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Autore: _Atlas    04/06/2011    5 recensioni
Una lode a due cavalli speciali, Hank (amato mio Frisone) e Pegaso (amato puledro perduto e ritrovato di una ragazza unica)
Scritta molto tempo fa e scovata solo ora, decido di postare questo 'Requiem for Two Horses', sperando di trasmettervi quel qualcosa...
Recensite qualunque cosa vogliate dire.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lode ai Due Cavalli


Il mantello lucido e pulito riluce alla tiepida luce dell'alba, la coda e la criniera morbide e setose volteggiano nella brezza mentre il meraviglioso cavallo dal mantello candido galoppa nella prateria smeraldina. Il vento dell'Ovest gli sferza il muso. Gli zoccoli forti quasi non toccano la terra dalla delicatezza, leggerezza ed eleganza del cavallo.
Le narici dilatate, da cui fuoriescono piccoli sbuffi che si dissolvono nel vento. La tenera erbetta verde si piega sotto il passo del cavallo dal mantello perlato, morbido e liscio, che manda riflessi iridei.
Il portamento è fiero, il collo elegante ed il muso altero.
I muscoli si tendono mentre il cavallo candido s'inerpica sovra una leggera e verdeggiante altura. Poco prima del bordo si blocca, sollevando piccole zolle di terra scura. Il cuore che gli martella nel petto, l'occhio è vispo ed attento.
Il cavallo s'impenna, fiero, salutando l'alba. La criniera e la coda sono leggermente scompigliate dal vento, la brezza gli carezza il muso elegante dai lineamenti marcati e il tepore del sole nascente gli sfiora il mantello.
Gli zoccoli toccano terra ed il cavallo resta ad ammirare le immense e verdeggianti pianure dell'Ovest, i misteriosi boschi impenetrabili dell'Est, le dolci colline al Sud e le maestose e meravigliose montagne del Nord, sovrastate da un tetto di nubi candide.
La bruma dell'alba che si solleva dalle praterie và dissolvendosi, nell'aria c'è il profumo di mille fiori e si ode il placido gorgogliare di un fiume.
Il cavallo dal mantello di perla viene attratto da una figura scura che avanza veloce dall'orizzonte. Un cavallo nero come la notte, con la criniera e la coda volteggianti e ondulate si avvicina al bel galoppo fiero. Il mantello che manda sfavilli di luce riflessa del sole. Gli zoccoli grandi ricoperti di morbido pelame ondulato colpiscono il terreno con regolarità, facendo appena rumore. Il bel profilo altero dai bei lineamenti, il passo riunito ed elegante. Gli occhi scuri brillanti, dolci ma intelligenti. Il cavallo dal mantello perlato lo riconosce.
I muscoli potenti si tendono sotto la pelle ed egli spicca un lungo balzo giù dall'altura. Il tempo pare fermarsi, sembra non esistere. I petali che volteggiano nel vento rallentano e l'aria si fa immobile. Tutto è in attesa.
Il cavallo bianco atterra elegantemente e con leggerezza, sollevando della terra ed alcuni ciuffi d'erba verde. Subito riparte, galoppando verso il cavallo dal manto antracite.
Il cavallo nero solleva gli arti e piega il collo, rilevando l'andatura. Il manto lucido e scuro, i crini morbidi e setosi, il bel portamento, il muso fiero, s'illumina vedendo il cavallo di perla galoppargli incontro.
Entrambi aumentano l'andatura, il rumore degli zoccoli, i movimenti all'unisono.
All'ultimo secondo, quando ormai i musi sono ad un soffio di distanza, il possente cavallo nero scarta, imitato dal cavallo bianco. Cominciano a girarsi intorno, rallentando lentamente l'andatura, fino ad arrestarsi. L'uno di fronte all'altro.
I cuori che battono forte nei petti, le narici che mandano sbuffi di vapore condensato che si disperde nell'aria intorno a loro.
Si guardano negli occhi. A lungo.
Il cavallo della Notte e il cavallo della Luce. Il cavallo nero e il cavallo bianco. Il cavallo dal manto di Ebano e il cavallo dal manto di Perla.
Insieme, come un unico pensiero, un'unica idea, si sollevano sulle zampe anteriori, incrociando i musi.
Fieri ed eleganti ivi restano.
Come per incanto la luce del sole si fa più viva e la brezza più energica, fino a diventare un forte vento che muove i loro crini.
L’astro lucente, il vento impetuoso.
Il cavallo bianco e il cavallo nero, i complementari.
Insieme toccano terra e quando gli zoccoli sfiorano il terreno, una profusione di luce, colori e vento irrompe sulla terra.
Ed insieme ripartono, galoppando a perdifiato. Instancabili, nel vento, nella luce.
Le zampe distese ed i muscoli potenti tesi sotto la pelle, le narici dilatate nella corsa, i crini volteggianti.
Entrambi galoppano, verso il mondo ignoto che si presenta davanti a loro.
Non più soli.






L'Angolo di Zazzy

Rieccomi qVi ^^
Ho già spiegato nell'introduzione l'intento della storia e similia, perciò non mi ripeterò oltre.
Dico solo che Hank e Pegaso sono entrambi morti di colica.
Sono stati speciali, e anche se non ho mai visto quest'ultimo, da come mi ha detto questa ragazza è stato davvero un cavallo importante.
Ora vi spiegherò meglio le loro storie...

Hank era uno stallone Frisone, grandissimo e patatone. Dicono che gli stalloni sono cattivi... balle. Non c'era cavallo più buono di lui.
Era un dressagista, rotondo con due dita... in pratica smentiva ogni pregiudizio sui Frisoni, sugli stalloni e sui cavalli in generale.
Poi gli hanno dato da bere acqua fredda dopo il lavoro e la sua vita è finita.

Pegaso era uno stallone bianco, dalla cute rosa.
Ma non era albino, come potreste pensare -e come avevo pensato anche io.
Era stato regalato a questa ragazza quando era puledro, ma i suoi genitori lo hanno rifiutato e perciò è stato venduto ad altri.
Assieme a lei l'ho cercato, mi sono informata... e ho scoperto l'amara verità.
E' stato un colpo al cuore, il secondo.

Au revoire!

Bacioni <3 Zazzy







   
 
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