Anime & Manga > Soul Eater
Ricorda la storia  |      
Autore: Mushroom    02/06/2011    4 recensioni
Secondo il vocabolario, pregare è sinonimo di desiderare.
È un po’ un controsenso.
Non si dovrebbe pregare affinché un desiderio si realizzi?[...]
Naturalmente, la preghiera è associata a un desiderio impossibile, oppure difficilmente realizzabile.
Ma se vuoi che qualcosa si realizzi, lo prendi in mano e lo fai avverare. In quel caso, non c’è santo che tenga.
Poi c’è il desiderare e il non potere ottenere, magari perché la persona in particolare è testarda, ottusa e violenta.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Soul/Maka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'With Your Soul'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

{Di Desideri e Piccole Vittorie

Secondo il vocabolario, pregare è sinonimo di desiderare.
È un po’ un controsenso.
Non si dovrebbe pregare affinché un desiderio si realizzi?
Non dovrebbe essere una conseguenza?
Naturalmente, la preghiera è associata a un desiderio impossibile, oppure difficilmente realizzabile.
Ma se vuoi che qualcosa si realizzi, lo prendi in mano e lo fai avverare. In quel caso, non c’è santo che tenga.
Dopo c’è il desiderare.
Un telefonino.
Una macchina.
Una persona.
Poi c’è il desiderare e il non potere ottenere, magari perché la persona in particolare è testarda, ottusa e violenta.
Infine, c’è il desiderare e l’avere paura. Insieme, naturalmente.
Un punto a parte, è il desiderare una persona – ben inteso che con persona si intende anche corpo, nonostante tutto – e vederla girare in biancheria intima per la casa.
Se c’era un limite, era sicuramente quello.
Maka non era una ragazza. Questo se l’era ripetuto tante volte.
Era un essere asessuato, piatto e secchione.
Un essere che se ne andava in giro praticamente nudo per la stanza, chino su una borsa e in cerca di alcuni vestiti. Che si sarebbe dovuta immediatamente mettere.
Tutto perché quell’idiota della reception aveva preso loro per un coppia e aveva prenotato una sola camera. E no, non ce ne erano altre.
Stupida missione. Stupida città. Stupida artigiana spudorata.
Ma non poteva reagire così, si disse.
Lei non raggiungeva minimamente lo standard di una ragazza “okay” per uno “cool” come lui, no, proprio no.
Era priva di un qualsiasi sex appel, con quel reggiseno vecchio e malconcio e quelle culottes da bambina.
No, Maka non aveva un aspetto provocante. Non si avvicinava neanche alla parola provocante.
Era ancora una bambina, nonostante stesse crescendo.
Una bambina dalla pelle candida e profumata. Dalle gambe lunghe e affusolate, che avevano il loro apice in un culetto sodo. Perfettamente simmetrico, come avrebbe potuto dire Kid.
Sì, Maka aveva sempre avuto un bel sedere, fin da quando aveva quattordici anni.
Diciamo solo che il suo lato B compensava, a conferma che la natura – in fondo – non era stata poi così malvagia.
La Shokunin si alzò, girovagando fino al lato opposto del letto. Aveva in mano una camicia nuova.
Cosa aspettava a metterla? Perché le donne dovevano essere così ossessive nel scegliere l’abbigliamento?
Erano assurde. Lei era assurda, la sua artigiana.
Aveva un uomo, in camera, e se ne andava in giro praticamente nuda. Tranquilla, come se passeggiasse sotto il sole in un campo di fiori. Come se vivesse nel mondo degli unicorni. Come se non lo considerasse minimamente come un possibile ragazzo. Come se non lo vedesse.
E se si fosse avvicinato? Magari con la scusa di sistemarle quel laccetto del reggiseno, che in quel momento penzolava sul suo braccio, scoprendo più carne di quanta già non fosse messa lì in bella vista.
Il seno di Maka era piccolo. Piccolo e sodo. Non sproporzionatamente grande come quello di Blair, ma neanche così invisibile come quello che non-aveva qualche tempo prima.
Soul portò la testa all’indietro, chiudendo gli occhi e serrando i denti.
Lo stava uccidendo.
<< Maka, muoviti >> ringhiò. Se avesse perso il controllo, non se lo sarebbe mai perdonato. Non gliel’avrebbe mai perdonato.
Se avesse perso il controllo e avesse iniziato a baciarla lì dove la voleva baciare, non se lo sarebbe mai perdonato.
I tipi cool non desideravano le ragazze, le avevano e basta.
Non pregavano un chissà quale dio per farle coprire, ma per levare loro i vestiti.
Era un controsenso.
<< Quanto sei impaziente, Soul >>.
Impaziente? Era uscita dalla doccia da mezz’ora, e ancora era messa così.
Nuda. Ormai la definiva praticamente nuda. E il definirla così dava seri problemi a meridione.
Chiuse gli occhi.
Forse l’avrebbe aiutato. Ma anche no.
Che cacchio doveva fare per farla coprire?
Magari doveva solo avvicinarsi. Afferrarla per i fianchi. Sbatterla su letto. Farla urlare di piacere. Farle urlare il suo nome mentre raggiungeva il piacere.
Si accigliò, scosse la testa e si alzò di scatto. La vera domanda era: che cacchio stava succedendo a lui, invece, per voler fare quel tipo di cose alla sua Shokunin?
<< Okay, ho capito secchiona-lenta >> sbottò, ringraziando di avere i jeans << Mettici tutto il tempo che vuoi: io entro in doccia >>
Maka smise di selezionare la camicia, indecisa tra il bianco di una e il celesta di un’altra. Alzò un sopracciglio e sbuffò stizzita << Soul, così perdiamo solo tempo. Io qui ho quasi fatto >>
Gli occhi cremisi volteggiarono verso il cielo << Lo dici da almeno un quarto d’ora >>
<< È inutile: ho finito l’acqua calda >>.
Lui alzò le spalle << In ogni caso, avevo in mente di fare una doccia fredda >> detto ciò, chiuse la porta del bagno dietro di sé.
Maka fissò l’entrata nera di sbieco, sentendo lo scroscio dell’acqua. Posò gli occhi sulle camicie, prendendone una a caso.
Poi ghignò: allora, almeno un poco, la considerava come una ragazza.
Che arma stupida che aveva.
Davvero, davvero stupida.
<< Soul, vuoi compagnia? >> quasi lo canzonò, dicendo quelle parole, soppresse inevitabilmente dall’imperturbabile scorrere dell’acqua.
Mah, in fondo era una sua piccola vittoria personale.

 

Note: A volte mi sorprendo di ciò che posso trovare facendo una buona e sana pulizia dei file. Eh, già, a volte va fatta.
In ogni caso, mi è capitato di trovare questa vecchissima shot (del genere: allora non pubblico ogni schifezza che scrivo! urrà!).
Così alla fine ho deciso di pubblicarla perché, in fondo, non mi piace far marcire i file troppo a lungo.
La storia è ambientata chissà dove nella mia mente, probabilmente molti anni in avanti rispetto alle vicende del manga – e sì, credo che sia stata frutto di qualche vaneggiamento.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto in passato le mie storie, o che – comunque – non mi hanno mandata a quel paese leggendo questa storiella priva di senso ^^ in ugual modo (se non di più) ringrazio in anticipo tutti quelli che spenderanno due parole lasciando una recensione e tutti quelli che l’hanno fatto in passato.
E, sebbene questo non centri un emerito piffero, non vedo l’ora che finisca la scuola ç_ç (crisi momentanea da ultimi giorni XD)
Grazie ancora! ^W^

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: Mushroom