Un instantané de velours
Prologo
L'été
de mes quinze ans
Perdus
les rêves de s'aimer
Le temps où on avait rien fait
Il nous
reste toute une vie pour pleurer
Et maintenant nous sommes tout
seuls
Placebo,
Protège moi
27 maggio 2011
On Air: Placebo – Protège moi
Quell'anno ero stato bocciato e i miei genitori, severi come mai erano stati prima, mi avevano spedito al Nord come un pacco postale dagli zii a trascorrere quella che si sarebbe rivelata l'estate delle mie prime scoperte.
E qui iniziano i ricordi più belli, quelli che più mi son rimasti impressi, quelli che mai se ne andranno. Perché?, vi starete chiedendo. Mi pare scontato raccontare che io, quell'estate di dieci anni fa mi innamorai, perdutamente, solo che allora ancora non lo sapevo.
Qualche
vecchio saggio, probabilmente anonimo o dimenticato, dice che l'amore
non ha sesso e che ci si innamora di un carattere e delle sue mille
sfaccettature, non di un corpo o, come dico io, dei suoi apparati
genitali.
Giusto
per smentire le sue parole, io mi innamorai del suo corpo, del suo
sorriso, ma mai pienamente del suo carattere. Mattia era infantile,
capriccioso e tremendamente incostante. Mi
trattava come se fossi la bambolina di pezza della sorella minore,
quel giocattolo vecchio e tutto rovinato che si divertiva a prendere
a calci quando era troppo nervoso, e io, da bravo stolto qual ero,
gli permettevo un simile comportamento nei miei confronti.
Lo
conobbi quasi per caso, dopo nemmeno un paio di giorni di permanenza
dai miei zii. Ricordo che a quei tempi, da casa , entravano ed
uscivano un numero spropositato di persone, tutti amici dei miei due
cugini. Un giorno, uscendo dal bagno, mi era capitato di incrociare
una ragazza che, nel momento stesso in cui mi aveva notato, era
arrossita ma nonostante tutto aveva avuto la forza di squadrarmi
dall'alto in basso e di chiedermi chi fossi e cosa ci facessi
lì.
Fu
proprio quello stesso giorno che mio cugino decise di portarmi con
sé
mentre usciva. Non ero più il ragazzino sfigatello del Sud,
a detta
sua, e se mi fossi comportato bene, mi avrebbe fatto conoscere
qualche sua amica speciale.
Quanto
si sbagliava. Infatti, durante quella calda e afosa giornata di
giugno, incontrai Mattia per la prima volta. Mi bastò un
battito di
ciglia per capire che sarebbe diventato speciale per me. Ancora oggi
non saprei come classificare quel momento tra noi. Forse un po'
imbarazzante, ma sicuramente unico.
Ed
è da quel preciso istante che i miei ricordi più
dolci, ma pur
sempre impregnati di un po' di amarezza, iniziano ad affollarsi nella
mia testa.
Lui
era Mattia, dai capelli neri come la notte e un sorriso candido come
il sole, e io... io ero solo un povero cretino, innamorato di un
sogno che non mi sarebbe mai appartenuto.
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Angolino dell'autrice:
Ciao a
tutti ^^ Questa è la prima slash (non sono molto pratica
delle terminologie legate a tematiche omosex, quindi spero di averci
azzeccato) ed è una vera prova per me stessa, visto che non
ho mai letto e scritto storie con tematiche simili. Spero di averci
preso dai e di non aver scritto un'immensa castroneria gigante.
Questa storia non sarà eccessivamente lunga, lo so
già.
Va beh, non ho molto da dire.
Mi farebbe davvero piacere avere un parere da gente esperta nel settore
slash visto che io non ci latito e non sono decisamente avvezza a
scriverne.
Non penso di avere molto altro da dire. So che non si capisce, ma
questo primo capitolo è un blog in cui il protagonista, dal
nome ancora sconosciuto, parla di sé e dell'estate dei suoi
quindici anni, estate in cui ha scoperto l'amore :D
Dal prossimo capitolo dovrei cambiare registro, ecco. Speriamo in bene.
Fatemi sapere che ne pensate! Sono in ansia u.u
Un bacio,
Fay <3