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Autore: V a l y    30/05/2011    5 recensioni
Amore e libertà vanno a braccetto, sono due ali dello stesso gabbiano (Osho)
[Scritta per la community "1frase"]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hwoarang, Ling Xiaoyu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction è stata scritta per la community di livejournal 1FRASE. Lo scopo era quindi scrivere una frase per 50 prompt diversi; in questo caso le frasi sono più o meno collegate tra loro in un unico filo conduttore narrativo.
Uh, e a livello cronologico, la storia è ambientata tra Tekken 3 e 4.
Il fatto è che... alister, con le sue nuove fic, mi ha fatto tornare la voglia di scrivere su di loro! :°D
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Amore e libertà vanno a braccetto, sono due ali dello stesso gabbiano
Osho



Angelo
Lo era solo in apparenza e lei era caduta nelle sue ali finte.

Sorriso
Sorrideva solo per insolenza, derisione o provocazione, ma quando per la prima volta lo fece per gioia, Xiaoyu si sentì seriamente minacciata.

Finestra
Spiarla durante le lezioni, fuori dal cortile ad aspettarla, era il passatempo più dolce che conoscesse.

Spazio
Non c'era mai abbastanza spazio per gli altri sulla moto, ma per lei c'era sempre un posto in più.

Vista
Le spalle grosse di Hwoarang le coprivano la vista, ma le piacevano e non si stancava mai di contemplarle.

Confusione
Per lei l'amore aveva sempre avuto un solo volto, occhi scuri, capelli neri, labbra sottili – e allora, perché quelle farfalle allo stomaco, quel ciuffo rosso tra le sue dita?

Mondo
Era lì, piccolo e grande, sul corpo di lei, e il resto era niente.

Occhio
Gli sfiorò preoccupata la palpebra nera e ferita con le dita, ed erano così bianche, così vellutate che Hwoarang sperò di uscire dalla prossima rissa con entrambi gli occhi neri e lividi lungo tutto il corpo.

Folla
Odiavano la folla, a meno che non sapessero che all'interno ci fosse uno dei due, e cercarsi l'un l'altra li motivava ad entrarvici.

Pace
“Perché non vuoi fare la pace con Jin?” gli chiedeva sempre, e lui, con quell'espressione contrita, arrabbiata, che pensava: non hai capito niente.

Gelato
Vederla con un gelato in mano la faceva sembrare una bambina, ma la sua lingua, calda, avvolgente – quella lingua da saggiare, da provare – non aveva niente di innocente.

Brezza
Il vento le passò tra i capelli e le ricordò un'estate lontana, una corsa forsennata sulla moto di Hwoarang, la brezza che le baciava le guance e le braccia aperte e tese nell'aria.

Costa
Felice, come non mai, mentre costeggiavano la spiaggia dorata di Shonan.

Felicità
Era ciò che lo spaventava di più.

Pericolo
Era, semplicemente, sentirsi innamorato.

Città
Ci metteva mezz'ora per attraversare la città con la moto, solo per vederla cinque minuti all'uscita di scuola.

Orizzonte
Alzò lo sguardo, come tutti i pomeriggi, aspettando di trovarla in giardino, ma non era sola.

Controllo
Controllarsi per non vederla infelice era difficile, ma ancora di più vedendola felice con un altro.

Pesce
“Quel pesce lesso di Kazama.”

Malinconia
Xiaoyu era il suo rifugio ai piaceri della vita, ma come poteva sentirsi meglio ora che era lei stessa la causa della sua malinconia?

Cecità
E invaso dalla gelosia, cieco di un risentimento immotivato e bugiardo, cominciò ad odiare lei assieme a Jin.

Sangue
Si pulì il rivolo di sangue dal mento, e in un momento di lucidità, tra sé e sé, pensò che in fondo se l'era meritato quel pugno per averle detto che senza di lei avrebbe vissuto sicuramente meglio.

Stile
Non era nello stile di Xiaoyu scappare da un bisticcio senza dire una parola, ma fu ciò che fece, voltandosi senza dargli il tempo di rimediare.

Tornado
Voleva scusarsi, implorarla, urlarle in faccia, riempirla di parolacce, scuoterla, graffiarla, toccarla, schiacciarla al muro, toglierle i vestiti di dosso – un tornado di emozioni contrastanti che gli avevano spazzato via ogni barlume di autocontrollo.

Lotta
E quando la vide la sera del giorno dopo, fece sfociare la sua lotta interiore in un secondo litigio.

Caduta
“Jin è un amico fidato, e senza dubbio una persona migliore di te!” gli disse, cadendo nel suo stesso errore.

Bacio
Così, per non sentirla più parlare di Kazama, Hwoarang le tappò la bocca con un bacio.

Bugia
Per quanto si fosse sforzata di cercarle, non c'erano state bugie sufficienti, scuse efficaci per scappare da lui, e la verità le si era palesata davanti come uno schiaffo violento, più aggressiva del suo abbraccio che la lasciava senza respiro.

Gravità
Niente di peggio che sentirsi gravemente colpevole di essere stata felice.

Telefono
“Dobbiamo dimenticarci di ieri,” continuava a ripetere meccanicamente Xiaoyu, ma ogni volta che alzava la cornetta del telefono, le parole le si raggelavano in gola.

Voce
E quando Hwoarang rispose, l'unica cosa che lei riuscì a dire, con voce incerta e soffocata, fu: “Che fai oggi?”

Mano
Cercava impacciata e trepidante la sua mano nascosta nella giacca di pelle, e quando lui se ne accorse, gliele prese entrambe e le baciò.

Rosa
Le stava bene quel vestito nuovo e scollato, aderiva alle sue forme sbocciate da pochissimi anni, come una rosa appena sfiorita, nel pieno del suo colore e del suo profumo.

Sole
A torso nudo, sotto il sole, la pelle di Hwoarang s'illuminava d'ambra ed emanava un odore intenso e salato che le stordiva i sensi; Xiaoyu si soffermava con le dita su quelle linee dure e maschili, fino a stordire anche lui.

Gabbiano
Come un gabbiano, Xiaoyu cercava un cielo in cui volare.

Sogno
Così, sognò di volare, e trovò lui.

Libertà
Ovverosia quel cielo in cui poter volare che nella realtà non riusciva mai a raggiungere.

Motore
Xiaoyu sapeva riconoscere il rombo lontano della sua moto in mezzo al clangore della metropoli; quando Hwoarang parcheggiava sotto casa sua, la trovava già affacciata alla finestra ad aspettarlo con un sorriso.

Fantasma
Quella sera, più fredda, diversa dalle altre, che lui le mise la mano sotto la gonna, gelida come quella di un fantasma.

Volontà
“Vuoi?”

Casa
Anche la mano di lei scivolò sotto la sua maglietta; tutto cominciò così, sotto l'uscio di casa di lui.

Volo
Volarono insieme, tra gli abbracci e le carezze e le lenzuola stinte del suo monolocale da quattro soldi, e finalmente quell'agognato cielo che lei cercava fu raggiunto.

Felino
Addormentata di fianco a lui, tra le lenzuola sfatte e aggrovigliate, coi capelli ancora legati in due codini, sembrava una lince su un tappeto di erba bianca.

Reale
Tra i sogni di cartapesta che edulcorano la vita di rosa, la realtà arriva brutale e senza preavviso con una lettera scritta in lingua straniera.

Sbaglio
Sperò fosse un errore, ma la chiamata al servizio militare in Corea aveva vergato sul foglio proprio il suo nome.

Mare
Era la distanza che li avrebbe divisi.

Domani
“Tornerò presto,” le disse, “domani?” chiese lei, e Hwoarang fece un sorriso che somigliava a una smorfia addolorata.

Vecchiaia
“Ti aspetterò lo stesso, fino a diventare vecchia,” gli promise.

Solitudine
Eppure, quel giorno che non sarebbero stati più soli, lei lo sentiva, sarebbe arrivato presto.

Paradiso
E sapeva anche che, per quanto lui non fosse mai stato un angelo vero, il paradiso che avevano raggiunto era più reale e più azzurro di qualsiasi cielo a cui avesse mai anelato.
  
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