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Autore: Loker96    05/06/2011    0 recensioni
Sam Icarus si è arruolato in un corpo militare scelto per prendere le redini di una nuova avventura.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le Avventure di Sam'
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Il sole stava proiettando i suoi ultimi raggi sulla città di Seattle quel giorno, prima di scendere dietro le colline e prepararsi per tornare il mattino seguente. A poca distanza dal centro abitato, c'era un grande hangar situato in mezzo a un piccolo boschetto, al quale si poteva arrivare attraverso una piccola strada sterrata. In cima alla struttura sventolava serena la bandiera statunitense, mentre un gruppo sempre più affollato di macchine si parcheggiava nel piccolo spiazzo lì davanti. C'era chi veniva a piedi, chi in bicicletta, chi in camion o in jeep. Gente comune e militari, uomini e donne. L'interno dell'hangar era spazioso e c'erano pochi mobili; accanto a una jeep c'erano sei militari che aspettavano la folla a braccia conserte.
Era il 17 Ottobre del 2008. Due centinaia di persone stavano davanti ai sei uomini. Dei sei, uno dai corti capelli grigi e dal fisico rigido salì su una cassa e gli alzarono accanto una bacheca. La folla si fece silenziosa e lo guardò.
" Mi chiamo Max Price " disse l'uomo. " Siete venuti qui di vostra iniziativa per rispondere all'appello che abbiamo fatto in televisione e sui giornali. C'era scritto che avevamo bisogno di soldati da addestrare, ma non abbiamo detto la verità: questo non è l'esercito e non paghiamo stipendi, ci servono persone già addestrate e con una certa esperienza che siano pronte a operazioni immediate. Chi non è di questo avviso, è pregato di uscire e tornare a casa ".
Ci fu un brusio che si trasformò in discussione, alcuni vollero fare delle domande, ma Price li zittì. Se ne uscirono delusi, molti arrabbiati, e rimasero solo sessanta persone.
" Voi " disse Price quando l'ultimo ad andarsene chiuse la porta. " Siete già esperti di missioni militari ? ".
Annuirono tutti. Price sorrise, e continuò. " Molto bene, allora passiamo al dunque. Come ben sapete grazie ai media, nelle ultime settimane è avvenuta una rivolta in Cina, e il popolo si è ribellato contrò il regime comunista. Ci sono aperti scontri per tutto il territorio, e centinaia di morti ogni giorno. La rivolta è capeggiata da un certo Lao Thzung; i ribelli sono dappertutto, e le truppe regolari stanno facendo una strage di civili. Ora, secondo gli obblighi dell'ONU, Stati Uniti e NATO non possono intervenire, e i corpi speciali sono messi fuori gioco. Qui, il presidente ha scelto di arrangiarsi con gli estremi rimedi, ed entriamo in gioco noi. È intenzione del presidente di formare un nuovo corpo speciale che s'intrometta nella faccenda e la chiuda. Accettate d'imbarcarvi in quest'impresa e servire il paese ? Ovviamente lo stato saprà darvi il giusto compenso per questo ".
I presenti stettero in silenzio a pensare, c'era già chi aveva le idee chiare. Price scese dalla cassa e sistemò una scheda e una penna sul tavolo.
" Chi vuol far parte di questa missione, venga qui e metta la sua firma " disse.
Dopo averci riflettuto a lungo, la folla si mise in fila e cominciarono a iscriversi. I militari li guardavano compiaciuti, migliaia di pensieri e aspettative turbinavano nelle loro menti. Il primo a firmare era un ragazzo dall'aria sveglia con una giacchetta di jeans e un orecchino, seguirono un tizio alto e calvo con una canottiera leggera, un uomo di colore con una sporca camicia e un cappello da cowboy, una ragazza bionda dal viso più abbronzato di una Tahitiana, un uomo dai capelli scuri in giacca e cravatta, un ragazzo dai lunghi capelli ricci e una tuta da corsa, una donna alta e mora con un impermeabile, un giovane ragazzo con dei biondi capelli per aria e un vestitino infantile, una donna dai capelli rossi e le lentiggini con una giacca azzurra, un uomo dai folti e disordinati capelli castani e una logora e strappata giacca verde, un ragazzo con degli occhiali e un cappotto di pelle, e così via. Alla fine ci furono sessantatre iscritti.
Price richiamò l'attenzione su di se. " Il briefing per la vostra prima missione sarà tra due giorni qui a mezzogiorno, cercate di venire puntuali perché gli elicotteri ce li presta il governo. Ricordate, questa è un'operazione militare e rischiate la vita. Ci vediamo dopodomani ".

 Era mezzogiorno preciso, e davanti all'hangar Sam vide una decina di Black Hawk perfettamente parcheggiati. Entrò insieme ai suoi compagni e vide i militari che li aspettavano con una serie di carrelli pieni di strani aggeggi. Quando furono tutti dentro, Price li richiamò a se. " Buon giorno. Vedo che ci siete tutti e me ne compiaccio. Passiamo al lavoro ". Salì nuovamente sulla cassa e si mise accanto una grossa lavagna su cui era disegnata una carta geografica. " Questo è il vostro obiettivo " disse indicando un pallino sul disegno. " La metropoli di Xi'an. È una città molto grande e popolosa ed è qui che secondo le informazioni sta Lao Thzung. Per chiudere subito questa storia, bisogna prenderlo e portarlo in America; con lui fuori gioco, i ribelli non avranno più un capo e si disperderanno, quindi i comunisti riprenderanno facilmente il controllo della situazione. Il presidente lo vuole vivo e così glielo daremo. A bordo dei Black Hawk qui fuori arriverete a Xi'an in circa dieci ore, avete sessantadue ore per portare a termine la missione col pacchetto. Il punto di estrazione è a dieci miglia a ovest della città, vicino al borgo di Baoij, riceverete poi le coordinate. Voglio una missione militare, e come tale me l'aspetto da voi. Qui avete pronte le vostre corazze, sono armature sperimentali antiproiettile molto resistenti, vi salveranno la vita. Avete in dotazione un fucile M4 e un casco con radio incorporata, prendete ognuno il vostro numero. Ora voi siete  Angeli Alati, il nome dell'operazione è Red Rain. Preparatevi, ci vediamo qui fuori ".
Sam era stato segnato al numero ventitre. Prese il suo carrello e indossò la sua armatura. Come tutte le altre, aveva un busto in una strana sostanza nera molto resistente e aveva una forma che ricordava le corazze degli opliti greci; una protezione di ferro rinforzato difendeva i genitali e la zona lombare, e una coppia di cilindri per le cosce e una per i polpacci, accuratamente modellati secondo lo schema delle gambe e uniti da protezioni circolari per le ginocchia, fungevano da pantaloni; le scarpe erano involucri d'acciaio frammentati in due parti per piede in modo da agevolare i movimenti, e un fondo spesso di ferro seghettato fungeva da suola. La corazza aveva di base due spallacci d'acciaio quasi smisurati con una torcia elettrica incorporata, e il complesso delle braccia era una costruzione tremenda di ferro cilindrico articolata alle spalle; i guanti erano di un tessuto molto duro, ma i movimenti delle dita erano molto ostacolati perché sul dorso della mano  c'era una placca metallica, e ogni dito aveva tre cilindri articolati, due per i pollici. Il casco era durissimo e aveva un laccio che lo attraversava alla base; era piuttosto comodo, nonostante il microfono e le cuffie. Sullo spallaccio sinistro di Sam era disegnato in bianco il numero ventitre, la sua armatura era quasi completamente nera. Sam provò a mettersi il fucile a spalla, ma la scomodità delle braccia era troppo grande: provò a mirare, ma non riuscì a portarsi il mirino all'occhio. A quel punto, se doveva fare la guerra, doveva farla senza quel genere di problemi. Si slacciò tutto il braccio destro, compreso lo spallaccio, si legò un elastico nero sopra il bicipite e si infilò alla mano un guanto a dita mozze. Con il braccio libero, mirare divenne quasi un piacere. Prima di unirsi alla sua compagnia fuori dall'hangar, si ricordò di allacciarsi sul cilindro della coscia destra il suo fodero con il classico revolver che lo aveva accompagnato da una vita. Nel cortile si raggrupparono in fretta sessantatre soldati corazzati e i militari.
Price richiamò l'attenzione. " Ricordatevi il vostro incarico, dovete trovare Lao Thzung e portarlo vivo al punto d'estrazione. Mentre sarete in volo invierò al capitano Jack Jillar, che verrà con voi, i dettagli della missione. Eseguite gli ordini del capitano e non fate casini. Buon volo ".
Gli Angeli furono disposti a gruppi di circa sette persone per elicottero. Le armature erano pesanti, ma i Black Hawk reggevano. Sam non conosceva nessuno dei suoi compagni, e nessuno sapeva perché lui avesse deciso di far parte della squadra. Quando i dieci elicotteri si alzarono in volo, egli era con il capitano Jillar e cinque compagni. Era il più curioso per il fatto che gli mancasse completamente l'armatura sul braccio destro e per la pistola legata sulla gamba. Tutti i presenti sapevano benissimo chi egli fosse. Mentre sorvolavano il Pacifico, Sam aveva lo sguardo perso nei flutti, pensava alla sua casa e a come avrebbe svolto la sua reale missione, oltre che a quella degli Angeli Alati. Un suo compagno lo guardava senza staccargli gli occhi di dosso. Sam vide un ragazzo dai capelli biondi che s'inerpicavano su per il casco e tingevano il laccio nero di giallo; la sua armatura col numero dodici era blu e grigio lucente, troppo grande per quel ragazzo.
" Cosa guardi ? " gli chiese improvvisamente Sam.
" Mi scusi, signor Icarus " disse il giovane. " Non mi sarei mai aspettato d'incontrarla, almeno non in queste circostanze ".
" Se t'interessa potremo conoscerci meglio dopo, come ti chiami ? ".
" Larry James, signore. Forse non sembro tagliato per questa missione, ma ho ricevuto un addestramento molto specializzato nell'esercito ".
" Non m'interessa il tuo curriculum, sai sparare ? ".
" Si signore, ho un'ottima mira ".
" Bene, questo ti servirà laggiù ".
" Sembra che parla come un esperto, signor Icarus " disse il capitano Jillar.
" In effetti, lo sono. Lo sapete bene ".
" Sorvoliamo su tutte le vostre peripezie, qui siamo tutti uguali ".
" Sono d'accordo ".
" Cosa l'ha spinta a entrare in questo corpo ? " disse Larry.
" Cercavo un'altra avventura " mentì Sam. " Volevo una nuova occasione per servire la mia società e aiutare il mondo ". In realtà, erano ben altri i suoi fini.
Il viaggio fu lungo e molta gente prese a dormire. Sam riposò poco, il capitano Jillar rimase sveglio, mentre Larry si fece mezzo viaggio addormentato. Sorvolarono mezza Cina, passando sopra splendidi paesaggi e città fumanti.

 Erano le 2:00 del pomeriggio, su un'alta collina a un paio di miglia da Xi'an. Verso sud, si potevano scorgere molti monti e la cima della grande montagna Qin Ling. I Black Hawk sbarcarono i loro carichi in cima alla collina, e fecero rotta verso est. Il capitano Jillar richiamò l'attenzione su di sé, mentre sessantatre soldati corazzati si raggruppavano in mezzo alla selva.
" Questo è il piano " disse il capitano. " Dividiamo la squadra in tre reparti, Il reparto Alfa, Beta e Gamma. Con l'Alfa andranno quelli dal numero uno al ventotto, e li comanderò io, con la Beta quelli dal ventinove al quarantacinque, e li comanderà Bill Oakey, con la Gamma quelli dal quarantasei al sessantatre, e li comanderà Jacob Ramhèl ".
Sam trasalì ascoltando il capitano: dunque Jacob era tra di loro, che cosa era venuto a fare ?
" Dobbiamo sbarazzarci della difesa ribelle e impedire a Lao Thzung di fuggire " continuò il capitano. " I comunisti ci daranno man forte, quando ci vedranno combattere contro i ribelli. La squadra Alfa si occuperà della cattura di Thzung, che è stato individuato in un edificio bancario al centro della città. È impossibile sbagliare, è il palazzo più grande. Dato che il luogo sarà ben difeso, la squadra Beta delimiterà un perimetro intorno all'edificio e lo difenderà dall'esterno, mentre la squadra Alfa entra. Intanto la squadra Gamma terrà occupate le forze ribelli nella zona del mercato, e attrarrà quante più unità nemiche possibili, mentre un eventuale aiuto gli sarà fornito dalle truppe regolari. Preso Thzung, le squadre convergeranno nella zona ovest della città, davanti all'ospedale principale, e da lì l'intero battaglione si dirigerà al punto d'estrazione.  Abbiamo sessantadue ore per portare a termine la missione, se ritardiamo gli elicotteri ci lasciano a terra. Mi aspetto molto da voi, so che siete i migliori che ci siano; evitate perdite tra i civili, e non prendete iniziative di testa vostra, fate solo cosa vi ordina il capitano della vostra squadra. Le vostre armature sono vitali, non toglietevele mai o i proiettili vi falceranno. Detto tutto, andiamo in guerra, Angeli Alati ".

 La periferia di Xi'an era tranquilla come una piuma nell'oceano. Entrando nel centro, i palazzi aumentavano d'altezza e c'era un sempre più folto gruppo di macchine e persone. Ci fu chi scappò alla vista degli Angeli, chi rimase incuriosito a guardare, chi si fece semplicemente da parte e chi già avvertiva le milizie. La squadra Alfa seguiva una rotta diretta verso il centro imboccando le strade principali, seguiva a distanza la Beta intraprendendo strade minori, e la Gamma si svincolò dal contingente principale per dirigersi a ovest, verso la zona del mercato principale. Prima ancora di poter arrivare alla zona degli uffici, la squadra Alfa fu intercettata da un piccolo convoglio di fanteria leggera e due jeep ribelli. Partirono i primi colpi. La squadra si sparpagliò ai lati della strada, mentre suonavano le fucilate di M4 e Kalashnikov. Sam sparava cercando di conservarsi più colpi possibile, in mezzo alla confusione non riuscì a capire se aveva colpito qualcuno. Mentre ricaricava, una pallottola gli cozzò sul casco, e altre tre gli saltarono sulla corazza. L'armatura risultò praticamente illesa, quell'accrocco era incredibile. Gli arrivò via radio una trasmissione del capitano: " La squadra Beta li sta accerchiando ai lati, proseguiamo e prendiamoli in fuoco incrociato ".
Lasciarono le postazioni e avanzarono verso i nemici. Centinaia di proiettili volarono da tutte le parti, i ribelli cadevano come foglie al vento. Si fece avanti il numero dodici, che sparò un colpo di lanciagranate su una jeep. Il veicolo esplose e il numero dodici fu percosso da un'ondata di pallottole; una eluse lo strato acciaioso e gli fece schizzare sangue dal gomito destro. Il capitano Jillar e mezza squadra soccorsero il numero dodici e lo medicarono alla meglio che poterono, mentre la squadra Beta spuntava dalle strade all'incrocio e falciava il resto della fanteria ribelle.
Squadra Alfa e Beta si susseguivano in un duetto per le strade di Xi'an. I ribelli si facevano sempre più numerosi, e intanto i comunisti in
verde e rosso cominciavano a supportare le squadre con fanteria e mezzi corazzati; in poco tempo scoppiò il pandemonio.
Il palazzo dove si trovava Lao Thzung era molto alto e aveva tutto l'aspetto d'essere la sede di una banca; si trovava in un quartiere ampio composto da diversi palazzi finanziari. La squadra Alfa entrò velocemente, e la Beta si dispose attorno all'edificio. I primi scontri avvennero al secondo piano: era altamente sconsigliabile prendere l'ascensore, quindi salirono sulle scale. Controllarono ogni piano, e fecero strage di milizie. Incontrarono parecchia resistenza al nono piano, dove in una stanza di computer una cinquantina di ribelli difendevano la porta dell'ufficio del responsabile del piano. Sam sparava con una ragazza riparato da un muretto di cemento. Si davano il cambio per ricaricare, e ricevevano un sacco di colpi.
" Dov'é il capitano ?! " urlò Sam in mezzo alla confusione.
" Vicino alle scrivanie dall'altro capo della stanza, a ore quattro ! " rispose la compagna.
" Che accidenti ci facciamo qui ?! Ci arrivano tutti i proiettili addosso ! ".
" La squadra è sparsa in giro per la stanza, qui non ci sblocchiamo più ! ".
" Mi sa che dobbiamo retrocedere. Quanti caricatori ti rimangono ?! ".
La ragazza cadde all'indietro con un tonfo, un fiotto enorme di sangue le usciva velocemente dalla fronte. Sam cercò di tapparle la ferita, sapeva di stare perdendo tempo con quel corpo morto; un gigantesco lago scuro gli macchiava il braccio e l'armatura. Tre colpi alla schiena lo fecero smuovere, prese l'arma e si diresse basso verso il capitano. Lo trovò che sparava con sette compagni dietro dei monitor accatastati, con due soldati morti accanto. Proprio in quel momento, il numero sei cadde supino con uno schizzo di sangue dal collo, urlava mentre moriva lentamente.
" Capitano Jillar, dobbiamo muoverci ! " urlò Sam.
" Va bene, unisciti a noi e accerchiamoli da destra, il resto della squadra ci coprirà ! ".
" Qui molti di noi stanno morendo ! ".
" Non posso farci niente, Icarus ! ".
Gli otto soldati si mossero a testa bassa costeggiando la parete destra della stanza, mentre decine di pallottole gli volavano sopra; il resto
della squadra li vide, e avanzò sulla parete sinistra. Alla fine i due gruppi conversero al centro con esiti inaspettati: prima di poter capire chi veniva da dove, gli Angeli Alati attaccarono il gruppo dei ribelli e ne fecero strage. La stanza fu libera. Sfondarono la porta del responsabile del piano; il capitano si fece avanti per primo, e gli si parò di fronte un ribelle con una pistola che gli sparò in petto. La pallottola saltò sull'armatura e si andò a conficcare sul soffitto. Il capitano lasciò cadere il fucile, afferrò la pistola con una mano e con l'altra diede un pugno in faccia al ribelle. L'impatto col duro acciaio fece cadere a terra l'uomo, che svenne.
Jillar raccolse il fucile. " D'accordo, cercate Thzung ".
I membri della squadra controllarono ogni angolino della stanza, videro sotto la scrivania e i tavoli. Non c'era nessuno.
" Va bene, al decimo piano, forza ! " disse Jillar. La squadra uscì. L'ultimo a venir fuori fu Sam, che si fermò prima di arrivare ai computer, lasciando il resto del gruppo. Un rumore nella stanza precedente lo fece voltare; tornò lentamente dentro, percorreva la camera a passi lenti per captare ogni suono. Alla fine si ritrovò davanti un armadietto grigio accanto alla scrivania, ma era troppo piccolo per contenere una persona. Fuori si sentirono degli spari, la squadra era in difficoltà. Sam aprì di scatto l'armadietto, e una bassa figura precipitò fuori, schiantandosi a terra. Era un uomo cinese dai capelli scuri, indossava una camicia, dei jeans e una cartucciera a tracolla; Sam non aveva bisogno di chiedergli chi fosse. Prese l'uomo per i capelli e lo sbatté violentemente contro la parete, facendogli schizzare un po' di sangue dalla bocca.
" Adesso facciamo quattro chiacchiere, signor Thzung " disse Sam in cinese.
" Chi sei ? Lasciami stare, Lao Thzung non sono io ! " disse l'uomo.
" Non tentare di fregarmi, Thzung. Non ho tempo da perdere, adesso usciamo da questo edificio, ti va ? ".
" Maledetto yankee ! ".
" Io non sono yankee, sono canadese ".
Sam trascinò Thzung fuori dalla stanza, e uscirono dalla sala dei computer. Nel corridoio del piano, c'era un lato che portava alle scale e uno all'ascensore. A sinistra, sul lato delle scale, la squadra stava combattendo contro delle milizie che scendevano dal decimo piano; a destra, la via per l'ascensore era deserta.
Jillar da lontano vide Sam col suo prigioniero, e capì chi egli fosse.
" Icarus ! " urlò il capitano a Sam. " Vieni qui con Thzung, lo portiamo via ! ".
Sam guardò il capitano e si morse il labbro. Cominciò a sudare, era venuto lì con uno scopo preciso e doveva compierlo.
" Muoviti, Icarus ! " urlò ancora il generale.
Sam strinse forte Thzung per la spalla e lo portò velocemente all'ascensore.
Jillar rimase di stucco. " Maledizione, che accidenti sta facendo ? Squadra, al piano terra ! ".
Le porte dell'ascensore si chiusero, e la macchina cominciò a scendere verso il pan terreno.
" Che piani hai, tradisci la tua squadra ? " disse Thzung.
" Zitto " disse Sam. " Mi servi tu, e finché mi stai a sentire e fai quello che ti dico non ti farò cadere in mano agli Americani e ai Comunisti, chiaro ? ".
" Chiarissimo. Non so cosa vuoi da me, ma almeno spero che non mi farai fare una brutta fine ".
" Tu collabora e vedrai che andrà tutto bene ".
" Non mi hai ancora detto chi sei, canadese ".
" Sam Icarus ".
Le porte dell'ascensore si aprirono. I presenti urlarono vedendo Sam che strattonava Thzung e gli puntava un mitra alla schiena. Uscirono dall'edificio, e subito videro che la squadra Beta stava combattendo accanitamente contro i ribelli.
" Prova a chiamare aiuto e ti rendo zoppo " disse minacciosamente Sam a Thzung.
" La pianti di trattarmi così ? " disse Lao. " Non chiamerò niente ".
" E fai bene così ".
Sotto gli occhi di chi li stava guardando in mezzo agli spari, i due uomini scivolarono silenziosamente in una strada laterale. Si muovevano a passo di corsa evitando gli sguardi dei militari, nessuno pareva riconoscere Thzung.
Arrivarono in fine alla zona del mercato. C'era l'inferno: la squadra Gamma era sparpagliata per le bancarelle insieme ai comunisti, e i ribelli erano dappertutto; si potevano vedere centinaia di morti, macchine e autocarri sfrecciavano per le strade falciando ogni cosa. Sam portò Lao dietro un chioschetto e lo legò a un palo.
" Te ne stai buono per cinque minuti ? " chiese Sam.
" Si, ma vedi di sbrigarti. Se mi trovano i miei uomini non credo che mi rivedrai qui ".
Sam lasciò il suo compagno e si unì nella mischia.

 Quattro soldati della squadra Gamma stavano combattendo insieme a una decina di comunisti dietro un furgone. La vettura era piena di buchi e ammaccature, un numero indefinito di ribelli la stava devastando. Lentamente i comunisti caddero, e in poco tempo rimasero in due. I soldati della squadra, aiutati dalle corazze, ricevevano colpi a non finire ma questi rimbalzavano sulle piastre d'acciaio. Il numero quarantasette e cinquanta lasciarono la loro postazione e si andarono a riparare dietro una bancarella lì vicino. Ebbero una visuale migliore e così riuscirono a travolgere l'intero fianco destro degli assalitori nemici. All'improvviso però, il viso del numero cinquanta si ricoprì di sangue, così come buona parte della corazza: al numero quarantasette era esplosa la testa con un colpo tremendamente preciso di RPG. Il numero cinquanta abbandonò la sua arma e si accasciò supino, pulendosi la faccia disgustato; i suoi lunghi capelli biondi erano tinti di rosso, e la sua pelle sembrava scorticata. Riuscì a vedere due ribelli che si avvicinavano con dei coltelli, era la fine. Uno di essi si accovacciò sopra di lui e gli pose la fredda lama sul collo. Altro sangue sul volto, la testa del ribelle era stata trafitta da un proiettile e il coltello scivolò sotto lo spallaccio destro. Il secondo assalitore fu abbattuto da una breve raffica. Sam si avvicinò al numero cinquanta, gli prese la mano destra e lo issò.
" Stavano per farti fuori, fortuna che sono arrivato in tempo, amico " disse Sam.
" Per tutti i diavoli ! ". Il numero cinquanta si slacciò il casco e la sua chioma bionda sventolò nell'aria. " Sam, ti ho riconosciuto, sono Simona Grissoli ".
Sam spalancò gli occhi e rimase a bocca aperta. Che accidenti ci faceva Simona Grissoli tra gli Angeli Alati ?
La ragazza avvicinò velocemente il suo viso a quello di Sam e lo baciò sulle labbra. A Sam tremarono le gambe e gli venne da svenire. Poi Simona avvicino le labbra all'orecchio di Sam e disse lentamente, quasi sottovoce: " Grazie ". Prese il fucile e si riallacciò il casco. Insieme i due soldati raggiunsero il furgone e si unirono agli altri compagni. Ne erano rimasti solo due, il numero quarantasei e il cinquantatre.
" Simona, dov'é Nicole, chi è lui ? " chiese il numero quarantasei.
Sam riconobbe la voce del soldato, e scrutandolo bene riuscì a distinguerne l'identità. " Jacob, sono Sam Icarus ".
" Miseriaccia ! Sei sempre ovunque tu ".
" Già ".
" Sam Icarus ? " disse il numero cinquantatre. " Questa è proprio una strana sorpresa. Sono Adriano Grissoli ".
" Salve, è un po' che non ci si vede " disse Sam.
" Un bel pezzo ".
Svariati proiettili rimbalzarono sul furgone e sui caschi, lo scontro non era ancora finito.
" Smettiamola con i convenevoli " disse Simona. " Jacob, Nicole è morta ".
" Maledizione ! " disse Jacob.
" È meglio se ce ne andiamo da qui ".
" Ma dov'é il resto della squadra ? " chiese Sam.
" Sono morti " disse Jacob. " Avete trovato Thzung ? ".
" Si. Li ho lasciati alla banca, ero in cerca di aiuto e sono venuto qui. Ho bisogno che veniate con me, dobbiamo abbandonare la città ".
" Non prima di aver trovato Thzung, abbiamo bisogno di lui ".
" Non vi preoccupate per quello, venite con me ".
" Dobbiamo ricongiungerci alle altre squadre per prendere Thzung ! ".
" Abbiate fiducia, Lao Thzung vi aspetta ".
" Va bene ".
" Sam, guidaci " disse Simona.
I quattro soldati lasciarono la postazione e ripiegarono fuori dal mercato. Arrivarono al chiosco, dove Thzung era angora legato. Sam lo slegò.
" Era ora, signor Icarus " disse Lao.
" Chi è lui ? " disse Adriano insospettito.
" Lao Thzung " disse Sam.
" L'hai rubato alla squadra ?! " disse Simona stupita.
" Non l'ho rubato, l'ho trovato io. Vi ho chiesto di seguirmi perché ho bisogno del vostro aiuto, perché dobbiamo portare Lao sano e salvo fuori da Xi'an. Non chiedetemi a cosa mi serve ".
" Ma... ".
Jacob interruppe Simona, il suo sguardo era serio e dava l'idea di sapere cosa stava dicendo. " Va bene, Sam. Ti aiuteremo a portare via Thzung, e ti seguiremo una volta fuori dalla città ".
Sam guardò Jacob serio. " Perfetto ".
I membri della squadra Gamma si scambiarono delle occhiate, avevano capito benissimo gli intenti di Sam.
Proprio in quel momento sbucarono dal nulla tre individui. Erano Angeli Alati, un ragazzo e due ragazze. Avevano i fucili e indossavano l'armatura.
" Chi siete ? " disse uno.
Sam riconobbe quella voce, vide la corazza blu e argento e il numero dodici sullo spallaccio sinistro. " Larry James ".
" Si... Ma tu... Accidenti, Sam Icarus ! "
" Ci incontriamo di nuovo, ragazzino ".
" Dove sei scappato ? Il capitano è furioso ".
" Ho avuto una cosa importante da fare qui ".
" Chi portavi con te quando ti abbiamo visto fuggire ? ". In quel momento Larry si accorse di Lao. " Chi è quello ? ".
" Lao Thzung ".
" L'hai dunque trovato. Sam, portiamolo dal capitano ".
Lao guardò Sam spaventato, ma quello rimase serio con lo sguardo di pietra.
" Larry, no " disse Sam.
" Perché no ? " disse Larry.
" Perché non ho intenzione di dare quest'uomo agli americani, ho bisogno di lui ".
Larry alzò prontamente il fucile in faccia a Sam. La squadra Gamma puntò le armi contro i compagni di Larry, che avevano anch'essi alzato gli M4 contro i loro opposti. Lao si mise accostato a Sam, il ragazzo rimase immobile.
" Traditore " disse Larry. " Dovrei spararti ".
" Tu non mi sparerai " disse Sam calmo.
" Cosa credi, che non sappia farlo, che non abbia mai ucciso ? ".
" Non metto in dubbio il fatto che tu sappia uccidere, ma sono convinto che in fondo al cuore tu sia consapevole di non poter uccidere me ".
" Chi sei tu, un dio immortale ? Cosa ti rende così spavaldo e presuntuoso ? ".
" Immortale... Larry, forse un giorno morirò, ma so che tu come me sia convinto che non sarà così ".
Larry guardò Sam negli occhi, e a lungo. No, non l'avrebbe potuto uccidere, aveva ancora molto da fare e lui lo sapeva. Abbassò il fucile, e gli altri lo imitarono.
" Larry " disse Sam. " So che non vorresti mai tradire il tuo paese, ma questa missione è fallita. Unisciti a me, e aiutami per quello che dovrò fare. L'avventura non è ancora finita, e io posso portarvi a viverne una con me ".
" Perché dovrei venire ? Non voglio andare alla ricerca di tesori e segreti " disse Larry.
" Ti chiedo di accompagnarmi, se riusciamo a scoprire quello che cerco il mondo ci accoglierà a braccia aperte ".
" E cosa cerchi ? ".
Sam sorrise. " Lo vedrai coi tuoi occhi ".
" Va bene allora ".
" Larry " disse una ragazza compagna del ragazzo. " Sei sicuro di quello che fai ? ".
" Credo di si. Voi siete con me ? ".
Le ragazze annuirono.
" Allora ci siamo ".
" Bene " disse Sam.
" È meglio che andiamo adesso " disse Simona bruscamente.
" Già, muoviamoci ".
La strada per uscire dalla città fu lunga ma veloce: cercarono di evitare le strade principali, scegliendo quelle più strette e meno affollate. La gente fuggiva o guardava dai palazzi, per più di mezza giornata ci furono combattimenti e uccisioni. Verso il crepuscolo si sentiva ancora qualche sparo lontano, ma la battaglia era indubbiamente finita. La luna si alzò imponente sopra la città, illuminando le foreste e i monti. Su una collina a circa un miglio a ovest di Xi'an, otto persone vedevano una massa interminabile di luci ed edifici, grande abbastanza da abbagliare il cielo stesso. Le torce in dotazione nelle armature producevano una discreta luce, ma le batterie non avrebbero retto molto. Il gruppo marciò per tutta la notte in direzione sudovest, verso le quattro del mattino riposarono in una radura, e alle sette erano di nuovo in cammino. Arrivarono verso mezzogiorno alle pendici del monte Qin Ling. Seguirono il sentiero che saliva sul versante est della montagna, finché non arrivarono in uno spiazzo abbastanza ampio con in mezzo un cartello.
" Che si fa ora, Sam  ? " chiese Larry.
" Spero che tu sappia cosa vada fatto " disse Jacob a Sam.
" Tranquilli " disse Sam. " Lao, vieni ".
I due si avvicinarono al cartello, dove erano scritte parole in cinese; era un cartello abbastanza vecchio, retto da un palo di legno e con i lati di ferro arrugginiti.
" Lao, la mia conoscenza della scrittura cinese lascia molto a desiderare. Puoi tradurre ? ".
" Va bene ".
Gli altri si avvicinarono e Lao prese a parlare ad alta voce, scandendo bene le parole. " - Monte Qin Ling, siete all'altitudine di quattrocento metri -. C'é una frase scritta a pennello sotto: - L'accesso alla dimora... della famiglia Thzung, è dove battono i piedi e il legno cade perpendicolare al mare - ". Lao guardò Sam cupo, con un'espressione di riluttanza e disgusto. " Non ti aiuterò, signor Icarus. Non per questo ".
" Per che cosa credi ti abbia portato con me ? " disse Sam.
" Nessuno, neanche io sapevo dell'ubicazione di questo luogo. Ora che l'hai trovato non puoi aspettarti che ne violi i segreti ".
" Invece me l'aspetto, perché altrimenti non ci sarà bisogno degli americani per giustiziarti ".
" Non mi uccideresti, o non avresti la chiave per i tuoi scopi ".
" Preferisci comunque morire ? ".
Lao rimase in silenzio e continuò a guardare malamente Sam.
" Scusa, Sam " disse Larry. " Non abbiamo capito dov'é situata l'entrata di questo posto ".
" Dove battono i piedi... " e Sam cominciò a scalciare.
" E il legno cade perpendicolare al mare ! " disse Simona guardando il cartello.
" Ragazzi, credete che i nostri guanti ferrati siano abbastanza resistenti ? ".
" Si, perché ? " disse Adriano.
" Perché dovremo forzarli parecchio ".
Come colpi di martello, i guanti delle armature percossero la terra a pugni, facendone tremare la superficie stessa; la capacità distruttiva di quei cilindri era impressionante, e la mano non subiva dolori elevati né ferite di alcun genere. Scavando per un po' di tempo riuscirono a fare una buca molto grande. All'improvviso, a mezzo metro di profondità, il violento pugno di Jacob perforò lo strato della parete di terra; in poco tempo riuscirono ad aprire un varco abbastanza grande da farci passare un uomo, che collegava direttamente a un antico tunnel artificiale sotterrato migliaia di anni prima, simile a una gigantesca tana di serpente. Il gruppo intraprese l'oscuro viaggio dentro quel freddo antro; era un corridoio stretto e molto articolato, la strada era imprecisa e sembrava scendere sempre più verso il basso. Dopo circa mezz'ora, arrivarono al fondo del tunnel, davanti a una parete murata.
" Vicolo cieco " disse Adriano.
Sam guardava la parete incuriosito, era grigiastra e molto sporca. Con la mano destra tastò la superficie fredda, e il suo dito s'infilò in un foro. Mise un occhio nella fessura, non vedeva niente. In compenso, una gelida brezza gli trapassò la superficie oculare, tirò via la testa e si massaggiò le palpebre. " Qua dietro c'è una stanza, bisogna abbattere il muro ".
Questa volta i pugni non bastarono, la parete rimase salda dopo varie percosse.
" Che si fa adesso ? " disse Larry.
" Via, ci penso io ". Jacob tirò fuori un pacchetto rettangolare e lo appiccicò sul muro. " Tutti lontani ".
Si allontanarono di una ventina di metri. Jacob prese in mano un piccolo interruttore. " Attenti alle schegge ".
" Che cos'é ? " chiese Sam.
" C4 ".
Jacob premette il pulsante, e la parete saltò in aria in mille pezzi, lasciando un buco molto grande. Entrarono dentro, e si ritrovarono in un immensa sala sotterranea. Molto in alto, sul soffitto pietroso, svariati fori filtravano una fioca luce argentata. Sulla sinistra della stanza, una scalinata scendeva fino all'entrata di una caverna ostruita da giganteschi massi; sulla destra, un'altra scalinata saliva fino al portone di un grosso palazzo di pietra.
" Come hai trovato questo posto ? " chiese Lao a Sam.
" Era da un po' che ci lavoravo " disse Sam. " Ho trovato l'ubicazione esatta su un vecchio volume sulle leggende della Cina. Diceva che il palazzo della dinastia Thzung si trovava sul monte Qin Ling, contrassegnato da un cartello sul versante est. Nemmeno loro credevano che questo posto potesse esistere davvero ".
" Beh, è meraviglioso ".
Salirono la scalinata sulla destra. Man mano che ci si alzava d'altezza, le scale si ergevano ai lati di due burroni sempre più profondi; cominciarono a comparire alti pilastri simili a obelischi ai lati delle scale, il tutto era avvolto da un silenzioso alone di antico e misterioso. Arrivarono ai grossi portoni di pietra del palazzo. Sulle pareti erano incise frasi in cinese, Lao tradusse: " - Questa è la sacra dimora della dinastia Thzung. Colui che vi entra deve rispettare i padroni e donare doni regali. Somma punizione attende lo scortese e l'incauto. Tra queste mura si cela la chiave del più grande tesoro dell'uomo, che mai sarà in grado di possedere. Morte certa per i profanatori - ".
Sam sogghignò. " Non ho paura di queste cose ".
" Tu non ti lasci impressionare da nulla " disse Lao.
" State tranquilli, non c'é nulla che non possiamo superare ".
" Non ne sono molto sicuro ".
La porta non era sigillata da nessun blocco o meccanismo, fu sufficiente spingerla per entrare. All'ingresso si estendeva un lungo corridoio dalle pareti sfregiate e pieno di macerie sul pavimento. Il gruppo proseguì lentamente. Il corridoio terminò dopo pochi minuti davanti a una porta scorrevole di legno ammuffito. Larry la aprì, facendone scheggiare i lati marci sugli scivoli. Si ritrovarono in una sorta di cortile interno, con la differenza che il giardino era completamente desolato e non c'era neanche un filo d'erba. Scendendo qualche gradino, si accedeva a una zona leggermente in ribasso rispetto al pavimento, perfettamente liscia e priva di qualsivoglia oggetto. In mezzo al cortile c'era una piccola zona rialzata, dove, perfettamente al centro, si ergeva un basso piedistallo.
Sam fece un cenno ai suoi compagni. " Non vi muovete, aspettatemi qua. Lao, tu vieni con me ". Lao e Sam scesero i gradini e s'incamminarono verso il centro dello spiazzo. Arrivati al piedistallo, videro che sulla superficie c'era una fessura chiusa.
" Lao, tu sai cosa fare " disse Sam. " Mi aiuterai adesso ? ".
Lao guardò Sam, e riconobbe nello sguardo dell'uomo il suo grande desiderio. " Ormai siamo arrivati fin qui. Lo farò solo perché penso che tu meriti di portare alla luce questo segreto ".
" Grazie, davvero molto. Non sarebbe sufficiente rompere questo pilastro e prendere ciò che sta dentro ? ".
" Non credo che sia così semplice. Fammi fare ". Lao tastò la pietra, e sfregò con le dita la fessura sulla superficie. Individuò un piccolo foro sul bordo. Poi si levò una strana collana con una gemma verde dal collo, e infilò la pietra nel foro; questa entrò perfettamente. A quel punto la porticina si aprì. Sam fece per allungare la mano, ma Lao lo bloccò. Illuminarono con la torcia l'interno del piedistallo; dentro c'era un bizzarro liquido verdognolo dall'aspetto malsano.
" Acido corrosivo " disse Lao. " Toccalo con un dito e non te lo ritrovi più ".
" È qui dentro quello che cerchiamo ? " disse Sam.
" Ora vedremo ". Lao prese a formulare una strana cantilena in lingua cinese. Sembrava una sorta di filastrocca, ma Lao la ritmava come fosse una canzone, ed era talmente veloce e articolata, che Sam non ne capì nemmeno una parola. Finita che fu la canzoncina, ci fu un botto improvviso. Il palazzo tremò tutto, e un getto improvviso di luce argentea cadde da una crepa del soffitto al piedistallo, ricoprendolo completamente. La luce venne riflessa sull'acido come uno specchio, e un forte lampo lucente partì dalla pozza a una botola sul soffitto parallela al piedistallo. La botola si spaccò, e ne cadde fuori un piccolo oggetto luminoso. Sam l'afferrò al volo. Era un amuleto d'oro circolare grande quanto un pugno, con in mezzo incastonata una gemma blu.
Sam si girò l'oggetto fra le mani.
" Io non capisco " disse confuso.
" Nemmeno io " disse Lao.
Dall'altro lato del cortile cominciò ad aprirsi lentamente una porta, provocando un orrendo suono metallico. Senza pensarci due volte, gli Angeli alzarono i fucili in direzione della porta. Spuntarono delle figure incappucciate armate di katana e shuriken, che entrarono velocemente nella sala e si lanciarono da tutte le parti. Il gruppo davanti la porta opposta si separò e cominciò a muoversi verso gli angoli del cortile, sparando ai ninja. Lao si accasciò dietro il piedistallo e Sam gli si inginocchiò accanto.
" Icarus, dammi la tua pistola " disse Lao.
" Che ? Scordatelo ! " disse Sam irritato. " Prendi il fucile piuttosto ". Porse l'M4 a Lao, e questi lo prese tra le braccia.
" Che sono ? " chiese Sam.
" I guerrieri personali dei miei avi " disse Lao. " Sono le guardie del corpo, uomini che non hanno mai abbandonato la terra per preservare la casa dei loro padroni. Essi hanno raggiunto l'immortalità che tanto cercavi ".
Proprio in quell'istante un ninja caricò Sam con la spada. Il soldato tirò fuori il revolver e atterrì l'assalitore con due colpi mirati.
" Neanche l'immortalità può essere sconfitta " disse Sam.
" Già " disse Lao. " Ma tu non puoi comunque resistere a cercarla per donarla al mondo, vero ? Il segreto più importante della storia dell'umanità ".
" Sono passati molti anni dall'ultima volta che ho donato qualcosa al mondo, e mi sono reso conto che il mondo ha già abbastanza. Non cerco l'immortalità per darla al mondo, la cerco per me stesso ".
Lao inarcò un sopracciglio, non si sarebbe mai aspettato una risposta del genere. All'improvviso uno shuriken volante si conficcò nel braccio destro di Sam. L'uomo gridò e si gettò a terra. " Miseriaccia, perché diavolo ho tolto l'armatura dal braccio ?! ". Lentamente si portò la mano sinistra sulla spalla e tirò via la punta dalla carne con uno strattone secco. Si abbassò il laccio che aveva sotto l'ascella sulla ferita, affinché fermasse in qualche modo l'emorragia.
Lao s'inginocchiò e si sporse per sparare ai nemici. Mentre i due discutevano, i ninja si erano appostati dietro delle colonne e si riparavano dai proiettili. Larry lanciò da lontano una granata, che esplose proprio accanto a un ninja, facendolo volare. Tre nemici si raggrupparono e scattarono verso destra, arrivarono dove si erano appostati Simona, Adriano e una compagna di Larry, e tempestarono quest'ultima di shuriken; i ninja erano velocissimi, i primi shuriken rimbalzarono sulle piastre di ferro della corazza, ma poi gli altri si andarono a conficcare nel polsi, nei fianchi, e infine nel collo. La ragazza urlò a lungo finché l'ultimo shuriken non le strappò la voce e la vita, facendola accasciare al suolo. Simona e Adriano puntarono i fucili contro i nemici e vendicarono la morte della loro compagna. I ninja restanti tentarono il tutto per tutto, e con un urlo prodigioso si scagliarono contro Jacob Larry e la sua altra compagna. Sam li vide e gli scaricò sopra un caricatore, uccidendone un numerò indefinito. Intanto i tre soldati spararono contro i nemici, ma non riuscirono a ucciderli in tempo: armati di katana, i ninja si scaraventarono sulla compagna di Larry. Quella ne uccise uno che si ritrovò davanti, ma poi un altro le troncò di netto il braccio sinistro con un fendente, un altro ancora le sfigurò il viso con un profondo taglio, e un ultimo le perforò lo sterno con un rapido affondo, facendo risuonare uno straziante rumore di ossa rotte. I rimanenti ninja furono devastati dalle raffiche degli Angeli: caddero lentamente come foglie appassite rimaste attaccate troppo a un vecchio albero.
I fucili erano fumanti, nella stanza albergava il silenzio più assoluto. Qualcuno si sedette per recuperare le forze, Sam e Lao rimasero nei pressi del piedistallo. Lao guardava Sam, che stava maneggiando l'oggetto che aveva in mano.
" Quest'affare mi è familiare " disse Sam. " È come se già l'avessi visto ".
" Non credo che sia un oggetto di potere " disse Lao. " Ha più l'aspetto di una sorta di chiave ".
" Ma io l'ho già visto... ".
" Te lo dico io cos'é " disse Simona, che intanto si era avvicinata con gli altri compagni. " È una parte di un insieme di chiavi per aprire l'accesso all'immortalità ".
" Vuol dire che ce ne sono altri di questi cosi ? ".
" Si ".
" Altri... Amuleti chiave... Un momento, tu sai già di questa faccenda, sapevi quali erano i miei fini ".
Un oggetto volante entrò dalla porta del cortile, e saltellando finì sotto il piedistallo. Sam lo vide bene, e gli venne un colpo. " Granata ! ".
Tutti quanti si gettarono lontano dal piedistallo; subito dopo quello esplose, e uno schizzo enorme di acido si propagò da tutte le parti. I soldati non furono colpiti, ma con la coda dell'occhio Sam vide Lao alzarsi e urlare cosparso di liquido fumante. Diversi fumogeni scoppiarono in diversi punti del cortile, e il luogo fu presto inondato di fittissimo gas. Non si vedeva niente, Sam si coprì la bocca con la mano destra, già cominciava a lacrimare. Riuscì a distinguere di fronte a sé la figura ustionata di Lao urlante, che fu improvvisamente investita da una serie di proiettili che gli sfondarono la schiena e che la fecero cadere a terra senza vita. Un soldato si erse dalle nubi. Alzò il fucile fumante contro Sam, che riconobbe l'aggressore come il capitano Jillar.
" Maledetto Sam Icarus ! " disse il capitano rabbioso. " Hai mandato all'aria la missione e causato la morte di tutti gli Angeli Alati ! Adesso muori ".
Sam socchiuse gli occhi e si preparò a ricevere la morte. Uno sparo, e Sam vide il capitano cadere in ginocchio davanti a sé. Simona spuntò in mezzo al fumo, e puntando il fucile sopra il casco del capitano, gli fece schizzare il cervello sullo spallaccio destro. Diede un calcio al cadavere di Jillar e lo fece afflosciare al suolo. Sam guardò Simona abbozzando un sorriso.
La ragazza lo guardò senza alcuna espressione. " Scusami Sam, ma questa volta stai ostacolando i miei piani. Adesso siamo pari ". Girò il fucile e con il calcio diede un violento colpo in faccia a Sam. Un attimo di esitazione, poi egli svenne e cadde supino.

 Quando si svegliò Sam aveva un dolore tremendo alla testa. Sul primo momento non riuscì a percepire nulla se non il dolore e una gran confusione. Poi focalizzò lentamente i ricordi di ciò che era successo e l'ambiente che lo circondava. Si trovava ancora nel cortile del palazzo, lasciato da solo in compagnia di tre figure afflosciate sul pavimento. Sam si alzò. Vide nitidamente i corpi morti del capitano Jillar e di Lao, persone che avrebbe dovuto far restare in vita fin dall'inizio. Il suo cuore ebbe un sussulto quando vide Larry steso supino, con le palpebre chiuse e la bocca semiaperta. S'inginocchiò davanti al ragazzo e gli venne da piangere. Lo guardava e sembrava come se stesse dormendo. Infatti aveva proprio lo sguardo di quello che dorme. Sam passò un dito davanti alla bocca di Larry, e sentì il suo respiro. Lo prese per le spalle e lo scosse, finché quello non aprì gli occhi e capì cosa stava accadendo. Sam lo prese per una mano e lo issò.
" Sam " disse Larry lentamente. " Cosa mi è successo, dove sono gli altri ? ".
" Gli altri sono spariti " disse Sam. " Jillar ci ha seguito e ci ha teso un'imboscata coi fumogeni, ha ucciso Lao e ha tentato di vendicarsi su di
me perché abbiamo rovinato la missione. Simona l'ha ucciso ".
" Ancora una volta vivo, Sam".
" Lei mi ha tramortito ".
Larry guardò Sam con un'espressione dubbiosa. " Perché ? ".
" Io credo che abbiano sempre saputo dell'amuleto, loro lo sapevano e io ero venuto qui alla cieca. Si sono arruolati tra gli Angeli Alati col mio stesso intento ". Sam si mise la mano nella tasca del pantalone sotto la corazza. Era vuota. Sam abbassò lo sguardo. " Ma al contrario di me hanno raggiunto il loro fine ".
" Sam, vedrai che ce la farai, li troverai e l'amuleto sarà di nuovo tuo ".
" Ma prima devo capire cos'é. Ho bisogno di tempo, e devo tornare a casa ".
" Allora andiamocene da qui, credo che a sud troveremo una città con un aeroporto ".
" E loro due ? " Sam indicò i corpi alle sue spalle.
" Portiamoli fuori ".
Trascinarono i corpi fuori dal palazzo e attraverso il tunnel, finché non raggiunsero l'esterno, e il sole. Posero i due morti accanto al palo.
" Li ritroveranno " disse Larry. " E sapranno recargli i giusti onori ".
" Non dovevano morire " disse Sam. " È andato tutto storto. Sono morti tutti gli Angeli Alati ".
" Siamo sopravvissuti noi, cinque soldati. E diverremo eroi per quello che abbiamo fatto, come hai detto tu ".
" Gli Stati Uniti saranno furiosi per aver perso il corpo degli Angeli Alati ".
" Già, ma questa esperienza ci ha maturato ".
" Che vuoi dire ? ".
" Non saremo certo come prima, tutto sarà diverso d'ora in poi. Adesso siamo gli Angeli Decaduti ".
" Bisogna solo vedere quanto più decadremo in futuro ". Sam si levò il casco per liberarsi la testa, e vi trovò dentro un foglio stropicciato. Lo aprì, era una lettera. Larry guardava i corpi pensieroso e non si accorse di nulla. Sam lesse: " - Sam, ancora una volta ti chiedo le mie scuse. Non avrei mai voluto arrivare a questo, ma è colpa tua se ho dovuto farlo: è colpa della tua fastidiosissima ossessione per queste cose, perché se c'é qualche vecchia leggenda o qualche potere soprannaturale, tu devi sempre esserne coinvolto, non è vero ? Stavolta tocca a me, Sam. Non ti ho eliminato visto quello che hai fatto per noi anni fa, ma ti avverto: intralcia ancora una volta il mio operato e dovrò farti fuori. Ma chi prendo in giro ? Sto parlando con Sam Icarus, l'uomo più testardo del pianeta ! Forse è per questa odiosa ostinazione che mi piaci. A presto Sam, baci all'italiana da Simona Grissoli - ".
Sam strinse forte la mano e accartocciò il foglio. Non aveva la minima idea di dove fosse Simona, e lei lo stava sfidando a inseguirla. Era davvero irato, ma non riuscì a provare odio verso di lei: per quanto si sforzasse, non riusciva ad attribuirle tutta la colpa per come erano andate le cose. Il motivo fu chiaro a Sam  come una cosa tremendamente evidente: era innamorato, e non riusciva a dimenticare quel bacio.

Durante il volo verso l'America, Sam non pensò a come avrebbe raggiunto Simona. Rifletté a lungo sull'enigma degli amuleti. Simona aveva detto che ce n'erano degli altri, e che insieme costituivano la chiave per l'accesso all'immortalità; quanti potevano essere ? Pensò a come era fatto quello che avevano trovato, ricordandosi ogni singolo dettaglio. Allora gli venne un sussulto, come se nella sua testa si fosse attivato un motore che mette in movimento tutte le articolazioni. Lui già conosceva quegli amuleti, solo che non sapeva cosa fossero. La sua mente vagò indietro nel tempo di ventidue anni, quando era ancora un ragazzo, e visse la sua prima avventura.
Sam si separò da Larry a New York.
I due si salutarono, promettendosi di rivedersi un giorno per affrontare nuove avventure. Sam prese un volo per Toronto, e tornò a Icarus Manor da Adam. Montò la sua armatura su un manichino e la mise dentro una grande teca, dove scrisse su un'etichetta d'oro: " - Corazza degli Angeli Alati. Armatura da Angelo Decaduto di Sam Icarus - ". In seguito, Sam entrò nella sua stanza dei trofei, scorse le teche finché non ne trovò una contenente un amuleto d'oro circolare grande quanto un pugno, con in mezzo incastonata una gemma verde.

  
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