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Autore: Mina7Z    04/06/2011    13 recensioni
Nowadays, ovvero oggigiorno. Chi sarebbero stati i nostri amati protagonisti di Versailles no bara se si fossero ritrovati a vivere nella nostra epoca
Aggiungo un elemento:e se ci fossero dei misteri da svelare? Se Francoise e Andrè non fossero chi dicono di essere e se qualcuno nascondesse loro un oscuro segreto??
Non ho mai amato particolarmente le storie ambientate ai nostri giorni, ma un pomeriggio, improvvisamente, questi personaggi hanno bussato alla mia mente e non sono riuscita a chiuderli fuori!!!
Genere: Erotico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Grazie a tutte, di cuore, per i vostri commenti che sono sempre molto preziosi e utili perché sapere il vostro punto di vista sulla mia storia mi interessa molto. In questo capitolo emerge tutto il magnetismo che lega i due, nonostante è evidente che qualcuno stia raccontando un po’ di bugie.




2
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L’auto sportiva di Andrè sfrecciava verso il ristorante dove si era proposto di portarmi situato lungo la strada che porta a Parigi. Fui molto incuriosita dal  suo stile di guida deciso e sicuro e anche questo contribuì ad aumentare il fascino che già esercitava su di me.
Il tragitto fu piuttosto breve e ne approfittammo per parlare dei nostro lavoro.
 
“ Di cosa ti occupi, Andrè?”
 
“Sono un medico, lavoro all’ospedale militare di Parigi”.
 
“Al Percy?” chiesi con aria indifferente.
 
“Si. Sono laureato in chirurgia vascolare, con specializzazine in chirurgia di  di guerra, anche se a Parigi non ci sono molte guerre, per fortuna, e quindi sono spesso senza pazienti!”
 
Scoppiò in una fragorosa risata che io però faticai a condividere.
 
“Ma tu hai lavorato in zone di guerra?”
L’argomento iniziava a farsi delicato e non ero sicura che avrei voluto sapere da lui altri particolari.
 
“Si, sono stato per un po’ in Sudan ma poi ho preferito rientrare a Parigi. Vedi, mio padre era uno dei chirurghi più rinomati di Francia e io ho voluto seguire le sue orme. Siamo arrivati, qui cucinano la migliore fonduta dell’Iles de France”.
 
Scesi dalla macchina e osservai la magnifica vista che si poteva godere dal terrazzo adiacente al ristorante. Parigi, ancora illuminata dalla luce del giorno  si presentava in tutta la sua magnificenza.
Giunti a tavola, fu il mio turno nel dovere parlare del mio lavoro.
 
“Parti per lavoro  domani, Françoise?”.
 
”Si, per lavoro”.
 
Ero talmente abituata a mentire che non mi feci problemi a raccontare l’ennesima storia.
 
“Vado negli Emirati Arabi,  ho trovato un lavoro come interprete per uno sceicco, la paga è molto buona e inoltre i confort sono garantiti. Vitto  e alloggio pagati e stipendio da nababbi!”.
 
Volli dare alla mia frase un tono leggero e decisamente  scanzonato.
 
 “Sai, del resto lì vivono sommersi dal denaro e io cerco di guadagnare il più possibile in poco tempo. Avrò anche una macchina, sai, una Ferrari forse o una Maserati, anche se preferirei una Porsche!”.
 
Mi sentii terribilmente stupida nel pronunciare quella frase che mi rendeva frivola e venale.
 
“Finirai che te lo sposi uno sceicco, no? E comunque devi stare attenta, non passerai certo inosservata da quelle parti”.
 
“Guarda che le donne arabe sono molto belle. Hanno lineamenti perfetti e occhi penetranti” replicai cercando di togliermi dall’imbarazzo che iniziavo a sentire.
 
“Si, sono belle, ma credo che una donna bella come te sia difficile da incontrare a Parigi, figurati in Medio Oriente!”.
 
Mi guardò e rise mentre il cameriere serviva il vino rosso che avevamo ordinato.
 
“ Quanto starai via ?”
 
“Non so esattamente, forse tre mesi”.
 
“Oddio ma  un sacco di tempo. Troppo”.
 
Vidi il suo sorriso spegnersi e il suo viso assumere un’espressione pensierosa.
 
“Non faccio neanche in tempo a conoscerti che tu mi scappi dall’altra parte del mondo, ti sembra giusto?!
 
“Ma no, dai, il tempo trascorre veloce, in un batti baleno sarò di nuovo qui a Parigi”.
 
“Già”. 
 
Rimase in silenzio per qualche istante, fissando il mio viso per poi abbassare lo sguardo fino a perdersi nel vuoto. Anch’io smisi di parlare e iniziai a provare una morsa allo stomaco al pensiero che non l’avrei rivisto per tanto tempo.
 
“Non pensiamo a cose tristi e te lo dico proprio io che avrei dovuto essere con mio padre  a cena. Ma sai che ti dico, sono contenta che sia andata così in fondo, lui mi avrebbe fatto la paternale per dirmi di stare attenta  a qualunque cosa, ma tu mi vedi già accasata con un uomo ricco che magari ha altre mogli”.
 
 Iniziai a ridere e lui non potè fare altro che stare allo scherzo.
 
“Si, madame  Françoise e le altre quattro  mogli. Almeno sceglitelo carino il tuo sceicco, gli uomini non sono un gran chè da quelle parti”
 
E’ vero, ma sai, una Ferrari rende tutti più belli, per non parlare del palazzo da mille e una notte. Ma dai, io sono una ragazza seria e poi ho già ventotto  anni, inizio a essere stagionata come moglie per uno sceicco, non trovi?”.
 
“Spero di si” disse fissandomi con un lieve sorriso sul volto.
 
“Andrè, tu pensi che i tuoi genitori sarebbero orgogliosi di te?”.
 
Non riuscivo a capire il perché della mia domanda, ma non avevo potuto trattenermi.
Domanda che ovviamente lo lasciò spiazzato.
 
“Io credo di si, o per lo meno cerco di fare in modo che lo siano. Ma a volte si fanno delle scelte difficili nella vita. Perché mi chiedi questo?!”
 
“Io non ricordo quasi nulla di mia madre e a volte mi chiedo come sarebbe stata la mia vita se lei non se ne fosse andata. Io credo che sarei una persona molto diversa”.
 
“Vedi, Françoise, io credo che lei ti sia stata vicina e continui ad esserlo anche se tu non la vedi. Io sono sicuro che loro non ci abbiano lasciato veramente!”.
 
Il bel viso di Andrè assunse un’espressione malinconica.
Ancora una  volta mi ero spinta a toccare argomenti tanto delicati con una facilità per me inusuale. Per un attimo mi rabbuiai ma poi pensai che non potevo permettermi di gettare un velo di tristezza su di una serata  che aveva avuto un risvolto tanto inaspettato.
 
Continuammo a parlare fino a quando mi trovai a guardare l’orologio. Da mesi non trascorrevo una serata così piacevole e con quell’uomo conosciuto solo poche ore prima mi trovato  perfettamente a mio agio, come poche volte era accaduto nella mia vita.
 
“Sono le otto e mezza, non è tardi. Però se vuoi ti accompagno a casa!!".
 
“Si, credo sia meglio, ti ringrazio, Andrè”.
 
Mentre pronunciavo quelle parole, mi resi conto che avrei voluto che quella sera non avesse mai fine.
 
Di nuovo fuori sulla terrazza, notai che le luci della sera iniziavano ad avvolgere Parigi e mi fermai ad osservare ancora una volta quello spettacolo meraviglioso.
 
“E’ una delle cose più belle che abbia mai visto in via mia”, dissi mentre appoggiata alla balaustra fissavo il panorama.
 
Sentivo la presenza di Andrè dietro di me.
 
“No, tu sei la cosa più bella che abbia mai visto nella mia vita”.
 
Mi voltai lentamente mentre il mio cuore ebbe un sussulto.
Avevo sperato in cuor mio che l’attrazione che da subito avevo sentito per lui fosse ricambiata, ma non avevo fatto nulla perché ciò accadesse.
Lo guardai negli occhi e sentii il suo corpo farsi sempre più vicino al mio.
Ci fissammo per istanti che sembrarono infiniti fino a quando il mio sguardo lasciò i suoi occhi e scese ad osservare le sue labbra che sembravano potere dare sollievo al desiderio che prepotente si era preso il mio ventre.
Sentii il tocco delle sue mani sulla mia schiena e un brivido mi percorse il corpo, tremito che divenne più intenso  quando vidi il suo volto farsi ancora più vicino al mio finchè le sue labbra, morbide e vellutate, si posarono sulle mie in un bacio che divenne subito profondo e intenso.
Sollevai le mie mani fino alla sua nuca e  lo attirai ancora di più verso di me.
 
“Resta con me stanotte, Françoise” mi disse  staccandosi per un istante dalle mie labbra.
 
Annuii lievemente senza rispondere ma ripresi a baciarlo in un modo così provocante da permettere a tutto il desiderio che sentivo per lui di manifestarsi senza remore, inesorabilmente rapita dall’uomo de
llo specchio.
   
 
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