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Autore: Red Fox    05/06/2011    2 recensioni
Questa volta non avrebbe permesso a quegli occhi di sconfiggerlo e umiliarlo.
Nessuno poteva deridere la sua arte.
E lui gli avrebbe fatto vedere cosa succedeva a farlo incazzare.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Deidara, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Sono estremamente fiera di questa shot *__* L'ho scritta di slancio in un quarto d'ora, e me ne sono innamorata.
Spero che vi piaccia :) I personaggi non mi appartengono, sono stati creati da Masashi Kishimoto. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


L'arte è esplosione

 

 

Deidara creò un dragone di argilla, con quelle mani di cui andava così fiero. D'altronde, come avrebbe potuto non esserlo? Quelle mani creavano l'Arte. Un istante di effimero splendore, che avrebbe fatto ricordare a tutti, nel tempo, che una volta era esistito, lui, Deidara, il Maestro dell'Arte dell'Esplosione.

Ma ora non poteva pensarci, doveva a tutti i costi trovare un modo per battere e distruggere quell'individuo. Il fratello.

Pensò al suo nemico giurato.

Come aveva potuto?

Si era preso gioco di lui, di nuovo, ancora.

Non lo sopportava più. Lo voleva vedere steso per terra, morto. Avrebbe riso.

Era assurdo che fosse riuscito a fargli credere, anche solo per qualche istante, che il suo Sharingan fosse Arte. Che in qualche modo, fosse migliore.

Niente era migliore della sua Arte.

Niente.

Neppure lui. Neppure il suo stupido occhio, neppure il suo sguardo indifferente e gelido.

Ma ormai non era neanche più questione di quale Arte fosse migliore.

No, ora la questione era chi dei due fosse il migliore.

E nessuno era meglio di lui, il grande Deidara.

Neppure Itachi Uchiha.

Il biondo voleva vederlo soccombere sotto il potere della sua Arte, voleva che l'Uchiha si inchinasse dinnanzi alla sua grandezza, che gli dicesse che era lui, il migliore.

Ma sapeva che Itachi non l'avrebbe mai fatto.

Dio, se odiava quegli occhi, quell'aria di superiorità che caratterizzava quello stupido clan, quello sguardo freddo e distante che ti scrutava e ti ignorava al tempo stesso, senza considerarti, tu, troppo inutile per trovarti di fronte a quegli occhi..

Voleva staccarglieli.

Ecco.

Voleva cavargli gli occhi dal volto, renderlo cieco.

Voleva fargli scoppiare gli occhi con una delle sue bombe.

Voleva farlo esplodere.

Voleva vedere il suo corpo saltare per aria.

Voleva ucciderlo con i suoi stessi occhi.

Voleva che non lo scrutasse più come se fosse un perdente.

Perchè lui non era un perdente.

E neanche un moccioso.

Lui era un Artista.

E gliel'avrebbe fatta vedere.

Deidara non poteva morire. Doveva uccidere il nemico che aveva davanti, per poi andare da lui e dimostrargli il suo valore..

Quando il ragazzo di fronte a lui aveva attivato lo sharingan, Deidara aveva capito.

E si era infuriato.

Dunque, colui contro cui stava combattendo, era il fratello di Itachi. L'Uchiha minore.

Il moccioso.

Per un periodo, l'aveva quasi trovato simpatico.

Chiunque volesse uccidere Itachi diventava automaticamente un tipo con cui lui avrebbe potuto andare d'accordo.

Ma ovviamente aveva cambiato idea.

Itachi era suo.

Solo Deidara poteva ammazzarlo, il moccioso doveva stargli alla larga.

Aveva iniziato a trovarlo irritante. Insomma, dimentica e vai avanti. Non era scritto nel destino del moccioso che fosse lui ad uccidere Itachi, l'odiato nemico. Eh, no. Non doveva essere l'Uchiha a prendersi la vendetta che spettava al biondo.

Appena lo aveva visto, poi, non solo lo aveva trovato irritante. Aveva scoperto di odiarlo proprio.

Il motivo era semplice.

Quegli occhi. Quello sguardo. Quella indifferenza alla sua Arte.

Il suo essere Uchiha lo rendeva un nemico. Senza alcun dubbio.

Si girò verso il ragazzo e si concentrò sulla lotta.

Dannazione, è veloce. Ma non abbastanza..” pensò il biondo, sorridendo.

-Sei mio!- urlò.

Lo aveva colpito? Allora?

Lo aveva colpito?

Si era arreso di fronte alla superiorità della sua Arte?

Ringhiò, quando scoprì che, no, non l'aveva colpito.

-Maledetti Uchiha..- sputò arrabbiato.

Quindi il moccioso si prendeva gioco di lui?

Un momento.. Cosa?!

Stava usando la sua spada come appoggio? Ma come..?

Deidara fece una smorfia.

Il bastardo lo aveva fregato.

Possibile che avesse fatto cadere la spada lì, di proposito?

-Cazzo.- imprecò.

Lui non poteva essere sconfitto da quegli occhi. No, non l'avrebbe permesso.

-Sono superiore a te. E' impossibile che perda. Non contro.. non contro..- mormorò. “quegli occhi.” concluse la frase nei suoi pensieri.

-Ugh.- gemette, incazzato.

Avrebbe dovuto usare C4 Garuda.

Inghiottì l'argilla e urlò: “Tobi! Via da qui!”

D'altronde, non voleva che il compagno morisse.

Oh, beh. Questo Jutsu era destinato ad uccidere Itachi ma va bene comunque. L'unico obbiettivo che ho, adesso, è di distruggere quegli occhi. Che siano di Itachi e del moccioso, poco importa. Basta che la smettano di osservare me e la mia Arte come se fossimo spazzatura!” pensò il biondo, un attimo prima di creare la sua bomba gigante.

Il C4.

La bomba destinata ad Itachi.

Osservò il moccioso e quello che vide lo fece sorridere. Era.. timore?

Bene. E' proprio quello il sentimento che voi Uchiha dovete avere dinnanzi alla mia tecnica.”

Tremate dal terrore, bastardi.

-O, dai. Non scappare via così..- disse prendendosi gioco del ragazzo.

-PENSI DAVVERO DI POTER FUGGIRE VIA DA GARUDA COSI'?!- urlò poi, gustandosi la fuga dell'Uchiha.

La bomba si disintegrò in tanti piccoli pezzi.

Vide la sorpresa sul volta del ragazzo.

Che c'è, ti aspettavi l'esplosione eh?” pensò. “Sarà meglio, molto meglio.”

-La vittoria è mia! L'Arte è esplosione!- urlò.

Katsu!” pensò posizionando le mani per attivare la tecnica.

Ogni essere vivente vicino al luogo in cui la bomba era esplosa, iniziò a disintegrarsi.

E ora osserva la mia Arte.”

Guardò il ragazzo e rise, quando lo vide andare a pezzi.

-Non ci posso credere..- mormorò il moro, vedendo il suo corpo distruggersi in tanti, piccoli, stupidi pezzetti.

Beh, inizia a crederci.” pensò il biondo, strafottente. Nessuno poteva batterlo.

Già, perché il suo C4 era speciale.

Era composto da tante piccole bombe che Deidara, sfruttando l'esplosione del gigante, aveva sparso nell'aria. Ispirando quell'aria, automaticamente, tutti gli esseri viventi lì vicini, si ritrovavano gli ordigni esplosivi di Deidara nel corpo.

-Dovrei ringraziare Itachi.. Uhuhuh..-rise.

Aveva dimostrato che era il migliore.

-La mia Arte ha vinto!- esultò infine.

Un brivido gli corse lungo la schiena, quando si rese conto di trovarsi in un'illusione.

Si girò lentamente e si trovò di fronte il moccioso, il quale lo trafisse con Chidori.

-Le bombe erano invisibili a occhio nudo. Ma i miei occhi distinguono il chakra dal colore.- spiegò il moccioso.

-Eppure mi sembravi morto per il C4..- commentò Deidara, dopo avergli dato modo di continuare con la sua spiegazione.

-Era un'illusione.-

Dannati, Uchiha. Loro e loro illusioni.

Sorrise.

Dopotutto, era grazie a quelle maledette illusioni se ora lui sarebbe stato in grado di ammazzare il giovane di fronte a lui.

-Uhuhuh.. L'avevo immaginato..- disse ridacchiando. -Per quello ho detto.. che dovrei ringraziare Itachi..- continuò dopo un attimo.

Uscì dal suo nascondiglio, all'interno della sua colomba d'argilla.

La copia che il moccioso aveva trafitto, si rivelò per quello che era. Il suo braccio rimase incastrato nella copia e il biondo cominciò a parlare. -Sapevo che avresti usato un'illusione. Itachi aveva combattuto esattamente così. Con me la stessa tecnica non funziona due volte!-

Dal giorno in cui ho combattuto contro Itachi ho allenato l'occhio sinistro per contrastare lo sharingan. Ovviamente ciò comprende anche le illusioni!” pensò ghignando Deidara.

La vittoria era sua.

-QUESTA VOLTA SEI VERAMENTE SPACCIATO! ASSAGGIA DA VICINO IL MIO C4!-

Il biondo chiuse il moccioso dentro la sua bomba e aspettò.

I ragazzo con le sue ultime forze usò Chidori e uscì.

-E ADESSO CHE FARAI?! A questa distanza non riuscirai a colpirmi nemmeno allungando al massimo la tua tecnica! Sei morto!- urlò Deidara.

Lo fece esplodere.

Deidara cadde sull'erba, in mezzo al bosco che era stato spettatore di quella lotta. Davanti a sé, tanti piccoli coriandoli cadevano dal cielo. Coriandoli che erano il corpo distrutto del ragazzo.

-Alla fine.. ho vinto io. La mia Arte ha prevalso!- disse.

-..... AHAHAHAHAH- rise. Finalmente era finita.

-Ahahah... ma perchè ho la sensazione che..- si domandò. Ma non riuscì a finire la frase che un brivido, il brivido, lo fece girare.

Impossibile..” pensò.

Un pugno lo colpì in pieno volto.

-Com'è possibile?! Come hai fatto a sfuggire al C4?!- urlò, furioso.

Ma non moriva mai il bastardo?!

Deidara sussultò, quando capì.

-No.. non mi dirai.. che te n'eri accorto?-

-Sì, da un bel po'.- rispose il moro, con quel tono di voce che ricordò al biondo il motivo per cui odiava il suo clan. Strafottente. Distante. Superiore.

Il ragazzo iniziò a spiegare al biondo come aveva fatto a capire, e Deidara odiò con tutto sé stesso lo sharingan.

Quegli occhi lo avevano umiliato, di nuovo.

-Dov'è Itachi?- chiese infine l'Uchiha.

Deidara si infuriò.

Itachi è mio.”

Fece uscire dalle bocche che aveva sulle mani, due serpenti d'argilla e afferrò l'avversario alle caviglie.

Ma questo usò di nuovo il fulmine, annullando la sua tecnica.

Provò a schermirlo ma l'Uchiha non cadde nella provocazione.

Anzi, lo guardò con indifferenza, al che il biondo si irritò.

-Sei finito. Perché non dimostri la tua paura? Non ti rendi conto.. che stavolta.. verrai veramente ucciso dalla mia arte? Eheh.. Uhuhuh..Voi fratelli Uchiha siete insopportabili, quel vostro modo di comportarvi mi fa imbestialire! L'arroganza nei vostri occhi è inammissibile! Sembrate disprezzare la mia arte! E' intollerabile che non dimostriate alcuno stupore per il mio genio! Nessuno può ignorare le mie creazioni!- urlò.

-Non me ne frega nulla della tua arte. Dimmi dove si trova Itachi.- rispose semplicemente il moccioso, disattivando il suo sharingan e limitandosi ad osservarlo.

-Credi di poter fare a meno dello sharingan?! Mi stai proprio sottovalutando, eh?-

Questa volta non avrebbe permesso a quegli occhi di sconfiggerlo e umiliarlo.

Nessuno poteva deridere la sua arte.

E lui gli avrebbe fatto vedere cosa succedeva a farlo incazzare.

Si strappò la maglietta.

Aveva preso la sua decisione.

-Eheh.. E' la mia Arte suprema! Adesso esploderò! Suicidandomi diverrò un'opera d'arte!- disse, preparato ormai al suo destino. Non avrebbe potuto essere lui, ad uccidere Itachi. Poco male. Non l'avrebbe ucciso neppure il moccioso. “Perdonami, Tobi.” pensò. Continuò a parlare, consapevole che quelle erano sue ultime parole. -E tu stai certo.. CHE MORIRAI! AVANTI! TREMA DALLA PAURA! AMMIRAMI! DISPERATI! PIANGI E URLA DI TIMORE!-

Aveva rimpianti? Forse.

Avrebbe voluto che Itachi Uchiha gli dimostrasse che aveva ragione lui.

La sua Arte era la migliore, avrebbe voluto che il bastardo lo ammettesse.

E avrebbe voluto vederlo morto per mano sua. Ma ormai era tutto finito. Non avrebbe mai visto gli occhi di Itachi, quegli occhi che tanto odiava, ammettere la sconfitta.

Ma questo non significava che non avrebbe potuto vedere quegli occhi, quegli occhi odiosi, lo sharingan, spegnersi. Avrebbe solo cambiato vittima.

L'altro Uchiha.

Bah, in fondo gli bastava distruggere quegli occhi e dimostrare che la sua Arte era la migliore.

Sorrise.

-LA MIA ARTE E'...-

Sì, Uchiha. Trema e disperati. Stai per soccombere. Tu, i tuoi occhi, la tua indifferenza, la tua freddezza, il tuo cinismo, la tua arroganza..

E indovina? Sarò io ad ucciderti.

Io. E la mia Arte.

-ESPLOSIONE!!- urlò.

Già. Perchè lui era il migliore.

La sua Arte era perfetta, la migliore.

La sua Arte è esplosione.

  
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