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Autore: Akkai    03/06/2011    2 recensioni
Tornare ciò che si era per sopravvivere, non è mai la decisione più facile da prendersi, ma se qualcuno a cui vuoi bene, probabilmente morirebbe per proteggerti, che faresti?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Whispers far away'
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I WILL NOT DIE, WORSE


Mi trovo nella rimessa di Bobby, troppo vecchia e troppo saggia per piangere, tanto non servirebbe a nulla, non posso neanche sfogare la mia collera urlando al cielo, oppure sperare in un miracolo, perché so che Lui non è così prodigo di miracoli come si crede e, gli angeli non sono creature piene d'amore e di compassione, al contrario, sono fredde macchine da guerra, perfette, senza nessun dubbio.
Ma nonostante ciò non posso fare che ammirare le stelle, sapete, io ho visto la nascita e la morte di molte di loro.
Mi suona ridicolo il fatto che tra di noi ci chiamiamo fratelli quando ammazzerebbero uno di loro per il semplice fatto che la sua fede vacilla, perché gli angeli debbono avere una fede incrollabile, nonostante quasi nessuno abbia mai neanche lontanamente visto il volto di suo padre.
Una singola lacrima mi cade, che asciugo da sola, in quel buio quasi totale, senza un'anima a consolarmi, forse perché non voglio che nessuno veda un'angelo del signore così fragile, come mi sento io adesso.
Sapete, è ingiusto, l'unica cosa che chiedevo era un po' di pace, il mio angolino di paradiso qui sulla terra, con la mia breve, brevissima vita, senza disturbare nessuno, avrei lasciato che gli angeli combattessero i demoni ed i demoni che tentassero di corrompere l'umanità.
Io volevo solo gioire, soffrire le pene del amore, subire dolorose sconfitte ed appaganti vittorie.
Non avevo trascinato nessuno con me nella mia ribellione, al contrario di Lucifer, perché non volevo sconvolgere nessun equilibrio o, prendere il potere di qualcosa, volevo semplicemente vivere a pieno una vita, umana, dopo esser stata dimenticata per duemila anni sulla terra, seguendo gli ordini di un padre assente.
Ma purtroppo sono nata angelo e sembra che il mio destino sia sempre stato quello d'essere un numero tra milioni, una bellissima statua di marmo, perfetta tra innumerevoli altre, nella scacchiera dove si svolge l'eterna lotta tra il bene ed il male.
Non è giusto se ci pensate, mio fratello ha fatto lo stesso, anzi, peggio, lui non ha rinunciato ai suoi poteri, eppure per il semplice fatto che è un arcangelo nessuno si sogna d'emanare una sentenza di morte nei suoi confronti...
E dovremmo essere tutti uguali.
Quasi mi viene il voltastomaco, sapendo che presto tornerò ciò che ho sempre odiato, un'angelo, una perfetta statua di marmo, ma anche allora non potrò smettere di fuggire, perché anche allora sarò una ribelle, solo che avrò con me i poteri per sopravvivere.
Se non fossi così maledettamente spaventata da ciò che mi potrebbe succedere quando mi prenderanno, a quali torture gli angeli, miei fratelli mi sottoporranno perché io possa fungere da esempio di ciò che accade a chi si ribella, probabilmente mi sarei già consegnata.
Di uccidersi non se ne parla, mi riporterebbero in vita, so come funzionano le loro menti, anche se dovrei dire quella di Uriel.
La mia anima, anche se non so se sia corretto parlare di anima, dato che ero un angelo, è tormentata da mille dubbi, sul fatto di riprendere la mia grazia, ma poi due fari s'avvicinano a me e, quando il motore di quel auto, per me ormai familiare si ferma ed il suo conducente esce, i dubbi scompaiono.
Loro sacrificherebbero tutto per salvarmi, stanno già rischiando la vita ed io non posso chiederglielo fin che vivo, o fin che vivono loro e poi, loro hanno un apocalisse di cui occuparsi....
Recupererò la mia grazia, costi quel che costi, così magari posso aiutarli.
Serenità.
Finalmente sono serena, perché so che fare, ma prima mi voglio godere a fondo una delle cose che apprezzo del umanità: il sesso.
Il resto della storia già la conoscete, ma vi voglio dire qualcos'altro, se voi avrete pazienza d'ascoltare questo angelo caduto e tornato di nuovo angelo per poter sopravvivere.
Il mio corpo viene invaso da un calore senza limiti, senza termini di paragone, i miei organi interni si stanno liquefacendo, ma prima che il mio corpo esploda riesco ad urlare in preda al panico, per la loro sorte di chiudere gli occhi.


O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O-O


Anna Milton, che ne è stato di lei? E' morta.
Ma non disperatevi, i suoi ricordi vivono in me.
Che stupida è stata, voleva godersi una vita fatta di stenti, ma per cosa?
Non preoccupatevi, voglio ancora salvare l'umanità, poiché è l'ultima creazione di mio padre e, probabilmente la più bella.
Solo che quando ero umana ero troppo fallibile ed accecata dai sentimenti per capire che la soluzione più logica era impedire la nascita dei due tramiti, Dean e Sam.
Ero troppo affezionata a Dean per poter realmente vedere ed attuare la soluzione più logica di tutte.
Sapete, ho una strana sensazione: Anna non avrebbe voluto.
Anna si sarebbe fatta schifo da sola, per il solo fatto d'averci pensato.
Anna Milton era umana, io sono un angelo.
Forse l'unica cosa che sopravvive di Anna in me sono i suoi ricordi ed il suo amore smisurato per questo mondo.



L'angelo Anael
  
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