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Autore: vanryo    01/06/2011    3 recensioni
AU: Durante una guerra, due ninfe appartenti a razze diverse si innamorano.Il loro sentimento inizerà e si concluderà con un fiore. [Klaine]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Title:  From the first time I laid my eyes on you
Author: [info]vanryo
Beta: [info]prisca_amaro
Characters: Kurt!Snow Nymph, Blaine! Wood Nymph (Blaine/Kurt), Finn!Snow Nymph
Rating:  PG
Warnings: Libertà d'autore. Questa fiction di cose riguardante le vere ninfe,di vero,ha solo i nomi e il fattore immortalità/mortalità XD Non è venuta esattamente come volevo,nemmeno di lunghezza! E mi odio particolarmente per questo#coff
La colpa per questa "fiction" l'ha esclusivamente questa fanart ( oltre che per la frase di Darren durante un'intervista, secondo il quale Chris sarebbe una ninfa dei boschi XD Chris ha ribadito che quellO è Darren. Lui è più una ninfa della neve XD) e io sono andata a complicarmi la vita, inventandomi una sorta di guerra tra ninfe alla  Romeo e Giulietta. Spero solo che William non si rivolti nella tomba. Come leggerete, sembra anche che io abbia abusato di strane sostanze,ma purtroppo era abbastanza lucida mentre scrivevo. Quindi,è un' AU e pure OC.
Word Count: 4948



 



Dall'inizio dei tempi, le Stagioni  andavano sempre pacificamente d’accordo,  riuscendo così a tenere il giusto equilibrio sulla Terra, aiutate per altro dalle ninfe che per gran parte del tempo prendevano le loro veci.

Finché Inverno, stufo di essere continuamente prevalso dall'altro fratello, ma ancor di più dalle sorelle, decise che sarebbe diventato l'unica grande Stagione anche se tenacemente combattuto.

Non riusciva più a sopportare le lamentele e i commenti scontenti su di lui degli umani, o di come si o di come propestavano le Alseidi, ninfe dei boschi delle sorelle Primavera ed Estate, per come la povera Terra si mostrasse rovinata quando nel momento in cui dovevano sopraggiungere per spazzare via il ghiaccio e far rivivere i fiori.

Per questo, la sera dell'ultimo istante d'Inverno e quindi il primo di Primavera, quando comparvero le Alseidi, ci fu gran sorpresa, perché le Lampadi non erano ancora state richiamate, ma anzi aumentarono il freddo e la neve.

Da ciò, con un susseguirsi di continui attacchi del clima da parte di Inverno, presto la lotta iniziò, con gran confusione degli umani e sopratutto della Terra.

Non era la prima volta che Inverno cercava di soffermarsi sugli altri. Anche in passato, per una faccenda che nemmeno  lui ricordava (e per questo Primavera la usava spesso contro di lui quando era troppo rigido e lei faticava a spazzare via il gelo, aveva ricoperto la terra e creato molte morti ed estinzioni di varie specie animali.

La rivalità comunque, non interessava a tutti e c'era  chi rimaneva isolato in una frazione del bosco a beneficiare dei piccoli raggi di sole e facendo nascere piccoli fiori, che grazie a quelle cure riuscivano a crescere splendidi. 

Costui era Blaine, e il suo disinteresse per la battaglia era malvisto dalle sue sorelle ninfe. Ma combattimenti e ostilità erano l’ultimo dei suoi pensieri, preferendo a questi ciò per cui era venuto al mondo.

Dopotutto, gli Umani continuavano a fare offerte a lui e le altre Alseidi, quindi non poteva ignorare il suo dovere e i suoi compiti.

Trascorsi un paio di mesi di soli conflitti, la Terra si fece sempre più stanca e nemmeno lui riusciva nel suo intento. Troppe condizioni sfavorevoli e poco sole.
Si sentiva così stanco e debilitato, che con gran fatica e dispiacere mise a riposo i suoi fiori, mentre sentiva alle sue spalle un lieve vento freddo che proveniva dal lago. 

Spaventato, intimorito, al ché Si alzò in volo e si nascose dietro il ramo di una grossa quercia coperta di neve, notando in quello stesso istante che quella brezza proveniva da una Lampade. Ma era molto diversa da tutte le altre che aveva visto durante quella guerra e in passato, mentre raccoglievano tutto ciò che avevano seminato e tornavano al loro posto.

Per prima cosa, era come lui. Con lineamenti che vagamente ricordavano coloro che gli Umani chiamavano maschi, ma che comunque mantenevano una grande grazia e una bellezza quasi femminile, pari quasi a quella delle sue sorelle.

Si muoveva sul lago ghiacciato come danzando, e al contrario di lui era vestito con una leggere veste bianca che si adattava perfettamente al suo fisico.

Blaine abbassò lo sguardo fissando quella sorta di gonnellino che gli faceva da abito e copriva quel poco che bastava. Il petto, impresso di simboli della terra e striature di verde, era illuminato dalla luce della luna, e si rese conto di quanta differenza potesse esserci tra due creature.

Improvvisamente sentì un leggero canto provenire provenire dalle sue labbra e rimase incantato da quella voce molto più di come lo fu per il suo aspetto.

Si spostò appena e si mosse lentamente verso il lago aspettando la fine della canzone, e quando questa si concluse si schiarì la voce sentendosi incredibilmente in imbarazzo per la prima volta nella sua vita.

 

- Perdonami...-

 

L'altro si girò e si ritrasse vedendo che era un Alseide, ma Blaine si affrettò a rincuorarlo

 

- Non temere. Non intendo fare nulla che possa nuocerti, o perdere tempo a discutere di questa stupida e inutile guerra. A dire  il vero, prima sei stato tu con la tua splendida voce a farmi perdere il senso del mio , per cui... posso avere l'audacia di chiedere qual è il tuo nome? -

 

Aspettò ansioso, notando che il silenzio tra loro non accennava a spezzarsi, ma finalmente le labbra della creatura si  schiusero, e Blaine sentì il cuore scoppiare di gioia.

 

- Il mio nome è Kurt. -

 

Kurt. Kurt, Kurt, Kurt. Kurt.

 

Era appena diventato il suo suono preferito.

 

- Io sono Blaine. - Si presentò facendo una sorta di piccolo inchino e prendendolo per mano. - Vorrei stare ancora un po' con te. Ti prego, permettimi di esaudire questo mio semplice desiderio.-

 

- Non è poi così semplice, - sussurò Kurt ricambiando comunque la stretta. - Io sono un Lampade, mentre tu un Alseide. -

 

- Che cosa sciocca, dividerci per famiglie! Non siamo entrambi ninfe? - Ribattè sorridendo - Vedi? La questione è risolta. - 

 

- Voi Alseidi siete noti per essere crudeli contro viandanti che non rispettano quello che fate, e li ammaliate con la vostra bellezza tramutandovi in Umani ma... non pensavo che la vostra bellezza potesse provenire da altro. -

 

- Non siamo tutte uguali. E... è difficile per me parlare o spiegarti, quanto tu mi stai involontariamente incantando con i tuoi occhi. -

 

- Tu non puoi essere così serio - mormorò Kurt sentendo il proprio cuore vibrare sotto quello sguardo che riassumeva e valorizzava i colori della Terra - Parlare con semplicità di queste cose a un tuo nemico... - si portò una mano al cuore affranto - Non è una bella cosa. Sopratutto perché il tuo tono ricorda quello di un Uomo innamorato. -

 

- Chi mai ha amato se non a prima vista? - sussurrò Blaine, e a quelle parole ogni dubbio abbandonò l'altra creatura.

 

Passarono il resto della notte insieme, parlando semplicemente e muovendosi liberi e sicuri che soltanto la Luna potesse vederli e giudicarli.

Alle prime luci dell'Alba, seduti su un grosso ramo, si guardarono per salutarsi, solo che Blaine mosse una mano verso Kurt  e da essa cominciò a nascere uno stelo sulla cui cima comparve una rosa rossa. Gentilmente gliela porse.

 

- Non ho mai toccato un fiore senza ghiacciarlo o ucciderlo. - mormorò tristemente Kurt tenendo le mani sulle gambe. - Non voglio rovinare un tuo regalo... -

 

- Questa è per te. È nata per te, perciò non potrai recarle nessun danno. - sorrise Blaine.

 

Kurt alzò il viso incontrando lo sguardo dell'altro ricambiandolo con un sorriso,  e arrossendo prese il fiore dalle mani dell’altro - Mai avrei pensato di poter provare questa emozione ...-

 

- Nemmeno io. - aggiunse Blaine - Tu e il tuo sguardo sarete sicuramente la mia fine. Oh, quale migliore destino di questo potevo desiderare? -

 

Quando sentirono che i fratelli e le sorelle di Kurt giungevano, Blaine si apprestò a volare via lontano per raggiungere i propri, ma non prima di aver rubato un lieve bacio all'altra ninfa.

 

- Spero che continuerai comunque ad apprezzarmi, nonostante sia appena diventato un ladro. - sorrise malinconico Blaine,  al pensiero di dover lasciare così presto quella creatura tanto amata in pochi istanti .

 

- Non osare mai aver dubbi del genere. - sussurrò veloce Kurt accarezzando i petali della rosa che per la prima volta dava una sensazione di morbidezza al  tatto. - Ma ora vola via, te ne prego! E permettimi di chiederti se stasera potremo rivederci qui, davanti al nostro lago.-

 

- Non farò altro che aspettare l'imbrunire solo per te. - rispose Blaine per poi allontanarsi velocemente, appena in tempo per non essere visto.

 

Quello fu l'inizio dell'amore clandestino tra le due creature, che ogni sera si trovavano di nascosto  e perdevano i loro primi preziosi minuti anche sono nel guardarsi e sorridere l’uno all’altro, sfiorandosi le mani e baciandosi ripetutamente. Ma quei baci poco esprimevano tutto quell'amore che provavano e che cresceva sempre di più,nonostante il procedere della guerra. 

Gli Alberi cominciavano a morire e le foglie non riuscivano a rinascere, così come in posti lontani grandi ghiacciai si scioglievano provocando non pochi danni alla Terra.

La situazione stava diventando insostenibile, e mentre Estate, Autunno e Primavera si riunivano per cercare di riuscire ad elaborare un discorso, o qualsiasi cosa che potesse convincere Inverno a ritornare sui propri passi e riprendere il proprio naturale ordine, Blaine e Kurt continuavano ad amarsi a dispetto e alle spalle di tutti.

La prima volta che fecero l'amore  si verificò uno strano fenomeno: prato completamente ghiacciato erano nati degli splendidi fiori, che non morivano nemmeno dopo la più gelida notte o forte nevicata.

Tutto ciò non era naturale, e Alseidi e Lampadi cominciarono a pensare che qualcosa stesse succedendo. Qualcosa di grave.

Finn, uno dei tanti fratelli di Kurt, aveva cominciato a notare  che quest'ultimo molte notti si allontanava, per tornare solamente la mattina successiva. Solitamente non era un tipo sospettoso, ma non poteva negare a se stesso la felicità che vedeva dipinta sul volto di Kurt, e certamente in quel periodo era ben difficile essere allegri.

Un pomeriggio, si avvicinò silenzioso alle spalle del fratello, che in solitudine sedeva sulle sponde del lago ghiacciato. Tutte le altre sorelle erano lontane.

 

- Kurt, - disse - credo che si debba parlare, noi due. -

 

Finn lo vide sussultare e cercare di nascondere una cosa. Era una reazione decisamente esagerata e quando si sporse, notò una rosa. Una rosa che era tra le mani di Kurt e né ghiacciava né moriva.

 

- Chi te l'ha data...?-  mormorò Finn, muovendosi veloce e prendendo il fiore che ben poco ci mise a perdere il proprio vigore.

 

- Cos'hai fatto? - gemette Kurt strappandogliela a propria volta dalle mani e accarezzandone i petali, che però si staccarono e caddero a terra - L'hai rovinata! Ghiacciata...  Uccisa...-

 

Kurt era il  fratello minore preferito di Finn, mai nella vita lo aveva attaccato o usato toni aggressivi o duri contro di lui, mentre osservava lo osservava in quel momento poteva avvertire la tristezza nella sua voce... e qualcosa di ben più profondo. 

- Ti odio! - esclamò Kurt   con gli occhi pieni di lacrime - Perché l'hai fatto? -

 

- Perché almeno così sono sicuro che c'entri tu con quel prato di fiori ! Tu... oddio, Kurt...-  sospirò - ti prego, non dirmi che davvero la rosa c'entra davvero con quello che penso!- 

 

- Non so a cosa pensi, quindi le parole che pronunci sono senza senso per me. - mormorò il fratello inginocchiandosi a raccogliere i petali, uno a uno, sentendo il cuore colpito da una fitta ogni volta.

 

- Quel fiore non era normale. Come poteva non ghiacciarsi e morire tra le tue mani? E il prato? Inoltre, ogni volta che il sole tramonta tu scompari finché non rinasce, e mai ti ho visto  cercare di aiutarci in questa battaglia contro... -

 

Si bloccò, notando come Kurt stesso sembrasse agitato e timoroso del suo discorso. Affranto, capì che inevitabilmente stava pensando il giusto.

 

- Il tuo cuore è stato rapito e soggiogato da un Alseide! -

 

- No, tu sbagli! - si affrettò Kurt stringendo i petali tra le mani e guardando disperato il fratello. - Nessuno ha rubato il mio cuore nell'increscioso modo in cui pensi tu! Io l'ho donato, e ho ricevuto lo stesso amore in cambio! Non sono stato ingannato. -

 

- Menti. Tu sei la ninfa più buona e ingenua, fratello mio. A nessuno a parte te interessa ancora pensare o solamente parlare d'amore. Ormai noi ci siamo guadagnati l'odio delle Alseidi, chi mai tra loro potrebbe amarci? Non comprendono che noi seguiamo solo il volere di Inverno, ma non che possiamo avere una nostra idea riguardo tutto questo.-

 

- Ipocrita. Sei solamente un ipocrita. Tu stesso pensi la stessa identica cosa su loro, e non potresti mai ritrovarti a pensare che anche per loro questa guerra possa essere inutile e dura, o solamente che a qualcuno non possa interessare prendervi parte. Blaine mi ama, leggo la sincerità nel suo sguardo e... -

 

- Allora è Blaine. Lo conosco benissimo, - disse Finn, e Kurt trattene il fiato pensando a come scioccamente avesse rivelato il nome dell'amato - e non mi piace. La sua natura è infida e non puoi mai sapere cosa aspettarti da lui. Chi mai tra noi  non prenderebbe le parti di nessuno, restando per proprio conto? Guardati! Sei stato completamente stregato da lui, che prendi le difese delle Alseidi al posto  dei tuoi stessi fratelli e sorelle ! Ne parlerò con gli altri. Non posso permettere che la tua esistenza venga rovinata da quella creatura. -

 

- No Finn! Per favore, fratello non andare! Non è così! - cercò inutilmente di richiamarlo Kurt,ma il maggiore si era allontanato senza dargli la possibilità di spiegare che quello era un forte e innocente amore.

 

___

 

Kurt non si recò più al lago di notte, per timore di essere seguito. Ormai, solo i ricordi di Blaine gli facevano compagnia la sera, e il non poter accarezzare i petali della sua rosa, era qualcosa di così sofferente che anche il pensare al sorriso dell'amato non era abbastanza. Aveva bisogno della sua presenza, ma non voleva mettere a rischio tutto aumentando le ostilità tra i due gruppi di ninfe. Si era lasciato andare all'amore scioccamente come un Umano, e ora ne soffriva come tale.

 

- Blaine… oh, Blaine.- mormorava in solitudine stringendosi le mani sul petto davanti al prato innevato, che sembrava condividere il suo stesso stato d'animo dal momento che i fiori stavano deperendo. Chissà se anche il suo amato, come lui, stava dannando se stesso e la propria immortalità per l'eterna sofferenza che era a loro destinata - Perché il nostro cuore deve fare male allo stesso modo, che tu sia  con me o   lontano? Non riesco neanche a comprendere davvero quanto sia la mia sofferenza!  Cosa  importa se io sono un Lampade e tu un Alseide? Come può questa differenza contare così tanto ora? Oh, sei riuscito a convincere anche me. Siamo uguali eppure così diversi! Il suono della tua voce mi manca così tanto. Da quanto mi ubriacai di essa, ora darei qualsiasi cosa solo per poterne avere un altro sorso... -

 

- E io ti accontento, allora. -

 

La voce di Blaine stupì Kurt che si voltò e vide l'amante senza più quella luce che amava negli occhi. Ma era lui. Lui. E gli sorrideva, mentre si avvicinava. 

 

- Fermati Blaine! Te ne prego, non farlo! Noi non possiamo continuare questa cosa. Mio fratello mi controlla e sicuramente presto scoprirà che tu sei qui. Se tutti   sapessero che noi non ci facciamo la guerra,  potrebbe giungere notizia anche  a  Inverno. Tutto questo potrebbe durare per sempre! -

 

- Come farà il mio amore,- Blaine gli prese le mani prendendole tra le proprie e stringendole - Senza di te mi è impossibile persino respirare, Kurt. Come potrei continuare a vivere in questo modo? -

 

Non ci volle molto per   convincere Kurt ad allontanarsi con lui, e finalmente dopo così tanto tempo che non stavano insieme poterono godere nuovamente dell'amore che ognuno riservava all'altro.

- Non riesco ancora a credere di essere riuscito a resistere così a lungo, - confessò poi Blaine disteso su un prato che fiorì in breve tempo, intrecciando la propria mano con quella dell'altra ninfa - La mia mente non faceva che continuare a ripetermi che probabilmente non era saggio cercare di arrivare fino ai luoghi dove sosti con le tue sorelle, ma solo tempo dopo il mio cuore ha prevalso e sono arrivato. Perdonami. -

 

- N...no. Sono io che devo chiedere il tuo perdono Blaine, - disse Kurt, certo di essere pronto alle lacrime - Il tuo regalo... la tua rosa. La mia rosa. Non sono riuscito a proteggerla e l'ho lasciata morire. Sono riuscito anche a rovinare il tuo prezioso regalo.-  

 

- Anche? Cos'altro avresti rovinato?  - chiese con tono ammorbidito aumentando la stretta alla mano e alzandosi appena per chinarsi a baciare Kurt. - Non importa, amore. Era solamente un fiore. Posso creare un intero giardino per te, così come tu   a me  doni sempre quel sorriso che mi fa sentire così felice. -

 

Kurt sentì il proprio cuore vibrare e sospirò - Sai sempre che parole usare per farmi sentire meglio. In questi giorni, lontanto da te... era come non respirare. Come se potessi sentirmi mortale.-

 

Blaine si bloccò e sorrise tristemente all'amato - Posso comprendere più di quanto tu non creda questa sensazione. È come se volessi vivere ogni minuto che hai a disposizione questa cosa... Per cui ti chiedo... Kurt, vuoi fuggire con me? Andiamocene. Qua non abbiamo futuro. Mutiamo e infiltriamoci tra gli Umani. Non avremmo vita facile, ma non sarà tanto diverso da qui. Ognuno avrà sempre l'altro e passeremo insieme ogni istante. -

 

Kurt si sentì vacillare davanti a quella proposta. Per quanto le parole di Blaine fossero splendide e rappresentassero ciò che più di ogni altra cosa volesse sentire, non era sicuro che fosse   la soluzione giusta. Cosa mai avrebbero pensato le sue sorelle? E Finn? Quando avrebbe avuto l'occasione di rivederli se fuggiva con Blaine dove vivevano i mortali? Aveva tanto amore verso quella Alseide, ma ne possedeva tanto anche verso altre creature.

 

- Non credo di poterlo fare Blaine - mormorò tristamente - Io ti amo, ma amo anche la mia famiglia nonostante questo significhi che probabilmente mi porterà lontano da te - 

 

- Capisco, - rispose tristemente la ninfa - Ritengo che ogni tua scelta riguardo con chi stare sia giusta, se proviene davvero dal tuo cuore. Volevo che sapessi  che ti amerò, fino all'ultimo respiro che rimane. Avrei voluto però viverlo con te. -

 

- Che... che cosa intendi dire? -

 

E lì Blaine spiegò tutto a Kurt. Lui era mortale e sapeva che ben presto la sua vita sarebbe finita, soprattutto se le condizioni della Terra e le lotte tra le Stagioni avessero continuato  in quel modo. In più, il stare lontano da Kurt provocava un gran dolore al suo cuore, che difficilmente avrebbe potuto reggere ancora a lungo. Sperava che una fuga potesse risolvere tutto, ma non aveva calcolato che per la sua splendida creatura non era l'unico 

Kurt cercò di ritrattare quanto detto, ma Blaine con un semplice sorriso lo rassicurò dicendogli che andava tutto  bene, e che non gli aveva fatto del male. Se l'avesse seguito tacendogli i suoi veri sentimenti, vedendolo soffrire man mano, allora non l'avrebbe perdonato. Ma era tutto apposto. Non aveva motivo per sentirsi triste. 

 

- Io ti amo, lo sai vero? - concluse guardandolo improvvisamente apprensivo - Non vorrei che ora tu cominciassi a pensare strane cose o che tutto quello che c'è tra di noi finisca. La mia richiesta era egoista, ma almeno sono riuscito a capire quanto sia importante per te rimanere qui. Sicuramente se anche io avessi qualcuno di così importante come lo è Finn per te, avrei fatto la tua stessa scelta. -

 

Kurt abbracciò  Blaine, piangendo forte col volto nascosto nell'incavo della sua spalla , perché non era possibile che esistesse davvero una creatura così perfetta e che amava proprio lui. Nonostante sapesse di non avere a disposizione un tempo interminabile, aveva accolto la sua decisione e l'aveva fatto col sorriso. Ma ora si sentiva combattuto. Come poteva continuare in quel modo dal momento che,  il tempo destinato alla loro relazione aveva uno scadere? L'espressione preoccupata dipinta sul viso della ninfa scosse Blaine. 

 

- Non rattristarti. Non ti ho fatto quella confessione per farti titubare, o far sì che in questo modo scegliessi un'opzione che comunque risulterebbe dolorosa per te. Quindi ti chiedo di non preoccuparti più. Staremo sempre e comunque insieme. -

 

- Io... io non capisco Blaine. Come potremmo stare insieme se...-

 

Blaine lo mise a tacere posandoli un dito sulle labbra accarezzandole - Sentire il tuo tono rattristato non mi è d'aiuto, amore. Ti fidi di me? - quando Kurt annuì piano, rispondendo sincero anche col suo sguardo chiaro, l'amante continuò, - So per certo che io ti amerò fino al mio ultimo respiro e che anche tu lo farai, anche se potrai incontrare qualcun altro quando io me ne sarò andato. Non ti lascerò mai solo. -

 

_____

 

 La Terra era ormai ammalata e gli esseri Umani, non riuscendo più a trovare sostentamento, morivano l’uno dopo l’altro. Kurt, rattristato, guardava dall’alto tutta quella desolazione. Non era per quello che lui esisteva, nessuno poteva esistere per  causare quella tristezza.

Si portò una mano al cuore, pregando. Ormai era evidente che stavano prendendo il sopravvento le Lampadi e, se fosse stato possibile o avesse avuto la certezza di essere ascoltato, non avrebbe esitato nemmeno un secondo a pregare in ginocchio Inverno di rivedere i suoi passi,  chiedendogli di dichiarare la fine della guerra  e il perdono alle altre Stagioni.
Sarebbe stato disposto a qualsiasi cosa, anche a dare in cambio la propria immortalità o venire trasformato in una statua di ghiaccio ed essere frantumato in mille pezzi o lasciato sciogliere al sole. Perché in quel mondo le Alseidi non potevano più vivere  e stavano perdendo la loro vitalità insieme allo spirito.
Poteva vedere la sofferenza nel volto di Blaine, quelle poche volte che riusciva a incontrarlo quando sfuggiva alla guardia di Finn.

Lo stesso Finn che stanco e fiero, ma con lo sguardo triste, un giorno si avvicinò a lui,  e prendendolo per mano lo portò via volando.

 

- Penso che sia meglio che tu veda con i tuoi occhi. - gli disse tenendo una mano sulla sua spalla, mentre un vento freddo gli attraversava. Poi tutto quello per cui Kurt pregava, svanì.

 

Vi erano Alseidi a terra che giacevano immobili, con altre che piangevano inginocchiate al loro fianco e sembravano ripetere preghiere inutili come una litania. Quelle povere vittime poi venivano circondate da un'aura dorata e pochi istanti dopo erano piante, alberi secchi o semplici fiori.

 

- È un modo migliore e meno doloroso per andarsene. - La voce di Finn arrivò come un’eco lontano, a malapena Kurt potè sentire la mano del fratello che si posò sulla sua spalla, perché quella domanda gli uscì fuori quasi senza che se ne accorgesse.

- Perché mi hai portato qui? -

 

- ...lo sai perché, - rispose Finn abbassando la mano e facendo voltare il fratello - Io ti ho proibito di vedere Blaine e tu per un po' mi hai ascoltato, ma nonostante ti mostrassi preoccupato notavo che delle volte nasceva un sorriso sul tuo volto. E me ne chiedevo il motivo visto che tutto questo si sta facendo sempre più doloroso e insopportabile. Mi hai disobbedito, ma nonostante questo non voglio che tu lo sappia più tardi, quando ormai sarà tutto finito. Ti voglio troppo bene -

 

Quando Finn disse che Blaine era ammalato e che gli restava poco tempo, Kurt   avrebbe voluto gridare e piangere. Il desiderio di colpire il fratello, che si era posto così tanti problemi davanti al loro amore, lo sfiorò qualche secondo prima di rendersi conto  che il fatto di essere lì, di averlo accompagnato, era una grande dimostrazione di quanto tenesse a lui.

Si doveva dimostrare forte. Sbalzo troppo forte tra il dimostrarsi forte e una promessa di qualcun altro. Ricordava la promessa che tempo addietro Blaine gli aveva fatto - ...posso rimanere con lui? - chiese con voce tremante, mantenendo lo sguardo fermo su Finn.

 

Udendo la risposta affermativa, non perse tempo e si mosse veloce verso quelle creature che stavano soffrendo e allo stesso tempo dichiaravano la loro sconfitta. Kurt  mai avrebbe creduto che il sapore di una vittoria potesse risultargli così disgustoso.

Con paura e senso di colpa chiese ad alcune ninfe che si stavano allontanando dove fosse Blaine e loro risposero come se niente fosse, tanto da aumentare  il dolore dentro di lui .

Quando lo trovò, sulla sponda di un lago simile al loro , appoggiato a un vecchio albero secco esposto alla luce del sole, si inginocchiò e gli strinse una mano.

 

- Ho sempre pensato che me ne sarei andato senza troppi rimpianti, sai? In fondo sono una creatura magica e straordinaria secondo gli Umani. Anche se un po' più lunga, la mia vita è stata semplice come la loro. Sono nato, ho apprezzato quello che avevo davanti gli occhi e... sono anche stato in guerra. - rise amaramente - Sai? Gli esseri umani sono quasi sempre in guerra.-

 

- Blaine, non devi affaticarti. - la voce di Kurt era appena un sussurro, perché avvertiva un groppo in gola  e si stava veramente sforzando di non mostrarsi debole davanti gli occhi dell'amato, che ugualmente si sforzava nei suoi confronti. Composto, stava seduto contro la corteccia dell'albero con un sorriso velato. Si chiese se era davvero tutta finzione, o se era semplicemente il suo Blaine che stava accettando così bene la propria fine.

 

- Sto prendendo i raggi del sole, Kurt. Non temere. Per adesso sto ancora bene. Avrei voluto solo... avere più forza per poter andare avanti più a lungo. Vedere la fine di questa inutile cosa. L'espressione soddisfatta di Primavera o Inverno che chiedeva perdono e tutti gli altri che sorridevano comprensivi. Perché un fratello o una sorella cercheranno sempre di capire no? Si sforzerebbero. Tu sei qui, per esempio. Anche Finn ha capito che non c'é nulla di male in noi e nel nostro amore. Ti ha lasciato venire da me. -

 

Anche negli istanti in cui Blaine perse tutte le sue forze, e ormai l'ambiente era adatto solamente alla sopravvivenza delle Lampadi, la ninfa non smise un solo secondo di essere quella d’animo più forte tra le due. Non poteva far preoccupare Kurt e farsi vedere come una qualsiasi vittima. Nonostante fosse uguale in tutto e per tutto ai suoi fratelli ormai , il suo orgoglio non gli di cedere. Ed era sicuro che Kurt avrebbe sofferto e si  sarebbe mostrato impaurito anche per un solo istante. 

 

Quando arrivò il suo momento, Blaine non ebbe paura. Pensava che non ci fosse davvero niente per cui averne. Provava soltanto afflizione perché non avrebbe più potuto toccare o baciare il suo Kurt, ma si portava dietro il dono più straordinario che la  vita gli aveva concesso per accompagnarlo dall'altra parte: l'amore di Kurt.

 

Disteso su un manto di terra fredda e umida, sentì pian piano qualche ciuffo di erba crescere e alla fine sorrise - Sai, Kurt? Credo che questa sarà davvero una bella giornata. Ho una sensazione dentro di me... così intensa. Il sole sembra più caldo del solito.   Mi abbaglia più del tuo sorriso. È buffo vero? Non era mai successo prima. -

 

Neanche una parola usciva dalla bocca di Kurt che, inginocchiato a terra insieme a Blaine, non poteva fare altro che aspettare e aspettare. Quando lo sentì sospirare e vide l'aura dorata comparire, mostrò apertamente tutta la sua sofferenza e disperazione.

 

- Non puoi, - continuava a ripetere con voce tremante Kurt, accarezzandogli una guancia e sentendo le lacrime libere sul proprio viso - Non puoi lasciarmi in questo modo! Non puoi lasciarmi solo. -

 

- Non potrei mai farlo, - rantolò piano Blaine, mentre vedeva che intorno a lui la  neve si stava sciogliendo lungo gli alberi - Sarò sempre con te, ovunque tu andrai. Chiunque altro tu potrai amare. Non ti ricordi? Te l'ho promesso. E io ho sempre mantenuto le mie promesse, Kurt. Non importa con che aspetto, con un corpo uno stelo o un'anima, ma non ti abbandonerò mai e poi mai. Perché ti ho amato dal primo momento che ho posato lo sguardo su di te. E ora, baciami per favore. Puoi esaudire questo mio desiderio? Chiudere gli occhi sentendo le tue labbra sulle mie sarà una sensazione stupenda. -

 

Quando il Lampade si chinò e baciò emozionato Blaine, infondendogli tutto il suo amore, lo sentì caldo. Tanto caldo. Come non lo era stato mai.

 

Dopo il bacio, lo vide avvolto completamente dall'aura e portandosi una mano al cuore, tenne chiusi gli occhi per tutto il tempo, incapace di poter sopportare a lungo quella vista. Quando gli riaprì,  vide Blaine poggiato delicatamente sulle sue ginocchia. Rise appena, lasciandosi poi andare in un largo sorriso.Blaine stava ancora tra le proprie mani. Una rosa bianca.

 

Kurt  la strinse a sé porgendo lo sguardo verso il sole che sorgeva, mentre nel cielo alto poté giurare di vedere Inverno, avvolto in un grande mantello, che lanciava un'ultima occhiata a quanto aveva lasciato accadere e proseguendo oltre. Presto anche Finn insieme agli altri avrebbe  abbandonato la Terra, pronto finalmente a cedere il giusto posto alle altre ninfe. . Doveva sbrigarsi a raggiungerli mentre tutto tornava come sarebbe dovuto essere fin dall'inizio.

 

Con l’ultima lacrima, portandosi la rosa alle labbra sfiorandola, mormorò - Da quando mi hai guardato per la prima volta, non mi hai più lasciato. E non lo farai nemmeno quando non sarai più così. Ora ne sono davvero certo e non ho più alcun dubbio. So che anche tu non ne avrai mai, perché ti giuro che ti amerò per sempre. Se sarai sempre con me, che motivo dovrei avere per cercare qualcun altro? -

 

E mentre si allontanava vedendo le sorelle di Blaine, col suo amore ben stretto nella propria mano, potè sentire nuovamente la stessa emozione che aveva avvertito la prima volta che si specchiò negli occhi del suo amato e risentire la prima cosa che aveva pensato: “Che meraviglia di Mondo”.




_______________

Note:
  1. Il titolo proviene da un pezzo di Wish You Were Here dei Blackmore's Night che dovete,tipo, sentire <3
  2. La frase finale, è presa dal finale del libro "Boy meets Boy" di David Levithan.
  3. E...EHI! E' la mia prima Klaine! XD
  4. A chi interessa, l'ottavo capitolo di"La difficoltà dell'espressione" è in fase di scrittura.
   
 
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