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Autore: B_Lady    31/05/2011    3 recensioni
Il giorno dopo a scuola tutto si svolse normalmente. Le lezioni come al solito sembravano non terminare mai, le addette alla mensa erano sempre più racchie e Julian, maledizione, non era ancora riuscito a trovare il ragazzo misterioso.[...]Entrò nella classe di scienze ancora con il pensiero a quel ragazzino. Come poteva trovarlo?
Fanfiction sui THE STROKES. Ho immaginato così l'incontro tra il bassista e il resto della band prima dell'entrata di Albert. TUTTO INVENTATO.
Buona lettura! ;)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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disclaimer:i personaggi non mi appartengono TUTTO INVENTATO! mai accaduto. Non ci guadagno niente e bla, bla, bla. ps:grazie a someotherson per avermi corretto il titolo ;)
Ricordate un piccolo commento può salvare il cuore di un'autrice!xD


That's him!That's him!
 

“Ci serve un bassista Julian! Tutte le band hanno un bassista!E’ essenziale”
“come la batteria” gli diede man forte Fabrizio.
“della batteria si può fare a meno, esistono le drum machine. Senza offesa eh”
“fanculo! Senza offesa eh…” mise il broncio Fabrizio che gli stava pure dando ragione…ah!  Ad aiutare gli amici..
Julian sorrise
“Okok, allora da domani cominceremo a cercare.”
“qui? Non troveremo nessuno, suonano tutti più strumenti come violino, violoncello..”
“oboe…ahia!” si lamentò Fabrizio per lo scappellotto appena ricevuto da Nick.
“va bè, da qualche parte dobbiamo pure iniziare no?”
 
Intanto qualche banco più avanti un ragazzino dai capelli lisci e castani ascoltava il loro discorso ignorando quella vocina che continuava a ordinargli di alzarsi e dire loro che voleva essere il loro bassista.
Li aveva osservati, scrutati(tutto di nascosto e in assoluto silenzio)  giorni prima e aveva capito di avere dei gusti musicali molto simili ai loro.
Però loro non erano come lui.
Essere entrato in quella scuola era già stato tanto. Lui era chiuso, riservato, amava suonare il suo basso nella tranquillità( se così si poteva definire quella quiete che si trovava in una casa di 4 stanze abitata da 5 persone) e…era povero. Spesso era stato additato, guardato dall’alto in basso dai suoi compagni di scuola per il suo status. Per questo non aveva amici lì e non voleva farseli. Erano due mondi troppo differenti.
 
 
“possibile che su 600 studenti solo 5 sanno suonare il basso in questa scuola del cazzo? E fanno persino tutti pena?” esclamò Nick sgranchendosi le braccia volgendo uno sguardo ai suoi compagni
“potremmo costringere qualcuno che suona il contrabbasso a usare il basso elettr- ahia! Ma la finisci?” sclerò Fab contro il chitarrista
“scusa ma quando spari minchiate è mio dovere colpirti…e poi il tuo collo ispira  scappellotti”
 <> continuava a ripetere la stessa vocina di sempre nella testa di Nikolai. Era fermo davanti all’aula per le audizioni da almeno 10 minuti .
Si affacciò un attimo per vedere l’ennesimo schiaffo di Nick a Fabrizio e poi, dopo aver incrociato velocemente lo sguardo del cantante che stava alzando la testa dal banco, scappò via velocemente.
 
“chi era quello?” chiese   Julian interrompendo i suoi amici
“chi?”
“quello che è appena scappato” continuò alzandosi e avvicinandosi alla porta
Gli altri due si riguardarono
“noi non abbiamo visto niente, non è che te lo sei sognato? Cioè due minuti fa dormivi..”
“nono non stavo sognando, credo. Comunque indossava la divisa della scuola”
“avrà visto che abbiamo un deficiente come batterista e sarà scappato”
“la vuoi smettere di insultarmi??”
Non sapeva spiegarsi il perché ma Julian aveva avuto una sensazione; quel mini scambio di sguardi gli aveva fatto capire che quel ragazzino era la persona giusta…non aveva ancora ben chiaro per cosa, però qualcosa gli diceva che con lui tutto si sarebbe risolto.
Doveva trovarlo!
 
Il giorno dopo a scuola tutto si svolse  normalmente. Le lezioni come al solito sembravano non terminare mai, le addette alla mensa erano sempre più racchie e Julian, maledizione, non era ancora riuscito a trovare il ragazzo misterioso.
Ok era un’impresa un po’ folle visto il grande numero di studenti a scuola e le misere (e pochissime) informazioni che lui aveva. Ma non si arrese.
Entrò nella classe di scienze ancora con il pensiero a quel ragazzino. Come poteva trovarlo?
Si sedette e continuò a riflette finché il suo flusso di pensieri non venne interrotto dall’entrata di un ragazzetto timido, silenzioso e con lo sguardo rivolto verso il basso. Quando prese posto(più avanti rispetto a Julian) i suoi capelli lisci e leggermente lunghi ondularono e il cantante ebbe come un flashback. Era lui! Ricordava perfettamente il movimento di quella chioma che scappava.
L’aveva trovato!!
“Ciao, sono Julian” si presentò andando da lui
“ si lo so, siamo nella stessa classe” rispose con voce bassa il ragazzetto alzando di poco la testa e stringendo, per educazione, la mano.
“ah si certo. Senti non è che per caso tu-“ ma fu interrotto dall’entrata del professore e quindi fu costretto ad andarsi a sedere. Per tutta l’ora fissò il ragazzo davanti con un sorriso da maniaco. Voleva conoscerlo, DOVEVA conoscerlo. Era lui! Era lui, era lui!!
Peccato che il ragazzetto fu il primo a scappare dall’aula al suono della campanella e Julian non lo ritrovò per il resto della giornata.
<> pensò fermandosi di colpo nei corridoi pieni di ragazzi.
 
Il pomeriggio informò i suoi bandmates di averlo trovato
“chi?”
“il ragazzo di ieri, il nostro bassista!”
“che ne sai che è un bassista, non ha fatto nemmeno l’audizione ieri”
“ok forse non so se è il nostro bassista però SO che ci serve quel ragazzo. So per certo che con lui tutto si risolverà”
 Nick gli lanciò un’occhiata e scettica e poi disse:
“ va bene, e come facciamo a scoprire se ci serve come bassista oppure no?”
“una trappola!” illuminò gli altri Fab con la sua idea, mentre la mano del chitarrista si era già alzata in direzione del suo collo.
“ ha ragione!”
“cosa?” dissero all’unisono gli altri membri.
“si insomma, magari non chiamiamola trappola ma più…”piano per scoprire cosa può fare per noi quel ragazzo” “
“ era meglio trappola” sussurrò il batterista a Nick che, sconcertato, guardava prima uno e poi l’altro come dei pazzi.
 
Il giorno dopo a scuola, nessuno dei tre vide il ragazzetto per l’intera mattinata(o meglio Nick e Fab non avevano la più pallida idea di chi fosse quindi anche se l’avessero incontrato non l’avrebbero riconosciuto)al contrario di Julian che continuava a maledirsi per non avergli chiesto il nome.
Quindi l’unica soluzione fu, per l’appunto, attuare il loro piano/trappola.
Era una idea stupida e davvero senza fondamenta. Insomma come potevano credere che lasciare un bellissimo e nuovissimo basso in bella mostra in un’aula vuota avrebbe attirato il ragazzo misterioso? Cioè, non lo avevano nemmeno visto a scuola, come potevano pensare che sarebbe passato proprio di lì e sarebbe entrato? Era un’idea stupida e Nick, ovviamente, non fece altro che ripeterlo, nascosto, insieme ai suoi amici, dietro la tenda dell’aula.
“ssh o ci sentiranno”
“ma chi?? Questa parte della scuola è deserta!!”
“ragazzi mi state schiacciando!”
“sssh volete fare silenzio? Oh oh..arriva qualcuno zitti!”
Ancora non si sa per quale motivo/caso/fortuna/destino/divinità/supereroe, ma la loro “ preda” entrò nell’aula, abbagliata dal rosso luccicante dei bordi del basso sulla sedia al centro della stanza ( o dai! Un aspetto meno da trappola no eh?)
Il ragazzo lasciò cadere malamente la borsa sul pavimento e si avvicinò allo strumento con cautela ma ancor prima di poterlo sfiorare ritirò velocemente la mano e si guardò intorno, come se fosse appena tornato da chissà quale posto e si fosse ritrovato magicamente in quella stanza.
“Dovremmo uscire” bisbiglio Nick
“No ,vediamo se lo suona”
Il giovane misterioso abbassò lo sguardo  e continuò a guardarsi intorno. Poi prese un bel respiro e afferrò il basso. Si sedette sulla sedia e cominciò a strimpellare qualcosa. Prima con paura, poi ,sempre più a suo agio, fece uscire da quelle corde dei suoni bellissimi e vibranti.
Era. Lui!
E sorrideva!
“Dobbiamo uscire!”
“No aspè-“ ma si impigliarono con la cordicella della tenda cadendo così tutti e tre a terra schiacciando il piccolo Fabrizio.
Il bassista si alzò di scatto togliendosi frettolosamente lo strumento.
“Non volevo toccarlo, non era mia intenzione, chiedo scusa!”
Disse cercando di scappare via ma Julian, subito rialzatosi, gli corse dietro bloccandogli l’uscita.
“cosa volete da me? Ho detto che mi dispiace di averlo usato. Lo ripagherò se l’ho rovinato”
“ E perché mai? E’ tuo” sorrise Fab scrollandosi un po’ di polvere(che non c’era) dalla divisa
“N-non è mio. Non posso permettermelo” rispose il ragazzino tenendo sempre lo sguardo basso.
“E’ tuo invece. Te lo regaliamo noi”
“Voi? E perché dovreste? Io non voglio la vostra carità”
“La nostra non è carità caro- ma com’ è che ti chiami?” chiese Julian grattandosi quei capelli indomabili
“Nikolai”
“Bene Nikolai,noi siamo i The strokes e tu sei il nostro nuovo bassista” esclamò felice il cantante.
“Sempre che tu voglia” specificò tranquillo Nick facendo capire che non era obbligato come invece Julian aveva fatto intendere, anche se non lo faceva apposta. Era solo abituato a dare ordini, e a tutti che lo assecondavano. La maggior parte delle volte. Spesso. Ok quasi sempre.
“Certo che ne ha voglia! E’ lui, è perfetto!”
Il giovane ragazzo (ex) misterioso era imbarazzato da tutte quelle attenzioni e cavoli, l’idea di entrare in una band e suonare con qualcuno che avesse i suoi stessi gusti musicali lo allettava molto. Però…
“No. Non voglio”
“Che cosa?? Perchè??” chiese scandalizzato e innervosito Julian.
Anche Fab e Nick erano sorpresi. Tutti avevano pensato a un dolce lieto fine, insomma!
“ Perché siamo diversi!Io non sono come voi e..e non lo sarò mai. Quindi perché provare quando già so che non funzionerà?” spiegò Nikolai guardando dritto negli occhi il suo compagno di corso di scienze. Quando voleva anche lui sapeva dimostrare di avere coraggio e di saper sostenere uno sguardo.
“Devo andare” finì sperando che l’altro si spostasse.
“Ma come puoi dirlo, nemmeno ci conosci” se ne uscì Fabrizio non capendo  perché giudicava senza conoscerli nemmeno.
“Per una volta hai detto una cosa sensata Fab!” si complimentò Nick “Noi non siamo diversi. O almeno, permettici di scoprirlo”
“E’ vero” continuò Julian “ Siamo dei semplici ragazzi che hanno voglia di fare musica e magari un giorno, condividerla con il resto del mondo! Non ci importa niente da dove vieni o se non ti puoi permettere certe cose. Noi vogliamo solo divertirci e vorremmo che tu lo facessi con noi”
Gli si avvicinò di qualche passo e abbassò leggermente la testa per guardare sotto la leggera frangia dell’altro.
“Allora, ti va di conoscerci?” chiese indicando con un gesto del braccio anche gli altri due che erano rimasti in disparte.
Nikolai alzò gli occhi e annuì sorridendo a labbra strette.
“Bene! Allora ricominciamo: Ciao! Io sono Julian!”
“Nikolai” strinse la mano il bassista come aveva fatto il giorno prima.
Magari la loro conoscenza si sarebbe fermata lì ma poteva almeno provare a conoscerli.
E Julian  non poté che esserne felice, ora che anche quella strana sensazione di  vuoto era stata riempita.
  
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