Spleen.

Lo senti dentro, com'è. Quando stai sorridendo, e di colpo le lacrime rotolano giù. E non sai neanche tu perché. Sai solo che è quel groppo in gola. E ti chiedi se qualcuno sentirà mai la tua mancanza. E ti chiedi se, in tutti i momenti che ricordi, ci sia qualcosa che vale. E ti chiedi se non ci fosse qualcosa d'importante in ciò che hai dimenticato.

Si chiama Spleen quando sei così immerso in te stesso che guardi la vita come si osserva un torrente che scorre.

Si chiama Spleen quando guardi la luna e pensi che tu sei la luna.

Si chiama Spleen quando ti accorgi di amare così tanto una canzone da non riuscire a frenare le lacrime ogni volta che la senti, e ti si stringe il cuore, e la voce ti trema mentre tenti di seguire quelle parole bellissime (e ti chiedi se qualcuno ne ha mai pensate/ne pensa/ne penserà di altrettanto belle per te. O semplicemente se riuscirai a scriverne anche di migliori).

Si chiama Spleen quando riesci a uccidere i pregiudizi altrui con la tua cortesia.

Si chiama Spleen quando sei tanto felice da esserti fatto un nuovo amico da sentirti commossa.

Si chiama Spleen quando apri gli occhi ed improvvisamente è tutto nuovo.

Si chiama Spleen quando riesci a rialzarti anche quando ti senti morire.

Si chiama Spleen quando riesci a distinguere tutte le cose che citano i Pink Floyd in Wish you were here, o almeno ci provi.

Si chiama Spleen quando ti costa fatica sorridere per finta.

Si chiama Spleen quando ti accorgi di mentire sempre quando parli e mai quando scrivi, qualunque cosa tu stia scrivendo.

Si chiama Spleen la Luna d'Argento.

Perciò, io sono Spleen.