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Autore: L u c i n d a    02/06/2011    3 recensioni
Trecento parole per un momento ordinario.
Una storia d'amore come tante altre, pennellata di momenti felici e di piccoli litigi. Una discussione frivola, comportamenti sbagliati, risentimenti e preoccupazioni.
Un piccolo episodio ispirato alla quotidianità della vostra autrice.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L’aveva fatto andar via

 

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La ragazza non si voltò nonostante lui la chiamasse.

Si era irrigidita di colpo per quell’inaspettata arrabbiatura dovuta all’affettuosa scritta sul parabrezza della sua macchina, improvvisamente diventata oggetto di lite.

Camminò spedita verso il cancello evitando di incrociare il suo sguardo e si apprestò a trovare la chiave di casa con mani tremanti. Alle proprie spalle la portiera della macchina si era aperta e richiusa con uno schianto.

La ragazza pregò che il cancello si richiudesse prima che lui potesse raggiungerla. Non aveva voglia di parlargli, non dopo quell’inutile litigata che aveva distrutto il suo umore.

Le sue speranze vennero vanificate da un abbraccio possessivo, un bacio sulla tempia e una carezza sul collo. Le sussurrò qualcosa all’orecchio che a primo acchito le sembrò una frase rappacificatrice, rivelatasi nient’altro che una presa in giro.

Sapeva che era il suo modo di fare, ma non aveva voglia di scherzare in quel momento. Sciolse bruscamente l’abbraccio e proseguì decisa per il vialetto di casa.

«Almeno aprimi il cancello» lo sentì dire con fare rassegnato.

«Lo sai come si apre» rispose lei con un disprezzo tale da pentirsene subito dopo aver pronunciato la frase.

Non lo udì rispondere. Il cancello si riaprì e poi sbatté con violenza facendola sussultare.

Sentì il rumore dell’accelerata e il rombo del motore che saliva di giri, poi il silenzio.

L’aveva fatto andar via. 

Era rimasta da sola ed era ancora più triste di prima. Le ragioni che l’avevano spinta a comportarsi così non avevano fatto altro che peggiorare quella situazione tesa in partenza.

Si sentì terribilmente in colpa.

Corse in casa salendo in fretta le scale, si tolse la giacca e si sedette, cellulare in mano.

Doveva scrivergli qualcosa, ma non sapeva cosa. 

Scusa, forse. 

No. Era troppo orgogliosa per farlo.

“Non correre per strada. Per favore.”

 

 

 

[300 parole]

 

 

 


Note dell’autrice:

Trecento parole per un piccolo momento di quotidianità.

E’ fin troppo palese che i fatti alludano ad una mia esperienza personale, fa parte di quei deliri adolescenziali che non smetteranno mai di far parte di me.

La storia d’amore nata con mille indecisioni ed altrettante difficoltà dura tutt’ora. I piccoli litigi hanno rafforzato il rapporto, e una volta riappacificati il sentimento è più forte di prima.

L u c i n d a

 

   
 
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