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Autore: Friekie6    31/05/2011    5 recensioni
Ah, Zuzu...è davvero bello vederti tutto preso da questioni all'apparenza così poco costruttive.
Un'altra Zutara tuuuuutta per voi, o mio pubblico, nella speranza che troviate abbastanza interessante l'idea di sapere che genere di posizioni hanno gli altri nella testa del bellissimo Signore del Fuoco.
La traduttrice di quest'opera, creata da Friekie6 cui link compare alla fine della fic, è Madness queen.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Katara, Zuko
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Zuko sapeva perfettamente che Katara trattava tutti loro come una grande famiglia. Se avesse dovuto dare alle persone che conosceva un posto in quella cosidetta famiglia, avrebbe reso Katara la madre senza ombra di dubbio. Tutti lo avrebbero fatto.
 
Questo piccolo pensiero occupò la mente di Zuko per il resto della settimana. Non venne mai fuori dalla sua stanza, dichiarando a gran voce di stare elaborando un qualche piano per il bene della Nazione del Fuoco. Nessuno poteva disturbarlo, nemmeno suo zio Iroh, il quale se ne andava in giro a dire che quello era certamente un'altro strano periodo  dell'adolescenza di suo nipote.
 
Dopo aver scritto e pensato a qualsiasi cosa che potesse centrare con la famiglia per tre giorni interi, Zuko finì il suo schema.
 
Katara era la mamma, colei che controlla sempre i propri figli, facendoli uscire di testa alle volte ma rimanendo sempre ed inspiegabilmente, per quanto ovvio fosse, amata. Era bella, gentile quando i bambini si comportavano bene ed era anche intelligente, così tanto che era quasi impossibile per i piccoli prenderla in giro.
 
Sokka era il figlio ribelle che cerca sempre di mettere nel sacco la madre per quanto sia ovvio che non è possibile. Lui interpreta la parte del ragazzo bello e popolare che ha la fortuna di vantare un sacco di ragazze ma che, alla fine, si è ritrovato a donare il proprio cuore ad una sola di queste, Suki, che tra l'altro mamma Katara adora.
 
Toph era la sorellina più giovane con il carattere più duro di tutti, l'unica che può veramente imbrogliare la madre rendendola più arrabbiata che mai, ma è anche colei che più la ama per quanto lo dimostri assai raramente. Grande fan del fratello e della sua ragazza, adora dimostrarlo dando loro perennamente fastidio imbarazzandoli come non mai.
 
Aang era il noioso figlio dei vicini, quello che viene ogni giorno solo ed esclusivamente per farsi accarezzare dalla bellissima mamma dei suoi amici, ma che purtroppo non sarà mai in grado di avere per se. Cerca inoltre di attirare anche l'attenzione di Toph e vuole a tutti i costi sembrare forte agli occhi di Sokka, e nonostante sia un peso alle volte, tutti lo amano profondamente.
 
Ty Lee era la zia simpatica, quella che viene spesso costretta ad uscire di casa dopo un paio d'ore perchè comincia a diventare troppo chiassosa e troppo agitata, ma è anche quella che da i regali più belli. Mai, d'altro canto, è la zia che deve essere costretta a mettere piede in casa visto e considerato che passa assai raramente. 
 
E Zuko era...
 
Oh. Giusto. Quella era l'unica parte su cui si era bloccato. Chi era lui all'interno di quella famiglia? Chi avrebbe potuto interpretare? In passato avrebbe potuto essere lo zio crudele che tutti odiavano, ma ora che faceva parte del gruppo (una buona parte) non riusciva proprio a capirlo.
 
Un mesto bussare alla porta fu in grado di tirarlo fuori dai suoi intricati pensieri, e per la prima volta si mise unicamente a fissare l'entrata in silenzio, in attesa.
 
«Zuko?»
 
Sorrise senza rendersene conto udendo quella voce vellutata, quella dolce dietro alla parola pronunciata. La persona dietro alla parola pronunciata.
 
«Posso entrare?»
 
«Ce-» scosse il capo, si schiarì la voce, riprovò «Certo, entra pure.»
 
Sembrò essere incerta prima di aprire la porta ed entrare, ma quando finalmente lo fece lui notò che portava con se due tazze di tè ed un sorriso.
 
«Ho pensato che avresti potuto apprezzare un pò di tè.» disse, gentilmente «Sai, per una piccola pausa.»
 
Il sorriso inconscio di Zuko si allargò. «Grazie, Katara.»
 
Lei scosse il capo come risposta e si avvicinò alla sua scrivania, appoggiando le tazze vicino a lui e mettendosi seduta sulla sedia dall'altra parte, guardandolo. Non era ancora sicura se era meglio parlare, e tale dubbio era leggibile sul suo volto, perciò se ne rimase semplicemente lì, attendendo che lui la mandasse via.
 
Non successe.
 
Zuko prese un sorso di quel tè e ringraziò Katara ancora una volta, omettendo il fatto che forse era troppo caldo e che suo zio non lo faceva proprio così. In fondo era ancora buono. Il sorriso di lei si allargò, e solo allora Zuko si accorse di starle sorridendo a sua volta.
 
Il suo sorriso scomparve e prima che potesse accorgersene era già tornato a fissare le sue carte, tornando di volata nel mondo della famiglia dell'Avatar. Suonava bene. Anche meglio quando si ricordava che sì, anche lui ne faceva parte.
 
«Tutti sentono la tua mancanza.»
 
Zuko si girò di nuovo verso Katara, gli occhi grandi dalla sorpresa. Le carte una volta ancora messe nel dimenticatoio, anche se stavolta non era certa del tempo che vi avrebbero passato. 
Chi? Avrebbe voluto chiedere Zuko, pur sapendo la risposta.
 
Quando non rispose Katara rise ed improvvisamente lui fu in grado di rivedere quella solita figura materna in lei, pur apparendo più adulta e più carina.
 
«A volte sembra quasi che tu sia il loro papà o qualcosa del genere.»
 
Zuko per poco non si strozzò con il suo stesso respiro, riuscendo però in qualche modo a mascherarlo.
 
«C-Cosa?» la sua voce apparì più acuta del dovuto.
 
Katara si limitò a sorridere un pò di più in tutta risposta. Si alzò dalla sua sedia -a quanto pareva aveva trovato il tempo di finire il suo tè anche se Zuko non sapeva dire quando ne aveva trovato il tempo- e alla fine lo raggiunse, posizionandosi di fronte a lui. Era abbastanza educata da non sbirciare le carte che stavano sulla scrivania, e così si piegò semplicemente verso Zuko, allargando ancora di più quel suo bellissimo sorriso.
 
«Sei il loro papà, Zuko.» disse, facendo sembrare quelle poche parole come una specie di sussurro.
 
Si chinò del tutto verso di lui e gli baciò la fronte, girandosi subito dopo per andarsene. Non aveva aggiunto altro.
 
Zuko tornò a guardare le sue carte ancora una volta, redendosi conto solo ora del fatto che non aveva ancora dato a nessuno la parte del padre. Le sue guance si arrossarono terribilmente quando si ritrovò a pensare che i padri e le madri erano, almeno di solito, una coppia. Ma forse era stato quel bacio a renderlo nervoso.
 
Dopo quella che apparve un'eternità, prese finalmente in mano la penna e scrisse il suo nome con posizione annessa.
 
Zuko. Signore del Fuoco, padre. Ma, meglio di tutto questo, il marito di Katara.
 
Dio. Si fermò dopo aver scritto il nome di Katara, gli occhi sbarrati dallo shock. Si era innamorato di lei!



Spazio alla Traduttrice:
Ecco a voi di seguito i link importanti, ovvero quello dell'autrice in persona --->Photobucket e quello della pagina con la fanfiction in lingua originale ---> Photobucket
  
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