Niente, una sciocchezzuola che mi è venuta in mente ieri sera; sentivo di dover scrivere qualcosa su di loro dopo aver visto l’ultimo atto di “A Very Potter Sequel”: c’è lo specchio delle brame e quando Severus guarda al suo interno e c’è Lily. È stata una scena veramente toccante, anche in mezzo a tutta l’ironia. Credo che il seguito di “A Very Potter Musical” sia anche più bello del primo. Se vi capita, guardatelo, è veramente divertente.
MAMA UMBRIDGE WAY! XD
Buona lettura, se vi va lasciate un commento.
Prompt: 79. Finestra








Quando l’ultima goccia di sangue cade, c’è soltanto da ricordare.

La donna è nascosta dietro le tende color panna, appollaiata sul davanzale della finestra.

Compare il volto di Lily circondato da un alone di rosso mogano.

Ha uno sguardo rattristato, sembra raccogliere nei suoi occhi tutta la preoccupazione e la tensione che si possa provare per qualcuno che si ama.

Vorrebbe stringerlo. Con la bacchetta si sfila i ricordi dalle tempie.

Lily e il suo sorriso.
Scorre l’acqua della pioggia contro il vetro.
“Non essere triste, Lily”.

È come se riuscisse a vederlo Severus, sopra la superficie trasparente: è proprio lì, sembra, steso sul pavimento sudicio della Stamberga Strillante. Una mano sul petto, l’altra a stringere il pezzo di legno.
Non l’ha salvato questa volta.

“Va tutto bene, Lily”.

Eppure Lily non sorride.
Il suo intero corpo, il volto, i palmi, tutti schiacciati contro il vetro; i muscoli tesi.

“Sta’ calma”.

L’importante è non lasciare che l’ultimo respiro arrivi. Bisogna tenere stretto alla terra Severus, “non respirare Severus, se è questo che devi fare per non morire”.

La vede ed è già abbastanza, in fondo.
È sufficiente quell’immagine, anche se tanto affranta. Essere al centro dell’attenzione di Lily, vederla dedicata con tutta sé stessa a lui, è quasi piacevole – lo sarebbe, se lei non avesse abbandonato ogni speranza. Lo sarebbe, ma non si tratta di una ferita superflua, di una notte in infermeria; non si tratta di una caduta sul prato di fronte l’Ingresso Principale di Hogwarts, non basterà un bacio sulla guancia.

Cade l’acqua, offusca la visione.
Com’è già lontano Severus …

… quant’è già irraggiungibile Lily.
Non piange, ferma. Forse crede sia un sogno. “Sono proprio io”.

A entrambi, anche se in luoghi e tempi diversi, pare d’aver aspettato gli stessi anni, gli stessi secoli prima di essersi rincontrati.
Ché forse Lily l’ha capito troppo tardi di non amare soltanto James, e che un sentimento tanto grande non doveva essere obbligatoriamente dono di due singole persone.
L’aveva capito quando ormai Severus era un Mangiamorte e lei aveva dimenticato che Severus sapesse sorridere, di tanto in tanto.

“Ho cercato di proteggere tuo figlio come ho potuto … ma ha un talento naturale nel cacciarsi nei guai”.
Lily sorride, finalmente.
È un fiore che sboccia quando Lily sorride.
È una superficie di marmo che, sfiorata dal suo tocco, si scioglie.
Abbatte ogni falsa difesa inutile Lily.

Severus sorride di rimando.
Sente il cuore esploderle nel petto. Per tutto il male causatogli, l’incapacità di essere del tutto felice con James, la costante idea “e se …?” e il non aver amato abbastanza Severus.
“Mi dispiace”. Mormora.

Le tende il braccio, vorrebbe attraversare la barriera, “non puoi, Lily”.
Non si sente rattristato, è lì vicina Lily. Basta quello.

“Addio, Severus”.

“A presto Lily”.