Anime & Manga > Utena
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Autore: Anna Veronica    31/05/2011    2 recensioni
Questa Fan Fiction è il mio primo esperimento, cioè prima di pensare ad un finale o sviluppo alternativo di Utena la mia mente aveva fantasticato su molte altre serie ma questa mi ha preso in una tale maniera che non ho potuto non metterla per iscritto.
Questa FF può essere considerata sia una OOC che una AU, tratta del rapporto tra Wakaba e Saionij. I personaggi sono stati completamente stravolti sia per quanto riguarda l'anime che il manga, la scuola potrebbe apparire simila ma viene privata di tutte le "stanezze" che la Saito ci aveva abituato. Utena è insieme a Touga ma per sapere come si svilupperà la loro storia dovrete attendere un'altra FF...
Buona lettura e siate clementi con i commenti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Anche se si era a metà di marzo spirava acora alla mattina un vento gelido e non di rado le strade erano ancora ricoperte da una sottile lastra di ghiaccio. Per questo Wakaba portava ancora un cappotto pesante che le arrivava fino alle ginocchia, quel giorno si era svegliata con il buon umore e come poteva essere altrimenti, il giorno prima era rimasta fino a tardi a scuola per sistemare delle faccende al club di tennis ma soprattutto aveva assistito all'allenamento della squadra di kendo. Touga e Saionji erano impegnati nel combattimento, i visi concentrati uno sull'altro, in quel momento Wakaba aveva pensato come il ragazzo dai capelli verdi fosse affascinante in quella versione.

Pur conoscendo la sua fama di tipico bastardo da un mese a questa parte suscitava in lei un certo fascino, la ragazza si sforzava di ridere e scherzare normalmente ma quando lui le passava di fianco lei si irrigidiva e diventava subito rossa, come se si vergognasse di quel suo fare scherzoso e a volte infantile. Le ragazze che giravano intorno a Saionji infatti erano tutte delle ultime classi, portavano le gonne, già corte di per se, che a malapena coprivano il sedere, la camicetta sempre sbottonata e si truccavano pesantemente, erano tutte ragazze mozzafiato con il seno prosperoso e le labbra carnose, giravano attorno a quel ragazzo come le api sul miele.

Lui le assecondava, in giro si diceva che ne avesse una per ogni giorno della settimana, le più pettegole azzardavano che ne avesse una per ogni giorno del mese, tutte quelle voci all'inizio era assolutamente indifferenti a Wakaba ma da un pò di tempo cominciavano ad infastidirla.

Lei non era altissima, arrivava si e no al metro e 65, era mingherlina, la vita stretta, la gambe se pur lunghe ma magre, una seconda di reggiseno e le spalle strette, inoltre con quella acconciatura sembrava perennemente qualche anno più giovane della sua età effettiva, aveva da poco compiuto 16 anni ma molti la scanbiavano ancora per una studentessa delle medie.

Di tutte queste cose non ci aveva mai fatto molto caso fino ad allora, ma ora cominciavano a pesarle, anche se non si sarebbe mai ridotta in quel modo per farsi notare da un ragazzo, il suo mito di donna ideale era infatti Utena, la sua migliore amica. Per un certo tempo aveva pensato di essere lesbica tanta era l'ammirazione che provava per quella ragazza dai capelli rosa; si erano conosciute un anno prima, Utena era appena arrivata da un'altra città, dopo una settimana non aveva ancora socializzato con nessuno, Wakaba le si presentò per proporle qualche attività pomeridiana, visto che all'epoca seguiva i corsi di approffondimento di chimica e così era iniziato il loro rapporto di amicizia.

Un pò riluttante Utena aveva accettato di iscriversi al club di scherma dove la presidente, era eccezzionalmete una ragazza che era tralaltro famosa in tutta la scuola per la sua bellezza e per la sua sfacciataggine. Ripensando a questo Wakaba sorrise e si rese conto che proprio l'unica ragazza dell'ultimo anno a non averci mai provato con Saionji era proprio Juri, di lei giravano un sacco di voci, soprattutto che fosse lesbica ma nessuno le era così amico da avere il coraggio di chiederglielo.

Tutti quei pensieri resero il tragitto verso la scuola estremamente breve, ad aspettarla come sempre c'era Utena, i capelli se arrivavano fino al collo in un bellissimo taglio scalato che metteva in risalto la tonalità particolarissima dei suoi capelli... il fatto che si fosse messa insieme a Touga aveva dato i suoi frutti, pensò Wakaba sorridendo sempre più radiosamente.

Stava correndo verso l'amica quando vide sopraggiungere proprio Touga che prese di sopresa Utena e la baciò con passione, la ragazza dapprima rimase ferma poi rispose con un dolce sorriso cercando di nascondere il rossore che le aveva colorato le guancie.

Il ragazzo si volse verso Wakaba e la salutò con entusiasmo, lei agitava vistosamente la mano, quando gli fu davanti grindò: - Ma che belli che siete!!! - i suoi occhi sembravano quelli di una dodicenne che stava guardando Titanic, ad un tratto sbucò dal nulla Saionji, stranamento era da solo e aveva un'espressione seria, non che qualcuno l'avesse mai visto ridere, il massimo che tutti avevano potuto scrutare da quel viso era un gigno soddisfatto.

Vedendolo Wakaba si paralizzò, mentre il ragazzo salutava l'amico senza degnare nemmeno di uno sguardo Utena che gli faceva la lainguaccia: - che giornatina eh?! - sibilò la ragazza dai capelli rosa accoccolandosi ancora di più tra le braccia di Touga – Lascialo perdere, sai come è fatto.-

- Ma come fai a sopportarlo? -

- Pensa che lui mi chiede la stessa cosa di te.- e a quelle parole il viso di Utena si fece come quello di una bambina, tutto imbronciato.

Vedendoli Wakaba non riusciì a sopprimere una risata.

La giornata passò tranquilla, Wakaba fu presa da mille impegni come sempre, le lezioni al mattino, i laboratori al pomeriggio per accumulare crediti extra per l'università, il tennis, era quasi il tramonto quando la ragazza si diresse verso lo spogliatoio per farsi la doccia.

Come sempre era l'ultima a terminare gli allenamenti, vedendo che non c'era nessuno cominciò a spogliarsi, si diresse verso la doccia e poi fece una cosa che nessuno a scuola le aveva mai visto fare, nemmeno Utena: sciogliersi i capelli. La coda che portava nascondeva una chioma che con onde sinuose e voluminose le arrivava quasi fino le scapole, mise una mano dietro la schiena e si accorse che i suoi capelli si erano allungati più del previsto nell'ultimo mese, forse era tempo di dare una spuntatina.

Ad un tratto però, quando ancora aveva addosso l'asiugamano, si sentì un'esplosione provenire dall'esterno, senza badare tanto a come fosse conciata Wakaba si catapultò fuori. Sapeva che allenatori e prof a quell'ora erano tutti andati via e che se qualcuno avesse avuto bisogno d'aiuto non ci sarebbe stato nessuno.

Il rumore che aveva sentito proveniva dalla palestra di Kendo che andava a fuoco, vide un ragazzo a terra, era Touga che si teneva una mano sulla testa sanguinante: - Touga!!- disse correndogli incontro, il ragazzo sentendo una voce che lo chiamava alzò la testa ma fu subito preso da dei forti giramenti di testa e dovette mettersi in ginocchio.

- Cosa è successo?- chiese Wakaba ancora con il fiato corto.

- Non lo so, un corto circuito forse. -

- C'è qualcun altro dentro?-

- Saionji.- disse il ragazzo e subito cercò di rialzarsi ma i capogiri non gli davano tregua, vedendolo in quelle condizioni, Wakaba strinse forse a se l'asciugamano in modo che non le scivolasse, e corse all'interno della palestra in fiamma.

Grazie al fatto che era ancora umida il calore non le diede subito fastidio, il fumo però rendeva difficoltosa sia la respirazione che la vista, ad un tratto sentì dei rumori provenire da una parte della palestre, si avvicinò e scorse la sagoma di un uomo.

Quando realizzò che era Saionji lo afferrò per un braccio e vedendo che era ancora semi cosciente lo indusse ad alzarsi per farlo uscire da quell'inferno. Ci fu un altra esplosione che scaraventò i due ragazzi fuori, l'urto provocò un'abrasione sul braccio detro di Wakaba mentre Saionji rimanne a terra come se fosse svenuto.

La ragazza gli si avvicinò e cominciò a schiaffeggiarlo leggermente per svegliarlo, Saionji aprì gli occhi ma sembrava confuso. Il ragazzo vedeva una ragazza dai capelli lunghi e marroni che con il riflesso delle fiamme sembravano possedere tutte le sfumature del marrone, dal rosso all'oro, e poi vide quegli occhi, color castagna, che sembravano quasi gialli con quella luce che tremavano impauriti.

L'unica cosa che riuscì a fare prima di perdere i sensi fu passare una mano sulla guancia di quell'angelo che l'aveva salvato, perchè altro non poteva essere che un angelo.

Touga intanto era riuscito ad alzarsi, in lontananza si sentivano le sirene delle ambulanze, vide che una ragazza teneva sulle ginocchia Saionji e gli corse incontro. Con suo grande stupore si accorse che quella era Wakaba, i capelli mezzi bagnati e lunghi le ricadevano sulle spalle, il corpo piegato verso l'amico e quegli occhi, languidi e profondi ma che contenevano ancora tutta la spensieratezza tipica di quella ragazza.

Vide che il suo braccio stava sanguindando e le disse: - Ti fa male? - ma lei non rispose, continuava a tentere la testa di Saionji appoggiata al suo ventre era come se lo stesse cullando. Allora Touga le rivolse uno sguardo premuroso e le disse – Stanno arrivando i soccorsi presto starà bene.-

Dopo due ore i tre ragazzi erano nell'ospedale della città, Saionji era stato ricoverato per essere tenuto sotto controllo mente Wakaba e Touga dopo qualche medicazione erano in grado di tornare al dormitorio, nonostante questo decisero di rimanere vicino all'amico più sfortunato, il qualche verso sera si risvegliò. Wakaba si era intanto rivestita, l'asiugamano era tutto sporco di cenere e su qualche punto aveva delle macchie di sangue, ma decise lo stesso di tenerlo, era andata a prendere un caffè e quando tornò vide che Touga stava parlando con Saionji.

- hai avuto fortuna.- disse il ragazzo dai lunghi capelli rossi tentanto di rompere il ghiaccio.

- E io che non ho mai creduto in Dio.- disse d'un tratto Saionji.

- Che intendi?- chiese stupido l'amico.

- Come che intendo? Quell'angelo che mi ha salvato, poteva essere solo un angelo, cavolo quegli occhi erano bellissimi.- e con sguardo sognante si rivolse verso Touga che intanto però aveva volso lo sguardo dietro di se in cerca di Wakaba.

Vedendola ferma davanti alla porta le si avvicinò in fretta e dopo averla presa per un braccio la trascinò fuori: - Abbiamo un problema.- disse con tono grave.

- Che intendi?- chiese la ragazza preoccupata.

- Crede di aver visto un angelo.-

- Come prego?- disse Wakaba tentando di sopprimere una risata.

- Non penso ti abbia riconosciuto.- disse Touga con aria abbattuta.

A quelle parole il cuore della ragazze sembrò fermarsi per un istante, la tazza di carta che teneva in mano le scivolò lasciando fuoriuscire tutto il liquido caldo che per poco non la ustionò.

- Dovresti raccontargli quello che è successo.- disse il ragazzo cercando di consolarla.

Ma Wakaba presa la giacca se ne andò verso l'uscita, non sentì nemmeno il ragazzo che le gridava di fermarsi, uscì di fretta senza mai voltarsi indietro. Ora sapeva come mai senza nemmeno pensarci era entrata in quell'inferno di fuoco, lo aveva fatto perchè per lei la vita di Saionji era la cosa più importante, lo aveva fatto perchè lo amava.

Ma lui non l'aveva riconosciuta e anche se gli avesse raccontato la verità lui sarebbe stato sempre colpito da una ragazza dai lunghi capelli color nocciola e lo sguardo languido e non da una ragazzina dall'animo ingenuo e dalle sembianze di una tredicenne, pensado ciò le lacrime cominciarono a rigarle il viso, senza accorgersene si trovò nella sua stanza e sofgò tutte le sue lacrime sul cuscino.

  
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