Scritta per il The Vampire Geometry Fest con il prompt: Caroline/Damon/Stefan “Genitori”
Note:
What if ? ambientata nella 2x22 subito dopo il funerale.
E
con questa la finisco di massacrare i tuoi prompt, Shari. ^__^
FIGLI CONTRO
Caroline mandò giù un sorso di whisky, piegò le labbra in una smorfia di disgusto e sbatté il bicchiere sul tavolino di legno.
-Versamene ancora.- disse, sforzandosi di sembrare decisa.
Damon la osservò compiaciuto e le riempì di nuovo il bicchiere.
La ragazza lo svuotò d’un fiato e scrutò il salotto del pensionato Salvatore con sguardo vacuo.
Stefan seduto sul bracciolo della sua stessa poltrona le lanciò un’occhiata preoccupata.
-Caroline,- iniziò pacato. –è un momento difficile. Elena ha appena perso gli unici genitori che le erano rimasti, Damon è stato morso e Klaus è fuggito.- s’interruppe un istante per studiare le reazioni della ragazza, ma non ne trovò. –Non credo che quello che ci dirai sarà peggiore di questo.-
-Non lo è infatti.- gli rispose lei con voce improvvisamente sottile. –Mi dispiace Stefan, sono sempre la solita egoista.- piagnucolò.
Lui le accarezzò i capelli con sguardo benevolo e la strinse a sé.
Damon sollevò gli occhi al cielo e ingollò una generosa sorsata di whisky, cercando d’ignorare il dolore al braccio che diventava ogni minuto più insistente.
-Francamente Caroline,- sbottò un istante dopo. -le tue confidenze non potrebbero attendere domani?-
Stefan gli scoccò un’occhiata gelida e quello sollevò le spalle con noncuranza.
-Almeno sarò morto e non dovrò sorbirmi i tuoi piagnistei.- chiarì, dando le spalle a entrambi e appoggiando la fronte alla mensola del camino.
Stefan si trattenne dallo sbuffare esasperato.
-Mia madre vuole uccidermi.- sciorinò Caroline all’improvviso. –So che avete problemi molto più seri, adesso, ma… non potete capire. Mia madre mi ucciderà!- e tentò di nascondere il viso nella maglietta di Stefan.
-So che potrà sembrarti insolito.- ribatté Damon. –Ma ti assicuro che posso capirti perfettamente, dal momento che mio padre mi ha ucciso.- e tornò a guardarli, incrociando le braccia al petto.
-Ci ha uccisi.- si corresse velocemente, interpretando il tentativo di suo fratello di puntualizzare. –Scusa Stefan.-
Poi si rivolse di nuovo alla ragazza. –Sai, neanche noi andavamo molto d’accordo…-
Caroline li osservò passando dall’uno all’altro sorpresa e vide Stefan annuire.
-E quando mi sono presentato a lui sotto forma di vampiro,- continuò quello stesso. –ha tentato di uccidermi di nuovo.-
-Ma Santo Stefan l’ha fatto fuori per primo.- concluse Damon, appoggiandosi alla parete per non barcollare e scolandosi l’ennesimo bicchiere di liquore.
-Grazie, Damon.- si sentì in dovere di replicare quello.
Caroline lo fissò sbalordita.
-Non che non se lo meritasse.- aggiunse poi il maggiore. –Anzi, avrei preferito ucciderlo io stesso...-
-Hai davvero ucciso tuo padre?- lo interruppe Caroline, rivolgendosi al ragazzo seduto di fianco a lei.
-È la verità.- annuì mesto.
-Cavolo!- esclamò quella. –E io che credevo di avere seri problemi con i miei.-
-Mi fa piacere constatare che adesso ti senti fortunata.- commentò Damon pungente.
Stefan si alzò in piedi, trascinandola con sé e le posò entrambe le mani sulle spalle. –Sistemerai la situazione con tua madre.- le disse incoraggiante. –Se c’è qualcuno che può farlo, quella sei tu.-
E lei lo abbracciò con gratitudine.
-Adesso, Caroline…- riprese poi con tono grave. –Vorrei chiederti un favore.-
Lei annuì sorridendo.
-Ti occuperesti di Damon, mentre vado a cercare una cura?-
-Cosa?!- sbottò quello. – Non se ne parla neanche.-
Ma Stefan lo ignorò.
-Controlla che non faccia stupidaggini.- continuò. –Puoi farlo per me?-
-No che non può farlo.- s’intromise Damon. –Ha degli enormi problemi con sua madre…- e venne interrotto da un accesso di tosse.
-Lo farò.- intervenne Caroline con ritrovata allegria e lui le sorrise grato.
-Andiamo, Stefan.- tentò di nuovo suo fratello, sorreggendosi al tavolo. –Sto morendo. Non hai pietà di me neanche in questo momento?-
Stefan gli lanciò un’occhiata esasperata e si affrettò ad uscire dalla stanza.
-Buona fortuna.- augurò alla ragazza prima di andarsene.
Caroline osservò la porta che si chiudeva e poi svolazzò lieve al fianco di Damon.
Zittì il suo tentativo di protesta e lo costrinse a sdraiarsi sul divano.
-Adesso vedi di non approfittarne solo perché questa volta sei più forte di me.- commentò quello acido.
-Sdraiati e sta’ calmo.- lo ammonì lei con tono materno, premurandosi di sistemargli i cuscini dietro la schiena.
Portò una sedia vicino al divano e si sedette di fronte a lui; poi prese delicatamente il suo braccio ferito e se lo portò in grembo, accarezzandolo con dita fresche.
-Bene.- esordì infine con un sorriso furbo. –Adesso raccontami coma mai tu e tuo padre non andavate d’accordo.-
FINE.
Angolino dell’autrice: ^_^
*Scansa un pomodoro marcio*
Primo
esperimento su Caroline, un personaggio di cui vorrei parlare, ma che non sono
sicura di rendere a dovere.
È
breve, semplice e scontata, e quasi sicuramente non avrò reso giustizia alla
povera Caroline, ma da qualche parte si deve pur cominciare, no?
Bon,
sono stata più breve e concisa del previsto con questa pseudo giustificazione,
per cui svanisco all’istante. ^_^
Vi
abbraccio.
Joy.