa.
Sbuffai
e nascosi il viso tra le mani.
«Di
Tyler. Credo di essermene innamorata, ma non ho idea di come sia
potuto succedere, capisci? Mi ha baciata, ma l'ho respinto e ora me
ne pento» dissi, in lacrime.
«Tu
e Tyler Lockwood? Dici sul serio?» chiese lei, stupita.
«Sì.
Ma ora se n'è andato e non ho la più pallida idea
di dove possa
essere e starmene qui non fa che aumentare i miei dubbi. Potrebbe
essere in pericolo, capisci? E se morisse?» dissi disperata.
Elena
mi abbracciò, ma non serviva. D'altra parte, non ero sicura
di cosa
pensasse lui, anche se l'avessi ritrovato, sarebbe potuto essere un
giro a vuoto.
«Chiederò
a Stefan di cercarlo» mi disse Elena, accarezzandomi la testa.
«Lascia
perdere. Non voglio che qualcuno si faccia male» dissi,
asciugandomi
le ultime lacrime.
«Non
voglio neanche che tu stia così. Pensaci Care, ma non fare
mosse
azzardate» mi disse, sorridendomi.
Tornai
a casa, cercando di prendere una decisione. Mancava una settimana
alla luna piena e non riuscivo a pensare alle grida di Tyler durante
la sua prima trasformazione. Questa volta sarebbe rimasto solo. O
forse lo avrebbe aiutato Jules.
Il
giorno dopo, Matt mi bloccò nel corridoio, tra la terza e la
quarta
ora.
«Ho
capito, sai? Ti vedi con qualcun altro» mi disse, arrabbiato.
«No,
Matt. Non esco con nessuno» dissi, superandolo e raggiungendo
l'armadietto.
«Allora
hai per la testa qualcuno che non sono io» disse. Ecco,
quello era
vero.
«Questo
non posso negarlo» ammisi, voltandomi verso di lui.
«È
Tyler, vero?» disse, abbassando lo sguardo.
«Senti
Matt, non so davvero come dirtelo. Non so come sia capitato, eppure
mi sono ritrovata a pensare a lui» ammisi, cercando di non
fissare i
suoi occhi. Mi sentivo tanto meschina.
«D'accordo,
apprezzo la sincerità. Mi aveva detto che era innamorato di
te, ma
aveva sottolineato il fatto che tu lo eri ancora di me. Si era
sbagliato alla grande, evidentemente» disse, lasciandomi
lì.
«Come
hai detto? Cosa ha detto esattamente Ty?» gli chiesi,
interessata.
«Testuali
parole? Qualcosa tipo “amico, tra me e Caroline non
c'è niente.
C'è stata in un momento in cui ho avuto bisogno, bla bla
bla, ho
capito di essere innamorato di lei, ma lei ti ama”. Poi ha
aggiunto
che ti meritavi uno come me» disse, prendendo l'intera
faccenda alla
leggera.
«Perché
non me l'hai detto prima?» chiesi, attenta.
«Immaginavo
non te l'avesse detto. Penso proprio che spetti a lui dirti cosa
prova, ma non può, dal momento che è sparito
dalla circolazione»
disse, innervosendosi.
«Hai
ragione, non l'ha fatto. In ogni caso, lo avrei respinto. Ero e sono
ancora innamorata di te, ma proprio per questo non possiamo stare
insieme. Sono cambiate... delle cose. Cose che non possiamo
controllare, ma non per questo rischierei di metterti in
pericolo»
gli dissi, prendendo tutto il coraggio a mia disposizione.
«Cosa
stai cercando di dirmi? Perché non potremmo stare
insieme?» chiese,
dandosi una calmata.
«Mi
dispiace, Matt. È per il tuo bene» pronunciai,
guardandolo negli
occhi.
«Care...
Che succede?» chiese, improvvisamente confuso.
Lo
abbracciai. Dovevo farlo. Per lui, per me, per Tyler.
«Guardami,
Matt. Ti dimenticherai di essere innamorato di me. Ti cercherai
un'altra ragazza e ti dovrai assicurare che lei sia umana»
dissi,
cancellandogli una parte di ricordi.
Lui
si destò, io avevo iniziato a piangere.
«Ho...
Ho storia con Saltzman. Ci si vede Care» mi disse, turbato.
Mi
rifugiai nel bagno delle ragazze. Non pensavo che sarebbe stato
così
devastante.
D'accordo,
provavo qualcosa per Tyler, ma avevo appena rinunciato per sempre a
Matt. Era una scelta che dovevo prendere da tempo, non potevo
rischiare ancora che qualcuno gli controllasse la mente o, peggio
ancora, che rimanesse vittima di questa assurda guerra.
Mi
arrivò un messaggio di Bonnie che mi chiedeva dove mi
trovassi.
“Bagno
delle ragazze” scrissi e in pochi minuti mi raggiunse.
«Caroline,
cosa ti è successo?» mi chiese, abbracciandomi.
«Bonnie,
ho cancellato tutto! Non prova più niente, sono di nuovo la
solita
Caroline» le dissi, singhiozzando contro la sua spalla.
«Parli
di Matt? Cosa gli hai fatto?» mi chiese, anche lei con gli
occhi
lucidi.
«Sì,
Matt. Ho fatto in modo che dimenticasse che è innamorato di
me.
Dovevo farlo Bonnie, guarda Stefan ed Elena, che vita è? Lei
è
costantemente in pericolo. E poi devo trovare Tyler, potrebbe aver
bisogno di me, tra poco ci sarà la luna piena e magari
l'aiuto di
Jules non basterà, magari sentirà più
dolore che la prima volta e
io mi sento in dovere di aiutarlo, anche se mi ha lasciata qui come
una stupida» sproloquiai, con il mascara colato.
«Ti
sei innamorata di Tyler, Caroline?» mi chiese Bonnie, diretta.
«Credo
di sì» dissi, zittendomi.
«Lo
sai che è pericoloso e da buona amica, quale mi considero,
non posso
approvare questa tua scelta. Non andarlo a cercare Care. Ti
prego»
mi disse, scuotendo la testa.
Sapevo
che in fondo Bonnie aveva ragione, ma non mi sembrava comunque
giusto. Ero innamorata, lui lo era di me, Matt era libero,
perché
non avrei dovuto provare a salvarlo?
«Non
posso promettertelo Bonnie» le dissi, prima di lasciare il
bagno.
Una
settimana dopo, due giorni prima della luna completa, andai in
Florida a cercare Tyler. Bonnie fece la spia, così sapevo di
avere
uno dei fratelli Salvatore alle calcagna.
Il
primo giorno cercai invano, soggiornai in un motel sulla statale e
cercai una scusa per mia madre, che mi chiamò quattro volte,
preoccupata come non mai.
«Sto
cercando di farti cambiare idea, Caroline. È una missione
suicida e
non abbiamo bisogno di altre vittime» mi disse Stefan, quella
sera.
«Sei
il solito melodrammatico, Stefan. Voglio solo trovare Tyler e
chiarire la situazione. Tutto qui» gli dissi, mentre
succhiavo dalla
cannuccia di uno dei sacchetti di sangue rubati.
«Si
dà il caso che tu sia un vampiro e loro, probabilmente,
siano con un
branco di licantropi. Sto solo dicendo che non è una buona
idea»
continuò, con la sua solita diplomazia.
«Ami
Elena?» gli chiesi, dopo qualche secondo di silenzio.
«Indubbiamente»
rispose.
«Allora
sai perché lo voglio fare. Non posso dire di amare Tyler
come tu ami
Elena, ma non mi sento di lasciar perdere tutto. Dimmi quello che
vuoi Stefan, ma io domani andrò da lui» conclusi,
buttando il
sacchetto, ormai vuoto.
Il
giorno dopo lo trovai, mangiava in un fast food, con Jules.
Fu
lei a riconoscermi e ad impedirmi di avvicinarmi a lui.
«Dove
credi di andare?» mi chiese, senza che mi accorgessi di
averla alle
mie spalle. Mi prendeva alla sprovvista e rischiavo grosso.
«Sono
venuta per parlare con Tyler» le dissi, fronteggiandola.
Un
altro ostacolo. Lo avrei superato.
«Non
credo proprio, biondina» disse, sprezzante.
«Invece
io credo proprio di sì. E ti conviene non metterti contro di
me,
quando sono convinta di una cosa. Non ti ho detto che ti
porterò via
Tyler, voglio solo parlare con lui» le dissi, allontanandomi
e
raggiungendolo al tavolo.
«Caroline!»
disse, sorpreso.
Rimasi
in piedi a guardarlo e per poco non scoppiai a piangere. I miei occhi
si inumidirono e lui si alzò in piedi.
«Cosa
ci fai qui?» mi chiese, nascondendo le mani nelle tasche.
«Sono
venuta a cercarti. Voglio parlarti, ho delle cose da dirti. Cose che
non posso tenermi dentro e sono cambiate delle cose» iniziai,
ma lui
mi zittì.
«Se
sei venuta per chiedermi di tornare indietro, sappi che non lo
farò»
mise subito in chiaro.
«Non
ti chiederò proprio niente Tyler. Vorrei che tu mi
ascoltassi. Ma
non qui, non con lei che può sentirci o con Stefan che ci
tiene
d'occhio» spiegai.
«Ti
sei portata dietro Stefan? Crederanno che tu sia venuta per
attaccarci!» mi disse, indignato.
«Nessuno
lo ha invitato. È stata Elena a chiedergli di venire, me lo
sono
ritrovato in motel, ieri sera» dissi, mezza offesa.
«Vieni
con me» mi disse, prendendomi per mano e portandomi fuori dal
locale. Salimmo su una jeep e guidò per venti minuti circa,
finché
non parcheggiò in uno spiazzo adiacente ad un bosco.
Scendemmo
e raggiungemmo una radura. Mi sedetti a terra, godendomi i raggi di
sole che filtravano attraverso le fronde. Tyler rimase in piedi e
camminava intorno a me, senza una meta precisa.
«Cosa
volevi dirmi?» mi chiese, cinque minuti dopo il nostro arrivo.
«Credo
di essermi innamorata. Sai quando ti prende senza che te ne rendi
conto? Quando sai che è sbagliato ma che non ti importa.
Quando sei
certa che qualcuno si farà male, ma non riesci ad evitarlo.
Tanto,
alla fine, qualcuno si fa sempre male» dissi, con il viso al
cielo.
«Spiegati
meglio» mi chiese.
«Non
so come, figuriamoci perché, ma mi sono innamorata. Di te,
ovviamente. Ci ho messo un po' a capirlo, ma mi è stato
utile per
cancellare i sentimenti di Matt nei miei confronti. Dovevo farlo,
avrei rischiato che si facesse male. Male sul serio. Perciò
ora sono
qui, sono venuta a cercarti, sono venuta ad offrirti il mio
aiuto»
spiegai, stavolta spostando il mio sguardo su di lui.
«Non
mi serve aiuto» disse, sbottando.
Il
suo comportamento mi offese, ma non mi diedi per vinta. Aveva detto a
Matt che era innamorato di me, doveva aver contato qualcosa, no?
«Ne
sei proprio sicuro?» gli chiesi, alzandomi in piedi.
Lui
trasalì, io mi avvicinai lentamente. Non gli avevo detto
tutto, ma
la parte più importante era andata.
«Non
hai proprio niente da dire?» gli chiesi, una volta che mi
trovai
davanti a lui.
«Ho
passato settimane sperando che qualcosa di simile succedesse e ora
che sei qui non so davvero che fare. Matt era il mio migliore amico e
sono stato costretto ad abbandonarlo. Non sono mai stato innamorato,
contando anche Vicky. Però il tuo aiuto mi ha fatto sentire
meno
solo» mi disse, grattandosi l'avambraccio destro.
«Questo
dovrà pur significare qualcosa, non credi?»
chiesi, guardandolo
negli occhi.
Mi
fissò, uno dei suoi sguardi che non ti fanno capire a cosa
stanno
pensando. Gli occhi vuoti, la mente lontana e il cuore...
Già,
chissà dov'era il suo cuore.
«Avevi
detto che non ero più tuo amico» disse, con il
tono di un bambino
offeso.
«Già.
Hai anche lasciato che Jules per poco non mi uccidesse» gli
feci
notare e lui arrossì.
«Mi
dispiace. Ma non avrei permesso che qualcuno ti facesse male per
davvero» chiarì, prendendomi una mano.
«L'hanno
fatto, invece. Okay, venire qui è stato uno sbaglio. Mi
dispiace
averti fatto perdere tempo» dissi, voltandogli le spalle e
camminando verso la jeep.
«Care,
aspetta!» mi gridò, correndomi dietro.
«Mi
riaccompagni al fast food?» chiesi, reprimendo tutte le
emozioni che
vorticavano dentro di me.
Salimmo
sulla jeep e io rimasi in silenzio.
«D'accordo,
dimmi cosa vuoi sentirti dire. Mi dispiace mandarti via, ma
è meglio
così» disse, mentre guidava.
«Lo
fai per te o lo fai per me?» chiesi voltandomi verso di lui.
Si
voltò a guardarmi per un momento e rimase in silenzio.
«Perché
hai detto a Matt di esserti innamorato di me?» chiesi,
ignorando il
suo silenzio.
«Perché
te l'ha detto?» sbottò.
«Rispondi
invece di prendertela con lui» dissi, girando gli occhi.
«Non
ho capito, sei ancora innamorata di Matt e gli hai cancellato la
memoria?» chiese, evitando l'argomento.
«Possiamo
evitare di parlare di Matt e provare a parlare di noi?»
chiesi,
cercando di riportare l'argomento sotto i riflettori.
«Non
può esserci nessun noi, Caroline. Stanotte mi
trasformerò in lupo e
potrei ammazzarti. Un morso, Care, uno solo» disse, tentando
di
sembrare calmo. Parcheggiò vicino al fast food.
«Te
le ha messe in testa Jules queste cazzate?» chiesi, sbottando.
Lui
si stupì del mio tono e, ancora una volta, rimase in
silenzio. Era
fastidioso.
«Non
so cosa dirti, Care» disse, infine.
«Quansiasi
cosa, Tyler” Che mi ami, che mi odi, non mi importa,
purché tu mi
dica qualcosa!» gridai, esasperata.
Ammutolito,
si fermò a guardarmi.
«Dimmi
qualcosa, Ty» supplicai, con gli occhi lucidi.
Si
sporse verso di me e mi baciò. Uno di quei baci lenti, un
po'
tristi, con lui che mi teneva teneramente il viso, quasi non volesse
staccarsi più.
«Vorrei
che tu potessi rimanere, Care. Se non fosse così pericoloso,
ti
avrei già detto che ti amo» disse, lasciando me
senza parole, per
una volta.
«Non
mi importa Ty, davvero. Piuttosto che rinunciare, preferisco
rischiare» dissi, sussurrando.
Mi
baciò di nuovo e non riuscii a non piangere: sembrava
davvero un
addio.
«No,
no, no. Se vado via io, tu vieni via con me. Non voglio allontanarmi
di nuovo da te» dissi, capendo diverse cose.
«Non
posso tornare indietro, non in queste condizioni. Posso permetterti
di stare qui finché non incomincerà la
trasformazione. Poi dovrai
andartene» mi disse, seriamente.
«Meglio
che niente» constatai, sorridendogli.
Scendemmo
dalla jeep e si avvicinarono Jules e Stefan.
«Devi
andartene, biondina» mi disse Jules, intimidatoria.
«Lascia
che rimanga fino a stasera. Starà con me» disse
Tyler, prendendomi
la mano.
«Tyler
pensavo ne avessimo già parlato» disse Jules,
nervosa.
«Lo
so, ma credo di poter decidere per me» disse.
«Non
scherzare Tyler. Non è un gioco, non puoi fare il ragazzino
liceale
che esce con la sua ragazza e si fa la sua vita» gli disse
Jules,
seria.
«Ma
è quello che sono!» gridò lui, di
rimando.
Corse
via, un riflesso al suo nervoso lupesco. Capivo bene
quell'amplificazione dei sentimenti. Tutto sommato non eravamo poi
così diversi. Provai a seguirlo, con la speranza di non
essere
nuovamente rifiutata.
«Aspetta
Tyler!» lo chiamai, correndogli dietro.
«Vorrei
finisse tutto, ora! Vorrei tornare a casa, stare con te, fare a botte
con matt, ubriacarmi, andare alle feste e credere ancora che vampiri
e licantropi siano cazzate scritte in alcuni vecchi libri» mi
disse,
finalmente in lacrime.
Lo
abbracciai e mi strinse così forte che non riuscii
più a capire chi
stesse confortando l'altro.
«Non
sai quanto io ti abbia pensata, ultimamente. Ho pensato a come
sarebbe stato poterti vedere tutti i giorni. A come ci sarebbe
rimasta lo sceriffo se avesse saputo di noi. A quanto sarebbe stato
bello averti come compagna alle feste di mia madre, magari con uno di
quei vestiti che metti sempre tu. Mi sono anche chiesto come sarebbe
stato fare l'amore con te e se saresti stata disposta ad accettare
tutti i miei vizi e i miei capricci» mi confidò,
baciandomi
dolcemente la fronte.
«Ty...»
sussurrai, nuovamente con gli occhi lucidi.
«Ti
prego Care, vai via» mi disse, appoggiando la sua fronte
contro la
mia.
«No,
non me ne vado. Ci sono stata quando hai avuto bisogno e ci
sarò
ancora. Non voglio che ti senta solo» gli dissi, prima di
dargli un
bacio veloce.
«So
che non riuscirò a farti cambiare idea e, sinceramente, non
ci
voglio neanche più provare. Ti voglio con me, non mi importa
dove»
mi disse, prima di impossessarsi della mia bocca.
«Certo
che Matt ci aveva visto bene, Forbes»
Finalmente sono tornata, con una nuova one shot... Era parecchio che non scrivevo una fanfiction, ne sono proprio felice. Sono felice anche, e soprattutto, di poterla pubblicare in questa sezione, perché è la prima che pubblico e perché amo da morire questa coppia!
Spero proprio che mi direte cosa ne pensate!
Erika