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Autore: Pharmakon    02/06/2011    0 recensioni
In conclusione, esistere in tutte queste realtà nasconde la vita in una sigaretta.
Ed ora che è finita, può anche scendere da lì.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Smoking from shooting -











La finestra del bagno offre uno statico paesaggio; tra la casa di fronte ed altre dietro, differenti solo in colore e struttura, l'animazione è data dai gatti che, non troppo spesso, si avventurano nel piccolo giardino. Affacciandosi meglio, si riesce a vedere il cortile del palazzo della suddetta finestra: in ogni pietra lì incastonata potrebbe esserci un motivo.
È avvincente scoprire di cosa – certo, per le persone che, come Alex, non fanno altro che tenere basso lo sguardo per la maggior parte del tempo. Gli occhi della gente incantano e spesso non fa altro che confondere l'oro con la pirite*. Questo perché il Sole le gioca sempre brutti tiri; e quasi spesso lancia luce, riflessa in tutti gli sguardi. Peccato solo non ci si trovi in Paradiso e, sul pianeta Terra, nessuno può guardare la fotosfera senza bruciarsi la retina.
Se esistesse un Paradiso, potrebbe perfino incastonarsi un diamante in qualche occhio; ma fin quando si sta con le gambe a penzoloni da una finestra il massimo è alzare lo sguardo, solo al cielo.
A giugno si ha la fortuna di trovare quel piccolo angolo puro: un azzurro intenso incapace di dare, però, il senso della profondità – quel colore è piatto come la Noia, riflette, ti si seccano gli occhi ed è, ahimè, statico.
Libera il fumo dalla prigionia della carne, schiudendo un poco le labbra e tutto si movimenta per qualche istante; forse per quello darebbe la vita: un soffio che sia così denso, come il fiato d'inverno, visto da altre labbra. Sulla pelle degli altri, a consumarli ed a sibilare nelle loro orecchie fino a renderli tutti pazzi.
Ride.
Con le gambe a penzoloni sul vuoto, assapora, lasciandole dondolare, il piacere dei piedi degli angeli, delle zampe dei volatili ritratte sul nulla – è forse uno dei motivi che lascia le mani dei bambini a penzoloni sui fianchi, come ali in disuso. Ed allora i parenti dicono che, se non usate, le mani si tengono in tasca.
(Bucherebbe tutte le tasche del mondo, se solo potesse. Anche per quello darebbe la vita.)
Alex non si risparmia al mondo, così fuma seduta sul davanzale della sua finestra del bagno e, in silenzio, ascolta la vita che cammina lì intorno; è in tutto quello che pensa e la immagina coi capelli lunghi, donna incantevole che tenta troppo spesso di abbracciarla – così quella bastarda si dimena e soffoca con tutti quei boccoli morbidi – ha talmente tanti fili sottili per ogni discorso concreto, che quando abbraccia Alex, la vita si ritrova coi capelli pieni di nodi. E chissà perché ne ride soltanto.
Aspira, con violenza quasi volesse ferire l'aria con la sua negligenza ed il fumo scorre via, testimone di un Drago che dorme – dalle narici all'aria, il cielo si sporca.
A pensarci, si dice, sono solo due visioni sovrapposte – come i piedi sul cortile.
E le nuvole sul cielo.

In conclusione, esistere in tutte queste realtà nasconde la vita in una sigaretta. Ed ora che è finita, può anche scendere da lì.





















“Ma non avevi paura, là sopra?”
“Ho solo poggiato un piede sulla tua testa per arrivare al cielo.”
“... Che?”
“Niente, niente! Ad ogni modo, mi basta solo stendere un braccio. E sovrapporre le cose.”
“Se lo dici tu!”























*La pirite è un minerale che, spesso, viene confuso con l'oro. Cercatelo su Wikipedia, come fate con tutto il resto!

- Sono palesi riferimenti a Dante ed alla sua "Divina Commedia"; indovinate dove e a quale scena in particolare mi riferisco. :3
- Il titolo è lo stesso della canzone dei My Morning Jacket, la colonna sonora di tutto questo - ascoltatela, se vi capita.

Avevo solo voglia di scriverla. Difatti non ha proprio uno scopo, questa storia; come i lettori, devo trovarcelo anche io.

Salut!

  
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