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Autore: Mari24    01/06/2011    13 recensioni
"Kate Beckett non era la classica persona che pensava solo a se stessa.
Per prima cosa venivano le persone che avevano bisogno di aiuto, del suo aiuto."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Kate Beckett non era la classica persona che pensava solo a se stessa.

Per prima cosa venivano le persone che avevano bisogno di aiuto, del suo aiuto.

Non era solita concedersi divertimenti e quant’altri.

No, per lei veniva sempre prima il dovere e poi ancora il dovere.

Non riusciva a darsi pace finché un caso non fosse stato risolto ed archiviato.

L’aveva detto lei stessa a Lanie una volta:

-“Io non ho una vita!”-


Ma non quella sera.
Quella sera sarebbe stata tutta per lei. Non avrebbe permesso a nessuno di interferire. Qualsiasi omicidio o cadavere questa volta avrebbero dovuto aspettare il giorno seguente.

Aveva appena risolto un caso molto complicato, e l’unica cosa che desiderava e voleva con tutte le sue forze in quel momento, era avere la serata libera.

Quella sera era per lei… e non solo.

 

La stanza era illuminata dalla debole luce delle candele che aveva acceso, solo alcune profumavano di mela verde, le altre erano semplici candele bianche. Non le piaceva il bagno grondante e impregnato di quei profumi, quindi preferiva che alcune candele non profumassero, ma amava la luce soffusa. Le trasmetteva tranquillità e benessere.

Immersa nella sua vasca, si rilassava sotto tutte quelle bolle di bagnoschiuma alla ciliegia.

Sapeva bene che una serata così poteva permettersela raramente, e quindi cercò di rilassarsi il più possibile.

L’acqua calda si infrangeva sulla sua pelle e il profumo del bagnoschiuma si stava attaccando sempre più a lei.

Era così calma, così rilassante, che non le sembrò vero.

Era in una sorta di dormiveglia, in più la bassa musica che aveva acceso poco prima di entrare nella vasca, le conciliava il sonno.

Gocce di pioggia si accanivano contro la sua finestra, come se fossero lacrime, un grosso temporale si stava abbattendo su New York.

Un lampo e un forte tuono la destarono dal suo sonno.

Dentro la sua vasca si sentiva protetta, al riparo da ciò che c’era fuori.


Respirò profondamente e due forti braccia la strinsero a sé.

Non solo la vasca la faceva sentire al sicuro.

Sentì il petto di lui gonfiarsi sulla sua schiena e una mano scostarle i capelli dal collo.

-“Ti ha svegliato?”- chiese Castle, poggiando le sue labbra sul suo collo, lasciando una scia di caldi baci.

-“Già.”- rispose Beckett con voce spezzata dall’emozione nel sentire le sue labbra sul collo.

-“Hai avuto paura?”- le sussurrò dolcemente all’orecchio.

-“No, non ho paura…ci sei tu qui!”-

-“Always!”-


Kate aveva voltato il viso e lo fissava negli occhi.

Quella sola parola per loro era carica di significato.

Con quel always non c’era bisogno di lunghi discorsi, diceva già tutto da sola.

Con una mano accarezzò il viso dello scrittore, ormai il suo scrittore, e lei era la sua musa, la sua ed unica writer girl.

Continuavano a fissarsi ed entrambi gli occhi scivolarono sulle loro labbra. Volevano avere di nuovo quel contatto.

Castle fece scorrere la sua mano sulla sua schiena nuda e bagnata mentre Kate ruotava con tutto il corpo, appoggiando la testa sul suo petto e sfiorandogli la pelle con un bacio.

Stava bene lì con lui, fra le sue braccia.
Avrebbe voluto che quel momento si fermasse, esattamente così. Loro, immersi nella vasca, abbracciati, circondati da vapore, profumi e musica.

Kate capì che ci sarebbe stata un’ultima cosa a rendere il tutto perfetto.

Alzò la testa verso di lui e attirandolo a sé lo baciò.

Fece incontrare le loro labbra, bagnate per l’umidità e in pochi secondi Castle invitò la sua lingua ad unirsi alla sua, in un bacio carico di passione.

Kate fece scorrere il suo braccio sinistro lungo tutto il suo petto, mentre Castle la avvicinava di più a lui.

Le sue mani scivolarono in tutto il corpo, arrivando al seno, che con molta delicatezza lo accarezzò. Con il pollice stuzzicò il suo capezzolo fino a sentirlo indurire sotto il suo dito.

Kate emise un gemito, e capì che la situazione stava diventando calda.

Con le mani continuò a scendere fino la coscia, sollevandola e finendo per sfiorarle il suo sedere.

In quella posizione Kate sfiorò involontariamente la sua crescente eccitazione maschile.

Si staccò da lui, con un misto di sorpresa e non-sorpresa.

Gli sorrise e lui fu un po’ imbarazzato, forse aveva sperato di riuscire a nasconderla, ma Kate gli faceva quell’effetto tanto da non riuscire a controllarsi.

-“Mi spiace Kate… So che volevi una serata rilassante, e non ci stavo affatto pensando… a quello…”-

Beckett corrugò la fronte.

-“No, cioè…ci penso continuamente. Fare l'amore con te è fantastico...è speciale ogni volta.”-

Lei gli sorrise.

-“Il punto è... è che sono un uomo, e tu, solo tu, mi fai questo effetto!”-

Beckett era lusingata da quel discorso.

Era vero con Castle non era solo del banale sesso occasionale. Con lui c’era amore e passione in tutto ciò che facevano, anche il solo fatto di fare il bagno insieme.

Kate si avvicinò nuovamente a lui, ma in quel momento riconobbe una canzone. Non sapeva esattamente di chi fosse, ma sapeva il ritornello.

-“Meno male che doveva essere musica rilassante!”- disse Castle ironico.

Beckett rise, e lui ammirò la risata di quella donna fantastica. Era davvero bello sentirla ridere.

Uno dei momenti che lui avrebbe voluto fermare.

Ma come l’acqua gli scorreva tra le dita delle mani, anche quel momento passò, ma Castle era sicuro che sarebbe stato sempre impresso a fuoco nella sua mente.

-“Il cd è di Lanie, me l’ha fatto lei. Sicuramente non approvava le canzoni di prima e ha deciso di metterne qualcuna di suo gusto!”-

Sorrisero entrambi.

E poi Beckett sentì il ritornello. Un ghigno malvagio si disegnò sul suo volto e iniziò a canticchiare con voce sensuale all’orecchio dello scrittore:

 

Do you wanna touch?
Do you wanna touch?
Do you wanna touch me there?
Where? There, yeah..."

 

-“E’ un invito poco velato?!”- chiese Castle malizioso, ma nel mentre Beckett, sedendosi cavalcioni su di lui aveva afferrato le sue mani e le aveva posate sul suo corpo.

Dapprima Castle le accarezzò la clavicola, scendendo poi sul suo seno.

Avvicinò la sua bocca ad esso, desideroso di sentirlo morbido nella sua bocca, e di dar piacere alla sua compagna.

Così immersi in un piacere infinito Castle e Beckett erano solo loro, liberi da ogni catena.

 


Lo squillo di un cellulare li destò.

Kate sbattè gli occhi ancora frastornata.

Dietro di lei solo la nuda e fredda vasca di ghisa.

Si sentiva accaldata.

Ultimamente faceva spesso quel tipo di sogni.

Afferrò il cellulare vicino al pantalone e rispose:

-“Beckett!”-

-“Ciao mia musa… che stavi facendo?”-

La voce sensuale di Castle la riportò immediatamente al suo sogno.

Sorridente e ancora con la voce roca per l’emozione rispose:

-“Veramente ti stavo pensando…”-









ANGOLO MIO: Ma ciaooo genteeee!! come state??
eccomi di nuovo qui... dunque... prendetevela con Glee perchè questa canzone mi è entrata in testa da quando Gwineth l'ha cantata al Glee Club, e subito dopo è nata questa!! xD  

il titolo? bo, bella domanda.. ho pensato che potrebbe essere un desiderio nascosto di Kate e il suo subconscio cerca di farglierlo capire in qualche modo! la mente umana è strana! xD

ehm.. credo di non avere altro da dire...

vi ringrazio anticipatamente se leggerete e recensirete questa shot!!
sbaciottiiiiiiii

kateRina24 ;>

 

   
 
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