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Autore: Zsadist    29/05/2011    10 recensioni
-Hen... ry?- balbettò Valerie sorpresa.
-Posso entrare?- domandò gentilmente il giovane Lazar.
Lei aprì maggiormente la porta per farlo entrare senza fiatare. Era tornato a Daggorhorn sia il Lupo che... il cacciatore. Ma perchè la sua vita doveva sempre essere piena di complicazioni?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Il ritorno del Lupo
Serie: Cappuccetto Rosso Sangue
Genere: Slash
Raiting: Arancione
Stato: 2 di 3
Pairing: Peter x Henry
 

Cappuccetto Rosso SangueIl ritorno del Lupo

 
Capitolo 1: Ritorno a Daggorhorn
 

Lui era il Lupo.
Nessuno lo sapeva.
Nessuno tranne Valerie.
 
Dopo essere stato morso durante l’ultimo dei tre giorni della luna di sangue, Peter, aveva scelto di andarsene. Di allontanarsi dal villaggio di Daggorhorn e dai suoi abitanti. Eppure a distanza di mesi, era tornato. Gli mancava troppo la sua metà. Quella parte di sé stesso che aveva lasciato nella sua terra natale. Il bosco non era cambiato affatto, annusò l’aria e sentì l’odore di zuppa un po’ bruciacchiata. Starnutì. Ed iniziò a trotterellare verso quella casetta immersa nel bosco da cui si vedeva il fumo uscire dal camino. Con un paio di balzi salì i gradini e davanti alla porta si stiracchiò un poco, poi iniziò a grattare con le unghie il legno. Dopo qualche istante, la porta si aprì, ed una ragazza dai lunghi capelli biondi ed avvolta da un mantello rosso sbucò fuori.
 
-Sei tornato- sussurrò incredula Valerie.
-Si, sono tornato.-Confermò il Lupo guardandola negli occhi.
 
Ma la ragazza non riusciva a comprenderlo. Non aveva legami di sangue con lui. Non poteva essere tutto semplice come con Cesaire, suo padre, era stato proprio lui a spiegarle i segreti di un lupo mannaro quando le aveva offerto di condurre una vita come la sua, eppure lei aveva rifiutato e Peter era stavo morso nel tentativo di salvarla. Spesso si chiedeva se non fosse stato meglio farsi mordere dal ragazzo che amava e fuggire assieme a lui. Ma sapeva che lui non l’avrebbe mai condannata a quella vita per nessuna ragione al mondo. Sospirò quando il grosso Lupo nero si girò per poi correre nel bosco. Valerie alzò lo sguardo al cielo. Quella sarebbe stata l’ultima notte di luna piena del mese, il giorno dopo si serebbe rifugiata tra le braccia di Peter. Sorridendo andò a finire la cena per poi infilarsi euforica sotto le coperte.
La notte trascorse in fretta, e come i primi raggi di sole si introdussero nella casa Valerie aprì gli occhi. Un leggero bussare alla porta la fece sussultare. Era un tocco umano. Si sistemò al meglio i capelli e si lisciò l'abito mentre raggiungeva la porta.
 
-Bentornato- salutò con sorriso la ragazza.
-Anch'io sono felice di rivederti- rispose il ragazzo.
-Hen... ry?- balbettò Valerie sorpresa.
-Posso entrare?- domandò gentilmente il giovane Lazar.
 
Lei aprì maggiormente la porta per farlo entrare senza fiatare. Era tornato a Daggorhorn sia il Lupo che... il cacciatore. Ma perchè la sua vita doveva sempre essere piena di complicazioni?
 
-... rie? Valerie?- la chiamò nuovamente il ragazzo.
-Eh? Ah... si, scusa- mormorò lei riemergendo dai propri pensieri -Quando sei tornato?-.
-Ieri sera- rispose con una nota triste lui -Valerie, cosa succede?-.
-Nulla- rispose prontamente la ragazza -Davvero- aggiunse sorridendo mentre metteva in tavola del pane tostato e due ciotole di latte.
 
Il tempo parve volare. Ridevano e parlavano come mai avevano fatto. Ed ad un tratto Valerie si ritrovò a pensare come sarebbe stato sposare quel ragazzo a cui un tempo era stata promessa. Da quando aveva perso tutti gli uomini della sua vita, si era fatta spesso molte domande. Se si fosse fatta mordere da Cesaire, ora avrebbe trascorso la sua vita correndo per il mondo assieme a Peter. Se avesse sposato Henry come era stato deciso, ora starebbe badando ad una casa più bella ed avrebbe trascorso la sua vita con più agi. Se fosse scappata con Peter prima che lui diventasse un lupo, ora avrebbe strascorso la sua vita assieme all’uomo che più amava. Troppi “se”. Nulla poteva essere cambiato ormai. Sospirando Valerie si alzò sparecchiando la tavola. Dei colpi alla porta la fecero sobbalzare ed un bicchiere cadde a terra in piccoli pezzi. Con occhi colmi di paura fissò l’ingresso, conscia di doversi dare del contegno per non far preoccupare maggiormente Henry.
 
-Tutto bene Valerie?- domandò il ragazzo alzandosi per andarla ad aiutare.
-S… si- balbettò lei asciugandosi le mani nel grembiule –Vado a vedere chi è-.
 
Il tragitto tra il lavello e la porta era assai breve, ma per la bionda sembrava che durasse un’eternità. Sapeva chi avrebbe trovato al di là di quel legno massiccio. E sapeva che il giovane Lazar non ne sarebbe stato molto felice. Aveva giurato di ucciderlo. E l’avrebbe fatto. La mano tremante afferrò la maniglia ed il più lentamente possibile aprì.
 
-Vattene- sussurrò lei con gli occhi lucidi –Va via da qui… ti prego- aggiunse mentre una lacrima le rigava il volto.
-No- rispose una voce sicura.
-Peter… vattene- ripeté lei sconvolta.
-Valerie? Tutto bene?- domandò Henry.
-Lazar…- ringhiò Peter colpendo la parete con un pugno –Da quando è tornato?-.
-Ieri sera, come te- rispose sbrigativa la ragazza –Ora ti prego vattene, torna stasera, ti aspetterò- aggiunse con un sorriso.
 
Senza dire altro, il ragazzo si voltò e scese la scala. Anche Henry era tornato a Daggorhorn. Un sorriso sinistro gli incurvò le labbra mentre un brivido d’eccitazione l’attrevarsava. Non avrebbe mai creduto di riuscire a rivederlo così presto! L’erede dei Lazar aveva giurato di ucciderlo, e lui era davvero curioso di vedere se ci sarebbe riuscito. La vita era sempre imprevedibile!
Quando chiuse la porta, Valerie tornò da Henry sforzandosi di sorridere, ma dentro di sé urlava per l’incapacità di capire cosa andasse fatto per il bene di tutti.
 
-Valerie- la chiamò Henry cingendola in un affettuoso abbraccio.
-Si?- domandò lei chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare.
-Era Peter?- chiese tranquillo lui.
 
La bionda si irrigidì ma non tentò di divincolarsi dalle braccia del ragazzo. Per quanto quella calma con lui aveva posto la domanda nascondesse una rabbia che gli lacerava il cuore, lei sapeva che non le avrebbe mai fatto del male. Perché l’amava. L’aveva sempre amata. Era al sicuro. O no?
 
-E’ tornato ieri sera, come te- rispose in un soffio.
-Tranquilla Valerie- la calmò lui accarezzandole i lunghi capelli –Presto sarà tutto finito-.
 
Ed allora Valerie capì. Il timido ed impacciato Henry non esisteva più. Un cacciatore aveva preso il suo posto, ed il Lupo che aveva appena fatto ritorno a casa, sarebbe divenuto la preda.
 
-Si- mormorò lei –Presto sarà tutto finito- ripeté la bionda afferrando il vaso che stava sulla mensola alle spalle del ragazzo per poi colpirlo in testa.
   
 
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