Titolo: Weine nicht, Bruder
Autore: Nemeryal
Fandom: Axis Power Hetalia
Rating: Giallo
Genere: Drammatico, “Storico”, Slice of Life
Avvertimenti: One Shot, Missing Moments
Personaggi: Gilbert Beilschmidt/Prussia, Ludwig/Germania, accennati:
Russia/Ivan Braginski, Francia/Francis
Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, America/Alfred F. Jones, Polonia/Feliks
Lukaswiezic, Italia/Feliciano Vargas
Pairing: Nessuno
Trama: -Gilbert!-
E
che palle, bruder! Non hai sentito la mia Meravigliosa voce, prima, quando ti dicevo che
ti sento benissimo anche da qui? Che poi, non sono nemmeno troppo lontano, eh.
Ho provato a correre per cercare un posto sicuro sia per te che per me, ma non
so come mai, le mie ginocchia hanno deciso che era il momento del loro tanto
meritato riposo e hanno ceduto.
Se
mi vedesse il vecchio Fritz, adesso! Direbbe che sono io la cariatide, ne
sono sicuro.
Dedica:
a Silentsky
Note: Okay, qui non tratto del futuro post-bellico di Gilbert. Mi limito
alla Prussia e non alla Germania dell’Est. So che oramai è praticamente certo
che Gilbert, chiamando Ludwig “West”, venga poi a rappresentare l’altra parte
della Germania, ma non era quello che volevo trattare nella fic.
Spero
si capisca il perché del progressivo svarionare del nostro Gilbert. E,
soprattutto, ho fatto l’eresia di narrare in prima persona con Gilbert! Con
Ore-sama! ARG! Oh, grande Awesome-man, fa’ che ti abbia reso degnamente..
Altre
note a fine pagine <3
Wordcounter: 866 (titolo e note escluse)
Weine nicht, Bruder
-Gilbert!-
Che
urli, bruder? Guarda che ti sento benissimo anche da qui. Il Magnifico Me ha un udito
che nemmeno puoi immaginarti, quindi smettila di gridare e di sbracciarti, ché
tanto è inutile.
Francis
è sempre molto possessivo quando si parla di prendere qualcuno e più tu dimeni più non fai altro
che aumentare la sua stizza. Ed anche qualche perverso meccanismo del suo
cervello che ancora non ho compreso.
E
quel Kirkland lo odio profondamente, quindi che non ti tocchi più del dovuto o
giuro che gliele faccio ingoiare le sue dannate fatine. A lui e a quel
bellimbusto di Alfred, vai a vedere che non gli piacciano di più di quelle
frattaglie di mucche che ingurgita di solito.
-Gilbert!-
E
che palle, bruder! Non hai sentito la mia Meravigliosa voce, prima, quando ti dicevo che
ti sento benissimo anche da qui? Che poi, non sono nemmeno troppo lontano, eh.
Ho provato a correre per cercare un posto sicuro sia per te che per me, ma non
so come mai, le mie ginocchia hanno deciso che era il momento del loro tanto
meritato riposo e hanno ceduto.
Se
mi vedesse il vecchio Fritz, adesso! Direbbe che sono io la cariatide, ne
sono sicuro.
-Gilbert, aspetta!-
Dove
vuoi che vada, scusa? Non vedi? Sono qui che mi faccio un riposino! Il
Magnifico Me si gode gli ultimi raggi del sole prima che quei patetici degli
Alleati –Francis non lo sarebbe stato se avesse deciso di unirsi alla nostra
causa, ma credo che quel damerino ingurgita tea gli abbia fatto perdere di
vista le cose più importanti, tipo la mia Meravigliosità e il fatto che
standomi al fianco gliene avrei trasmessa per induzione- vengano a giocare al
tira e molla anche col sottoscritto.
Che
si credono di fare, poi? Mica possono spartirsi la mia Grandezza così! Io certo
non glielo permetterò.
-Gilbert, aspetta! Non andare!-
Andare?
Andare dove, bruder? Da quel tizio polacco che mi guarda come fossi il suo nuovo zuccherino?
Ma figurati! Non ci tengo a diventare rosa. Te li immagini? I miei Meravigliosi
capelli tinti di rosa! È un incubo! E se iniziassi a parlare come lui? No,
cioè, tipo..mi fa schifo solo a pensarci
questa possibilità.
-Gilbert, aspetta! Rimani!-
Oh,
senti. Adesso basta, eh.
Che
fai, bruder, piangi? Ma non me ne vado mica! Quel Braginski faccia quello vuole,
ma la vodka da lui non la bevo. Non la bevo e basta, anche fosse col piccolo
Italia. No, con Italia, per quanto carino e adorabile, non bevo più niente dopo
quello che ci ha fatto. Quei suoi occhi tremuli e spenti, correva impazzito
sulle montagne alla ricerca del fratello e noi lo stanavamo ogni volta, ma alle
volte era più furbo di noi, e allora ci prendeva alle spalle, quel ragazzino
dagli occhi grandi, così grandi da ingoiare il riflesso della pistola sgangherata
che teneva tra le mani e che ci puntava addosso..
..Cosa
stavo dicendo? Il Meraviglioso Me non stava prestando attenzione. Ah, già, quel
pazzo di Braginski e la vodka. Io la vodka non la bevo, quella robaccia..saprà
di neve, ne sono sicuro, meglio la birra, come quella ci bevevamo insieme a
Berlino, quando fuori faceva troppo freddo e gli impiccati cozzavano tra loro
con le bocche enfi e c’erano le bombe e gli spari e i tacchi sull’asfalto e il
mondo si riduceva a quelle fiamme che esplodevano nella notte e dalla canna di
una pistola e noi ci guardavamo, sollevavamo i boccali e ingollavamo la birra
come fosse acqua santa, come se l’euforia della schiuma potesse guarire ogni
nostro male, fatto, ricevuto e sentito, anche se poi non ci sembrava male tutto,
era la causa della Germania, la nostra
causa, quindi non so..
Non
mi ricordo più cosa stavo dicendo, ma non ha importanza. Però, accidenti, bruder, togliti dal
sole, ché altrimenti non vedo niente! Quel tuo testone mi toglie la luce e
tutto si fa buio.
Così
buio che sembra la notte ed in effetti il Meraviglioso Me comincia a sentire un
po’ di stanchezza. Sonno, quasi.
Senti,
facciamo così. Intanto che quelli lì continuano a discutere sul perché e sul
per come, tanto non arriveranno a nulla, figurati, io mi schiaccio un pisolino.
Tu stenditi qui accanto a me, come quando eri bambino e mi strusciavi la
testolina contro il petto perché avevi paura dei tuoni.
Mi
faccio un pisolino e quando mi sveglio sistemo tutto, proprio come allora. Sono
o non sono tuo fratello, bruder? Li faccio tornare al posto che si meritano,
ci penso io a proteggerti, d’accordo?
Però
adesso sono un po’ stanco, tutto il loro ciarlare ed il correre e lo sparare e
il condannare ed il bere mi ha annoiato, sì, credo annoiato, non certo
stremato, che mi è venuto sonno.
-Gilbert!-
Non
piangere, bruder.
Non
me ne vado mica.
Ho
solo un po’ sonno.
-Gilbert!-
E’
già notte, bruder?
Il
Magnifico Me vede tutto appannato e nero. La stanno tirando davvero per le
lunghe quelli là, se è già scesa la sera.
Oh,
bhè.
-Gilbert!-
Non
ti preoccupare, bruder.
Chiudo
solo gli occhi per un po’.
Non
tanto, eh.
Solo
per un po’.
-Gilbert!-
Weine nicht, Bruder. Dann wache ich auf.
{~***~}
-Negli
ultimi mesi della seconda guerra mondiale la progressiva occupazione sovietica
causò un primo drammatico esodo verso le regioni più occidentali della Germania.
A guerra finita la Prussia venne divisa tra Unione Sovietica e Polonia. Dal
1945 il termine Prussia non ha più un significato geografico o politico
ma solo storico e culturale. (Dalla pagina Prussia di Wikipedia)
-Alla
fine del conflitto mondiale, la Germania venne divisa in fasce di influenza:
Francia, Inghilterra, Russia e Stati Uniti. Nel 1949 le zone di Francia,
Inghilterra e America vennero riunite nella Repubblica Federale di Germania (23
Maggio), mentre quella di occupazione tedesca la Repubblica Democratica Tedesca
(7 Ottobre)
-“Non piangere, fratello. Poi mi sveglio”