Film > Altro - Sentimentale
Ricorda la storia  |      
Autore: Douglas    01/06/2011    0 recensioni
Per chi ha amato il film Beastly ecco un mio finale alternativo spero bello quanto quello originale!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve a tutti, sono Douglas e assolutamente adoro Beastly e anche il suo finale... (quindi questa è una visione alternativa)

spero che vi piaccia! buona lettura   

Beastly: Non son degno di te… (finale alternativo)

 

Nel buio della sua enorme casa appositamente comprata per lui dal caro paparino e con le gambe strette al petto dalle sue braccia ormai irriconoscibili, Kyle rifletteva sulla sua enorme stupidità…

Aveva praticamente sprecato un intero anno della sua vita a rincorrere un sogno impossibile: la speranza di tornare di nuovo a essere Kyle, non lo spocchioso arrogante che era sempre stato, ma il Kyle che Lindy aveva confessato di scorgere alla festa: quello profondo e schietto, quello che non ha paura di dire quello che pensa anche se quello che pensa è sbagliato, era totalmente esplosa come una bolla di sapone quando era arrivato davanti al portone di vetro trasparente.

Quello era stato il problema principale, la trasparenza del vetro che aveva permesso agli altri di osservare i suoi profondi tagli e i tatuaggi impressi permanentemente sulla sua pelle lattea e di scambiarsi commenti acidi e taglienti e anche permettere a se stesso di potersi specchiare per vedere l’orribile bestia che era divenuto.

Per un secondo, gli parve di scorgere una chioma bruna in lontananza simile a quella Lindy e questo fu un motivo sufficientemente valido per spingere la maniglia lucente del portone ed entrare.

Proprio in quel momento, il brusio sottomesso di tutti gli studenti dell’istituto lo investì con ferocia e si sentì letteralmente perforato da migliaia di sguardi diversi che inchiodarono i suoi piedi al pavimento.

La sua mente si era completamente azzerata e tutto quello che poteva fare non era altro che pronunciare il nome dell’unica persona che lo accettasse nonostante quegli sfregi sul volto.

 – Lindy!- urlò tutto di un fiato mentre le voci si facevano più insistenti ma la voce che lui desiderava che rispondesse non lo fece mai.

- sono già partiti tutti per il viaggio a Machu Pichu - esclamò un professore sbucando fra la folla di studenti incuriositi – e ti pregherei di lasciare al più presto l’istituto, se non hai altro da fare qui- esclamò, la sua voce era austera, acida e carica di risentimento.

Lo riconobbe all’istante, era stato il suo insegnante di storia e ai tempi d’oro della sua vita e ricordava bene che, anche lui, adorava quel principino snob che non faceva altro che rispondere –passo- o -non me ne importa- alle sue argute domande.

Come del resto, tutti in quella scuola adoravano Kyle a parte cessi e racchie che sottostavano alla sua tirannia… Ah! E ovviamente Kyla, la strega.

Kyle, prima di seguire il suo suggerimento, sentì una fitta lancinante al braccio e, senza controllare, ebbe la conferma che l’ultima delle rose era spuntata sull’albero marchiato sul palmo della mano destra che saliva fino all’avambraccio, ed ebbe la definitiva conferma che quella fosse la sua fine.

Si voltò, chinò il capo e, senza parlare, uscì da quella gabbia fatta di pura apparenza correndo a perdifiato e investendo più passanti che poteva, fino a raggiungere la sua prigione personale…

 

Era passato qualche giorno da quell’episodio e Kyle non faceva altro che leggere e rileggere la sua poesia preferita con il cuore ormai sbriciolato.

Mentre lo faceva per la centesima volta, la luce si accese.

Il ragazzo si coprì gli occhi con le mani… era da un po’ che se ne stava rinchiuso nell’ombra e fu difficile per lui mettere a fuoco la figura della persona che aveva tentato di accecarlo e, ironia della sorte, era quella del suo fastidioso insegnante cieco.

-non sai che leggere al buio può farti diventar cieco- esclamò l’uomo spingendo dentro al salone due enormi valigie e facendole cadere sul pavimento con un pesante tonfo –divertente- esclamò Kyle indispettito – che diavolo ci fai con quelle valigie?- esclamò poi il ragazzo perplesso stendendo un velo pietoso sulle sue solite battutine idiote sulla cecità

- Che diavolo ci fai tu invece rinchiuso qui dentro?- esclamò l’insegnante sedendo su una delle poltrone accanto alla sua – sto aspettando che un meteorite investa questa gabbia di matti- esclamò malinconicamente portando il cappuccio in testa e appoggiando il capo contro il cuscino morbido –ottimista come al solito a quanto vedo… io direi che un bel viaggio potrebbe purificarti lo spirito… e soprattutto la mente- e dicendo questo, con un rapido movimento, spinse con la punta del bastone da passeggio due biglietti che erano posati sul tavolino e ricoperti di polvere.

Era quasi sicuro che fosse stata la sua serva a comprarglieli nella speranza che potesse cambiare idea, ma Kyle era irremovibile e, per il momento, l’unica loro funzione era giacere ancora inutilizzati sul tavolino del salotto.

- Non ce la posso fare- disse spingendoli nella direzione dell’insegnante e tornando a rileggere quei versi tanto belli e armoniosi che Lindy amava tanto, in quel momento avrebbe desiderato di aver ricevuto l’intelligenza e la sensibilità come dono invece che la bellezza… così avrebbe potuto scrivere a Lindy una poesia emozionante come quella e, allo stesso tempo, avrebbe passato meno guai.

Era così preso dalle sue riflessione, che non badò se quel gesto così silenzioso fosse stato capito dall’insegnante, tanto sapeva benissimo che, in quel momento le rotelle bacate di quel pazzo del suo insegnante stavano ruotando all’impazzata in cerca di qualche stratagemma che avrebbe potuto convincerlo.

- Almeno potresti tentare prima di buttare via la tua intera esistenza.- disse infine non trovando evidentemente un metodo adatto e così spinse per la seconda volta i biglietti nella sua direzione.

– Credi che gliene importerà se sbuco all’improvviso dal nulla e le confesso tutto il mio amore? Credi che io possa tornare a essere bello anche se il tempo ha disposizione è scaduto?- domandò con un tono frustrato.

- Anche se tu non tornassi come un tempo dimmi che differenza fa. Tu ami Lindy e ovviamente anche lei ti ama, se ti ama anche con questo aspetto così mostruoso vuol dire che ti amerebbe anche se avresti la faccia completamente coperta di peli o se avresti due denti aguzzi che di spuntano dalla bocca. Allora perché non tentare? Così, anche se lei ti dirà di no, almeno potrai metterti il cuore in pace e passare la vita qui dentro a vegetare-.

Kyle lo osservò sorpreso e onorato, era stato lui a insegnargli tutto ciò che un uomo poteva essere o divenare, ed era stato ancora lui a fargli capire che l’apparenza a volte non ripaga ciò che si ha nel cuore.

- Perché ci sono due valigie e due biglietti?- domandò ormai convinto e pregustando già la sua risposta pronta – credi che io ti possa abbandonare solo e indifeso, senza una guida ti perderai per quelle tortuose stradine.- esclamò rizzandosi in piedi improvvisamente e trascinando una la sua valigia sul taxi giallo che li attendeva fuori dalla porta – disse il cieco- esclamò Kyle, tra se, ridendo.

Dopo quella risata, la prima di quella settimana, prese la sua valigia e lo seguì sul taxi.

 

Dopo giorni e giorni di ricerche finalmente era riuscito ad individuare il gruppo di Lindy che era andato a visitare uno degli osservatori astronomici della città.

Kyle riuscì quindi a raggiungerla velocemente.

Anche se molti degli abitanti si rifiutavano di parlare con lui additandolo come uomo maledetto dal diavolo, grazie allo stranissimo senso di orientamento del suo maestro e a qualche colpo di fortuna, la trovò nel punto indicato, immersa nella contemplazione di una grande meridiana che puntava dritta sul sette.

Era di fatti sera inoltrata e l’orizzonte si stava tingendo di tenui tinte pastello che si intensificavano più si avvicinavano all’orizzonte mentre nel cielo si intravedeva qualche punto luminoso immerso nel buio della sera.

Kyle si avvicinò silenzioso alla ragazza che immersa nella penombra sembrava scrutare con uno sguardo confuso la merdiana.

Picchiettò delicatamente un dito sulla spalla della ragazza, e quella si girò facendo un balzo di terrore per l’improvvisa visione.

-Non preoccuparti… faccio a tutti questo effetto- esclamò tentando di farla ridere ma con una punta di malinconia – Hunter, che ci fai qui?- domandò perplessa ma nel suo tono di voce sembrava trasparire del sollievo.

- sono venuto… sono venuto- esclamò indeciso quasi balbettando, l’aveva provato per tutto il viaggio in aereo quella stramaledetta frase ma la sua lingua si era come cementata al palato.

“ per dirti che di amo, deficiente! DILLO!” pensò fra sé.

- Per darti questa… direttamente dalla nostra serra… è un po’ appassita così pensavo che mi assomigliasse un po’- esclamò in un lampo di genio, prendendo la rosa bianca che aveva tenuto dalla feste in cui era diventato rappresentate degli studenti, lei sorrise illuminando ogni piccolo angolo del suo cuore ma il suo viso era ancora coperto da quello strano cappuccio nero.

-Ricordi… non sono degno di te. E lo penso davvero- le disse mentre lei prendeva la rosa e la annusava – è vero che ti assomiglia perché forse fuori non sarà una meraviglia ma ha un profumo che le altre rose non hanno e non avranno mai…- gli disse mentre incastrava la rosa nella maglia a collo alto come aveva fatto quella sera.

-perché non mi hai più chiamato Hunter? Perché non sei venuto a salutarmi alla partenza?-  domandò successivamente la ragazza con un’ espressione confusa.

-Perché come quel fiore non sono abbastanza per te. E non dico solo esteticamente, non mi crederesti se ti dicessi che in passato ero più brutto dentro che fuori. Ma tu, con la tua forza, con la tua allegria, con il tuo coraggio mi hai cambiato- disse stringendole le mani in una stretta calda e avvolgente – un uomo non può cambiare così radicalmente, tu sei sempre stato buono anche se non ti conoscevo prima di qualche mese fa e forse neanche tu ti conoscevi in fondo- disse mentre Kyle affogava nei suoi grandi occhi nocciola.

- Sai quanto io ti ami ma non so se tu riuscirai ad accettare questo mio aspetto così ripugnante- discostò il viso osservando le mani quasi coperte dalle maniche della felpa tirate fino alle nocche  della mano, lei, dolcemente alzò il suo viso prendendo con due dita il mento spigolo e facendo si che i loro occhi tornassero ad abbracciarsi in uno sguardo – io ti amo, 3 parole per spiegarti tutto…- esclamò lei prima di posare leggera le sue dolci labbra sulle sue.

Il loro bacio fu lungo e appassionato, Lindy chiuse gli occhi ma accarezzò ogni centimetro di pelle di Kyle senza rabbrividire né tirarsi in dietro mentre Kyle sentiva soltanto che il suo mondo non poteva essere più perfetto.

Dopo qualche minuto vide la ragazza allontana da lui stupita, e Kyle si sentì morire.

Aveva forse avuto un ripensamento su di lui? Non riusciva, forse, a baciare un ragazzo con così tante cicatrici sul volto?

Lindy intanto lo osservò di nuovo credendo di avere un allucinazione.

Infatti, mentre passava la mano sulla testa del ragazzo aveva percepito la morbidezza dei suoi capelli… il suo piano era funzionato e probabilmente anche lei era tornata quella di un tempo.

Il fatto più sorprendente era che Kyle non si era nemmeno accorto del suo aspetto e quello era stata per lei prova di immenso amore.

- Kyle, sei tornato…- esclamò stringendolo a se con vigore – Come fai a sapere chi io sia?- esclamò lui stupito ancora avvolto da quell’abbraccio confortante ma quando vide di nuovo i suoi biondi capelli mossi dal vento leggero invadere il suo campo visivo e lo sguardo di Kyla roteare per qualche secondo nei suoi pensieri fu certo di essere tornato normale.

- Perché ora sei libero- disse una voce familiare in lontananza.

Si guardò intorno e alla fine, condotto dall’eco della voce, scorse la strega Kyla placidamente distesa su una delle altissime mura della città – mi hai liberato?- domandò avvicinandosi a lei ma non smettendo però di stringere la mano di Lindy come se avesse paura che potesse scomparire da un momento all’altro –ah, errore… non sono stata io, è stata lei- esclamò alzandosi in piedi e percorrendo in punta di piedi quel pericoloso cornicione.

Diede un occhiata fugace allo sguardo confuso del ragazzo così, sbuffando, provò a dargli una spiegazione – Sono stati lei, il cieco e la serva a scongiurarmi di venire fin qua e infliggere la stessa maledizione su di lei per farti tornare quello di un tempo- disse infine saltando giù da lì e atterrando leggera come un gatto caduta dal cornicione di un appartamento.

- Lei non ha nessuna maledizione, è bellissima come sempre- esclamò con convinzioni e mentre lo faceva la osservava con uno sguardo interrogativo mentre lei chinava la testa a disagio – sei troppo innamorato per accorgerti della differenza… non voglio dire che questo sia un male anzi… è la prova che sei guarito ma prima guarda qui e vedrai la differenza- disse la strega facendo comparire un grande specchio dall’aria antica ed sfarzosa e puntandolo verso la ragazza, un immagine di una Lindy parallela piena di cicatrici e tagli fece letteralmente scoppiare al cuore a Kyle per il dispiacere… lei aveva rischiato così tanto solo per farlo stare meglio?

 – Fortunatamente entrambi siete troppo innamorati per accorgervi dell’aspetto fisico dell’altro e la maledizione è sciolta per entrambi, quindi ringrazia la tua bella e mi raccomando… non voglio più stronzi in giro per la mia scuola- disse incamminandosi verso uno dei cornicioni che costituivano le mura della città e facendo un salto troppo alto per una ragazza mingherlina come lei, rimase in equilibrio come aveva fatto qualche minuto prima.

Kyle la chiamò prima di scomparire… doveva mettere in chiaro ancora una cosa.

-Kyla… manterrai lo stesso la promessa, vero?- domandò ricordandosi delle uniche persone che lo avevano aiutato per tutto quel tempo e che avevano permesso di riappacificarsi con Lindy – ovviamente e ti guadagnerai anche un piccolo extra- disse sfoggiando un enorme sorriso inquietante e con un saltò eleganti sparì cadendo verso il baratro oltre le mura.

Kyle non rimase troppo a riflettere sul significato delle ultime parole della strega e si concentrò sul volto dolce della più bella ragazza che avessi mai conosciuto… bello anche pieno di cicatrici e tatuaggi.

-Perché lo hai fatto?- domandò confuso accarezzando con una mano la schiena delicata.

- Perché sapevo che tu mi avresti amata, io non ho dubitato neanche un secondo del tuo amore- disse.

Così Kyle immerse le mani della chioma setosa della ragazza e, appoggiando leggero le labbra sulle sue sussurrò – neanch’io- poi lasciò che la notte coprisse con il suo manto il loro bacio.   

Grazie a tutti quelli che lo leggono o lo leggeranno (speriamo siano molti) e vorrei aggiungere che i personaggi non sono miei ma di Alex Finn e che non scrivo a scopo di lucro... vi prego lasciate una piccola recensione per dirmi come vi pare...

 

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Altro - Sentimentale / Vai alla pagina dell'autore: Douglas