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Autore: JB4ever    03/06/2011    6 recensioni
JOE E DEMI. Una dolce one-shot sul loro amore sbocciato in un epoca diversa da questa...
....Era davvero tutta qua, la vita? Un insieme di passaggi basilari da compiere senza chiedersi se fosse possibile contribuire al miglioramento della società? Senza poter mirare alto ed inseguire i propri sogni?
In realtà, nemmeno lui lo sapeva. E come poteva saperlo?! D’altra parte, era solamente un giovanotto di diciotto anni che frequentava ancora la scuola e che, del mondo, non sapeva molto......
...Tanto era intento a ragionare su questo argomento e a fissare le mani unite dei due innamorati, che non si accorse di un ciottolo che si trovava proprio di fronte a lui, nel quale inciampò cadendo rovinosamente a terra.
Fu in quel momento che incontrò per la prima volta il suo sguardo: bella come un fiore appena sbocciato, un sorriso divertito dipinto sul dolce viso mentre lo osservava rialzarsi...
- Mi dica il suo nome..- sorride il ragazzo.
- Mi chiamo Demitria, e lei?- disse dolcemente la sua interlocutrice.
- Joseph- rispose lui.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IMPORTANTE:

Ho voluto ambientare questa one-shot  su una delle coppie più belle che esistano negli anni 20, 30. Quelli in cui sono nati i nostri nonni. Mi è venuta in mente ascoltando la canzone " Chiara" di Andrea Bocelli che, a mio parere, è davvero stupenda. Volevo far capire come l' amore non è bello semplicemente se si consuma subito nel piacere carnale ma è un sentimento meravoglioso proprio perchè nasce da cose semplici ed innocenti. Il fatto che questi ragazzi, come nella canzone, all' inizio dello scritto siano imbarazzati e si diano del lei come si usava ai tempi e alla fine si diano del tu perchè conosciutisi e divenuti amici è stupendo..
Forse sogno troppo il principe azzurro ma...quale ragazza non lo desidera?

Spero apprezzerete questa one-shot e mi lascerete una recensione per farmi sapere cosa ne pensate!

Bacioni

Marty



Le mani nascoste nelle tasche dei pantaloni marroni, la camicia bianca spiegazzata, una coppola calata sulla testa,  camminava lentamente calciando via i sassi che, di tanto in tanto, gli si presentavano davanti.

Lo sguardo basso, gli occhi socchiusi, l’ espressione attenta e concentrata come se stesse analizzando minuziosamente ogni minimo particolare delle sue scarpe di cuoio.

In realtà, coloro che lo conoscevano bene, sapevano che quando sul suo viso si dipingeva quella smorfia alquanto buffa, non doveva essere infastidito perché completamente immerso nelle sue riflessioni. “Poeta”, lo definivano i famigliari con tono di scherno, “ Bell’ innamorato” lo sbeffeggiavano i fratelli. Lui scuoteva la testa  facendo roteare gli occhi e muoveva la mano avanti e indietro in un gesto che voleva significare la sua esasperazione.

Lo infastidiva quando gli affibbiavano quei soprannomi ridicoli ! Era vero, amava chiudersi nel suo guscio, riflettere su concetti che tutti gli altri sembravano dare per scontati, ma non vedeva ragione per cui dovesse essere ridicolizzato per questo.

I suoi genitori gli ripetevano che avrebbe dovuto affrontare la realtà, prima o poi; trovare un buon lavoro, scegliere una sposa e costruire insieme a lei una famiglia che avrebbe faticato per mantenere.

Era davvero tutta qua, la vita? Un insieme di passaggi basilari da compiere senza chiedersi se fosse possibile contribuire al miglioramento della società? Senza poter mirare alto ed inseguire i propri sogni?

In realtà, nemmeno lui lo sapeva. E come poteva saperlo?! D’altra parte, era solamente un giovanotto di diciotto anni che frequentava ancora la scuola e che, del mondo, non sapeva molto.

Sperava solamente in un futuro pieno di gratificazioni e di serenità. Chiedeva al cielo di renderlo cosciente del fatto che la vita è un dono che si riesce ad apprezzare solamente se si osservano attentamente tutti i suoi aspetti e non si da nulla per scontato, perché  a volte, anche la cosa più piccola e insignificante, può sorprendere.

Nel mentre dei suoi pensieri si era soffermato ad osservare due innamorati che camminavano mano nella mano guardandosi dolcemente.

Sospirò. Come erano fortunati, quei due.  A giudicare dall’abbigliamento non dovevano trovarsi nelle migliori situazioni economiche ma, questo, poco importava ai suoi occhi poiché, guardandoli, riusciva solo a percepire una piacevole stretta all’ altezza dello stomaco : avevano scoperto il sentimento più bello che gli  uomini possono provare e questo li rendeva unici, speciali ed invidiabili.

E lui? No, non aveva mai provato un sentimento pari a quello che scorgeva negli occhi di quei giovani. In realtà, i suoi amici, gli avevano parlato di alcune donne con i quali, questi ultimi, avevano trascorso alcune nottate. Donne che erano disposte a donare il proprio corpo a uomini mai visti e consumare insieme a loro notti di piacere. Mai nessuno, però, gli aveva rivelato il segreto dell’ amore, di quel sentimento che tanto agognava.

Tanto era intento a ragionare su questo argomento e a fissare le mani unite dei due innamorati, che non si accorse di un ciottolo che si trovava proprio di fronte a lui, nel quale inciampò cadendo rovinosamente a terra.

Fu in quel momento che incontrò per la prima volta il suo sguardo: bella come un fiore appena sbocciato, un sorriso divertito dipinto sul dolce viso mentre lo osservava rialzarsi.

Distogliendo lo sguardo dalla bellissima giovane si squadrò constatando che sia i calzoni che la camicia si erano sporcati di terra. Sospirò rumorosamente cercando con lo sguardo una panchina dove sedersi e darsi una ripulita ma non ne trovò altre all’ infuori di quella dove sedeva la giovane di poco prima, intenta a leggere un libro all’ ombra di una quercia.

Non vedendo altre soluzioni si incamminò verso di lei che subito lo notò, sollevando appena il viso.

- Scusi se siedo qua, signorina. Le altre panchine sono tutte occupate- disse il giovane.

La ragazza accennò un sorriso gentile.

- Prego, si figuri-

Il ragazzo annuì sedendosi al margine della panchina opposto a quello dove sedeva l’ attenta lettrice, iniziò poi a ripulirsi dalla terra come meglio poteva, lanciando, di tanto in tanto, un’ occhiata verso quest’ ultima.

-  Mi dica, lei cha fa?- bofonchiò in preda all’ imbarazzo.

- Leggo un libro, non si nota?- ridacchiò la ragazza.

L’ altro arrossì – Si, naturalmente. Era una domanda sciocca, scusi. Cosa sta leggendo?-

-In realtà è un libro che ho già letto miliardi di volte, si tratta di una raccolta di poesie di Jacques Prévert. So che può sembrare eccessivamente romantico ma credo che la sua idea dell’ amore sia..-

- straordinaria…- concluse il ragazzo sorridendo – l’ ho letto tre volte..-

 E così iniziarono a parlare, del più e del meno, della letteratura, dei loro studi..

Sembrava così semplice chiacchierare con quella giovane, pensava  il ragazzo, assorto nell’ ascoltare il discordo di quest’ ultima, e nell’ osservare i suoi occhi azzurri che sembravano poter trasmettere serenità a chiunque avesse avuto la fortuna di incontrare il suo sguardo.

I capelli castani leggermente mossi, la pelle candida, la bocca carnosa e rosea. Il sorriso di un angelo, una bellezza genuina dovuta alla sua giovinezza.

- Mi dica il suo nome..- sorride il ragazzo.

- Mi chiamo Demitria, e lei?- disse dolcemente la sua interlocutrice.

- Joseph- rispose lui.

- Conoscevo un Joseph, qualche anno fa. Mi pare fosse un lontano cugino di mia madre e..-

Ripresero a conversare ma questa volta si raccontarono apertamente l’ uno all’altra : descrissero i loro sogni, le loro idee ed i loro pensieri trovandosi d’ accordo su molti punti.

Ormai si erano estraniati da tutto ciò che li circondava, persino la bellezza dei campi in fiore non li dissuadeva dall’ interrompere quel contatto visivo che, a lungo andare, gli aveva fatto perdere la concezione del tempo.

Nel loro calendario l’ estate non era ancora arrivata, erano entrambi  nel bel mezzo della primavera e stavano fiorendo così come le loro idee e la loro voglia di vivere.

La giovinezza e la possibilità di costruire un futuro di serenità era nelle loro mani e questo li rendeva capaci di volare lontano con il pensiero mentre, pian piano, arrivava il tramontare del sole.

-Mi ha fatto piacere parlare con lei, davvero.- sorride Demitria – ma ora devo proprio rincasare o mio padre starà in pensiero-

- Naturalmente, se le fa piacere potrei… accompagnarla fino alla porta- azzardò Joseph.

- Oh, no! Non si disturbi… arrivederci - lo salutò la ragazza iniziando ad incamminarsi verso casa.

-ASPETTA!- gridò Joseph  proprio mentre l ‘immagine della ragazza stava per scomparire tra i fiori dei campi – DEMITRIA! DIMMI ALMENO SE DOMANI VERRAI!-

La giovane si voltò sorridendo – VERRò! E TU, JOSEPH, CI SARAI?-

Il ragazzo sentì una dolce stretta al cuore – CI SARò!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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