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Autore: Nackros    31/05/2011    4 recensioni
Quando arrivammo al porto di Anchorage erano appena sorte le prime luci dell'alba.
[...]
Non c'era vento, ma l'aria pungente attraversava senza alcuna difficoltà la stoffa della giacca.
Salutai tutti e quando fummo al completo ci preparammo per l'imbarco.
[...]

E se i nostri personaggi fossero ambientalisti in missione nel mar Artico per evitare il massacro delle balene?
Primo tentativo di long-fic... Siate clementi, vi prego ;P
Dal capitolo 8:
«Senti Izzy...» disse richiamando la sua attenzione, «io e Duncan abbiamo paura che quella donna voglia veramente lanciare la fiocina. Se prendesse la balena la ucciderebbe... Noi non vogliamo che succeda, quindi pensavamo di usare dei fumogeni per impedire che qualcuno la veda e la uccida. Noah, però, non vuole che li usiamo... Puoi aiutarci a convincerlo? »
Quando finì il suo discorso mi premetti il palmo della mano sulla fronte.
Izzy si voltò nella mia direzione con un'aria di rimprovero.
«Perché non vuoi usare i fumogeni, vuoi uccidere la balena?» domandò incrociando le braccia.
Scorsi Duncan dare una leggera gomitata a Gwen, ed entrambi soffocarono una risatina.
Era piuttosto snervante.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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~ Gwen P.oint O.f V.iew 

 

Quando arrivammo al porto di Anchorage erano appena sorte le prime luci dell'alba.

Alla linea dell'orizzonte si prostrava una sottile linea arancione che andava man mano svanendo alzando lo sguardo verso la volta celeste, acquistando un blu sempre più intenso grazie il quale era possibile scorgere ancora per un poco la luna ed alcune delle stelle più luminose.

Non c'era vento, ma l'aria pungente attraversava senza alcuna difficoltà la stoffa della giacca.

Salutai tutti e quando fummo al completo ci preparammo per l'imbarco.

Bridgette passò tutto il tempo prima della partenza con Geoff, il suo fidanzato.

Me ne aveva già parlato agli incontri che avevano preceduto la data della nostra spedizione, ma non mi sarei mai immaginata che la coppia fosse così affiatata.

Continuavano a scambiarsi baci e promesse d'amore, in una scena così tenera che quasi mi fece sorridere. Courtney ed Eva, invece, sembravano quasi irritate dalla scena, forse troppo smielata per loro.

"Volete continuare a succhiarvi la faccia a lungo, oppure pensate di partire?" Domandò in tono sarcastico Noah.

La sua domanda distolse i due fidanzatini dalle loro effusioni e, dopo un'occhiataccia rivolta a Noah, Geoff salutò la sua metà con un ultimo bacio.

Durante la partenza rimanemmo tutti sul ponte ad osservare la riva allontanarsi sempre di più.

Gli unici a non godersi quello spettacolo furono Noah, Izzy ed Eva, impegnati nella cabina di comando.

Per Noah quella non era la prima volta che partecipava ad una spedizione del genere. Aveva già avuto esperienze sulle navi sia come ricercatore che come comandate, ruolo che avrebbe nuovamente ricoperto durante questo viaggio.

Izzy, invece, era una ragazza con dei begli occhi verdi contornati da una chioma di ricci capelli.

Nonostante fosse un po' strana e molto, anzi, troppo vivace, Noah ci aveva raccomandato che sarebbe stata un'ottima co-pilota.

Su di Eva non sapevo molto; era una tipa palestrata, stava molto sulle sue ed era piuttosto scontrosa. Sapevo solamente che si sarebbe occupata della sala motori...

Gli altri membri dell'equipaggio li avevo incontrati già a delle precedenti riunioni, ma avevamo discusso solamente sull'assegnazione dei ruoli e sul da farsi durante la navigazione, quindi non sapevo molto su di loro.

L'unico che conoscevo veramente bene era Trent.

Era stato lui a convincermi ad inviare il mio curriculum all'associazione per poter prendere parte nell'equipaggio della nave.

Per me lui era un amico, ma avrei voluto che diventasse qualcosa di più.

Tuttavia eravamo entrambi troppo timidi per confessarci, ed io non mi ero mai osata a sfiorare quelle labbra che tanto desideravo.

Lui non sarebbe rimasto con noi sulla nave ad impedire lo sterminio delle balene, sempre più vicine all'estinzione, ma avrebbe fatto tappa fino ad una piccola stazione scientifica nell'Artico, dove avrebbe seguito le operazioni da terra e condotto alcune ricerche con altri ambientalisti.

Mentre osservavamo la terra allontanarsi sempre di più, ed il sole iniziava ad alzarsi nel cielo, iniziammo a chiacchierare tra di noi.

Parlammo per un'oretta circa , iniziando a conoscerci un po' meglio.

Bridgette, la ragazza dai capelli biondi, si rivelò subito una persona dolce e cordiale, arruolatosi sulla nave grazie alle sue conoscenza in biologia e veterinaria.

Courtney, invece, era una giornalista e si trovava come me sull'imbarcazione con lo scopo di documentare tutto. Sapevo già che avremmo collaborato molto per riordinare il materiale acquisito. Io infatti ero stata ingaggiata come fotoreporter.

Poi c'era Dj, un ragazzone giamaicano che si sarebbe occupato della cucina. In effetti, quella sera, si rivelò essere un ottimo cuoco, conquistando la simpatia di tutti.

Eravamo un gruppo molto piccolo, questo a causa dei fondi, purtroppo non sufficienti per mantenere un grosso equipaggio per un tempo sufficientemente lungo.

Infatti non avevamo una data fissa per la durata del nostro reclutamento, saremmo rimasti in mare finché il carburante non sarebbe finito.

A fine cena, stremati un po' per l'essersi svegliati presto, ed un po' per i compiti eseguiti nel pomeriggio, andammo tutti a dormire nelle nostre cabine.

Non so se fu per l'agitazione per ciò che ci aspettava o per il sobbalzare continuo della nave, fatto sta che quella notte non riuscii a prendere sonno.

Presi allora il pesante piumino e mi diressi verso il ponte della nave.

Appena aprii la porta una ventata gelida mi attraversò ed uno stupendo paesaggio si aprì davanti a me. In lontananza si potevano scorgere i primi iceberg, ma la cosa più spettacolare era il cielo.

L'intera arcata celeste era colorata da scie verdazzurre che si snodavano con delicatezza nel cielo: un'aurora polare.

Mi avvicinai al bordo dell'imbarcazione sopraffatta da quello spettacolo, senza quasi rendermi conto della presenza di Trent.

“Anche tu non riesci a dormire?” Mi domandò , facendomi distogliere lo sguardo dal cielo che involontariamente cadde sui suoi occhi verdi.

“No...” risposi con un sorriso timido, “Sono uscita per fare un giro, ma non mi sarei mai immaginata di trovare questo” dissi indicando lo spettacolo sopra di noi.

Sorrise di risposta e continuò a osservare l'aurora serpeggiare nell'aria.

“E' la prima volta che la vedi?” Gli chiesi.

“No, qualche anno fa ne avevo vista una, ma non me la ricordavo così bella. Te, invece? L'avevi mai vista?”

“No, mai.... Avevo già visto delle foto, ma non erano proprio niente rispetto a vederla dal vivo...”

Poi calò il silenzio, interrotto solo dall'infrangersi delle onde sullo scafo.

Non era uno di quei silenzi pieni di tensione. Anzi, l'atmosfera era tranquilla, quasi irreale ed onirica.

Notai con la coda dell'occhio lo sguardo di Trent, intento ad osservare il mio viso, con le gli angoli della bocca inarcati in un'espressione compiaciuta.

Mi voltai a guardarlo anch'io; Mi venne naturale ricambiare il sorriso.

Il riverbero dell'acqua rifletteva i bagliori luminosi sulla sua pelle.

Ritrovai tutte le sfumature di quel fenomeno celeste nei suoi occhi.

Poi la sua mano si sollevò delicatamente, spostandosi sul mio viso e portandomi una ciocca bluastra dietro l'orecchio. Le sue dita presero a scendere ancora, segnando i contorni del mio viso.

Gli zigomi, la guancia, la mascella, il mento.... Fino ad arrivare a sfiorare con leggerezza le labbra.

I nostri corpi nel mentre si erano avvicinati sempre di più, la mia mano era arrivata a toccare i suoi capelli.

Ed infine mi baciò. Prima con delicatezza, poi con passione.

In nostri corpi uniti in un tutt'uno. Le mie mani avvinghiate saldamente ai suoi capelli.

Le sue, invece, che con avidità mi tenevano strette a lui, erano posate sulla mia schiena.

Nessun suono, se non quello dei nostri respiri interrotti.

Dopo un po' si staccò lentamente.

“Ci voleva questo spettacolo per fartelo capire?” Domandai.

Lui scoppiò in una risata cristallina e con ardore riprese a baciarmi sotto l'incanto di quel cielo stellato, lontani dal resto del mondo. 

   
 
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