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Autore: WhoKilledBambi    03/06/2011    5 recensioni
«Sikki. Ti amo»
Gli ho sorriso. Era come un brutto cartone animato, di quelli che passavano tardi sulla TV via cavo. Lui ha sentito il mio sorriso.
Nikki Sixx/Tommy Lee
Non sono fan particolare di questo pairing, ma alle due del mattino cosa volete?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ho mai avuto così tanta paura. Non ho mai temuto davvero. 

Non ho mai conosciuto il terrore. 

Conoscevo lo smarrimento, quello sì, la confusione altrettanto, ma non ho mai conosciuto quella sensazione che ti fa sentire le viscere molli e ti fa venire voglia di vomitare tutto il tuo malessere perché magari poi potresti sentirti più libero. Non sapevo cosa volesse dire. Ne avevo letto spesso, ne avevo scritto anche più spesso. Ma non l'avevo mai provato davvero. 

Però davanti a quella finestra aperta sul nulla non esisteva nient'altro. Soltanto una disperazione cieca. E quello che ho riconosciuto solo più tardi, solo a mente lucida, come panico. 

Panico e terrore non sono parole che andrebbero accostate con la facilità a cui siamo abituati. Sono parole troppo diverse e al contempo troppo simili perché possano stare vicine nello stesso periodo senza causare danni. Ma, ovviamente, visto che non dovrebbero stare così vicine, hanno un'attrattiva particolare, misteriosa ed oscura, che obbliga quasi la mente umana a passarle come sinonimi l'una dell'altra. 

Ed è proprio quello che ho provato, davanti a quella finestra aperta, con le casse che gracchiavano e il disco che saltava sotto la puntina, ho provato panico e terrore. Ma non li ho riconosciuti, come avrei potuto. Non mi sono guardato indietro, non mi sono girato neanche quando ho sentito i suoi passi arrivare, affrettati, e il suo fiato corto. Non mi sono girato neanche quando ho sentito le sue braccia attorno alla mia vita, le sue urla non sono servite a nulla. 

«L'hai fatto di nuovo, Sikki?» e io ho provato a scuotere la testa. Ma la bottiglia sul pavimento e la siringa lì di fianco di sicuro non mi hanno aiutato nel sostenere la mia tesi. «L'hai fatto di nuovo, brutto sconsiderato di merda»

Alcool e cocaina. Meglio di così si muore. 

E quella sera ho rischiato di morire davvero. Anzi, sarei morto. Se non fosse arrivato. Se non mi avesse stretto in quel modo così dolce ma forte allo stesso tempo. Se non mi avesse chiamato con quel nomignolo che usava solo quando eravamo insieme, lontani dal resto dei Crue. Quando eravamo soltanto Tommy e Nikki. 

E ci amavamo, con dolcezza. Senza la sboronaggine con cui ci presentavamo al pubblico. Senza la fottuta presunzione di fingere di essere chi in realtà non eravamo. Solo io e lui. 

«L'hai fatto di nuovo, pezzo di merda. E questa volta ci restavi secco» aveva preso la bottiglia di Jack Daniel's e se l'era portata davanti agli occhi, per poter constatare con una punta di disgusto che era vuota «Cazzo, Sixx, te l'ho portata due ore fa»

"Due ore sono più del doppio del tempo che mi basta per…" «Uscire di testa» ho mormorato, continuando a guardare di sotto, nel buio. La stanza dell'albergo non era distrutta, non ancora almeno. Non avevo fatto nulla tutto il giorno, e avevo passato la sera a farmi in vena e a bere il Jack di Tommy. Me l'aveva portato con un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro. Lasciamene un po' per quando arrivo, mi aveva detto, lasciamene un po' così ce lo beviamo insieme. 

Ed era per quello che non mi ero ancora buttato. 

Perché lo aspettavo, sotto sotto. Perché volevo vederlo ancora una volta prima di mandare tutto a fare in culo.

«Sikki, scendi da lì» mi ha stretto di più le braccia attorno alla vita «Vieni qua ancora un attimo»

Mi sono girato, solo allora. E ho visto il suo viso tirato dalla preoccupazione, e i suoi capelli spettinati, e quella singola lacrima all'angolo dell'occhio sinistro. Tommy non piangeva mai. 

Tommy non aveva mai pianto. 

E ora Tommy stava piangendo. Stava piangendo per me. 

Mi sono chinato un attimo sulle sue labbra, ci ho posato un bacio ubriaco. Lui ha cercato di tirarmi dentro, ma le sue mani erano sudate e scivolavano contro la pelle dei miei pantaloni. Quando si è visto stringere l'aria ha alzato lo sguardo verso di me. 

E nei suoi occhi ho ritrovato quelle due emozioni, quelle due parole. Panico e terrore. Di non potermi salvare, di non potermi più aiutare. 

Di non essere stato lì a togliermi la siringa dalla mano. 

Mi ha stretto le dita attorno al palmo in una morsa disperata. 

«Sikki, non te ne andare»

Io ho alzato un passo verso il buio

«Sikki, resta con me» 

Mi sono voltato e ho preso un respiro

«Sikki. Ti amo»

Gli ho sorriso. Era come un brutto cartone animato, di quelli che passavano tardi sulla TV via cavo. Lui ha sentito il mio sorriso. 

E mi ha fatto scendere da quel davanzale. 

«Sikki, non te ne andare mai più»



Buongiornoooooooo! Premessa: non amo questo pairing in modo particolare, ma ci stavano troppo *w* È il depressione-time! *w*
Comunque è per la mia Emmolita bella che è convinta che non possano stare insieme per il troppo testosterone che circola xD Magari un giorno ti ricrederai xDxD
   
 
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