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Autore: Newmoon    01/06/2011    2 recensioni
E se fosse stato Roy a diventare, finalmente, Fuhrer dopo la battaglia con il Padre? Di certo le cose sarebbero cambiate non poco soprattutto per due persone che conosciamo bene...
“Non posso crederci!!! Sei proprio tu, sei Roy Mustang!!! Oooooo!!! ” –iniziò a piagnucolare lei con una voce stridula a dir poco snervante.
“M-monica?” –chiese incerto l’altro indietreggiando di poco.[..]
Invece Edward ed Alphonse?
[..]“Hey! Ma mica vorreste farci l’abitudine? Credete che sia un CORRIERE??? Guardate che mi faccio pagare, io, sono l’Alchemista d’acciaio non un bamboccio qualunque!!”
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sometimes things colud change…

                           

 

Roy Mustang,

noto a tutti come il colonnello Mustang, aveva dopo tanta fatica aggiunto qualche grado in più alla sua precedente  posizione; quale persona di prestigio,  la sua presenza era diventata ancora più richiesta e persino il suo passaggio era annunciato, quasi con timore,  dai suoi sottoposti.

Il  sogno, sul quale aveva così tanto fantasticato da non riuscire più a distinguerlo dal vero,  era paradossalmente reale  ,insieme ai  suoi progetti di trasformare completamente l’amata Amestris  e di estirpare la corruzione del governo.

 Grazie all’aiuto della famigerata pietra filosofale e ad un accordo con il dottor Marcoh, il nuovo Comandante Supremo aveva ripreso a vedere limpidamente il mondo che lo circondava e ancor di più aveva gioito quando aveva incontrato la felicità negli sguardi dei sottoposti che tanto avevano lottato per accompagnarlo nella sua ambizione.

Era ora, comodamente seduto ,a contemplare il cielo, sui sedili scuri della nuova auto che gli era stata consegnata da pochi giorni a quella parte, mentre la sua fidata tenente caricava, con l’aiuto di altri soldati, pesanti valigioni nel cofano

Una volta che anch’ ella ebbe terminato il suo compito e che si fu  accomodata accanto a lui, mise in moto l’autovettura accelerando debolmente.  

“Allora, tenente, la accompagno a casa così potrà sistemarsi al meglio….” –proferì dopo pochi minuti di silenzio.

“ E lei cosa ha intenzione di fare, Signore? Adesso che è Comandante Supremo, di certo non potrà andare girando per la città come se niente fosse…non senza un’adeguata scorta…” 

“uhm…francamente non ho la minima fiducia nei guardaspalle di quell’homunculus…  prima sarà necessaria un po’ di pulizia … dopodiché provvederò a selezionare personalmente un seguito competente.. ”

“E fino ad allora, ha intenzione di girare completamente scoperto?? Non so se si rende conto che da oggi lei è una delle persone più importanti del Paese..” – pronunciò appena la biondina prima che la macchina fermasse bruscamente davanti ad un cancello dorato.

“Siamo arrivati, tenente. Va bene se la lascio qui?”

La ragazza stava per ribadire ma, veloce come una volpe, il moro le aveva già aperto  la portiera invitandola a scendere.

“Comandante, veramente, resterei ancora un po’ con lei almeno fin quando non avrà risolto il problema..”

“Si, d’accordo, poi ne parliamo.. adesso cosa ne dici di prendere qualcosa da bere?? Quella taverna mi sembra accogliente..”   - ribattè lui bloccando, come al suo solito, ogni possibilità di replica e costringendo la donna a seguirlo.

Insieme entrarono nella vecchia osteria  di fronte la strada e si sederrero su degli sgabelli posizionati accanto al  bancone.

“I signori desiderano?” – chiese un uomo dai grossi baffi neri, intento a lucidare un boccale di birra.

“Cosa gradisci, Hawkeye?”  -le domandò con i suoi modi gentili porgendole un listino.

 

“Niente, grazie. Sono a posto così .. – rispose  educatamente la giovine, ma evidentemente il ragazzo  non le diede troppa importanza perché ordinò comunque due bicchieri del miglior vino che avevano.

In un attimo più della metà  della bevanda scomparve tra le labbra di Roy mentre Riza giocherellava in silenzio  con la sua coppa ancora piena fino all’orlo.

Il comandante notò il comportamento apatico  della subordinata ma ancor prima che provasse a parlarle una voce tremante attirò la sua attenzione.

“R-roy??”

L’interessato si voltò trovando davanti ai propri occhi una moretta dai capelli mossi e dagli occhi color smeraldo, agghindata di tutto punto come se fosse diretta ad un bordello.

 “Non posso crederci!!! Sei proprio tu, sei Roy Mustang!!! Oooooo!!! ” –iniziò a piagnucolare lei con una voce stridula a dir poco snervante.

“M-monica?” –chiese incerto l’altro indietreggiando di poco.

Per tutta risposta la donna gli si buttò al collo facendogli quasi perdere l’equilibrio, mentre senza pudore richiamava l’attenzione di tutti i presenti urlando: “ Roy!! Non ci posso credere!! Roy!! Roy!! Sei proprio tu??”

Il militare era  arrossito non poco e restava immobile aspettando che quella furia si calmasse, mentre tra i presenti volavano risatine e sguardi poco amichevoli. Tra tutti quegli occhi, due in particolare si rifiutavano di guardare una scena tanto patetica.  Riza era li ad aspettare che la pagliacciata giungesse al termine e fu necessario tutto il suo autocontrollo per evitarle di mollare due ceffoni sulla faccia di un noto playboy e tornarsene al suo appartamento. 

Dopo circa 10 minuti la scena era cambiata; la nuova arrivata sedeva sulle gambe del Fuhrer con sguardo ammiccante mentre lui aveva ordinato altro vino e le rispondeva in modo galante, inserendo qui e li qualche complimento.

“Beh, è stato un piacere incontrarti, principessa,.. spero che vorrai perdonarmi ma devo scappare..” –  detto questo la salutò con un cenno della mano e scortato dalla dipendente, che sembrava un po’ più sollevata , si avviò verso l’uscita.

“Ma comeee? Amoreee, dai non puoi andare via!!” – provò a fermarlo la riccia “Dimmi almeno dove ti sei traferito!! Lasciami il tuo numero di casa… l’ultima volta sei scappato senza dire nulla..!” 

Mentre Monica si apprestava ad  aggrapparsi alla camicia del suo superiore, per non farlo fuggire,  la tenente le bloccò un polso e la ammonì:

“E’  inutile che cerchi di ottenere informazioni di questo tipo.. sono notizie riservate che non posso essere diffuse, quindi ti prego di non insistere..”

Gli occhioni color prato della fanciulla si riempirono improvvisamente di lacrime mentre abbassando lo sguardo singhiozzava:

“Buèèè.. ma io volevo solo il numero di Roy…snif snif snif.. cosa ho fatto di male, perché mi tratti così?? Roy, fa qualcosa, difendimi…”

Sentendosi chiamato in causa, Roy l’abbracciò rassicurandola:

“Ma, no, che dici… Hawkeye non voleva essere scortese con te, non è così?? Su non piangere, piccola.. ti prometto che appena mi sarò sistemato verrò io stesso a cercarti e andremo a cena fuori insieme, contenta? “

“Dici sul serio??”  -chiese lei asciugando il pianto.

“Certo! Hai la mia parola!”  - le sorrise, mentre Riza, esasperata da quel comportamento da casanova, andò ad aspettarlo fuori.

 

 

To be continued...

 

 

 

*Note dell'autrice:

Finalmente dopo tanto tempo posto la mia bellissima fic che stava facendo la muffa sul computer U_U

 Anche se per postarla ci vogliono un milione di pratiche (che io non ricordavo più) su EFP xD

Un bacione a tutti coloro che leggono <3

  
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