Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Blackstar85    02/06/2011    3 recensioni
Ho paura! Paura che nessuno più entri nella mia vita, paura di vivere una vita triste e sola, paura di non riuscire mai più ad innamorarmi… Paura di me stessa!
Troverò mai un giorno un piccolo raggio di luce, pronto a sfidare l’impenetrabilità della mia armatura?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ti sei mai chiesto che colore ha la felicità? Io non lo so…

 

Mi sento un’anima intrappolata  in uno specchio di cristallo.

Vittima della mia stessa vita.

Possibile mai che la mia vita non possa essere uguale a quelle di tutte le ragazze?

Perché sono sempre io a dover rinunciare a tutto? Perché sono sempre io a dover dipingere un finto sorriso sul mio volto?

Fin da bambina ho iniziato a rinunciare pian piano alla mia infanzia!

Genitori che per impegni di lavoro non c’erano quasi mai ed io la mattina dovevo alzarmi, vestirmi e andare da sola a scuola;

Invidiando tutti quei bambini che fuori dai cancelli erano baciati sulla fronte dalla loro mamma.

Mentre io voltandomi non vedevo che solo il vuoto alle mie spalle.

Sono cresciuta troppo in fretta, privandomi del piacere di andare a giocare a casa di un’amica o di invitare qualcuno a casa perché i miei non c’erano mai.

Alle recite scolastiche, tutti i bambini erano applauditi e incitati dai genitori ed io guardavo il posto, dove dovevano esserci i miei, vuoto e desolato come il deserto.

Arrivavano sempre alla fine, qualcuno direbbe vabbè l’importante che erano arrivati!

Beh non era quello il punto; Perché la sofferenza di non vederli dall’inizio nessuno la può comprendere…

Quando per giorni prepari la parte, la studi nei minimi particolari non per soddisfazione tua e nemmeno degli altri ma per vedere il viso pieno di orgoglio delle persone che ami di più nella tua vita che poi alla fine non ci sono.

Nessuno può capire, cosa si spezza dentro di te.

Ma si vive lo stesso, continui ad andare avanti con la speranza che un giorno le cose saranno diverse.

Arrivi alle medie, adesso si è più grandi.

 Credi anzi sei certa che tutto sarà diverso ma ti sbagli anche questa volta.

Adesso inizia la vera difficoltà, sei sola con te stessa.

Occhi puntati addosso, nessuno che ti fa un cenno con la mano e un sorriso, ti senti un fantasma e come tale ti vai a sedere in un banco, dove non trovi nessuno a condividerlo con te.

Allora pensi: “Sono io che sono sbagliata? Sono io che non so trovare degli amici?”
Ti crei una maschera, almeno io credevo di aver fatto.

Poi ripenso a quello che Pirandello diceva : “ Tutti noi indossiamo una maschera.
Ossia, ogni individuo si rapporta con la "massa" nel modo in cui questa lo descrive. Inoltre, ogni uomo ha più caratteri e più sfaccettature.”

E allora qual era la mia maschera? Se io non riuscivo a rapportarmi con la massa?

Di una cosa ne ero certa, anche se non indossavo una maschera, avevo indossato qualcosa che mi rendeva impenetrabile all’avvicinarsi delle persone.

Io portavo su di me un’armatura invisibile!

Che non permetteva alle persone di scalfirla, solo una cosa ci riusciva “La Solitudine “ che c’era in me; Essa entrava tutte le volte che voleva senza chiedere il permesso.

Con i miei compagni parlavo, facevo finta di scherzare, passavo le ore scolastiche ma al suono della campanella ognuno tornava a casa sua, senza mai chiedermi di passare un pomeriggio tra amiche.

Infondo cosa mi credevo, nessuno era mia amica, nessuno si era mai soffermato a chiedermi chi ero…

Anche quegli anni poi sono passati, ho stretto conoscenze ma mai amicizie sincere.

Fino ad arrivare alle superiori… Li è iniziata forse una piccola svolta nella mia vita il momento in cui ho tolto l’armatura.

Ho stretto amicizie, per la prima volta mi sono sentita accettata in un gruppo, ho trovato amiche con cui confidarmi, piangere e ridere.

Ho vissuto i cinque anni più belli della mia vita ma si sa niente dura in eterno.

Tutto finisce, così anche la scuola arrivando alla maturità.

Arriva il giorno dell’addio, il giorno in cui ritornerai a essere solamente un fantasma tra la gente, il giorno in cui dovrai dire addio alle persone a te care perché oramai le vostre vite prenderanno strade diverse.

Ecco ti ritrovi di nuovo sola, ti volti e non c’è nessuno più al tuo fianco e il ciclo ricomincia.

Nuove responsabilità ti crollano addosso come macigni e ti ritrovi a rinunciare a te stessa.

Ritorni a essere nessuno, solo una persona che nuovamente deve sacrificarsi per aiutare la famiglia!

Io sono quella che rinuncia alle feste, io sono quella che resta a casa a guardare le sorelline mentre i suoi sono a lavoro mentre tua sorella è troppo egoista per rinunciare ad uscire.

Io sono quella che se deve chiedere qualcosa, ha timore di farlo per paura di sentirsi dire adesso non è il momento.

Io sono quella che rinuncia all’amore, agli amici e alla vita!

 Io, io e sempre e solo io sono quella che rinuncia a se stessa per gli altri.

Ho rindossato la mia armatura adesso è più dura di prima ma la solitudine riesce sempre ad entrare, ormai è la sovrana del mio cuore.

Ho paura! Paura che nessuno più entri nella mia vita, paura di vivere una vita triste e sola, paura di non riuscire mai più ad innamorarmi… Paura di me stessa!

Troverò mai un giorno un piccolo raggio di luce, pronto a sfidare l’impenetrabilità della mia armatura?

Ci sarà un giorno nella mia vita, dove non avrò paura?

Io non chiedo nulla di eccezionale, voglio solo essere felice e libera di volare con le mie ali verso un posto chiamato felicità.


Oggi sono triste e ho scritto questa shot!
Pirandello è il mio autore preferito ecco perché ho citato una sua frase.
Kiss Saki

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Blackstar85