Salve a tutti
Voglio scrivere una storia sul mondo
di Naruto, usandolo
come ambientazione ma cambiando
proprio
tutta la storia, chi vuole ovviamente può aiutarmi usando
tutta la sua
fantasia, vediamo cosa ne esce fuori ^w^
Dunque la trama di questa storia
è semplice, il mondo è
quello di Naruto, quindi stesse regole stesse leggi ovviamente
è passato un po’
di tempo e alcuni
dettagli particolari, sono
cambiati:
Essendo passato del tempo, i soliti
personaggi sono
cresciuti ed ora hanno 28 anni.
L’organizzazione alba
è integra e unita, e
cosa più importante TUTTI I MEMBRI SONO VIVI.
Naruto è diventato Hokage
del villaggio della voglia e
sopratutto è
Sposato con Hinata,
hanno un figlio di nome Daiki
iperattivo
come il padre e và all’accademia dei ninja e una
figlia di 5 anni di nome
Misaki.
Sasuke vaga nel continente e di lui
si sono perse le tracce,
non vuol dire che non possa tornare.
L’unico pericolo che
minaccia la terra dei ninja è un unione
delle forze portanti sii chiama L’Alleanza, muove guerra
contro il continente
dei ninja,per fargli ripagare le varie ingiustizie ricevute da ogni
singolo
membro.
Le uniche due forze portanti ancora
coscienti e alleate con
i ninja sono ovviamente Naruto e Gaara
L’organizzazione alba
stà cercando di fermare le forze
portanti in segreto, tant’è che gli altri villaggi
li vedono come nemici.
Potete far comparire tutti i
personaggi che volete tenendo
presente che il mondo dei ninja è abbastanza preoccupato per
l’imminente guerra
che si avvicina.
Detto questo INIZIAMOOO!
P.S. Ringrazio vivamente
l’utente Mirai del futuro per l’aiuto
alla realizzazione del capitolo 1 ^w^
Capitolo
1
Naruto
si
stava vestendo per raggiungere la riunione con alcuni ninja della
Foglia.
-Quanto
dureranno queste riunioni nel cuore della notte Naruto-
Domandò
Hinata con sguardo assonnato, mentre si metteva
a sedere sul letto coprendosi con
il lenzuolo. L’hokage la guardò con sguardo tenero
e rispose con tono calmo, ma
allo stesso tempo preoccupato.
-Non
lo so
amore mio, davvero non lo so, purtroppo L’alleanza ci
stà dando dei grossi
problemi e dobbiamo organizzare una sorta di contro offensiva, se la
mia
presenza è richiesta nel cuore della notte, vuol dire che
dev’essere successo
qualcosa di grave-
Cosi
dicendo
dopo aver indossato il vestito da Hokage prese il rotolo che gli aveva
donato
Jiraya, se lo sistemò alla cintola e usci per recarsi nel
suo studio dove
avrebbe accolto i vari Jonin.
-Chissà
cos’avranno combinato questa volta-
Mormorava
tra
se e se Naruto mentre raggiungeva il suo studio
-L’ultima
volta il portatore della quarta coda attaccò il suo
villaggio provocò parecchi
danni, feriti e morti-
Aprendo
la
porta del suo studio notò con piacere che i Jonin
già erano presenti attorno al
tavolo, appena Naruto entrò tutti si misero
sull’attenti.
-Salve
Hokage!-
Dissero
tutti
all’unisono, ma Naruto li incitò al riposo, quindi
raggiunse la scrivania e
sedendosi li guardò.
-Che
hanno
combinato questa volta?-
A
parlare fu
un Jonin del clan Aburame, dopo aver fatto un piccolo inchino parlo con
voce
stabile.
-Hokage
siamo
in pericolo poiché le alleanze tra i villaggi
si sono indebolite dato che Yigito Nii ha attaccato il villaggio della
Nuvola, e non riescono a soprastare il potere del gatto a due code: il
Nibi No
Nekomata.-
Il
biondino
si gratto la testa nervoso, i suoi pensieri già
cupi si ingrigirono nuovamente: in quel momento le
facce delle persone a lui care.
Il
suo cuore
batté velocemente al solo pensiero di vedere soffrire le
persone a lui care,
ora gli chiedeva di proteggere nuovamente il villaggio in pericolo.
Sbuffo
come per far uscire la nuvola nera che
oscura la sua mente, doveva fare qualcosa o la situazione li sarebbe
solo che
peggiorata, lasciare libere tutti quei demoni in giro nel mondo non
è un bel
futuro.
Grattò
nuovamente e nervosamente la sa testa color oro, innervosito.
D’
improvviso
un urlo getto il panico totale nella sala delle riunioni, una voce
squillante,
giovanile e potente si udì provenire dal corridoio.
Spalancò
l’
enorme porta d’ ebano e la richiuse.
Voltatosi
tutti osservarono la piccola figura, un giovane ragazzino di circa
dodici anni
dai capelli biondi color del grano e due occhi bianchi come la neve,
vestito
con un pigiama azzurro e con il berretto da notte, appartenuto al padre
in
giovane età, sulla testa, inutile dire che il bambino
è in realtà il figlio di
Naruto e Hinata.
Ovviamente
il
capo del villaggio si diete una pacca in testa, alla vista famigliare
del
giovane.
-Daiki!-
Lo
richiamò
il padre sbuffando nuovamente.
-Tu
che ci fai qui?-
Inutile
dire
che il giovane ninja osservò il padre con aria di
superiorità a lungo prima di
rispondere.
-Naruto!!!
Voglio unirmi anche io nella ricerca delle bestie demoniache!-
Nel
mentre
urlava il perché della sua venuta si mise in piedi sopra al
grosso tavolo dove
tutti poterono osservarlo senza dire nulla…una cosa normale
per loro.
-Daiki!!!
Quante
volte ti ho detto di chiamarmi Papà-
Chiese
l’Hokage
scoraggiato e dal aria triste.
Ma
il piccolo
non l’ascolto minimamente, anzi si agitava facendo il diavolo
a quattro mentre
il povero padre in depressione giaceva su di una fila di documenti
sconsolato
balbettando cose senza senso. E’ la depressione causata per
colpa del piccolo
Daiki.
In
quel
momento mentre i Jonin cercavano di far calmare il figlio
dell’Hokage ,ecco aprirsi
di nuovo la grande porta da dove entrò un uomo sui trentadue
anni con una
maschera che li copre il viso in parte.
L’
uomo
osservo a lungo la scena ridendo sotto la maschera.
–Ehi
Daiki!-
Il
bimbo
sentendosi chiamare si volto e con un grande sorriso sul volto urlo
–Maestro
Kakashi!!! Quando siete tornato?-
Il
maestro
del giovane li diede una pacca amichevole sulla testolina.
–Sono
tornato
proprio ora-
Anche
il capo
villaggio l’osservò con curiosità
sorridendo esattamente come il figlio.
-E’vero
hai
fatto presto-
Kakashi
arrossì leggermente da sotto la maschera e grattandosi con
l’indice della mano
desta l’orecchio destro rispose a Naruto.
-Beh
sapete Ayame
aspetta un bambino e già al terzo mese non voglio lasciarla
sola troppo a lungo-
Naruto
mostrò
un sorrisetto da gatto…un furbetto assottigliando lo sguardo.
–Ma
guarda guarda il maestro Kakashi come si
preoccupa della sua amata-
In
quel momento
una voce conosciuta non fece finire il giovane capo
–
Proprio tu parli Naruto che quando avevi diciannove
anni e Hinata è rimasta in cinta i Daiki, ti preoccupavi e
non la lasciavi un
solo momento-
Tutti
si
voltarono a vedere di chi fosse la voce, apparteneva ad un giovane con
i
capelli raccolti in una forma di ananas, la figura se ne stava con le
spalle al
muro e gambe e braccia incrociate, testa inclinata a destra, lo sguardo
fisso
sull’Hokage.
–Shikamaru
dannato!-
Bofonchiò
Naruto guardando male l’amico che sorrideva
divertito mentre scoppiava l’ilarità generale tra
i presenti nella stanza.
In
tutto
questo un Jonin parlò richiamando l’attenzione dei
presenti
–Sommo
Hokage
per favore può riprendere il
discorso di prima?-
Quindi
ecco
che la situazione torno subito seria dopo che il giovane Daiki
scomparve in una
nuvola di fumo, Naruto tirò un sospiro di sollievo.
-Amo
quella
donna, grazie alla tecnica del richiamo possiamo richiamare nostro
foglio e
tenerlo buono per portare alla normalità ogni situazione-
Kakashi
osservò Naruto assottigliando l’occhio sinistro.
-L’idea
di
Hinata non è affatto male, perché non ci abbiamo
pensato anche con te?-
Poco
dopo i
Jonin e l’Hokage tornarono ad parlare della vera questione
della serata.
Kakashi ascoltò senza mai intervenire il suo occhio si
spostava da Naruto al
Jonin e tra i presenti che prendevano la parola. Conosceva il suo
allievo
sapeva che quello sguardo celeste cosi cupo era sinonimo di nervosismo.
Il peso
del villaggio e della sua famiglia erano troppo pesanti per un giovane
di circa
ventinove anni. Gli ricordava in qualche modo il suo di maestro Minato
o meglio
il quarto Hokage.
A
convegno
finito l’unica possibilità di Naruto e
nonché l’unica risposta fu quella
d’inviare
aiuti e di mandare gli Anbu alla ricerca di informazioni anche sulla
Nuvola
Rossa che a quanto si sapeva era in cerca delle forze portanti.
Nessuno
si
oppose alla decisione. Lo stesso Kakashi
annui alla proposta a riunione l’Hokage congedò i
presenti che sparirono
all’istante in una nuvola di fumo bianco.
L’Hokage
tornò nelle sue stanze ,sia per riflettere, sia per stare
vicino alla sua Hinata
che sicuramente l’aspetta nel suo letto da dove si
è dovuto allontanare.
Decise
infine
di andare a meditare nella sala d’allenamento, dato che ormai
il sonno era
passato.
Kakashi
torno
dalla sua amata che giaceva sul suo letto addormentata, non
accorgendosi del
uomo che le accarezzava il profilo della guancia dandogli un bacio
prima di
coricarsi sorridente
–Menomale
che non sei un Anbu amore mio-
Quella
notte
non fu cosi tranquilla come doveva essere, gli animi di molte persone
erano
troppo agitati.
I problemi
non erano che iniziati.