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Autore: Cucuzza2    30/05/2011    1 recensioni
- Toc toc. -
- Chi è? -
- Sono venuta per portarti via. -
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Toc toc. -
- Chi è? -
- Sono venuta per portarti via. -
 
- Devo per forza? -
La domanda di Clive era implorante, ma Lei annuì, grave.
- È durata a lungo. Non puoi lamentarti. -
- Non stai contando il carcere. -
- Quello serviva per espiare i tuoi errori. -
Clive tacque, poi Lei parlò.
- Hai un desiderio? -
Il tono adesso era più confidenziale. Più intimo. Più tutto.
Clive abbassò lo sguardo.
- Ci sarebbe, ma... È sbagliato. -
- Non esiste giusto o sbagliato, Clive. -
- Esiste, invece. -
- No! -, urlò Lei.
Clive sobbalzò.
- Intendevo... Non ora. Ora non esiste giusto o sbagliato. Esiste solo il tuo Potere. -
- Il Potere non fa più per me. -
- Il Potere è ciò che tu Vuoi. L’Ebbrezza dell’avere il mondo in pugno. Ti manca, non negarlo. -
- Sei venuta per tentarmi? -
- No. Sono venuta per portarti via. -
 
Clive si alzò di scatto. Erano in un piccolo appartamento della periferia londinese.
Clive era vecchio. Le sue ossa erano fragili, ormai.
Clive strinse la presa su un bicchiere, e quello si ruppe.
Schegge volarono per tutto il monolocale.
 
- Il Potere, Clive. Il Potere. -
- Non capisco cosa vuoi dire. -
- Hai appena provato l’Ebbrezza del Potere. Sei vecchio, Clive, normalmente non saresti stato capace di fare una cosa del genere.
- Sì, invece. -
- Non ti sei mai sposato, vedo. Cos’è, paura di amare? -
- Non sono capace. -
- Sciocchezze. Tutti sono capaci. Allora? -
- Allora cosa? -
- Vuoi qualcos’altro, Clive? -
Stavolta l’uomo non ebbe dubbi.
- Loro -, sussurrò.
 
Chi erano loro?
Lei sembrava saperlo. Estrasse tre foto e le gettò sul tavolino, che era sporco e traballante.
- Non posso avere le foto degli altri due, mi dispiace. Non ancora. -
Clive osservò gli scatti per un lungo istante.
I suoi genitori. Costance Dove. Layton.
- Tre funerali, Clive, te ne rendi conto? -
- Dunque è questo che vuoi fare di me... Una foto. -
- Voglio solo portarti via. -
- Tu li hai uccisi... Tutti e quattro. -
- Non posso negarlo. Presto sarà il tuo turno, Clive. Oggi stesso. -
- Quando, di preciso? - fece lui, scettico.
- Quando lo vorrai tu. -
 
- Un’ultima cosa. -
- Ti ascolto. -
La voce di Lei si era fatta più calma, quasi carezzevole.
- Luke. Aveva promesso di venirmi a trovare alle cinque. -
Sguardo sull’orologio digitale, poggiato sul comodino.
 “17:01”, diceva.
- Spera che ritardi ancora un po’, a meno che tu non voglia che veda. -
Clive tacque. Era visibilmente pronto a piangere, ma si trattenne.
- Davvero posso scegliere io quando? -
La Morte annuì.
Clive trattenne il respiro.
Per l’ultima volta.
   
 
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