TIME AFTER TIME
“I will be waiting,
time after time”
(time after time-Cindy Lauper)
Diagon Alley.12:30 .
Lei se ne stava seduta sul suo baule,sfogliando uno di quegli enorme volumi di cui non mi è mai interessato sapere il titolo.
In quel momento però, non sembrava che la lettura la assorbisse completamente come al solito: si tormentava i capelli,e di tanto in tanto lanciava a Harry occhiate tristi e apprensive.
Non potei fare a meno di sentirmi un po’ geloso, anche se loro erano “fratelli per tutto tranne che di sangue”,come ripetevo a Ginny l’estate passata e quella prima ancora ,mentre entrambi facevamo finta che non ci importasse.
Invece ci importava,eccome, e guardando gli occhi di Hermione inumidirsi di lacrime ricacciate a forza indietro ,capii ancora una volta di essere innamorato di lei e pensai che l’avrei volentieri ,ehhm… “fatta mia” ,proprio lì su quel baule,se non ci fosse stata la mia intera famiglia più Lupin e Thonks ad assistere. Ero pur sempre in piena tempesta ormonale, e la desideravo da più tempo di quanto io stesso ne fossi consapevole.
Comunque in quel momento ci trovavamo in una Diagon Alley sempre più lugubre,ad aspettare i genitori di Hermione ,in ritardo per chissà quale contrattempo babbabano .
Personalmente ,avrei anche potuto considerarlo come un segno del destino,perché per tutto il viaggio di ritorno da Hogwarts , avevo pregato Merlino di lasciarmi un po’ di tempo per parlarle. Di cosa non lo sapevo nemmeno io,ma ci avrei pensato, mi ripetevo ,seduto nella macchina del ministero in mezzo a Fred e Gorge.
Che poi non è che non lo sapessi del tutto .Il problema non era cosa dire,ma come dirlo.
Come dirle che mi sentivo un cretino per non aver pomiciato con lei in ogni stramaledetto angolo della sala comune,che quando fui avvelenato, era stata il mio ultimo pensiero prima di perdere conoscenza,che odiavo Viktor Krum per averla baciata,e che odiavo Lavanda perché non avrebbe saputo come salvarmi da un tranello del diavolo?
Insomma detto così sarebbe stato un po’ brutale.
Guardai Ginny .Era seduta sul marciapiede e fissava il vuoto con occhi vacui. Pensai che quell’ anno senza saperlo eravamo stai più vicini che mai.
HogWarts.Sala Grande.Cena
di Natale(.Io e mia sorella siamo seduti l’una di fronte all’altro.)
Ginny(parlando con Dean
il suo ragazzo):Dove credi che sia Romilda Vane?
Dean:Umpf.
Io(a Lavanda la mia
ragazza):Come credi stia andando la festa di Natale di
Lumacorno?
Lavanda(un po’
spazientita) :Non ne ho idea RonRon
Ginny:Devo mettere una pasticca vomitosa nella cena di Romilda Vane.
Dean:…
Lavanda(protendendosi
verso di me):RonRon…
Io(scostandomi): McLaggen ha fatto pena alle selezioni da portiere,no?
(L ei si alza di scatto lasciando la sala.)
Ginny:Che poi secondo me quella Romilda Vane è
anche pericolosa…
Dean:Be’, dubito che sia peggio di tu-sai-chi perciò di che preoccuparsi?
(Lascia la sala)
Ginny(infilzando un cavolino
con noncuranza):Questa roba e quasi migliore di quella
che prepara la mamma vero?
Io:è
tutto lavoro degli elfi domestici…
Ginny(accarezzandomi la testa):Chi
è più cretino fra noi due ,Ron?
Ah Ah Ah.
Davvero era una bella gara. Sapevamo quello che volevamo. Perché non prendercelo allora?
Quanto tempo perso, quante occasioni lasciate correre…
Hermione era seduta sul mio letto in infermeria,imbarazzata, torcendosi le mani. Era la prima volta che ci
trovavamo da soli dopo tutto quel tempo di silenzio. Io mi sentivo
incredibilmente felice ,perché ero vivo e perché lei
era lì.
Anche allora,come adesso, sapevo di doverle dire qualcosa e anche allora non sapevo bene come.
“Come stai?”mi chiese con
dolcezza,a metà fra una mamma e una fidanzata. O così mi piaceva pensarla.
“Non male”risposi
addentando una cioccorana di quelle che mi aveva
portato e , guardandola mentre tirava le coperte sul
bordo del letto, provai un tale moto d’affetto da starci quasi male.
“Hermione..”esordii”io…..mi dispiace che non ci siamo parlati per
tutto questo tempo e perché…insomma…”
Avrei voluto dire -mi
dispiace di essermi messo con Lavanda quando non faccio altro che sognare di
strapparti la divisa di dosso-
Ma chiaramente non potevo.Non
in quella forma comunque.
Lei mi sollevò
dall’onere ,interrompendomi subito:”Non fa niente Ron, non ci siamo capiti.Anzi forse sono io che ho esagerato…”
“No,Hermione no no no! “ero disperato”Ci siamo capiti benissimo…” mi avvicinai
a lei,la fronte che quasi sfiorava la sua ”Per tutto
questo tempo io non ho mai smesso di…”
“L’orario delle visite
è finito”.
Fanculo ,Madama Chips.
Ed eccoci qua dunque.Lei continuò a fare finta di niente e io feci lo stesso,accontentandomi di esserle di nuovo vicino e di poterla guardare e sfiorare mentre facevamo i compiti , ci preoccupavamo per Harry e andavamo a lezione di materializzazione.
Detto così però, sembra quasi che io non abbia avuto colpe,che fossi il povero ,solito miglior amico innamorato che soffre in silenzio cercando di dimenticare.
Be’ , non lo ero.
Secondo piano.Solito giorno del LumaParty.Dietro
il famoso arazzo io e Lavanda stavamo…ehm..insomma.
Ho sentito i suoi passi.Veloci, nervosi,sicuri.Sono sbucato fuori proprio mentre girava l’angolo.
Mi lanciò un’occhiata ,ma proseguì senza fermarsi.
Avrei
voluto tornare da Lavanda ma
non potevo.Continuavo a sentire i suoi passi
rimbombarmi nelle orecchie.
La raggiunsi.
Indossava una veste
rossa.Una bella veste davvero, lunga e morbida ,che le frusciava attorno alle gambe mentre camminava spedita…
Era troppo.
“Ti stai divertendo
alla festa di Lumacorno?”
Non si diede neanche
la pena di fermarsi .
“Come va con McLaggen eh? È abbastanza per te?Hai
già baciato anche lui?”
Sento ancora la guancia che brucia per il suo schiaffo.
“Ti amo” pensai
disperato mentre si allontanava,tremando per la
rabbia.
Forse era solo questo che avrei dovuto dirle.
All’improvviso, quell’orrido Grattastinchi interruppe i mie ricordi: riuscì a scassinare il cestino da viaggio dove era rinchiuso e cominciò a correre a destra e manca da assatanato qual’era.
A volte pensavo che ,se l’avessimo sfoderato contro voi -sapete -chi ,avremmo avuto la vittoria in tasca.
Comunque la dolce e devota padroncina scattò in piedi e afferrato il cestino, con un sospirò si diede al riacciuffare la bestia.
Quale occasione migliore?
Mi alzai anch’io dal marciapiede e la rincorsi,raggiungendola proprio mentre girava l’angolo.
Bene, Bene.
“Se sei venuto per criticare ancora Grattastinchi, Ron,puoi tornare dov’eri” mi accolse, stancamente ,mentre rinchiudeva la fiera nel cestino.
“No”,feci risoluto come non lo ero mai stato in vita mia.”Ti devo parlare”
Sbatté le palpebre un paio di volte.”Sono qui” disse. Non sembrava entusiasta comunque.
“Ok…..” Wow. Si faceva difficile. Pensando che forse la mimica mi avrebbe aiutato ,mi avvicinai di più a lei ,che indietreggiò finendo con le spalle contro la vetrina sbarrata del Ghirigoro.
Un po’ spiazzato feci per continuare, ma lei mi interruppe scuotendo la testa addolorata.
“Ron , dobbiamo essere forti…ti prego…Silente se n’è andato …loro si sono lasciati così male e da così poco…”
Ma certo. Harry..E ci mancava che non entrasse in un discorso.
Fratelli di tutto
tranne che di sangue…
“Ha bisogno di noi Ron,ora più che mai..C’è in ballo tutto il mondo magico.. …ti prego…è l’ultima cosa che gli servirebbe.”
Si interruppe devastata.Io ero senza parole e senza pensieri,la testa completamente sgombra.
Mi si avvicinò appoggiandomi le mani sulle spalle.” Ci sarà tempo..”mi disse con dolcezza.
Le circondai i fianchi con le braccia.
“E se non ce ne fosse?” le soffiai quasi sulle labbra.
I suoi occhi si riempirono di lacrime. ”So che ci sarà…” tirò su col naso e si protese verso di me.
Ci baciammo piano fior di labbra. Mi sentivo tutto in fiamme.
La scostai la frangia dagli occhi ,sorridendole.
Certo sarebbe stata dura,ma avevo capito cosa voleva dire, e sapevo che aveva ragione.
Ma ora ero sicuro che mi voleva anche lei.
Mi bastava.
Avrei aspettato.
.