Guardava il suo bambino , guardava il suo bambino mentre tutto il suo mondo andava in pezzi , guardava il suo bambino mentre quello in cui aveva sempre creduto diventava un’effimera illusione dettata dalla troppa stanchezza di quei giorni oscuri .

Lui sorrideva , senza sapere che di lì a poco sarebbe arrivata la sua fine , il suo bambino perennemente felice sorrideva alla morte , sorrideva davanti alla sua fine e alla fine dei genitori ; Sorrideva senza sapere che presto qualcuno gli avrebbe rubato il sorriso e la famiglia.
Lily Evans lo guardava con tenerezza , mentre alcune lacrime clandestine facevano capolino nel dolce viso combattivo che l’aveva caratterizzata sin da prima della guerra.
Nello stesso momento suo marito era probabilmente morto , Voldemort si stava occupando di lui , e Lily aveva dei seri dubbi sulla resistenza di suo marito di fronte all’uomo senza cuore che si trovava nel soggiorno della piccola casa che Lily e James avevano comprato insieme .
Poche erano le cose che loro avevano avuto il tempo di fare insieme , troppo poche , se magari non avessero perso del tempo in inutili chiacchiere avrebbero avuto più tempo , per loro e per il loro amore .
Ma no , forse non era destino , loro dovevano morire così , con il rimpianto di non aver fatto abbastanza per salvaguardare il loro futuro insieme.
Lo sentiva , si stava avvicinando , sempre di più , Lily doveva fare qualcosa , doveva proteggere l’unica cosa che potesse accertare che lei e il suo Jamie si erano amati davvero , senza esitazioni ; Doveva proteggere suo figlio.
Doveva , doveva perché era suo dovere , tutto ciò che riguardava lui era in sua facoltà , doveva salvarlo , prima di raggiungere il suo unico amore in paradiso , doveva , doveva lasciare qualcuno a combattere al posto suo , qualcuno che avrebbe tenuto alto il nome dei Potter , e lui ,il suo Harry l’avrebbe fatto , Lily lo sapeva , ne era molto più che certa.
E perciò quando Voldemort entrò nella stanza dove Lily aveva cercato di rintanarsi senza riuscita e le chiese di spostarsi dalla culla dove il suo piccolo ancora sorrideva indifeso , lei non lo fece , contro ogni etica per il rispetto della vita lei non si allontanò da suo figlio e lo amò , lo amò per un istante come non aveva mai amato nessun altro , lo amò senza riserve e gli fece da scuso con il suo corpo .
In quel momento morì , ma non se ne pentì mai , mai , perché sapeva di aver lottato fino alla fine dei suoi giorni per qualcosa di più grande , per qualcosa di più che per la vita dei suoi parenti , aveva lottato per il suo mondo , aveva lottato per dare un futuro al suo bambino . Perché qualunque cosa fosse successa , lui sarebbe sempre rimasto “il suo bambino”.