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Autore: NoraFairy    30/05/2011    4 recensioni
Salve a tutti! Ho avuto l'idea per questa FF rileggendo gli ultimi capitoli dei Doni della Morte. Ho deciso infatti di descrivere un momento che J.K. Rowling ha tralasciato: Harry e Ginny che ritornano a stare insieme.
Questa e la mia prima FF su Harry Potter, spero che vi piaccia...
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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…Vide Ginny due tavoli più in là, con la testa posata sulla spalla della madre: ci sarebbe stato tempo per parlare più tardi, ore e giorni e forse anni. (da “Harry Potter e i Doni della Morte” – capitolo 36 pag. 685)

 Ci sarebbe stato tempo per parlare

Harry uscì dall’ufficio del Preside, la sua vecchia bacchetta appena riparata era ancora stretta nella sua mano destra. La ripose nella tasca interiore dei pantaloni e si volse a vedere Ron e Hermione che uscirono subito dopo di lui.
- Bene…Adesso che si fa? –. Chiese Ron guardandosi intorno.
Il sole ormai splendeva su Hogwarts e la stanchezza stava iniziando a farsi sentire ma, dopo una nottata di quel genere, sarebbe stato strano andare tranquillamente a farsi una dormita.
- Direi di andare in Sala Grande. Magari possiamo dare una mano a sistemare qualcosa -, propose Hermione che senza aspettare una risposta si era già avviata lungo il corridoio. I due ragazzi non opposero resistenza a la seguirono.
Mentre scendevano le scale, videro che buona parte del lavoro era già stata fatta. I muri erano tornati integri, anche se alcuni dipinti erano rimasti torti sulle pareti. Sentirono Pix che ancora urlava “Vold è mort” per i corridoi.
Quando raggiunsero la Sala Grande, molti alunni erano già andati a dormire, erano rimasti solo i Weasley, i professori e qualche membro dell'Ordine, alcuni di essi erano intenti a rimettere in ordine. I corpi di Lupin, Tonks e gli altri erano stati riposti in barelle fatte apparire da Madame Chips, in attesa che arrivassero gli addetti dell’obitorio del San Mungo.
Kingsley Shacklebolt era lontano da tutti e stava rispondendo alle domande di alcuni giornalisti che prendevano appunti, avidi di notizie. Probabilmente era stato proibito loro di scattare foto dato che poco distante Gazza teneva d'occhio un tavolo pieno di macchiene fotografiche. Fortunatamente, erano tutti troppo intenti a scrivere cioè che diceva Kingsley, infatti nessuno si accorse di Harry che sennò sarebbe stato sommerso di domande.
Ron non perse tempo ed andò verso la sua famiglia, che si trovava vicino alla barella di Fred. Harry seguì l’amico con lo sguardo e subito gli occhi gli caddero su una figurina seduta accanto alla signora Weasley. Era indeciso su cosa fare: da un parte fremeva per la voglia di parlarle, abbracciarla ma dall’altra non voleva intromettersi in quel momento, dell’intera famiglia riunita in silenzio a vegliare su Fred.
In più aveva paura. Aveva una dannata paura che fosse cambiato qualcosa. Se gli avesse detto che non lo aveva aspettato? Se avesse incontrato un altro ragazzo? Magari più presente e soprattutto meno pericoloso di lui?...Non sapeva neanche come avrebbe dovuto reagire.
- Vai da lei! –, disse Hermione alle sua spalle. La guardò perplesso. Adesso l’amica gli leggeva anche nel pensiero? – Credo che le faccia piacere che tua stia con lei in questo momento – puntualizzò la ragazza.
Probabilmente aveva ragione lei. Si avvicinò alla famiglia mentre la McGranitt camminare verso Hermione per parlarle.
Appena la signora Weasley, che in quel momento stava abbracciando Ron, lo vide, gli sorrise e lo raggiunse. Harry rimase per un attimo interdetto quando ricevette l’abbraccio di una mamma a un figlio. Ricambiò la stretta e non si sentì un estraneo, si sentì parte integrante di quella famiglia che era sempre stata con lui.
Dopo alcuni attimi, Molly sciolse l’abbraccio, aveva le lacrime agli occhi. Accarezzò la guancia destra di Harry che le fece un piccolo sorriso. Ma non ci fu tempo di dire niente perché in quel momento arrivarono degli uomini che iniziarono a portar via le barelle e lei segui quella con Fred sopra.
Aspettò per qualche minuto finche non vide la signora Weasley, il marito e George smaterializzarsi. Allora si volse verso Ginny che era rimasta con Ron.
Si sedette accanto alla ragazza e mise la mano sopra le sua raccolte in grembo, lei lo guardò e senza dire niente gli poggiò la testa vicino al collo. Ron, intanto si era allontanato lasciandoli da soli.
- Mi dispiace…- disse Harry, rompendo finalmente il silenzio. Non era sicuro a cosa si riferisse, c’erano tante, troppe cose per cui dispiacersi: per averla lasciata, per non essersi fatto vivo, per suo fratello, per essersi finto morto…
Sentì il suo collo inumidirsi, Ginny stava piangendo. Evento abbastanza raro per lei, vivere con sei fratelli l’aveva temprata. Harry la strinse forte e la lasciò fare. Finche, dopo qualche minuto, non fu lei a sollevare la testa, asciugandosi gli occhi col dorso della mano.
Quando si fu calmata finalmente parlò: - Non lo farai più vero? – chiese con voce sottile.
Poi lo guardò negli occhi. – Prometti che non scomparirai più -. E in quel momento gli sembrò fragile, come non era mai stata.
Lui rimase in silenzio. Si sentiva in colpa. La vedeva lì che lo guardava, con espressione triste, ed era colpa sua…
- Lo prometto -, disse solo questo. Anche perché non sapeva veramente cosa dire. Avrebbe voluto che lei si arrabbiasse, che gli desse dell’idiota. Perchè si...Harry Potter si sentiva un emerito idiota in quel momento.
Invece Ginny gli passo una mano dietro la nuca e lo avvicinò a se, annullando la distanza tra le loro labbra. Harry non sentì più la stanchezza, il sonno, le poche persona che ancora erano rimaste a parlare nella Sala, i professori. Sentiva solo le sue labbra. Le passò una mano dietro la vita e con l’altra le toccò i capelli, facendo aderire i loro corpi per approfondire il bacio. Il cuore martellava sempre più forte ed Harry non pote’ fare altro che pensare a quanto gli fosse mancata.
- Ti amo –, disse la ragazza, appena si divisero col fiatone. Nessuno glielo aveva mai detto.
E fu in quel momento che finalmente realizzò che era finita. Voldemort era morto e lui poteva ricominciare la sua vita, una vita senza Bambini Sopravvissuti ne Prescelti. Si sentiva tranquillo, libero e quella libertà era rappresentata dalla ragazza che lo stava stringendo a se.
- Ti amo anche io – disse per la prima volta, sincero. Pronunciò quella piccola frase come se si fosse appena tolto un peso dal cuore.
Dopo pochi minuti Hermione li raggiunse: - Credo sia meglio andare in Sala Comune, Harry - disse.
Probabilmente si riferiva ai giornalisti che stavano iniziando a parlottare tra loro indicandolo mentre la McGrenitt stava cercando di mandarli via. Harry arrossì terribilmente, si era dimenticato di essere davanti alla stampa.
Decise che era saggio seguire il consiglio di Hermione e tutti e quattro si ritrovarono subito nella torre di Grifondoro. Decisero di andare nel dormitorio dei ragazzi per parlare insieme.
Harry si sedette su quello che una volta era il suo letto e fece appoggiare la schiena di Ginny sul suo petto, abbracciandola da dietro e annusando i suoi capelli. Non aveva voglia di allontanarsi da lei, anche se Ron non sembrava felice come una Pasqua nel vederli così.
Hermione lo spinse in un'altro letto intimanglio di chiudere il becco. 
Le due coppie però non riuscirono a parlare molto a lungo perchè il sonno ebbe la meglio.

Nora's Corner
Allooora? vi è piaciuta? Lasciate qualche commento perfavore^^


04/07 - Torno qui dopo un pò di tempo per rispondere alle vostre recensioni^^

Imbarazzatina_malandrina: Anche io mi sono immaginata questo momento in vari modi, adesso ne ho scelto uno e l'ho scritto. Grazie 1000 per i complimenti

ika90: Wow, addirittura un extra del libro? Lo considero un "complimentone" (:

Pooi, un grazie anche a: lule brando, pandina97 e pop930 per aver messo la storia tra le preferite, Imbarazzatina_malandrina e _iLaRiA_ per il "da ricordare" e Eni_TheWitch per aver messo la storia tra quelle seguite. Ringrazio infine anche tutti coloro che semplicemente leggono
   
 
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