Il sole
stava proiettando i suoi ultimi raggi
sulla città di Seattle quel giorno, prima di scendere dietro
le colline e
prepararsi per tornare il mattino seguente. A poca distanza dal centro
abitato,
c'era un grande hangar situato in mezzo a un piccolo boschetto, al
quale si
poteva arrivare attraverso una piccola strada sterrata. In cima alla
struttura
sventolava serena la bandiera statunitense, mentre un gruppo sempre
più
affollato di macchine si parcheggiava nel piccolo spiazzo lì
davanti. C'era chi
veniva a piedi, chi in bicicletta, chi in camion o in jeep. Gente
comune e
militari, uomini e donne. L'interno dell'hangar era spazioso e c'erano
pochi
mobili; accanto a una jeep c'erano sei militari che aspettavano la
folla a
braccia conserte.
Era il 17 Ottobre del 2008. Due centinaia di
persone stavano davanti ai sei uomini. Dei sei, uno dai corti capelli
grigi e
dal fisico rigido salì su una cassa e gli alzarono accanto
una bacheca. La
folla si fece silenziosa e lo guardò.
" Mi chiamo Max Price " disse l'uomo.
" Siete venuti qui di vostra iniziativa per rispondere all'appello che
abbiamo fatto in televisione e sui giornali. C'era scritto che avevamo
bisogno
di soldati da addestrare, ma non abbiamo detto la verità:
questo non è
l'esercito e non paghiamo stipendi, ci servono persone già
addestrate e con una
certa esperienza che siano pronte a operazioni immediate. Chi non
è di questo
avviso, è pregato di uscire e tornare a casa ".
Ci fu un brusio che si trasformò in discussione,
alcuni vollero fare delle domande, ma Price li zittì. Se ne
uscirono delusi,
molti arrabbiati, e rimasero solo sessanta persone.
" Voi " disse Price quando l'ultimo ad
andarsene chiuse la porta. " Siete già esperti di missioni
militari ?
".
Annuirono tutti. Price sorrise, e continuò. "
Molto bene, allora passiamo al dunque. Come ben sapete grazie ai media,
nelle
ultime settimane è avvenuta una rivolta in Cina, e il popolo
si è ribellato
contrò il regime comunista. Ci sono aperti scontri per tutto
il territorio, e
centinaia di morti ogni giorno. La rivolta è capeggiata da
un certo Lao Thzung;
i ribelli sono dappertutto, e le truppe regolari stanno facendo una
strage di
civili. Ora, secondo gli obblighi dell'ONU, Stati Uniti e NATO non
possono
intervenire, e i corpi speciali sono messi fuori gioco. Qui, il
presidente ha
scelto di arrangiarsi con gli estremi rimedi, ed entriamo in gioco noi.
È
intenzione del presidente di formare un nuovo corpo speciale che
s'intrometta
nella faccenda e la chiuda. Accettate d'imbarcarvi in quest'impresa e
servire
il paese ? Ovviamente lo stato saprà darvi il giusto
compenso per questo
".
I presenti stettero in silenzio a pensare, c'era
già chi aveva le idee chiare. Price scese dalla cassa e
sistemò una scheda e
una penna sul tavolo.
" Chi vuol far parte di questa missione,
venga qui e metta la sua firma " disse.
Dopo averci riflettuto a lungo, la folla si mise
in fila e cominciarono a iscriversi. I militari li guardavano
compiaciuti,
migliaia di pensieri e aspettative turbinavano nelle loro menti. Il
primo a
firmare era un ragazzo dall'aria sveglia con una giacchetta di jeans e
un
orecchino, seguirono un tizio alto e calvo con una canottiera leggera,
un uomo
di colore con una sporca camicia e un cappello da cowboy, una ragazza
bionda
dal viso più abbronzato di una Tahitiana, un uomo dai
capelli scuri in giacca e
cravatta, un ragazzo dai lunghi capelli ricci e una tuta da corsa, una
donna
alta e mora con un impermeabile, un giovane ragazzo con dei biondi
capelli per
aria e un vestitino infantile, una donna dai capelli rossi e le
lentiggini con
una giacca azzurra, un uomo dai folti e disordinati capelli castani e
una
logora e strappata giacca verde, un ragazzo con degli occhiali e un
cappotto di
pelle, e così via. Alla fine ci furono sessantatre iscritti.
Price richiamò l'attenzione su di se. " Il briefing
per la vostra prima missione sarà tra due giorni qui a
mezzogiorno, cercate di
venire puntuali perché gli elicotteri ce li presta il
governo. Ricordate,
questa è un'operazione militare e rischiate la vita. Ci
vediamo dopodomani
".
Sam era stato segnato al numero ventitre. Prese il
suo carrello e indossò la sua armatura. Come tutte le altre,
aveva un busto in
una strana sostanza nera molto resistente e aveva una forma che
ricordava le
corazze degli opliti greci; una protezione di ferro rinforzato
difendeva i
genitali e la zona lombare, e una coppia di cilindri per le cosce e una
per i
polpacci, accuratamente modellati secondo lo schema delle gambe e uniti
da
protezioni circolari per le ginocchia, fungevano da pantaloni; le
scarpe erano
involucri d'acciaio frammentati in due parti per piede in modo da
agevolare i
movimenti, e un fondo spesso di ferro seghettato fungeva da suola. La
corazza
aveva di base due spallacci d'acciaio quasi smisurati con una torcia
elettrica
incorporata, e il complesso delle braccia era una costruzione tremenda
di ferro
cilindrico articolata alle spalle; i guanti erano di un tessuto molto
duro, ma
i movimenti delle dita erano molto ostacolati perché sul
dorso della mano c'era
una placca metallica, e ogni dito aveva
tre cilindri articolati, due per i pollici. Il casco era durissimo e
aveva un
laccio che lo attraversava alla base; era piuttosto comodo, nonostante
il
microfono e le cuffie. Sullo spallaccio sinistro di Sam era disegnato
in bianco
il numero ventitre, la sua armatura era quasi completamente nera. Sam
provò a
mettersi il fucile a spalla, ma la scomodità delle braccia
era troppo grande:
provò a mirare, ma non riuscì a portarsi il
mirino all'occhio. A quel punto, se
doveva fare la guerra, doveva farla senza quel genere di problemi. Si
slacciò
tutto il braccio destro, compreso lo spallaccio, si legò un
elastico nero sopra
il bicipite e si infilò alla mano un guanto a dita mozze.
Con il braccio
libero, mirare divenne quasi un piacere. Prima di unirsi alla sua
compagnia
fuori dall'hangar, si ricordò di allacciarsi sul cilindro
della coscia destra
il suo fodero con il classico revolver che lo aveva accompagnato da una
vita.
Nel cortile si raggrupparono in fretta sessantatre soldati corazzati e
i
militari.
Price richiamò l'attenzione. " Ricordatevi il
vostro incarico, dovete trovare Lao Thzung e portarlo vivo al punto
d'estrazione. Mentre sarete in volo invierò al capitano Jack
Jillar, che verrà
con voi, i dettagli della missione. Eseguite gli ordini del capitano e
non fate
casini. Buon volo ".
Gli Angeli furono disposti a gruppi di circa sette
persone per elicottero. Le armature erano pesanti, ma i Black Hawk
reggevano.
Sam non conosceva nessuno dei suoi compagni, e nessuno sapeva
perché lui avesse
deciso di far parte della squadra. Quando i dieci elicotteri si
alzarono in
volo, egli era con il capitano Jillar e cinque compagni. Era il
più curioso per
il fatto che gli mancasse completamente l'armatura sul braccio destro e
per la
pistola legata sulla gamba. Tutti i presenti sapevano benissimo chi
egli fosse.
Mentre sorvolavano il Pacifico, Sam aveva lo sguardo perso nei flutti,
pensava
alla sua casa e a come avrebbe svolto la sua reale missione, oltre che
a quella
degli Angeli Alati. Un suo compagno lo guardava senza staccargli gli
occhi di
dosso. Sam vide un ragazzo dai capelli biondi che s'inerpicavano su per
il
casco e tingevano il laccio nero di giallo; la sua armatura col numero
dodici
era blu e grigio lucente, troppo grande per quel ragazzo.
" Cosa guardi ? " gli chiese
improvvisamente Sam.
" Mi scusi, signor Icarus " disse il
giovane. " Non mi sarei mai aspettato d'incontrarla, almeno non in
queste
circostanze ".
" Se t'interessa potremo conoscerci meglio dopo,
come ti chiami ? ".
" Larry James, signore. Forse non sembro
tagliato per questa missione, ma ho ricevuto un addestramento molto
specializzato nell'esercito ".
" Non m'interessa il tuo curriculum, sai
sparare ? ".
" Si signore, ho un'ottima mira ".
" Bene, questo ti servirà laggiù ".
" Sembra che parla come un esperto, signor
Icarus " disse il capitano Jillar.
" In effetti, lo sono. Lo sapete bene ".
" Sorvoliamo su tutte le vostre peripezie,
qui siamo tutti uguali ".
" Sono d'accordo ".
" Cosa l'ha spinta a entrare in questo corpo
? " disse Larry.
" Cercavo un'altra avventura " mentì
Sam. " Volevo una nuova occasione per servire la mia società
e aiutare il
mondo ". In realtà, erano ben altri i suoi fini.
Il viaggio fu lungo e molta gente prese a dormire.
Sam riposò poco, il capitano Jillar rimase sveglio, mentre
Larry si fece mezzo
viaggio addormentato. Sorvolarono mezza Cina, passando sopra splendidi
paesaggi
e città fumanti.
" Questo è il piano " disse il capitano.
" Dividiamo la squadra in tre reparti, Il reparto Alfa, Beta e Gamma.
Con
l'Alfa andranno quelli dal numero uno al ventotto, e li
comanderò io, con la
Beta quelli dal ventinove al quarantacinque, e li comanderà
Bill Oakey, con la
Gamma quelli dal quarantasei al sessantatre, e li comanderà
Jacob Ramhèl
".
Sam trasalì ascoltando il capitano: dunque Jacob
era tra di loro, che cosa era venuto a fare ?
" Dobbiamo sbarazzarci della difesa ribelle e
impedire a Lao Thzung di fuggire " continuò il capitano. " I
comunisti ci daranno man forte, quando ci vedranno combattere contro i
ribelli.
La squadra Alfa si occuperà della cattura di Thzung, che
è stato individuato in
un edificio bancario al centro della città. È
impossibile sbagliare, è il
palazzo più grande. Dato che il luogo sarà ben
difeso, la squadra Beta
delimiterà un perimetro intorno all'edificio e lo
difenderà dall'esterno,
mentre la squadra Alfa entra. Intanto la squadra Gamma terrà
occupate le forze
ribelli nella zona del mercato, e attrarrà quante
più unità nemiche possibili,
mentre un eventuale aiuto gli sarà fornito dalle truppe
regolari. Preso Thzung,
le squadre convergeranno nella zona ovest della città,
davanti all'ospedale
principale, e da lì l'intero battaglione si
dirigerà al punto
d'estrazione. Abbiamo
sessantadue ore
per portare a termine la missione, se ritardiamo gli elicotteri ci
lasciano a
terra. Mi aspetto molto da voi, so che siete i migliori che ci siano;
evitate
perdite tra i civili, e non prendete iniziative di testa vostra, fate
solo cosa
vi ordina il capitano della vostra squadra. Le vostre armature sono
vitali, non
toglietevele mai o i proiettili vi falceranno. Detto tutto, andiamo in
guerra,
Angeli Alati ".
Lasciarono le postazioni e avanzarono verso i
nemici. Centinaia di proiettili volarono da tutte le parti, i ribelli
cadevano
come foglie al vento. Si fece avanti il numero dodici, che
sparò un colpo di
lanciagranate su una jeep. Il veicolo esplose e il numero dodici fu
percosso da
un'ondata di pallottole; una eluse lo strato acciaioso e gli fece
schizzare
sangue dal gomito destro. Il capitano Jillar e mezza squadra soccorsero
il
numero dodici e lo medicarono alla meglio che poterono, mentre la
squadra Beta
spuntava dalle strade all'incrocio e falciava il resto della fanteria
ribelle.
Squadra Alfa e Beta si susseguivano in un duetto
per le strade di Xi'an. I ribelli si facevano sempre più
numerosi, e intanto i
comunisti in
verde e rosso cominciavano a supportare le squadre con fanteria e
mezzi corazzati; in poco tempo scoppiò il pandemonio.
Il palazzo dove si trovava Lao Thzung era molto
alto e aveva tutto l'aspetto d'essere la sede di una banca; si trovava
in un
quartiere ampio composto da diversi palazzi finanziari. La squadra Alfa
entrò
velocemente, e la Beta si dispose attorno all'edificio. I primi scontri
avvennero al secondo piano: era altamente sconsigliabile prendere
l'ascensore,
quindi salirono sulle scale. Controllarono ogni piano, e fecero strage
di
milizie. Incontrarono parecchia resistenza al nono piano, dove in una
stanza di
computer una cinquantina di ribelli difendevano la porta dell'ufficio
del
responsabile del piano. Sam sparava con una ragazza riparato da un
muretto di
cemento. Si davano il cambio per ricaricare, e ricevevano un sacco di
colpi.
" Dov'é il capitano ?! " urlò Sam in
mezzo alla confusione.
" Vicino alle scrivanie dall'altro capo della
stanza, a ore quattro ! " rispose la compagna.
" Che accidenti ci facciamo qui ?! Ci
arrivano tutti i proiettili addosso ! ".
" La squadra è sparsa in giro per la stanza,
qui non ci sblocchiamo più ! ".
" Mi sa che dobbiamo retrocedere. Quanti
caricatori ti rimangono ?! ".
La ragazza cadde all'indietro con un tonfo, un
fiotto enorme di sangue le usciva velocemente dalla fronte. Sam
cercò di
tapparle la ferita, sapeva di stare perdendo tempo con quel corpo
morto; un
gigantesco lago scuro gli macchiava il braccio e l'armatura. Tre colpi
alla
schiena lo fecero smuovere, prese l'arma e si diresse basso verso il
capitano.
Lo trovò che sparava con sette compagni dietro dei monitor
accatastati, con due
soldati morti accanto. Proprio in quel momento, il numero sei cadde
supino con
uno schizzo di sangue dal collo, urlava mentre moriva lentamente.
" Capitano Jillar, dobbiamo muoverci ! "
urlò Sam.
" Va bene, unisciti a noi e accerchiamoli da
destra, il resto della squadra ci coprirà ! ".
" Qui molti di noi stanno morendo ! ".
" Non posso farci niente, Icarus ! ".
Gli otto soldati si mossero a testa bassa
costeggiando la parete destra della stanza, mentre decine di pallottole
gli
volavano sopra; il resto
della squadra li vide, e avanzò sulla parete sinistra.
Alla fine i due gruppi conversero al centro con esiti inaspettati:
prima di poter
capire chi veniva da dove, gli Angeli Alati attaccarono il gruppo dei
ribelli e
ne fecero strage. La stanza fu libera. Sfondarono la porta del
responsabile del
piano; il capitano si fece avanti per primo, e gli si parò
di fronte un ribelle
con una pistola che gli sparò in petto. La pallottola
saltò sull'armatura e si
andò a conficcare sul soffitto. Il capitano
lasciò cadere il fucile, afferrò la
pistola con una mano e con l'altra diede un pugno in faccia al ribelle.
L'impatto col duro acciaio fece cadere a terra l'uomo, che svenne.
Jillar raccolse il fucile. " D'accordo,
cercate Thzung ".
I membri della squadra controllarono ogni angolino
della stanza, videro sotto la scrivania e i tavoli. Non c'era nessuno.
" Va bene, al decimo piano, forza ! "
disse Jillar. La squadra uscì. L'ultimo a venir fuori fu
Sam, che si fermò
prima di arrivare ai computer, lasciando il resto del gruppo. Un rumore
nella
stanza precedente lo fece voltare; tornò lentamente dentro,
percorreva la
camera a passi lenti per captare ogni suono. Alla fine si
ritrovò davanti un
armadietto grigio accanto alla scrivania, ma era troppo piccolo per
contenere
una persona. Fuori si sentirono degli spari, la squadra era in
difficoltà. Sam
aprì di scatto l'armadietto, e una bassa figura
precipitò fuori, schiantandosi
a terra. Era un uomo cinese dai capelli scuri, indossava una camicia,
dei jeans
e una cartucciera a tracolla; Sam non aveva bisogno di chiedergli chi
fosse.
Prese l'uomo per i capelli e lo sbatté violentemente contro
la parete,
facendogli schizzare un po' di sangue dalla bocca.
" Adesso facciamo quattro chiacchiere, signor
Thzung " disse Sam in cinese.
" Chi sei ? Lasciami stare, Lao Thzung non
sono io ! " disse l'uomo.
" Non tentare di fregarmi, Thzung. Non ho
tempo da perdere, adesso usciamo da questo edificio, ti va ? ".
" Maledetto yankee ! ".
" Io non sono yankee, sono canadese ".
Sam trascinò Thzung fuori dalla stanza, e uscirono
dalla sala dei computer. Nel corridoio del piano, c'era un lato che
portava
alle scale e uno all'ascensore. A sinistra, sul lato delle scale, la
squadra
stava combattendo contro delle milizie che scendevano dal decimo piano;
a
destra, la via per l'ascensore era deserta.
Jillar da lontano vide Sam col suo prigioniero, e
capì chi egli fosse.
" Icarus ! " urlò il capitano a Sam.
" Vieni qui con Thzung, lo portiamo via ! ".
Sam guardò il capitano e si morse il labbro.
Cominciò a sudare, era venuto lì con uno scopo
preciso e doveva compierlo.
" Muoviti, Icarus ! " urlò ancora il
generale.
Sam strinse forte Thzung per la spalla e lo portò
velocemente all'ascensore.
Jillar rimase di stucco. " Maledizione, che
accidenti sta facendo ? Squadra, al piano terra ! ".
Le porte dell'ascensore si chiusero, e la macchina
cominciò a scendere verso il pan terreno.
" Che piani hai, tradisci la tua squadra ?
" disse Thzung.
" Zitto " disse Sam. " Mi servi tu,
e finché mi stai a sentire e fai quello che ti dico non ti
farò cadere in mano
agli Americani e ai Comunisti, chiaro ? ".
" Chiarissimo. Non so cosa vuoi da me, ma almeno
spero che non mi farai fare una brutta fine ".
" Tu collabora e vedrai che andrà tutto bene
".
" Non mi hai ancora detto chi sei, canadese
".
" Sam Icarus ".
Le porte dell'ascensore si aprirono. I presenti
urlarono vedendo Sam che strattonava Thzung e gli puntava un mitra alla
schiena. Uscirono dall'edificio, e subito videro che la squadra Beta
stava
combattendo accanitamente contro i ribelli.
" Prova a chiamare aiuto e ti rendo zoppo
" disse minacciosamente Sam a Thzung.
" La pianti di trattarmi così ? " disse
Lao. " Non chiamerò niente ".
" E fai bene così ".
Sotto gli occhi di chi li stava guardando in mezzo
agli spari, i due uomini scivolarono silenziosamente in una strada
laterale. Si
muovevano a passo di corsa evitando gli sguardi dei militari, nessuno
pareva
riconoscere Thzung.
Arrivarono in fine alla zona del mercato. C'era
l'inferno: la squadra Gamma era sparpagliata per le bancarelle insieme
ai
comunisti, e i ribelli erano dappertutto; si potevano vedere centinaia
di
morti, macchine e autocarri sfrecciavano per le strade falciando ogni
cosa. Sam
portò Lao dietro un chioschetto e lo legò a un
palo.
" Te ne stai buono per cinque minuti ? "
chiese Sam.
" Si, ma vedi di sbrigarti. Se mi trovano i
miei uomini non credo che mi rivedrai qui ".
Sam lasciò il suo compagno e si unì nella mischia.
" Stavano per farti fuori, fortuna che sono
arrivato in tempo, amico " disse Sam.
" Per tutti i diavoli ! ". Il numero
cinquanta si slacciò il casco e la sua chioma bionda
sventolò nell'aria. "
Sam, ti ho riconosciuto, sono Simona Grissoli ".
Sam spalancò gli occhi e rimase a bocca aperta.
Che accidenti ci faceva Simona Grissoli tra gli Angeli Alati ?
La ragazza avvicinò velocemente il suo viso a
quello di Sam e lo baciò sulle labbra. A Sam tremarono le
gambe e gli venne da
svenire. Poi Simona avvicino le labbra all'orecchio di Sam e disse
lentamente,
quasi sottovoce: " Grazie ". Prese il fucile e si riallacciò
il
casco. Insieme i due soldati raggiunsero il furgone e si unirono agli
altri
compagni. Ne erano rimasti solo due, il numero quarantasei e il
cinquantatre.
" Simona, dov'é Nicole, chi è lui ? "
chiese il numero quarantasei.
Sam riconobbe la voce del soldato, e scrutandolo
bene riuscì a distinguerne l'identità. " Jacob,
sono Sam Icarus ".
" Miseriaccia ! Sei sempre ovunque tu ".
" Già ".
" Sam Icarus ? " disse il numero
cinquantatre. " Questa è proprio una strana sorpresa. Sono
Adriano
Grissoli ".
" Salve, è un po' che non ci si vede "
disse Sam.
" Un bel pezzo ".
Svariati proiettili rimbalzarono sul furgone e sui
caschi, lo scontro non era ancora finito.
" Smettiamola con i convenevoli " disse
Simona. " Jacob, Nicole è morta ".
" Maledizione ! " disse Jacob.
" È meglio se ce ne andiamo da qui ".
" Ma dov'é il resto della squadra ? "
chiese Sam.
" Sono morti " disse Jacob. " Avete
trovato Thzung ? ".
" Si. Li ho lasciati alla banca, ero in cerca
di aiuto e sono venuto qui. Ho bisogno che veniate con me, dobbiamo
abbandonare
la città ".
" Non prima di aver trovato Thzung, abbiamo
bisogno di lui ".
" Non vi preoccupate per quello, venite con
me ".
" Dobbiamo ricongiungerci alle altre squadre
per prendere Thzung ! ".
" Abbiate fiducia, Lao Thzung vi aspetta
".
" Va bene ".
" Sam, guidaci " disse Simona.
I quattro soldati lasciarono la postazione e
ripiegarono fuori dal mercato. Arrivarono al chiosco, dove Thzung era
angora
legato. Sam lo slegò.
" Era ora, signor Icarus " disse Lao.
" Chi è lui ? " disse Adriano
insospettito.
" Lao Thzung " disse Sam.
" L'hai rubato alla squadra ?! " disse
Simona stupita.
" Non l'ho rubato, l'ho trovato io. Vi ho
chiesto di seguirmi perché ho bisogno del vostro aiuto,
perché dobbiamo portare
Lao sano e salvo fuori da Xi'an. Non chiedetemi a cosa mi serve ".
" Ma... ".
Jacob interruppe Simona, il suo sguardo era serio
e dava l'idea di sapere cosa stava dicendo. " Va bene, Sam. Ti
aiuteremo a
portare via Thzung, e ti seguiremo una volta fuori dalla
città ".
Sam guardò Jacob serio. " Perfetto ".
I membri della squadra Gamma si scambiarono delle
occhiate, avevano capito benissimo gli intenti di Sam.
Proprio in quel momento sbucarono dal nulla tre
individui. Erano Angeli Alati, un ragazzo e due ragazze. Avevano i
fucili e
indossavano l'armatura.
" Chi siete ? " disse uno.
Sam riconobbe quella voce, vide la corazza blu e
argento e il numero dodici sullo spallaccio sinistro. " Larry James
".
" Si... Ma tu... Accidenti, Sam Icarus !
"
" Ci incontriamo di nuovo, ragazzino ".
" Dove sei scappato ? Il capitano è furioso
".
" Ho avuto una cosa importante da fare qui
".
" Chi portavi con te quando ti abbiamo visto
fuggire ? ". In quel momento Larry si accorse di Lao. " Chi
è quello
? ".
" Lao Thzung ".
" L'hai dunque trovato. Sam, portiamolo dal
capitano ".
Lao guardò Sam spaventato, ma quello rimase serio
con lo sguardo di pietra.
" Larry, no " disse Sam.
" Perché no ? " disse Larry.
" Perché non ho intenzione di dare quest'uomo
agli americani, ho bisogno di lui ".
Larry alzò prontamente il fucile in faccia a Sam.
La squadra Gamma puntò le armi contro i compagni di Larry,
che avevano
anch'essi alzato gli M4 contro i loro opposti. Lao si mise accostato a
Sam, il
ragazzo rimase immobile.
" Traditore " disse Larry. " Dovrei
spararti ".
" Tu non mi sparerai " disse Sam calmo.
" Cosa credi, che non sappia farlo, che non
abbia mai ucciso ? ".
" Non metto in dubbio il fatto che tu sappia
uccidere, ma sono convinto che in fondo al cuore tu sia consapevole di
non
poter uccidere me ".
" Chi sei tu, un dio immortale ? Cosa ti
rende così spavaldo e presuntuoso ? ".
" Immortale... Larry, forse un giorno morirò,
ma so che tu come me sia convinto che non sarà
così ".
Larry guardò Sam negli occhi, e a lungo. No, non
l'avrebbe potuto uccidere, aveva ancora molto da fare e lui lo sapeva.
Abbassò
il fucile, e gli altri lo imitarono.
" Larry " disse Sam. " So che non
vorresti mai tradire il tuo paese, ma questa missione è
fallita. Unisciti a me,
e aiutami per quello che dovrò fare. L'avventura non
è ancora finita, e io
posso portarvi a viverne una con me ".
" Perché dovrei venire ? Non voglio andare
alla ricerca di tesori e segreti " disse Larry.
" Ti chiedo di accompagnarmi, se riusciamo a
scoprire quello che cerco il mondo ci accoglierà a braccia
aperte ".
" E cosa cerchi ? ".
Sam sorrise. " Lo vedrai coi tuoi occhi
".
" Va bene allora ".
" Larry " disse una ragazza compagna del
ragazzo. " Sei sicuro di quello che fai ? ".
" Credo di si. Voi siete con me ? ".
Le ragazze annuirono.
" Allora ci siamo ".
" Bene " disse Sam.
" È meglio che andiamo adesso " disse
Simona bruscamente.
" Già, muoviamoci ".
La strada per uscire dalla città fu lunga ma
veloce: cercarono di evitare le strade principali, scegliendo quelle
più
strette e meno affollate. La gente fuggiva o guardava dai palazzi, per
più di
mezza giornata ci furono combattimenti e uccisioni. Verso il crepuscolo
si
sentiva ancora qualche sparo lontano, ma la battaglia era indubbiamente
finita.
La luna si alzò imponente sopra la città,
illuminando le foreste e i monti. Su
una collina a circa un miglio a ovest di Xi'an, otto persone vedevano
una massa
interminabile di luci ed edifici, grande abbastanza da abbagliare il
cielo
stesso. Le torce in dotazione nelle armature producevano una discreta
luce, ma
le batterie non avrebbero retto molto. Il gruppo marciò per
tutta la notte in
direzione sudovest, verso le quattro del mattino riposarono in una
radura, e
alle sette erano di nuovo in cammino. Arrivarono verso mezzogiorno alle
pendici
del monte Qin Ling. Seguirono il sentiero che saliva sul versante est
della
montagna, finché non arrivarono in uno spiazzo abbastanza
ampio con in mezzo un
cartello.
" Che si fa ora, Sam ?
" chiese Larry.
" Spero che tu sappia cosa vada fatto "
disse Jacob a Sam.
" Tranquilli " disse Sam. " Lao,
vieni ".
I due si avvicinarono al cartello, dove erano
scritte parole in cinese; era un cartello abbastanza vecchio, retto da
un palo
di legno e con i lati di ferro arrugginiti.
" Lao, la mia conoscenza della scrittura
cinese lascia molto a desiderare. Puoi tradurre ? ".
" Va bene ".
Gli altri si avvicinarono e Lao prese a parlare ad
alta voce, scandendo bene le parole. " - Monte Qin Ling, siete
all'altitudine di quattrocento metri -. C'é una frase
scritta a pennello sotto:
- L'accesso alla dimora... della famiglia Thzung, è dove
battono i piedi e il
legno cade perpendicolare al mare - ". Lao guardò Sam cupo,
con
un'espressione di riluttanza e disgusto. " Non ti aiuterò,
signor Icarus.
Non per questo ".
" Per che cosa credi ti abbia portato con me
? " disse Sam.
" Nessuno, neanche io sapevo dell'ubicazione
di questo luogo. Ora che l'hai trovato non puoi aspettarti che ne violi
i
segreti ".
" Invece me l'aspetto, perché altrimenti non
ci sarà bisogno degli americani per giustiziarti ".
" Non mi uccideresti, o non avresti la chiave
per i tuoi scopi ".
" Preferisci comunque morire ? ".
Lao rimase in silenzio e continuò a guardare
malamente Sam.
" Scusa, Sam " disse Larry. " Non
abbiamo capito dov'é situata l'entrata di questo posto ".
" Dove battono i piedi... " e Sam
cominciò a scalciare.
" E il legno cade perpendicolare al mare !
" disse Simona guardando il cartello.
" Ragazzi, credete che i nostri guanti
ferrati siano abbastanza resistenti ? ".
" Si, perché ? " disse Adriano.
" Perché dovremo forzarli parecchio ".
Come colpi di martello, i guanti delle armature
percossero la terra a pugni, facendone tremare la superficie stessa; la
capacità distruttiva di quei cilindri era impressionante, e
la mano non subiva
dolori elevati né ferite di alcun genere. Scavando per un
po' di tempo
riuscirono a fare una buca molto grande. All'improvviso, a mezzo metro
di
profondità, il violento pugno di Jacob perforò lo
strato della parete di terra;
in poco tempo riuscirono ad aprire un varco abbastanza grande da farci
passare
un uomo, che collegava direttamente a un antico tunnel artificiale
sotterrato
migliaia di anni prima, simile a una gigantesca tana di serpente. Il
gruppo
intraprese l'oscuro viaggio dentro quel freddo antro; era un corridoio
stretto
e molto articolato, la strada era imprecisa e sembrava scendere sempre
più
verso il basso. Dopo circa mezz'ora, arrivarono al fondo del tunnel,
davanti a
una parete murata.
" Vicolo cieco " disse Adriano.
Sam guardava la parete incuriosito, era grigiastra
e molto sporca. Con la mano destra tastò la superficie
fredda, e il suo dito
s'infilò in un foro. Mise un occhio nella fessura, non
vedeva niente. In
compenso, una gelida brezza gli trapassò la superficie
oculare, tirò via la
testa e si massaggiò le palpebre. " Qua dietro
c'è una stanza, bisogna
abbattere il muro ".
Questa volta i pugni non bastarono, la parete
rimase salda dopo varie percosse.
" Che si fa adesso ? " disse Larry.
" Via, ci penso io ". Jacob tirò fuori
un pacchetto rettangolare e lo appiccicò sul muro. " Tutti
lontani ".
Si allontanarono di una ventina di metri. Jacob
prese in mano un piccolo interruttore. " Attenti alle schegge ".
" Che cos'é ? " chiese Sam.
" C4 ".
Jacob premette il pulsante, e la parete saltò in
aria in mille pezzi, lasciando un buco molto grande. Entrarono dentro,
e si
ritrovarono in un immensa sala sotterranea. Molto in alto, sul soffitto
pietroso, svariati fori filtravano una fioca luce argentata. Sulla
sinistra
della stanza, una scalinata scendeva fino all'entrata di una caverna
ostruita
da giganteschi massi; sulla destra, un'altra scalinata saliva fino al
portone
di un grosso palazzo di pietra.
" Come hai trovato questo posto ? "
chiese Lao a Sam.
" Era da un po' che ci lavoravo " disse
Sam. " Ho trovato l'ubicazione esatta su un vecchio volume sulle
leggende
della Cina. Diceva che il palazzo della dinastia Thzung si trovava sul
monte
Qin Ling, contrassegnato da un cartello sul versante est. Nemmeno loro
credevano che questo posto potesse esistere davvero ".
" Beh, è meraviglioso ".
Salirono la scalinata sulla destra. Man mano che
ci si alzava d'altezza, le scale si ergevano ai lati di due burroni
sempre più
profondi; cominciarono a comparire alti pilastri simili a obelischi ai
lati
delle scale, il tutto era avvolto da un silenzioso alone di antico e
misterioso. Arrivarono ai grossi portoni di pietra del palazzo. Sulle
pareti
erano incise frasi in cinese, Lao tradusse: " - Questa è la
sacra dimora
della dinastia Thzung. Colui che vi entra deve rispettare i padroni e
donare
doni regali. Somma punizione attende lo scortese e l'incauto. Tra
queste mura
si cela la chiave del più grande tesoro dell'uomo, che mai
sarà in grado di
possedere. Morte certa per i profanatori - ".
Sam sogghignò. " Non ho paura di queste cose
".
" Tu non ti lasci impressionare da nulla
" disse Lao.
" State tranquilli, non c'é nulla che non
possiamo superare ".
" Non ne sono molto sicuro ".
La porta non era sigillata da nessun blocco o
meccanismo, fu sufficiente spingerla per entrare. All'ingresso si
estendeva un
lungo corridoio dalle pareti sfregiate e pieno di macerie sul
pavimento. Il
gruppo proseguì lentamente. Il corridoio terminò
dopo pochi minuti davanti a
una porta scorrevole di legno ammuffito. Larry la aprì,
facendone scheggiare i
lati marci sugli scivoli. Si ritrovarono in una sorta di cortile
interno, con
la differenza che il giardino era completamente desolato e non c'era
neanche un
filo d'erba. Scendendo qualche gradino, si accedeva a una zona
leggermente in
ribasso rispetto al pavimento, perfettamente liscia e priva di
qualsivoglia
oggetto. In mezzo al cortile c'era una piccola zona rialzata, dove,
perfettamente al centro, si ergeva un basso piedistallo.
Sam fece un cenno ai suoi compagni. " Non vi
muovete, aspettatemi qua. Lao, tu vieni con me ". Lao e Sam scesero i
gradini e s'incamminarono verso il centro dello spiazzo. Arrivati al
piedistallo, videro che sulla superficie c'era una fessura chiusa.
" Lao, tu sai cosa fare " disse Sam.
" Mi aiuterai adesso ? ".
Lao guardò Sam, e riconobbe nello sguardo
dell'uomo il suo grande desiderio. " Ormai siamo arrivati fin qui. Lo
farò
solo perché penso che tu meriti di portare alla luce questo
segreto ".
" Grazie, davvero molto. Non sarebbe
sufficiente rompere questo pilastro e prendere ciò che sta
dentro ? ".
" Non credo che sia così semplice. Fammi fare
". Lao tastò la pietra, e sfregò con le dita la
fessura sulla superficie.
Individuò un piccolo foro sul bordo. Poi si levò
una strana collana con una
gemma verde dal collo, e infilò la pietra nel foro; questa
entrò perfettamente.
A quel punto la porticina si aprì. Sam fece per allungare la
mano, ma Lao lo
bloccò. Illuminarono con la torcia l'interno del
piedistallo; dentro c'era un
bizzarro liquido verdognolo dall'aspetto malsano.
" Acido corrosivo " disse Lao. "
Toccalo con un dito e non te lo ritrovi più ".
" È qui dentro quello che cerchiamo ? "
disse Sam.
" Ora vedremo ". Lao prese a formulare
una strana cantilena in lingua cinese. Sembrava una sorta di
filastrocca, ma
Lao la ritmava come fosse una canzone, ed era talmente veloce e
articolata, che
Sam non ne capì nemmeno una parola. Finita che fu la
canzoncina, ci fu un botto
improvviso. Il palazzo tremò tutto, e un getto improvviso di
luce argentea
cadde da una crepa del soffitto al piedistallo, ricoprendolo
completamente. La
luce venne riflessa sull'acido come uno specchio, e un forte lampo
lucente
partì dalla pozza a una botola sul soffitto parallela al
piedistallo. La botola
si spaccò, e ne cadde fuori un piccolo oggetto luminoso. Sam
l'afferrò al volo.
Era un amuleto d'oro circolare grande quanto un pugno, con in mezzo
incastonata
una gemma blu.
Sam si girò l'oggetto fra le mani.
" Io non capisco " disse confuso.
" Nemmeno io " disse Lao.
Dall'altro lato del cortile cominciò ad aprirsi
lentamente una porta, provocando un orrendo suono metallico. Senza
pensarci due
volte, gli Angeli alzarono i fucili in direzione della porta.
Spuntarono delle
figure incappucciate armate di katana e shuriken, che entrarono
velocemente
nella sala e si lanciarono da tutte le parti. Il gruppo davanti la
porta
opposta si separò e cominciò a muoversi verso gli
angoli del cortile, sparando
ai ninja. Lao si accasciò dietro il piedistallo e Sam gli si
inginocchiò
accanto.
" Icarus, dammi la tua pistola " disse
Lao.
" Che ? Scordatelo ! " disse Sam
irritato. " Prendi il fucile piuttosto ". Porse l'M4 a Lao, e questi
lo prese tra le braccia.
" Che sono ? " chiese Sam.
" I guerrieri personali dei miei avi "
disse Lao. " Sono le guardie del corpo, uomini che non hanno mai
abbandonato la terra per preservare la casa dei loro padroni. Essi
hanno
raggiunto l'immortalità che tanto cercavi ".
Proprio in quell'istante un ninja caricò Sam con
la spada. Il soldato tirò fuori il revolver e
atterrì l'assalitore con due colpi
mirati.
" Neanche l'immortalità può essere sconfitta
" disse Sam.
" Già " disse Lao. " Ma tu non puoi
comunque resistere a cercarla per donarla al mondo, vero ? Il segreto
più
importante della storia dell'umanità ".
" Sono passati molti anni dall'ultima volta
che ho donato qualcosa al mondo, e mi sono reso conto che il mondo ha
già
abbastanza. Non cerco l'immortalità per darla al mondo, la
cerco per me stesso
".
Lao inarcò un sopracciglio, non si sarebbe mai
aspettato una risposta del genere. All'improvviso uno shuriken volante
si
conficcò nel braccio destro di Sam. L'uomo gridò
e si gettò a terra. "
Miseriaccia, perché diavolo ho tolto l'armatura dal braccio
?! ".
Lentamente si portò la mano sinistra sulla spalla e
tirò via la punta dalla carne
con uno strattone secco. Si abbassò il laccio che aveva
sotto l'ascella sulla
ferita, affinché fermasse in qualche modo l'emorragia.
Lao s'inginocchiò e si sporse per sparare ai
nemici. Mentre i due discutevano, i ninja si erano appostati dietro
delle
colonne e si riparavano dai proiettili. Larry lanciò da
lontano una granata,
che esplose proprio accanto a un ninja, facendolo volare. Tre nemici si
raggrupparono e scattarono verso destra, arrivarono dove si erano
appostati
Simona, Adriano e una compagna di Larry, e tempestarono quest'ultima di
shuriken; i ninja erano velocissimi, i primi shuriken rimbalzarono
sulle
piastre di ferro della corazza, ma poi gli altri si andarono a
conficcare nel
polsi, nei fianchi, e infine nel collo. La ragazza urlò a
lungo finché l'ultimo
shuriken non le strappò la voce e la vita, facendola
accasciare al suolo.
Simona e Adriano puntarono i fucili contro i nemici e vendicarono la
morte
della loro compagna. I ninja restanti tentarono il tutto per tutto, e
con un
urlo prodigioso si scagliarono contro Jacob Larry e la sua altra
compagna. Sam
li vide e gli scaricò sopra un caricatore, uccidendone un
numerò indefinito.
Intanto i tre soldati spararono contro i nemici, ma non riuscirono a
ucciderli
in tempo: armati di katana, i ninja si scaraventarono sulla compagna di
Larry.
Quella ne uccise uno che si ritrovò davanti, ma poi un altro
le troncò di netto
il braccio sinistro con un fendente, un altro ancora le
sfigurò il viso con un
profondo taglio, e un ultimo le perforò lo sterno con un
rapido affondo,
facendo risuonare uno straziante rumore di ossa rotte. I rimanenti
ninja furono
devastati dalle raffiche degli Angeli: caddero lentamente come foglie
appassite
rimaste attaccate troppo a un vecchio albero.
I fucili erano fumanti, nella stanza albergava il
silenzio più assoluto. Qualcuno si sedette per recuperare le
forze, Sam e Lao
rimasero nei pressi del piedistallo. Lao guardava Sam, che stava
maneggiando
l'oggetto che aveva in mano.
" Quest'affare mi è familiare " disse
Sam. " È come se già l'avessi visto ".
" Non credo che sia un oggetto di potere
" disse Lao. " Ha più l'aspetto di una sorta di chiave ".
" Ma io l'ho già visto... ".
" Te lo dico io cos'é " disse Simona,
che intanto si era avvicinata con gli altri compagni. " È
una parte di un
insieme di chiavi per aprire l'accesso all'immortalità ".
" Vuol dire che ce ne sono altri di questi
cosi ? ".
" Si ".
" Altri... Amuleti chiave... Un momento, tu
sai già di questa faccenda, sapevi quali erano i miei fini ".
Un oggetto volante entrò dalla porta del cortile,
e saltellando finì sotto il piedistallo. Sam lo vide bene, e
gli venne un
colpo. " Granata ! ".
Tutti quanti si gettarono lontano dal piedistallo;
subito dopo quello esplose, e uno schizzo enorme di acido si
propagò da tutte
le parti. I soldati non furono colpiti, ma con la coda dell'occhio Sam
vide Lao
alzarsi e urlare cosparso di liquido fumante. Diversi fumogeni
scoppiarono in
diversi punti del cortile, e il luogo fu presto inondato di fittissimo
gas. Non
si vedeva niente, Sam si coprì la bocca con la mano destra,
già cominciava a
lacrimare. Riuscì a distinguere di fronte a sé la
figura ustionata di Lao
urlante, che fu improvvisamente investita da una serie di proiettili
che gli
sfondarono la schiena e che la fecero cadere a terra senza vita. Un
soldato si
erse dalle nubi. Alzò il fucile fumante contro Sam, che
riconobbe l'aggressore
come il capitano Jillar.
" Maledetto Sam Icarus ! " disse il
capitano rabbioso. " Hai mandato all'aria la missione e causato la
morte
di tutti gli Angeli Alati ! Adesso muori ".
Sam socchiuse gli occhi e si preparò a ricevere la
morte. Uno sparo, e Sam vide il capitano cadere in ginocchio davanti a
sé.
Simona spuntò in mezzo al fumo, e puntando il fucile sopra
il casco del
capitano, gli fece schizzare il cervello sullo spallaccio destro. Diede
un
calcio al cadavere di Jillar e lo fece afflosciare al suolo. Sam
guardò Simona
abbozzando un sorriso.
La ragazza lo guardò senza alcuna espressione.
" Scusami Sam, ma questa volta stai ostacolando i miei piani. Adesso
siamo
pari ". Girò il fucile e con il calcio diede un violento
colpo in faccia a
Sam. Un attimo di esitazione, poi egli svenne e cadde supino.
" Sam " disse Larry lentamente. "
Cosa mi è successo, dove sono gli altri ? ".
" Gli altri sono spariti " disse Sam.
" Jillar ci ha seguito e ci ha teso un'imboscata coi fumogeni, ha
ucciso
Lao e ha tentato di vendicarsi su di
me perché abbiamo rovinato la missione.
Simona l'ha ucciso ".
" Ancora una volta vivo, Sam".
" Lei mi ha tramortito ".
Larry guardò Sam con un'espressione dubbiosa.
" Perché ? ".
" Io credo che abbiano sempre saputo
dell'amuleto, loro lo sapevano e io ero venuto qui alla cieca. Si sono
arruolati tra gli Angeli Alati col mio stesso intento ". Sam si mise la
mano nella tasca del pantalone sotto la corazza. Era vuota. Sam
abbassò lo
sguardo. " Ma al contrario di me hanno raggiunto il loro fine ".
" Sam, vedrai che ce la farai, li troverai e
l'amuleto sarà di nuovo tuo ".
" Ma prima devo capire cos'é. Ho bisogno di
tempo, e devo tornare a casa ".
" Allora andiamocene da qui, credo che a sud
troveremo una città con un aeroporto ".
" E loro due ? " Sam indicò i corpi alle
sue spalle.
" Portiamoli fuori ".
Trascinarono i corpi fuori dal palazzo e
attraverso il tunnel, finché non raggiunsero l'esterno, e il
sole. Posero i due
morti accanto al palo.
" Li ritroveranno " disse Larry. "
E sapranno recargli i giusti onori ".
" Non dovevano morire " disse Sam.
" È andato tutto storto. Sono morti tutti gli Angeli Alati ".
" Siamo sopravvissuti noi, cinque soldati. E
diverremo eroi per quello che abbiamo fatto, come hai detto tu ".
" Gli Stati Uniti saranno furiosi per aver
perso il corpo degli Angeli Alati ".
" Già, ma questa esperienza ci ha maturato
".
" Che vuoi dire ? ".
" Non saremo certo come prima, tutto sarà
diverso d'ora in poi. Adesso siamo gli Angeli Decaduti ".
" Bisogna solo vedere quanto più decadremo in
futuro ". Sam si levò il casco per liberarsi la testa, e vi
trovò dentro
un foglio stropicciato. Lo aprì, era una lettera. Larry
guardava i corpi
pensieroso e non si accorse di nulla. Sam lesse: " - Sam, ancora una
volta
ti chiedo le mie scuse. Non avrei mai voluto arrivare a questo, ma
è colpa tua
se ho dovuto farlo: è colpa della tua fastidiosissima
ossessione per queste
cose, perché se c'é qualche vecchia leggenda o
qualche potere soprannaturale, tu
devi sempre esserne coinvolto, non è vero ? Stavolta tocca a
me, Sam. Non ti ho
eliminato visto quello che hai fatto per noi anni fa, ma ti avverto:
intralcia
ancora una volta il mio operato e dovrò farti fuori. Ma chi
prendo in giro ?
Sto parlando con Sam Icarus, l'uomo più testardo del pianeta
! Forse è per
questa odiosa ostinazione che mi piaci. A presto Sam, baci all'italiana
da
Simona Grissoli - ".
Sam strinse forte la mano e accartocciò il foglio.
Non aveva la minima idea di dove fosse Simona, e lei lo stava sfidando
a
inseguirla. Era davvero irato, ma non riuscì a provare odio
verso di lei: per
quanto si sforzasse, non riusciva ad attribuirle tutta la colpa per
come erano
andate le cose. Il motivo fu chiaro a Sam
come una cosa tremendamente evidente: era innamorato, e
non riusciva a
dimenticare quel bacio.
Sam si separò da Larry a New York. I due si salutarono, promettendosi di rivedersi un
giorno per affrontare
nuove avventure. Sam prese un volo per Toronto, e tornò a
Icarus Manor da Adam.
Montò la sua armatura su un manichino e la mise dentro una
grande teca, dove
scrisse su un'etichetta d'oro: " - Corazza degli Angeli Alati. Armatura
da
Angelo Decaduto di Sam Icarus - ". In seguito, Sam entrò
nella sua stanza
dei trofei, scorse le teche finché non ne trovò
una contenente un amuleto d'oro
circolare grande quanto un pugno, con in mezzo incastonata una gemma
verde.