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Autore: yulinghan    30/05/2011    9 recensioni
Benvenuti a Shirogane,
il quartiere più “IN” di Tokyo dove la gioventù dorata di ricchi e viziati vive in lussuosi superattici, frequenta le scuole più esclusive e inganna la noia con feste, shopping, sesso e alcool.
Il tutto in dosi decisamente massicce e non sempre lecite ed innocue.
Solo una cosa è certa: non si negano nulla e in quanto a bellezza e stile non sono secondi a nessuno.
Eccoli: Inuyasha, Miroku, Sesshomaru, Naraku, Kagome, Sango, Rin, Kikyo…e gli altri sfacciati rampolli eredi di grandi fortune.
Buongiorno Tokyo, qui è la vostra Gossip Girl dagli occhi a mandorla che vi parla. La vostra sola ed unica fonte di notizie sulle vite scandalose dell’elite di Shirogane.
Cosa c’è oggi sulla mia Home Page?
Per saperlo non vi resta che entrare, ma attenzione a non perdervi in questo mondo peccaminoso…
Io vi ho avvisato, a voi la scelta!
XOXO, Gossip Girl!
(Chiaramente ispirato sia alla serie tv che ai libri della C. Von Ziegesar; i personaggi invece sono quelli della mitica R. Takahashi)
Genere: Commedia, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Cap. 6
 
 
Buongiorno Tokyo, qui è la vostra Gossip Girl dagli occhi a mandorla che vi parla. La vostra sola ed unica fonte di notizie sulle vite scandalose dell’elite di Shirogane.
Cosa c’è oggi sulla mia Home Page?
Domani il Sengoku si ripopolerà: riprenderanno le lezioni, i pranzi super dietetici in mensa e ovviamente continuerà la spudorata lotta per ottenere il titolo di reginetta dell’anno.
Già, il titolo è ambito da tutte e la premiazione avverrà solo a dicembre durante il ballo di fine anno (*), quindi ci aspettano tre mesi bollenti di boicottaggio tra candidate!!
Ma attenzione, a Shirogane non si vince con la semplice bellezza, eh no care mie, sarebbe troppo semplice!
Ma allora con che cosa, vi starete chiedendo…C’è ancora tempo e presto vi svelerò tutto!
XOXO, Gossip Girl

 
 
Nell’attico del Palace, uno degli alberghi più prestigiosi di Shirogane, reduci da una lunga notte piena di avvenimenti, Kagome e Sango stavano ancora dormendo.
Solo Rin si era svegliata, ma erano già le undici di mattina.
Appena alzata dal letto aveva chiesto a Kaede un caffè poco zuccherato e l’anziana l’aveva subito accontentata, portandolo come richiesto nella terrazza sovrastante. Rin non aveva svegliato la compagna di stanza, Sango, volutamente: sia perché l’aveva notata dormire rilassata ed era da tempo che non la vedeva così, sia perché la mattina adorava bere quel caldo liquido nero da sola.
Si era accomodata sotto l’elegante gazebo, attorno al tavolo apparecchiato; era splendida con la sola vestaglia di seta a coprirla, le gambe accavallate scoperte, i capelli sciolti ed il viso da sonno.
Nei momenti di solitudine il suo volto esprimeva una dolcezza senza pari ed una malinconia atavica: tuttavia le dita di una mano sarebbero risultate troppe per contare quanti fossero riusciti a vederla così. Vederla davvero. Di certo non i suoi genitori.
Nessuno, osservandola, avrebbe pensato che quella creatura fosse tanto astuta e furba.
Ma era cresciuta così: suo padre e sua madre erano cinici imprenditori, il mercato orientale era letteralmente monopolizzato dal gruppo Tanaka e l’economia giapponese dipendeva molto da questo team. Addirittura, i suoi, non si erano mai creati alcuno scrupolo quando era stato necessario inglobare altre aziende, smembrandole e rivendendole, dandogli così il colpo di grazia.
E Rin, in quanto erede unica, aveva sempre dovuto presenziare alla maggior parte delle trattative: era stata cresciuta come una donna d’affari, non come una bambina.
Si portò alle labbra il caffè, sorseggiandolo appena e si beò della vista che si godeva da lassù: il sole illuminava, ancora abbastanza caldo in settembre, i grattacieli alti ed imponenti mentre i gabbiani volavano liberi nel cielo.
“Altro caffè, signorina Rin?”
Era Kaede, servizievole e gentile come sempre, che l’aveva destata dai suoi pensieri.
Voltò il capo per osservare l’anziana signora: le sarebbe piaciuto avere una governante così, ma sua madre era capace di sceglierne solo di incompetenti e invidiose, si ripeteva sempre.
“Volentieri”
Le sorrise.
Alle sue cameriere non sorrideva mai.
“Grazie, Kaede”
Alle sue cameriere non diceva mai “grazie”.
“E’ una bella giornata oggi, andrete a fare shopping, signorina Rin?”
Alle sue cameriere non era permesso parlarle così spudoratamente.
 “Forse…”, bevve il caffè, “…ma avevo intenzione di andare a casa per controllare se la mia divisa scolastica è stata sistemata a dovere”
E ovviamente, alle sue cameriere, non avrebbe mai risposto, se non con una lettera di licenziamento.
“Capisco”, disse affabile l’anziana, “Domani riprenderete scuola!”
Rin le sorrise annuendo e tornò a fissare il vuoto.
“Chiamatemi se avete bisogno”
“Ti ringrazio”
L’aveva ringraziata di nuovo. Inaudito.
 
 
§§§§§§§
 
 
“Padron Inuyasha! Padron Inuyasha!”
La voce gracchiante e sgradevole di Jaken giunse alle morbide orecchie canine come carta vetrata. Era comodamente adagiato a pancia sotto ed un morbido lenzuolo di seta gli copriva solamente il fondoschiena.
“Vattene…”
Mugugnò arrabbiato ad occhi chiusi, combattendo per non svegliarsi completamente.
“Svegliatevi vi prego! Il signore, vostro padre, vi attende!”
Inuyasha rispose voltandosi dall’altra parte e Jaken, preoccupato, camminò veloce attorno all’enorme letto continuando a parlare agitato.
“Vi prego, il signore vi sta attendendo!”
“Vattene…”
Ringhiò girandosi di nuovo ed il fedele servo verde corse trafelato attorno al padrone, di nuovo. Quel ragazzo lo faceva sempre disperare, non come il padron Sesshomaru: lui si che era un signore, calcolando che non doveva nemmeno fare tutto quell’esercizio fisico per svegliarlo!
“Svegliatevi, vostro padre vi attende!”
Ma il ragazzo dai capelli d’argento prese uno dei tanti cuscini e se lo portò sul volto.
“Padrone, è importante, il signore ha detto di non avere molto tempo!”
Ma il ragazzo lo ignorò completamente.
“PADRON INUYASHA!”
Urlò Jaken disperato, ma si accorse appena dopo aver parlato di aver osato troppo.
Inuyasha si era tirato su a sedere quasi fosse uno zombie e lo stava osservando con sguardo assassino.
“Non. Provarci. Mai. Più.”
Detto ciò si alzò dal letto, mentre Jaken a testa bassa sussurrò un timido “scusate”.
“Portami del caffè”
Gli ordinò il ragazzo, ma la porta si aprì ed entrò Sesshomaru con in mano una tazza bollente per il fratello.
“Buongiorno padrone!”
Si affrettò il fedele Jaken.
“Vai pure a dire a nostro padre che Inuyasha sarà da lui tra pochi minuti”
Dettò il maggiore mentre il servo di casa Taisho si mosse frettoloso ringraziando i Kami per quell’intervento e maledicendo il giovane fratello per le fatiche di ogni mattina.
Inuyasha si avvicinò a Sesshomaru e presa la sola tazzina, ne bevve velocemente il contenuto per poi riposarla sul piattino, sempre sostenuto dalle mani di Sesshomaru.
“Dormi ancora nudo Inuyasha?”
La domanda non trovò risposta, ma solo un sorriso sghembo: Inuyasha sapeva che quello non era un rimprovero ma semplicemente il buongiorno del fratello maggiore.
Si diresse verso la cabina armadio, che più che una cabina sembrava un mini appartamento nell’appartamento. Estrasse della biancheria intima ed iniziò a vestirsi.
“Suppongo di non avere il tempo per una doccia”
Ironizzò.
“La farai dopo. Ora vestiti decentemente e va da nostro padre”
Inuyasha cercò di riordinare i pensieri mentre si preparava, tentò di individuare qualche bravata fatta nel corso degli anni che avesse potuto nuocere la perfetta facciata della famiglia Taisho, o qualcosa per cui suo padre avesse a che ridire. Ma non la trovò.
“Dimmi di cosa si tratta”
Disse mentre calzava i pantaloni.
“Tra poco lo saprai”
Inuyasha rise e sistemando la camicia nei pantaloni guardò il fratello.
“C’è del tuo in questa storia…”
Sesshomaru sorrise, camminò verso il fratello per aiutarlo a sistemare la cravatta: era più forte di lui, non ne era mai stato capace.
“Ecco fatto”
“Grazie cara”
Scherzò Inuyasha e si diresse alla porta.
“Raggiungimi nella Hall quando hai fatto”
“Fammi trovare del buon prosecco”
Terminò Inuyasha di spalle andandosene.
 
§§§§§§§
 
Kagome si sdraiò letteralmente sulla sedia dopo aver bevuto l’ultimo sorso di caffè. Adorava fare colazione con le sue amiche. Osservò Rin e la sua figura elegante, lo sguardo perso nel vuoto ed il modo che aveva di tenere la sigaretta tra le dita e tra le labbra così seducente e si disse che se fosse stata uomo sarebbe sicuramente caduta ai suoi piedi. Poi spostò lo sguardo su Sango: la dolce Sango. Era così tenera mentre mangiava la sua brioche che faceva venir voglia di mordere anche lei; già, Sango era davvero dolce come un croissant! Tuttavia Kagome sapeva benissimo che se si fosse arrabbiata il ripieno sarebbe stato non di crema, ma di fiele misto a cianuro. Sango era davvero il mix perfetto.
“Vuoi?”
Kagome scosse la testa. Sango aveva notato l’amica che la fissava sorridendo ma non sapeva perché e di prima mattina non aveva la forza né la voglia di indagare. Fece spallucce e continuò a mangiare tranquilla.
“Non preoccuparti Sango…”, intervenne Rin dopo una boccata di nicotina, “…la nostra amica sta fantasticando su di noi!”
Kagome arrossì di colpo, colta in flagrante e si chiese per l’ennesima volta come facesse Rin ad accorgersi di tutto e tutti.
“Mi fai paura Rin, non mi sorprenderebbe sapere che hai a che fare con gli Yakuza (**), sai?”
Rin rise di gusto e confessò di averne conosciuti diversi, vista la sua partecipazione attiva agli affari di famiglia. Non che ne facessero parte, ma spiegò che con certa gente è sempre bene vere buoni rapporti specialmente se devi gestire un tale patrimonio, soprattutto devi far capire loro chi comanda. Parlò anche di altre cose, che Sango e Kagome afferrarono poco.
“Se non avete capito tutto non vi preoccupate, è meglio così!”
E sorrise ingenua come una bambina delle elementari.
Le due ragazze rimasero a bocca aperta, ma in un certo senso sapevano di potersi aspettare di tutto da Rin. Avrebbe dovuto gestire un impero e molte persone sarebbero dipese da lei: doveva comportarsi così per sopravvivere nello spietato mondo finanziario.
“Signorina Kagome?”
Kaede era tornata.
“Vostro nonno mi ha mandato a chiamarvi, vi attende nello studio”
Kagome guardò le amiche con sguardo interrogativo, non sapeva davvero cosa potesse volere.
“Sai di cosa si tratta Kaede?”
L’anziana scosse la testa dispiaciuta.
“Vado subito”
Disse rivolgendosi alle amiche.
“Se volete aspettatemi qui, altrimenti ci vedremo dopo. Lasciate detto a Kaede.”
 
§§§§§§
 
TOC TOC .
“Avanti”
La figura impostata entrò e si andò a sedere su una delle poltrone poste davanti l’enorme scrivania d’ebano.
“Sesshomaru ha detto che volevi vedermi”
“Ho una proposta da farti”
Inuyasha fece un cenno con il capo per invitare il padre a parlare.
Il signor Taisho appoggiò i gomiti sul tavolo lucido e giunse le mani.
“Ho poco tempo, quindi verrò subito al dunque: dovrai gestire un locale e farlo decollare. Dovrà diventare il più gettonato. Che ne pensi?”
Inuyasha aggrottò le sopracciglia, la questione era troppo semplice: non che fosse una cosa da nulla portare un locale all’apice, ma doveva esserci dell’altro.
“Tutto qui?”
Il padre sorrise.
“Dovrai competere con un’altra persona che seguirà a sua volta un altro locale per raggiungere il tuo stesso obbiettivo. Chi di voi ce la farà gestirà poi un intero albergo.”
Inuyasha guardò suo padre.
“Perché competere? Credi che non possa farcela?”
Taisho scosse la testa.
“Assolutamente, è solo per iniziarti alla competizione che dovrai affrontare ogni giorno una volta ereditato tutto ciò, assieme a Sesshomaru.”
“Quindi se vinco io potrò gestire un albergo intero?”
“Uno dei nostri alberghi.”
Perdere quella sfida non era nemmeno contemplato, tuttavia è sempre bene sapere a cosa si va incontro.
“E se fallisco?”
“Aiuterai il vincitore a gestire il suo albergo. Lo gestirete rispettivamente al 40% e 60%.”
Inuyasha rimase muto a riflettere per pochi istanti. Cercò immediatamente di scoprire i punti deboli di questa proposta e soprattutto le implicazioni. Pensò e ripensò, ma non scorgeva nulla. Una cosa era certa, suo padre lo stava mettendo alla prova, proprio come aveva fatto con Sesshomaru esattamente un anno prima. Ma anche un’altra cosa era sicura: lui non sarebbe stato da meno.
Si alzò in piedi e poggiò i palmi delle mani sull’ebano levigato.
“Preparati a concedermi la tua scorta”, il padre lo guardò interrogativo, “dopo il mio successo non potrò andare in giro senza”
Taisho sorrise compiaciuto, poi Inuyasha continuò serio.
“Ma prima dimmi con chi devo competere”
 
§§§§§§§
 
“Kagome…”
Il nonno della ragazza sedutole davanti le teneva una mano.
“Nonno, io non sono in grado ancora di…”
“Kagome, stammi a sentire, io sono anziano e non so quanti anni mi restano, perciò voglio che tu possa apprendere adesso tutto ciò che posso insegnarti.”
“Ma c’è anche Sota!”
“Sai bene che tuo fratello ha portato gli studi a termine e che sta andando avanti con successo. Voglio che per te sia lo stesso.”
Kagome abbassò lo sguardo: il nonno aveva ragione, avrebbe dovuto apprendere ed in fretta.
“So che non ti senti pronta, ma credo che quest’esperienza potrà solo che giovarti.”
Era il nonno che glielo stava chiedendo. Il suo adorato e amato nonno. Era lui che l’aveva cresciuta con affetto ed era già stato deluso da sua madre che non aveva voluto seguire le sue orme, di certo non l’avrebbe fatto
“Va bene nonno. Mi impegnerò.”
L’anziano sorrise felice.
“Vuoi sapere con chi dovrai vedertela?”
Le chiese alzando un sopracciglio e accomodando la schiena sulla poltrona.
La ragazza annuì.
“Taisho…”
Kagome spalancò gli occhi.
“Ma nonno! Ho perso già in partenza! E’ uno squalo Sesshomaru!”
“Non Sesshomaru…Inuyasha!”
Kagome fece una smorfia disgustata e si mise una mano sul volto.
“No…quel pallone gonfiato…”
Il nonno sorrise, “Beh, una motivazione in più per farcela, non credi?”
Kagome lo fissò incerta, le sopracciglia alte e la faccia buffa, poi scoppiò in una risata cristallina.
 
§§§§§§§
 
Ehi shirogane, sembra che a breve due nuovi locali saranno aperti!
 
§§§§§§§
 
I capelli setosi gli cadevano morbidi sul viso mentre lei pallida come la luna e calda come il fuoco si muoveva sinuosa su di lui. La osservava attorcigliarsi attorno a lui, adorava le gocce di sudore che come rugiada le rigavano il corpo, ogni volta si beava dell’ odore della sua pelle, dei suoi sospiri, dei suoi gemiti, degli occhi semi aperti che lo imploravano di darsi a lei sempre più.
“OH..”
Quel suono aveva su di lui lo stesso effetto che il flauto magico aveva sui topi. Una parola, un sospiro o un gemito e ciò che voleva gliel’avrebbe dato. Adorava la pelle liscia delle sue gambe e carezzandole sentiva il corpo fremere e tendersi sotto la spinta dell’eccitazione. Le sue mani in quei momenti erano troppo piccole, troppo poco numerose per toccarla come avrebbe voluto.
“AH…”
Ancora quel suono, ancora la sua voce melodiosa che lo implora di continuare, di andare avanti, di non fermarsi. E lui di certo non lo fa. Anzi, l’accontenta e prende il controllo della situazione, stanco di farsi dominare e contento di dirigere il gioco. I movimenti si fanno più audaci, più concitati, più veloci. Spazzate via le inibizioni e i freni la danza continua senza sosta, la danza più bella del mondo, la più erotica e sensuale, la danza primordiale del mondo, la danza che tutti sanno ballare.
Ma ora lui quasi all’apice e febbricitante tanto quanto lei, osa di più. Con un movimento fluido le alza le gambe lisce, quelle gambe che hanno sempre lo stesso effetto, ed anche lei acconsente. Desiderosi entrambi di sentire di più e con più vigore.
“Grida il mio nome..”
Lo implora lei sensuale con i capelli appiccicati al volto e le braccia sulla testa, in sua completa balia. Lui l’accontenta e grida forte quel nome per lui benedetto e maledetto al contempo, mentre si lascia andare a lei completamente.
“Kikyo…Kikyo-oh…”
E neanche lei resiste, ormai all’apice inarca la schiena e a sua volta urla anche lei..
“Na-ah…Nara-ku…”
 
§§§§§§
 
“Kaede noi andiamo, di a Kagome che se vuole può raggiungerci al Five Stars”
Disse Rin poggiata allo stipite dell’ascensore all’anziana che annuì. Poi guardando il soffitto aggiunse spazientita.
“Sango muoviti!”
Ma quella emerse con passo lento dalla camera da letto dove avevano dormito con in mano un cellulare.
“Non sta bene curiosare negli affari degli altri”
Sottolineò Rin, ma Sango le sorrise e ora con passo veloce andò verso di lei e le mise  il cellulare di Kagome direttamente nel palmo della mano, quasi obbligandola.
“Leggi”
Le disse indicando lo schermo. Rin per nulla curiosa, e nemmeno preoccupata visto l’atteggiamento contento dell’amica, iniziò, con noncuranza, a scorrere le parole scritte.
 

Ieri sera non ci siamo nemmeno salutati,
sei scappata e non ti ho visto più. Se vuoi possiamo salutarci oggi,
magari a pranzo. Ho un mucchio di cose da dirti. …
ti aspetto al Five Stars, alle 13.00 sarò lì. Bankotsu.

 

Sango incrociando le braccia al petto osservò l’amica con aria soddisfatta e contenta. Sorrideva felice come una scema, secondo Rin.
“Beh?...Ci toccherà andare a pranzo da un’altra parte”
Sango richiuse immediatamente il sorriso tenuto fino ad allora.
“Cosa? Neanche per sogno!”, poi si girò verso l’anziana ancora lì, “Kaede, non dire nulla a Kagome! Non ti abbiamo detto nulla! Dille solo di chiamarci quando ha fatto, ok?”
Kaede annuì, per nulla interessata a far parte delle loro questioni. Rin alzò gli occhi al cielo già esausta, ma soprattutto impaziente di andare a vedere se la sua sarta aveva fato ciò che le era stato richiesto.
“Ora andiamo?”
Chiese flemmatica. Sango fece di si con la testa ed entrando in ascensore ricordò quanto appena detto a Kaede portandosi l’indice sulle labbra in un gesto che poteva solo significare silenzio. Rin sorrise a Kaede, salutandola in quel modo ma non prima di ricordarle di dire a Kagome che le era arrivata una mail.
E che Sango l’aveva letta.
 
 
Avvistati:
 
R. e S. che escono dal Palace dove hanno trascorso la notte. Pronte per la scuola?
Ma soprattutto…Lady K. e N. dove si saranno rifugiati questa notte? Li hanno visti salire insieme in una limousine, ma dove saranno andati?
E poi, quali armi adotteranno I. e K. per vincere la sfida? Preparate la lavatrici perché non credo proprio che si giocherà pulito!
XOXO, Gossip Girl.

 
 
 
(*) ballo di fine anno: in Giappone l’anno scolastico inizia ad aprile e finisce a marzo. Sono previsti diversi esami di metà semestre (se non sbaglio), molto duri e valutati in centesimi (es. 87/100) come le valutazioni della nostra maturità).
Purtroppo non ricordo bene se i test vengono affrontati prima o dopo le vacanze di Natale, perciò ho letteralmente adattato questo fatto in base alla stesura della fan-fiction.
In Giappone non c’è nemmeno la tradizione del ballo di fine anno, è una cosa tipica delle scuole americane, ma ho voluto inserirlo perché al Sengoku, la scuola più costosa e “in” di Shirogane e non solo, tutto è possibile se voluto da “certi studenti”!
 
(**) Yakuza: nome col quale si indica la mafia giapponese.
 
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Chiedo umilmente scusa per il ritardo con cui posto questo capitolo, ma non ho potuto fare diversamente…Vi chiedo scusa anche perché non ne sono completamente soddisfatta…
Per farmi perdonare ho deciso di regalarvi un’anteprima del prossimo capitolo, spero vi piaccia!!!
{….}
 
SBAM!
Cadde a terra e imprecò.
“Higurashi guarda dove metti i piedi”
Alzò lo sguardo, indignata. Quella era la sua scuola e nessuno si era mai permesso di riprenderla. Quantomeno chiunque con un po’ di sale in zucca le avrebbe chiesto scusa e le avrebbe teso gentilmente la mano. Ma no! Sarebbe stata una giornata fantastica se non fosse inciampata girando l’angolo e finendo addosso a Taisho. Lo fissò di sbieco mentre si rimetteva in piedi.
“Tu…”
Inuyasha alzò un sopracciglio regalandole un’occhiata divertita e altezzosa mentre le labbra si inarcavano in un sorriso sarcastico.
“Come chiamerai il tuo locale, tutti giù per terra?”
Kagome rossa in volto per la rabbia lo fulminò mentre lui ridendo la superò come niente fosse, ciondolando via con una mano in tasca e l’altra alzata a salutarla.
Si sistemò la gonna ed aggiustò il cerchietto in tinta con la divisa, ma non gliel’avrebbe data vinta.
“Pensa al tuo locale, stupido cane”
Digrignò seguendolo con gli occhi, sicura che l’avrebbe sentita. Infondo era un mezzo-demone e così fu. Inuyasha si bloccò e senza voltare il corpo girò solo il capo per incenerirla con lo sguardo. Lei gli rispose con un sorriso compiaciuto poi girò i tacchi e se ne andò.
 
{….}
 
 
Grazie a tutti quelli che seguono questa fan e che mi rendono sempre felicissima con le loro recensioni bellissime!
Ora vi ringrazio per bene, uno ad uno ^____^
 
-Eien91Yurei: dolce eien le tue recensioni sono uno spasso, mi piace sempre leggere con quanto entusiasmo segui questa fan! Spero ti sia piaciuto questo capitolo!Grazie mille 1 bacione
 
-Seirin88: cara seirin, sono contenta che ti piaccia come sto sviluppando i personaggi, ma sappi che il bello deve ancora venire!!...Fammi sapere se ti è piaciuto anche questo cap! Alla prossima, un abbraccio ^_^
 
-Pexima: ehi crazy pex hai definito questo capitolo hmm…aspetta che è un po’ difficile da scrivere..ecco: supercalifragilistichespiralidoso!!!!! ma che ficataaaaaa!!!...adoro le tue recensioni, mi fanno troppo ridere e le rileggo sempre con piacere! Allora, che ne pensi di questo capitolo? Un bacione ^__^
-Alys93: ormai cara alys ho esaurito le parole per elogiare i tuoi “papiri-recensioni”, sono sempre spassosissimi e mi fai davvero ridere e divertire! E poi mi dai una grandissima soddisfazione, ti piace sempre così tanto quello che scrivo che mi rendi davvero orgogliosa e imbarazzata al contempo per tutti i complimenti! Spero che continuerai a seguirmi!!1 bacio grande! ^__^
 
-Boby: cara boby hai centrato in pieno ciò che volevo trasparisse riguardo i rapporti tra Inuysha/Miroku e Inuyasha/Sesshomaru!! Sono contenta che sia arrivato proprio ciò che speravo! Eh già, Rin NON è per niente la bambina alla quale tutti siamo abituati…spero che ti piaccia questa scelta! E poi…grazie mille, davvero, per tutti i complimenti! Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo, ok? Un bacione ^_^
 
-Rossanandaipensaciunpotu: cara rossana, sono contenta che ti sia divertita con la scena di Miroku e del fiocco, e sono anche felice che ti piaccia questa Rin, io la trovo magnetica! Era da un po’ che mi frullava in testa una Rin glaciale e astuta tanto quanto Sesshomaru, e poi sono d’accordo con te: acanto ad uno come lui, una ragazza ingenua non potrebbe sopravvivere!...Per quanto riguarda Kagome e Bankotsu…beh…ce ne saranno delle belle! Te lo assicuro! Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo, ok?? Un abbraccio!! ^__^
 
-Ran Ugajin92: grazie mille cara Ran (abbrevio, va bene?) per aver usato il termine “genialata”, mi rende davvero felice! Hmmm…per sapere qual cosina su Rin e Sesshomaru bisogna attendere un pochino, ma l’arcano verrà svelato! Grazie per i complimenti, grazie mille! Piaciuto questo capitolo? Alla prossima! ^__^
 
-Titty1194: grazie mill per il commento Titty! Sono contenta ti piaccia questa fan e spero continuerai a seguirmi! Che ne pensi di questo capitolo? Piaciuto? Un bacione ^_^
 
-Yangrine: carissima, ricevere una statua da te è davvero il massimo!! Mi commuovo, sai ç_ç ?? Sono stra-felice che ti sia piaciuta la scena di Miroku e del fiocco! Non preoccuparti della recensione, anche se breve è sempre un piacere leggere cosa ne pensi, e se non dovessi lasciarla non fa nulla, ti ringrazio anche se leggi solamente!
Però, ammetto ( ^//^ ) che aspetto sempre con impazienza le tue recensioni, perciò anche una riga, mi fa sempre piacere! Un bacio, alla prossima!
 
 
Buon Tutto a Tutti!!!
(Ma che frase è??...Non lo so, ma incarna alla perfezione ciò che voglio augurare a tutti!!)
Beh, ora vi saluto, vi mando un abbraccio e vi do appuntamento al prossimo capitolo!
XOXO, YulingHan ^______________^

  
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