Libri > Twilight
Ricorda la storia  |       
Autore: PULLA68    30/05/2011    5 recensioni
Che cosa ha allontanto Edward da casa? Che cosa gli è successo ? Riuscirà la famiglia Cullen a trovarlo e salvarlo dal destino che lo attende??
In una FF ambientata dopo BD, soltanto leggendo troverete le risposte alle domande e soltanto l'amore sarà la soluzione a questa storia dove il giallo del mistero si mescola al rosa dell'amore e al nero del thriller.
Posso solo aggiungere che il racconto è già finito e completo e che quindi se vorrete ne vedrete la fine.
Vi aspetto emozionatissima di poter condividere con voi la mia storia e aspetto i vostri commenti. Luisa
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'La Trilogia delle Nuvole'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Capitolo 1 - Per Sempre

 

 

Edward

 

Era mattina, e con sommo dispiacere mi accorsi che il sole era sorto e stava rischiarando la nostra camera. Con la mano iniziai ad accarezzare la liscia e marmorea schiena di Bella che sdraiata a fianco a me si era rannicchiata fra le mie braccia. “Bella, amore. Sarà meglio che ci alziamo. Renesmee ci sta aspettando.” Lei si voltò e mi fissò negli occhi, mentre sembrava perdersi nei miei.

Chissà cosa sta pensando, fu la milionesima volta che mi domandai. Ogni tanto mi faceva il dono di levarsi lo scudo per lasciarmi entrare nella sua testa, ma non quella mattina, anche se nel giro di mezzo secondo capii perfettamente i suoi pensieri nel momento in cui mi ritrovai a baciarla con passione. Con difficoltà mi allontanai dopo aver ricambiato con gioia il bacio. “Andiamo?” le chiesi e Lei dopo aver fatto un mezzo sorriso si allontanò veloce verso il bagno.

Malgrado non ne avesse bisogno, l'abitudine umana di farsi la doccia non era scomparsa. Io rimasi ancora disteso un attimo, perso nei miei pensieri.

 

Erano passati già cinque mesi da quando avevamo affrontato i Volturi, e finalmente la nostra vita sembrava andare per il verso giusto. Bella aveva superato senza problemi l'ambientamento alla sua nuova vita da vampira e ormai aveva un autocontrollo perfetto. Renesmee aveva fin da subito conquistato tutta la mia famiglia ed era per me buffo e bellissimo vedere come mio padre e mia madre si erano persi dietro la bambina diventando a tutti gli effetti dei dolcissimi nonni. Per non parlare dei quattro zii, che facevano a gara per chi la viziava di più. Così assieme a Bella avevamo deciso di lasciare, una sera a settimana, Renesmee a dormire nella grande casa dei miei. Un po' perchè sapevamo che a loro avrebbe fatto piacere e un po' perchè noi avremmo potuto goderci una serata da sposini, non che ci mancasse il tempo di notte, ma la sera la passavamo seduti sul tappeto in sala a guardare il fuoco nel caminetto e a goderci la nostra nuova vita assieme chiacchierando e coccolandoci come avevamo sognato di poter fare quando l'umanità di Bella era un ostacolo.

 

“Edward, sei ancora a letto! Alzati pigrone, siamo in ritardo.” mi sgridò Bella che tornata dal bagno avvolta in un morbidissimo asciugamano mi fissava come se fossi un regalo di compleanno . Io mi alzai a velocità vampiresca e pescati dall'armadio dei jeans e una polo blu mi vestì soddisfatto rivolgendole il mio sorriso sghembo che tanto le piaceva. Non potei trattenere una risatina quando notai lo sguardo divertito di Bella, che mi fissava scuotendo la testa. “Non vale! Io impazzisco a cercare qualcosa di decente da mettermi nella cabina armadio che Alice ha riempito di vestiti ..... Bhe lasciamo perdere” brontolò. Con due passi mi avvicinai e scostando l'asciugamano iniziai a baciarla.” Peccato che tu ti debba vestire...” non potei finire la frase perchè la sua bocca era sulla mia ricambiando il mio bacio.

Quando si scostò per guardarmi come se fossi un miraggio che può svanire da un momento all'altro, la guardai negli occhi e accennai un sorriso divertito.

“Dopo la caccia di ieri mattina, direi che adesso il colore dei tuoi occhi non è più tanto spaventoso”

Senza dire una parola si voltò e andò a guardarsi nel grosso specchio che Alice aveva voluto nella camera. Io le andai dietro e posate le mani sulle sue spalle le baciai il collo mentre sorridendo le sussurrai “Arancione non è tanto male come colore”.

 

Nel giro di venti minuti eravamo usciti, Bella aveva trovato con qualche difficoltà un vestitino beige di cotone che le metteva in risalto la figura perfetta senza essere troppo appariscente ed ci eravamo avviati verso casa dei miei impazienti di riabbracciare quel piccolo miracolo d'amore di nostra figlia. Mentre correvamo nel bosco tenendoci per mano, ripensai alla fortuna di avere incontrato Bella e al suo enorme sacrificio nel rinunciare alla mortalità che aveva fatto per amor mio. I suoi occhi non più di un rosso acceso, ma non ancora ambrati come i miei, testimoniavano la fatica e il percorso che lei aveva deciso d'intraprendere rendendomi felice come non mai. Per sempre erano parole troppo ristrette per contenere la gioia che provavamo nello stare assieme. Come due metà di un intero nessuno avrebbe più potuto separarci o almeno questo ero quello che pensavo quella dolce mattina d'estate.

Neanche Jacob era più un problema o almeno non in quanto rivale dell'amore di Bella, ma non lo sopportavo quando girava intorno rivolgendo troppe attenzioni a Renesmee. Non aveva più lasciato casa dei miei, e si era appropriato di quella che un tempo era la mia stanza, non volendosi allontanare da mia figlia. Esme e Carlisle l'avevano accettato proprio fosse un altro figlio adottivo, sicuramente più ingombrante e costoso da mantenere. Anche i miei fratelli erano felici di averlo intorno perchè con una scusa o con l'altra riuscivano a scatenare qualche bella rissa a cui Jacob non si tirava mai indietro trasformandosi e dando ad Alice la scusa per comprargli in continuazione vestiti nuovi che lui distruggeva regolarmente. Solo Rosalie girava per la casa ringhiandogli ogni volta che lo incontrava e insultandolo mentalmente in continuazione. Io, una volta tanto ero d'accordo con lei, e spesso mal digerivo l'atteggiamento di Jacob. Questa era l'unica cosa che mi faceva arrabbiare con Bella che continuava a proteggere il mio ex-rivale, accusandomi di mantenere un rancore vecchio e ormai inutile.

 

Quando arrivammo nella grande casa, ci fiondammo all'interno e Bella prese Renesmee dalle braccia di Esme, che la stava facendo giocare con un cavallino di peluche. “Buongiorno Renesmee, dormito bene?.” “Certo mamma. Lo sai che la zia Alice mi ha regalo questo bel cavallino? Il suo nome è JE.” Ci avrei scommesso non passava giorno che qualcuno non le regalasse qualcosa di nuovo. Bhe almeno stavolta si erano limitati. Due giorni prima Emmett e Rose avevano voluto comprarle un macchinina elettrica, una riproduzione perfetta di una Ferrari rosso scintillante, che aveva fatto infuriare non poco Bella. La mia dolce e tenera moglie aveva infatti insinuato che malgrado Nessie fosse a tutti gli effetti mia figlia, era pur sempre una femmina e quindi non era detto che amasse per forza le macchine e la velocità.

“E' molto carino Renesmee, e sono sicura che Zia Alice è felice che tu giochi con lui, ma dimmi non ho capito il suo nome, come hai detto che si chiama?”. La piccola si sporse dalla spalla della mamma e mi guardò facendomi un sorriso smagliante, mai io che avevo letto la risposta nella sua mente mi irrigidì. “Questo è davvero troppo” sussurrai mentre stringevo i pugni per cercare di calmarmi. Sul mio viso si dipinse un sorriso tirato, non volevo offenderla, ma in cuor mio mi sarebbe proprio piaciuto prendere il cavallino e sbriciolarlo con due dita. A Bella il mio cambio di espressione non era certo sfuggito, mentre aveva sentito la frase che per fortuna era sfuggita alle orecchie umane di Renesmee. Anche gli altri, si erano accorti della mia reazione e mentre Jasper dispensava tranquillità si erano voltati ad osservare la scena. Avrei tanto voluto chiedere ad Alice cosa mi avrebbero riservato le prossime ore e se finalmente sarei riuscito a fare a pezzettini Jacob, ma lei e Rosalie non erano in vista. Renesmee nel frattempo si era gettata fra le mie braccia, e mi aveva schioccato un bacione rumoroso sulla guancia, mentre tutta orgogliosa rispondeva alla domanda di Bella “ Si chiama JE cioè Jacob-Edward”. Poi con la mano mi aveva fatto una carezza e mostrato con gioia la sua decisione di dargli il nome dei suoi uomini preferiti. Le sorrisi, incapace di resistere alla sua gioia mentre il groppo della gelosia si scioglieva come neve al sole, anche se per secondo.... io ero nei suoi pensieri. Il mio sorriso doveva essere contagioso oppure Jasper era riuscito nel suo intento perchè tutti ci rilassammo. Con fare disinvolto mentre mi abbracciavo stretta Nessie, chiesi notizie di Alice e Rose che non vedevo in giro per la casa. “ E dove vuoi che siano, se non a fare shopping” mi rispose scherzoso Emmett. “Almeno questa volta ce la siamo scampata” ribadì Jasper sogghignando. Per i miei fratelli accompagnare le mogli a fare spese era una noia mortale. A me andava meglio, perchè Bella preferiva passare il suo tempo in altro modo piuttosto che girare per negozi a sperperare il capitale di famiglia. “ Dov'è Jacob?” Chiese Bella mentre avvicinandosi e facendomi una carezza si riappropriava di Renesmee, che le aveva chiesto di leggerle una favola. “A dormire. Come al solito” intervenne Emmett mentre disponeva gli scacchi sul tavolo davanti a Jasper. In quel momento Esme rientrò in sala con le braccia cariche di lenzuoli appena lavati. “Edward, carissimo mi aiuti a piegarli?”. “Certo!” le risposi mentre allungavo le braccia sorridendole. Alice si sarebbe arrabbiata, detestava vedere Esme che faceva i lavori di casa e lavava gli indumenti e la biancheria “Lo so, ne ho approfittato proprio perchè è fuori. Ma altrimenti mi annoierei a morte” Esme mi stava sorridendo rispondendo mentalmente alla mia domanda inespressa. In quel momento sentimmo una macchina arrivare e dopo qualche secondo il profumo inconfondibile di mio padre mi raggiunse le narici. “Ciao, ragazzi. Tutto bene?” passando mi diede una pacca sulle spalle mentre si dirigeva verso Esme per abbracciarla, e darle un tenero bacetto. Era sorprendente vedere come dopo quasi novant'anni si guardassero ancora come due fidanzatini. Poi voltandosi si diresse verso Renesmee e fattole una carezza sulla testa si diresse al piano di sopra . “Scusate” disse “vado a cambiarmi, oggi un infermiere imbranato mi ha versato addosso una boccetta di alcool e l'odore mi fa bruciare ancora il naso”.

Lo osservai con un sorriso, l'odore di alcool era insopportabile per noi vampiri ma mio padre faceva passare tutto per una cosa normale. D'istinto annusai l'aria ed effettivamente nella stanza aleggiava un vago sentore d'alcool, ma subito il mio olfatto catturò l'odore più buono dell'universo... quello di Bella. Sorridendole andai a sedermi vicino e le passai il braccio intorno alle spalle, guardandola mentre leggeva la favola a Nessie.

La mia famiglia felice.


 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: PULLA68