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Autore: Eisenhorn    03/06/2011    0 recensioni
Salve a tutti
Voglio scrivere una storia sul mondo di Naruto, usandolo come ambientazione ma cambiando proprio tutta la storia, chi vuole ovviamente può aiutarmi usando tutta la sua fantasia, vediamo cosa ne esce fuori ^w^
Dunque la trama di questa storia è semplice, il mondo è quello di Naruto, quindi stesse regole stesse leggi ovviamente è passato un po’ di tempo e alcuni dettagli particolari, sono cambiati:
Essendo passato del tempo, i soliti personaggi sono cresciuti ed ora hanno 28 anni.
Naruto è Hokage del villaggio della foglia.
L’organizzazione alba è integra e unita, e cosa più importante TUTTI I MEMBRI SONO VIVI.
L’unico pericolo che minaccia la terra dei ninja è un unione delle forze portanti sii chiama L’Alleanza, muove guerra contro il continente dei ninja,per fargli ripagare le varie ingiustizie ricevute da ogni singolo membro.
Le uniche due forze portanti ancora coscienti e alleate con i ninja sono ovviamente Naruto e Gaara
L’organizzazione alba stà cercando di fermare le forze portanti in segreto, tant’è che gli altri villaggi li vedono come nemici.
Potete far comparire tutti i personaggi che volete tenendo presente che il mondo dei ninja è abbastanza preoccupato per l’imminente guerra che si avvicina.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a tutti

Voglio scrivere una storia sul mondo di Naruto, usandolo come ambientazione ma  cambiando proprio tutta la storia, chi vuole ovviamente può aiutarmi usando tutta la sua fantasia, vediamo cosa ne esce fuori ^w^

Dunque la trama di questa storia è semplice, il mondo è quello di Naruto, quindi stesse regole stesse leggi ovviamente è passato un po’ di tempo e  alcuni dettagli particolari, sono cambiati:

Essendo passato del tempo, i soliti personaggi sono cresciuti ed ora hanno 28 anni.

L’organizzazione alba è integra e unita, e cosa più importante TUTTI I MEMBRI SONO VIVI.

Naruto è diventato Hokage del villaggio della voglia e sopratutto  è Sposato con Hinata, hanno un figlio di nome Daiki iperattivo come il padre e và all’accademia dei ninja e una figlia di 5 anni di nome Misaki.

Sasuke vaga nel continente e di lui si sono perse le tracce, non vuol dire che non possa tornare.

L’unico pericolo che minaccia la terra dei ninja è un unione delle forze portanti sii chiama L’Alleanza, muove guerra contro il continente dei ninja,per fargli ripagare le varie ingiustizie ricevute da ogni singolo membro.

Le uniche due forze portanti ancora coscienti e alleate con i ninja sono ovviamente Naruto e Gaara

L’organizzazione alba stà cercando di fermare le forze portanti in segreto, tant’è che gli altri villaggi li vedono come nemici.

Potete far comparire tutti i personaggi che volete tenendo presente che il mondo dei ninja è abbastanza preoccupato per l’imminente guerra che si avvicina.

Detto questo INIZIAMOOO!

P.S. Ringrazio vivamente l’utente Mirai del futuro per l’aiuto alla realizzazione del capitolo 1 ^w^

Capitolo 1

 

Naruto si stava vestendo per raggiungere la riunione con alcuni ninja della Foglia.

-Quanto dureranno queste riunioni nel cuore della notte Naruto-

Domandò Hinata con sguardo assonnato, mentre si metteva  a sedere sul  letto coprendosi con il lenzuolo. L’hokage la guardò con sguardo tenero e rispose con tono calmo, ma allo stesso tempo preoccupato.

-Non lo so amore mio, davvero non lo so, purtroppo L’alleanza ci stà dando dei grossi problemi e dobbiamo organizzare una sorta di contro offensiva, se la mia presenza è richiesta nel cuore della notte, vuol dire che dev’essere successo qualcosa di grave-

Cosi dicendo dopo aver indossato il vestito da Hokage prese il rotolo che gli aveva donato Jiraya, se lo sistemò alla cintola e usci per recarsi nel suo studio dove avrebbe accolto i vari Jonin.

-Chissà cos’avranno combinato questa volta-

Mormorava tra se e se Naruto mentre raggiungeva il suo studio

-L’ultima volta il portatore della quarta coda attaccò il suo villaggio provocò parecchi danni, feriti e morti-

Aprendo la porta del suo studio notò con piacere che i Jonin già erano presenti attorno al tavolo, appena Naruto entrò tutti si misero sull’attenti.

 -Salve Hokage!-

Dissero tutti all’unisono, ma Naruto li incitò al riposo, quindi raggiunse la scrivania e sedendosi li guardò.

-Che hanno combinato questa volta?-

A parlare fu un Jonin del clan Aburame, dopo aver fatto un piccolo inchino parlo con voce stabile.

-Hokage siamo in pericolo poiché le alleanze tra i villaggi  si sono indebolite dato che Yigito Nii ha attaccato il villaggio della Nuvola, e non riescono a soprastare il potere del gatto a due code: il Nibi No Nekomata.-

Il biondino si gratto la testa nervoso, i suoi pensieri già cupi  si ingrigirono nuovamente: in quel momento le facce delle persone a lui care.

Il suo cuore batté velocemente al solo pensiero di vedere soffrire le persone a lui care, ora gli chiedeva di proteggere nuovamente il villaggio in pericolo.

Sbuffo come per far uscire la nuvola nera che oscura la sua mente, doveva fare qualcosa o la situazione li sarebbe solo che peggiorata, lasciare libere tutti quei demoni in giro nel mondo non è un bel futuro.

Grattò nuovamente e nervosamente la sa testa color oro, innervosito.

D’ improvviso un urlo getto il panico totale nella sala delle riunioni, una voce squillante, giovanile e potente si udì provenire dal corridoio.

Spalancò l’ enorme porta d’ ebano e la richiuse.

Voltatosi tutti osservarono la piccola figura, un giovane ragazzino di circa dodici anni dai capelli biondi color del grano e due occhi bianchi come la neve, vestito con un pigiama azzurro e con il berretto da notte, appartenuto al padre in giovane età, sulla testa, inutile dire che il bambino è in realtà il figlio di Naruto e Hinata.

Ovviamente il capo del villaggio si diete una pacca in testa, alla vista famigliare del giovane.

-Daiki!-

Lo richiamò il padre sbuffando nuovamente.

 -Tu che ci fai qui?-

Inutile dire che il giovane ninja osservò il padre con aria di superiorità a lungo prima di rispondere.

-Naruto!!! Voglio unirmi anche io nella ricerca delle bestie demoniache!-

Nel mentre urlava il perché della sua venuta si mise in piedi sopra al grosso tavolo dove tutti poterono osservarlo senza dire nulla…una cosa normale per loro.

-Daiki!!! Quante volte ti ho detto di chiamarmi Papà-

Chiese l’Hokage scoraggiato e dal aria triste.

Ma il piccolo non l’ascolto minimamente, anzi si agitava facendo il diavolo a quattro mentre il povero padre in depressione giaceva su di una fila di documenti sconsolato balbettando cose senza senso. E’ la depressione causata per colpa del piccolo Daiki.

In quel momento mentre i Jonin cercavano di far calmare il figlio dell’Hokage ,ecco aprirsi di nuovo la grande porta da dove entrò un uomo sui trentadue anni con una maschera che li copre il viso in parte.

L’ uomo osservo a lungo la scena ridendo sotto la maschera.

 –Ehi Daiki!-

Il bimbo sentendosi chiamare si volto e con un grande sorriso sul volto urlo

–Maestro Kakashi!!! Quando siete tornato?-

Il maestro del giovane li diede una pacca amichevole sulla testolina.

–Sono tornato proprio ora-

Anche il capo villaggio l’osservò con curiosità sorridendo esattamente come il figlio.

-E’vero hai fatto presto-

Kakashi arrossì leggermente da sotto la maschera e grattandosi con l’indice della mano desta l’orecchio destro rispose a Naruto.

-Beh sapete Ayame aspetta un bambino e già al terzo mese non voglio lasciarla sola troppo a lungo-

Naruto mostrò un sorrisetto da gatto…un furbetto assottigliando lo sguardo.

 –Ma guarda guarda il maestro Kakashi come si preoccupa della sua amata-

In quel momento una voce conosciuta non fece finire il giovane capo

 – Proprio tu parli Naruto che quando avevi diciannove anni e Hinata è rimasta in cinta i Daiki, ti preoccupavi e non la lasciavi un solo momento-

Tutti si voltarono a vedere di chi fosse la voce, apparteneva ad un giovane con i capelli raccolti in una forma di ananas, la figura se ne stava con le spalle al muro e gambe e braccia incrociate, testa inclinata a destra, lo sguardo fisso sull’Hokage.

 –Shikamaru dannato!-

Bofonchiò  Naruto guardando male l’amico che sorrideva divertito mentre scoppiava l’ilarità generale tra i presenti nella stanza.

In tutto questo un Jonin parlò richiamando l’attenzione dei presenti

 –Sommo Hokage  per favore può riprendere  il discorso di prima?-

Quindi ecco che la situazione torno subito seria dopo che il giovane Daiki scomparve in una nuvola di fumo, Naruto tirò un sospiro di sollievo.

-Amo quella donna, grazie alla tecnica del richiamo possiamo richiamare nostro foglio e tenerlo buono per portare alla normalità ogni situazione-

Kakashi osservò Naruto assottigliando l’occhio sinistro.

-L’idea di Hinata non è affatto male, perché non ci abbiamo pensato anche con te?-

Poco dopo i Jonin e l’Hokage tornarono ad parlare della vera questione della serata. Kakashi ascoltò senza mai intervenire il suo occhio si spostava da Naruto al Jonin e tra i presenti che prendevano la parola. Conosceva il suo allievo sapeva che quello sguardo celeste cosi cupo era sinonimo di nervosismo. Il peso del villaggio e della sua famiglia erano troppo pesanti per un giovane di circa ventinove anni. Gli ricordava in qualche modo il suo di maestro Minato o meglio il quarto Hokage.

A convegno finito l’unica possibilità di Naruto e nonché l’unica risposta fu quella d’inviare aiuti e di mandare gli Anbu alla ricerca di informazioni anche sulla Nuvola Rossa che a quanto si sapeva era in cerca delle forze portanti.

Nessuno si oppose  alla decisione. Lo stesso Kakashi annui alla proposta a riunione l’Hokage congedò i presenti che sparirono all’istante in una nuvola di fumo bianco.

L’Hokage tornò nelle sue stanze ,sia per riflettere, sia per stare vicino alla sua Hinata che sicuramente l’aspetta nel suo letto da dove si è dovuto allontanare.

Decise infine di andare a meditare nella sala d’allenamento, dato che ormai il sonno era passato.

Kakashi torno dalla sua amata che giaceva sul suo letto addormentata, non accorgendosi del uomo che le accarezzava il profilo della guancia dandogli un bacio prima di coricarsi sorridente

 –Menomale che non sei un Anbu amore mio-

Quella notte non fu cosi tranquilla come doveva essere, gli animi di molte persone erano troppo agitati.

I problemi non erano che iniziati.

  
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