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Autore: marty 95    07/06/2011    7 recensioni
" Mi spieghi perchè mi fissi da mezz' ora? " Cazzo, cazzo, cazzo. Abbassai la testa velocemente, mi sentivo la faccia bollente per la vergogna. Che figura di merda! Che grandissima figura di merda! " No, niente, credevo che avessi qualcosa di strano nei capelli... " risposi balbettando e cercando di essere convincente. " Ah " fece semplicemente lui, ma non riuscì a decifrare la sua espressione. Ritornò il silenzio per qualche minuto quando Nicolò torno a parlare. " Comunque potevi anche dirlo che stavi ammirando la mia indiscutibile bellezza! " No, io questo lo picchio, giuro che lo picchio. " Ma vaffanculo! " gli urlai mentre gli davo qualche pugno sulla spalla. Dal terzo capitolo.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dimenticare











" E chi se l' aspettava che mi avresti perfino invitata a prendere un cappuccino! " senza neanche salutare, si accomodò al tavolino del bar che avevo scelto per parlarle, poggiandoci sopra la sua borsa. Forse avevo sbagliato. Essendo in centro c'era troppa gente, e mi sembrava come se tutti si trovassero lì proprio per ascoltare le mie parole.
" Se l' ho fatto, è perchè è una questione davvero urgente. " dissi in maniera quasi spocchiosa.
" Spiritoso! " fece lanciandomi un' occhiataccia. " Ma, piuttosto, " si guardò intorno in cerca del cameriere. " parliamo di cose serie. " Un ragazzo alto e snello si avvicinò a noi.
" Un cappuccino, grazie. " gli fece lei. Aspettai che se ne andasse, prima di spiccicare parola.
" Come è andata ieri con mio fratello? Ti ho visto correre via da casa, così, all' improvviso, e ammetto di essermi persino preoccupata. " disse guardandomi seria, forse per la prima volta da quando ci conoscevamo.
" Sono riuscito a far ragionare Nicolò. Mi ha promesso che si sarebbe ripreso Martina. A proposito, come va tra quei due? " chiesi, notando il camerire che tornava con un tazzone in mano. Cavolo, che velocità!
" Niente di niente. Praticamente si ignorano. Ma in fin dei conti c'è ancora tempo...." ipotizzò lei. Senza che me ne accorgessi mi scappò un sospiro di sollievo, e nello stesso momento Alessia si scottò un dito a causa della bevanda troppo calda.
" Fai attenzione! " la rimproverai io, mentre agitava la mano in aria, senza darsi alcun contegno. Scossi la testa, disperato. La gente seduta ai tavolini accanto ci guardava, perplessa. Che grandissima figura di....
" Cos' hai detto?! " urlò lei. Forse si era dimenticata che ci trovavamo in un luogo pubblico. La guardai, stranito.
" Di stare attenta? " feci titubante, non capendo il senso della sua domanda.
" Ti devi solo vergognare, cazzo! Solo vergognare! " prese la borsa, e fece per andarsene. Le afferrai il polso per bloccarla. Ma che diamine le era preso?
" Si può sapere cosa è successo? " diedi voce ai miei pensieri, notando che tutti coloro che ci stavano intorno ci osservavano incuriositi.
" Succede che sei un bastardo! " non le avevo mai visto quello sguardo. Sembrava quasi che....mi odiasse. E poi capii, capii che lei aveva come suo solito osservato troppo attentamente ciò che le stava intorno, e che sicuramente aveva male interpretato un mio stupido e insulso gesto. Eravamo due deficienti. Era ufficiale.
" Non hai capito niente! " le risposi cercando di giustificarmi.
" Sei un bugiardo! Tu vuoi soltanto Martina, ed è per questo che sei contento che Nicolò non abbia combinato ancora nulla! Complimenti, complimenti per davvero! " incazzata come non mai, si allontanò il più velocemente possibile. E io rimasi lì, imbambolato, senza sapere cosa fare.
Ma in fin dei conti cosa interessava a me? Non erano problemi miei, non dovevo più proccuparmene e non dovevo più rovinarmi la vita. Ma chi me lo faceva fare, in fin dei conti?
Ci avevo messo un sacco di tempo per capire cosa dovevo fare, per scegliere se fare finta di niente o darmi una mossa. E come al solito non avevo scelto la via più breve. Avevo riflettuto molto, finchè non ero giunto alla conclusione che dirlo a Lei, quella ragazzina insopportabile, era la scelta migliore.
Eppure in quel momento mi sorse qualche dubbio. Era abbastanza matura per comprendere? Sotto quella maschera da ' bambina viziata ', poteva esserci qualcos'altro?
Me lo chiedevo da tanto tempo, ormai.
Senza neanche rendermene conto cominciai a correre, con il vento che mi scompigliava i capelli.
Ma come diamine faceva a camminare così veloce?
" Alessia! " urlai il suo nome, ma ero convinto che non si sarebbe fermata. Avevo ben capito come era fatta.
E anche questa volta ci avevo preso. Proseguiva la sua ' passeggiata ' a passo spedito, facendo finta che io non ci fossi. La raggiunsi e le afferrai le spalle, facendola voltare verso di me. Doveva assolutamente ascoltarmi. Questione di vita o di morte.
" Mi lasci stare, per favore? " disse, guardandomi come se volesse picchiarmi.
" Cazzo! Tutto è già così assurdo, e tu non fai altro che complicare la situazione! " urlai io, ormai fuori controllo, mentre lei si guardava in giro, indifferente. Dovevo togliermi quel peso, e anche in fretta.
" Martina e Nicolò potrebbero essere fratelli, secondo me. " sussurai quasi come se non volessi farmi sentire. Ma ormai era troppo tardi.
Voltò il capo di scatto. Non riuscivo a decifrare la sua espressione. Un misto tra stupore o preoccupazione. O forse altro...
" Cosa intendi dire? " domandò scandendo quasi ogni singola lettera delle sue parole.
" Scusa, scusa, scusa! Dimentica quello che ti ho appena detto! " mi stavo amaramente pentendo. E se quello che pensavo fosse soltanto un' emerita cazzata? In fondo la mia era solo una supposizione, con basi veritiere, certo, ma solo una stupida e insulsa supposizione.
" Eh no! Mi spiace ma ora non puoi più tirarti indietro! Spara! " mi sentivo un vigliacco. Uno che prima si impiccia negli affari altrui, e poi tace, senza rendersi conto che ormai la frittata è fatta.../div>
" So che sto sbagliando, ma ormai è troppo tardi. Per caso ho sentito tuo padre e la madre di Martina parlarsi, e..." mi fermai. Deglutii, sperando che la sua reazione non fosse spropositata, anche se avevo qualche sospetto.
" Sono amanti. " silenzio. Solo silenzio fu quello che mi circondò due attimi dopo. Mi fissava, lei. Con quei suoi occhioni verdi. E fu proprio da quest' ultimi che vidi spuntare una piccola lacrima, una di quelle che non avrei mai voluto veder cadere.
Piangeva. Non l'aveva mai fatto davanti a me. Per orgoglio o per qualche altra sua strana convinzione. E mi sentii un merda totale.
Cosa cazzo avevo fatto? Come cazzo mi era venuto in mente di dirlo proprio a lei?
Mi accorsi che stare lì, fermo, inerme, a fissarla, non mi aiutava, e forse non aiutava neanche lei.
L' abbracciai. Perchè lei sembrava forte e invincibile, ma in realtà era tremendamente debole. Perchè era insopportabile con quel suo essere appiccicosa. Perchè mi dava fastidio la sua parlantina. Perchè in fin di dei conti a lei mi ci ero affezionato. Perchè le volevo bene.
La sentii irrigidirsi, ma questo non fece altro che spingermi a stringerla ancora più forte tra le mie braccia.
Era una sensazione quasi inspiegabile. Un qualcosa di strano che non riuscivo a spiegarmi in nessun modo.
Lasciò cadere il viso sulla mia spalla. E sussurrò qualcosa, qualcosa che inizialmente non ero riuscito a capire.
" L' ho sempre saputo che fossero amanti. "




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Non ce la facevo più. Tutto era uno strazio totale, ormai. Era difficile, estremamente difficile.
Come? Mi chiedevo, come cazzo avrei potuto continuare a vivere nella sua stessa casa?
Non potevo ritrovarmelo davanti ogni santa mattina appena sveglia. Non potevo pranzarci assieme, facendo finta di niente. Non potevo ignorare completamente tutto quello che era successo.
Come del resto stava facendo lui. Quel maledetto.....No! Dovevo stare calma e non pensarci! Dovevo!
Ma come? Come ci riusciva? Come potevo essere diventata improvvisamente trasparente ai suoi occhi? La risposta era così logica, così scontata. Ma anche terribilmente dolorosa. E proprio per questo tentavo di trovare una qualsiasi altra giustificazione plausibile.
Per non ammettere a me stessa che in realtà io per lui contavo davvero quanto o forse anche meno delle altre.
Alzai lo sguardo. Eccolo là. La mia ossessione. Colui che purtroppo per me era tutto. Colui che mi stava facendo impazzire.
Eccolo che stringeva tra le lunghe dita il coltello per spalmare la marmellata sulla fetta biscottata.
Aveva il sopracciglio alzato, dovuto all' assurda concentrazione che ci metteva nel prepararsi quella benedetta colazione.
Quegli occhi. Quegli occhi verdi che fino a tre settimane prima mi guardavano in un modo...Non riuscivo a trovare la parola esatta.
O forse non era neanche così, forse era stata la mia immaginazione a farmi vedere certe cose. Forse mi ero semplicemente illusa che per una stupida singola volta una come me avrebbe potuto avere il meglio.
Sì perchè per me lui, nonostante tutto, era la cosa più bella che mi fosse mai capitata. E quei ventinove giorni nei quali eravamo stati insieme, erano stati i migliori della mia vita.
Avrei voluto urlarlo al mondo, quanto mi mancava! Ma non potevo. Avevo pur sempre una dignità. E almeno quella dovevo preservarla. Almeno quella.
Mi alzai di scatto. Ero stufa. Stufa di stare lì a contemplarlo come se fosse stato l' unico ragazzo sulla faccia della terra. Stufa persino di me stessa.
" Martina, aspetta! " una voce squillante molto familiare, mi costrinse a fermarmi. " Vengo con te! ". Alessia.
" Certo! Andiamo. " dissi io voltandomi cercando di simulare un entusiasmo assolutamente inesistente.
Mi avviai verso la porta. Sentire quella leggera brezza accarezzarmi la pelle fu un enorme sollievo. Finalmente.
Nei minuti che avevo passato all' interno di quella maledetta stanza avevo smesso di respirare. Perchè?
Se volevo dimenticarlo, dovevo evitarlo da ogni punto di vista. E il suo profumo,che purtroppo mi attraeva in un modo assurdo, non mi aiutava di certo a togliermelo dalla testa. Quindi meglio trattenere il respiro.
Cominciai ad attraversare quell' enorme giardino.
" E' inutile che fingi che vada tutto bene. Almeno con me. " un sussurro. Un leggero sussurro che giunse quasi in maniera impercettibile alle mie orecchie.
Feci finta di niente, anche se quell' affermazione mi stupì. Non mi ero sfogata con nessuno, tranne Stefano. E lei non mi sembrava proprio la persona adatta.
" Purtroppo alcune volte bisogna sottomettersi al proprio destino. Bisogna accettare quello che è stato riservato per noi. Anche se non ci va bene. Anche se non lo vogliamo. " diamine! Ma perchè? Perchè adesso doveva mettersi a fare quei discorsi? Deglutii, cercando di mandare giù anche le lacrime. Ne stavo versando troppe per lui. Troppe.
" Cosa intendi dire? " non mi resi neanche conto di aver pronunciato quella frase. Anzi, non riuscivo assolutamente a capire come le mie corde vocali fossero riuscite ad emettere un qualunque suono.
" Se vi siete lasciati la colpa non è per forza di qualcuno. Si vede che non eravate fatte per stare insieme. Si vede che doveva andare così. E là fuori, stanne certa, ci sono un altro milione di ragazzi che potrebbero renderti felice. Molto di più di quell' egocentrico di mio fratello. " mi voltai a guardarla, fregandomene delle lacrime che ormai si divertivano a bagnare ogni millimetro quadro delle mie guance.
" Non è così facile sai? Sto cercando di autoconvincermi da tre settimane che a perderci qualcosa è soltanto lui, che in fin dei conti, chi se ne frega di uno che tratta le ragazze tutto allo stesso modo! Ma poi mi basta guardarlo un attimo, un solo istante e le barriere che costruisco intorno a me con grande sforzo crollano improvvisamente, lasciandomi con un cumulo di macerie in mano. E ricomincio. Ogni volta. Ogni maledetta volta. Fallendo miseramente. " mi fermai, incapace di muovere i muscoli delle mie gambe, che, per mia grande, sfortuna, non erano involontari.
" Ho una grande stima di te, sai? Sei una ragazza fragile, molto fragile, che però cerca in ogni modo di mostrarsi forte, di tenersi strette le sue emozioni, di non crollare. Mi fa piacere sentirti parlare di te stessa liberamente, senza indossare una di quelle tue maledette maschere. Io sono solo una stupida ragazzina viziata," e qui le scappò una risatina forzata, o forse un po' malinconica, " quindi, davvero, non credo di essere la persona adatta per darti un consiglio. Ma ricordati che per qualunque cosa, io ci sono. " e quando udii quelle tre ultime parole, mi abbandonai finalmente alle mie emozioni, lasciai che mi trasportassero, una volta per tutte.
E la prima cosa che mi venne in mente fu abbracciarla, stringerla a me.
Devo ammettere che è stato in quel momento, che ho cominciato a considerare Alessia davvero come una sorella.
L' avevo sempre ritenuta una ragazzina non compatibile con il mio carattere, insomma il mio perfetto opposto. E' incredibile scoprire che persone che a primo impatto non ti ispirano fiducia, in realtà possono rivelarsi persino le migliori.
" Martina, " lei sciolse il nostro abbraccio, puntando i suoi occhi, che purtroppo mi ricordavano qualcuno di molto familiare, nei miei, " tu vuoi dimenticarlo? " mi domandò. Ok, questa era una domanda un po'...particolare, ecco. Ma in fin dei conti, dovevo cominciare a pensare solo e soltanto a me stessa.
" Si, voglio dimenticarlo, voglio togliermelo dalla testa e voglio mandarlo ufficialmenta a...." mi bloccai, poichè non volevo rischiare di diventare eccessivamente maleducata.
" E abbiamo capito dove! Quindi, ti dichiaro che sarò proprio io ad aiutarti in quest' ardua impresa! Alessia Ferrari! " aveva cominciato ad urlare in maniera imbarazzante. Credo si stesse facendo prendere un po' troppo dalla situazione...
" In che senso? " chiese io, lanciandogli uno sguardo quasi spaventato da quel suo strano entusiasmo.
" Ti starò accanto, e ti aiuterò ad evitarlo! " disse con un' aria piuttosto solenne. Meno male, pensavo peggio.
" Per me va bene. " feci io, anche se un po' scettica. Mi sorrise. Era davvero bellissima quando sorrideva.
All' improvviso sentii il mio viso bagnarsi. Ma questa volta non erano le lacrime.
Pioggia. Maledetta pioggia.
" Ragazze! Vi darei volentieri un passaggio, visto il cattivo tempo, ma proprio non posso! Sono già in ritardo! Ho un appuntamento importantissimo! " disse il signor Antonio, svanito lo stupore iniziale nel vederci così, diciamo ' in confidenza ', che si stava recando a lavoro.
" Non fa niente! " rispose Alessia. Cavolo, però ci saremmo bagnate completamente.
" Non vi preoccupate! Ho già trovato la soluzione! " continuò lui. Soluzione? Quale soluzione?
" Vi accompagna Nicolò con la sua auto! " notai che la ragazzina accanto a me, spalancò gli occhi per lo stupore. Ecco, il suo bel piano di sostegno per me cominciava già a fare acqua da tutte le parti, ed io rischiavo di svenire da un momento all' altro.
E fu così che i miei buoni propositi andarono ufficialmente a farsi benedire.









Angolino autrice



Eccomi ancora qui!!
Ok, questa volta ho esagerato....E' una vita che non pubblico, ma giuro, non è colpa mia! Infatti come potete notare, proprio ora che è finita la scuola sono riuscita a farvi leggere qualcosina...
Sinceramente non so come è venuto questo capitolo. La prima parte l' ho scritta due mesi fa, la seconda ho finito di scriverla proprio adesso.
Non so, ho paura di aver perso la mano...
Comunque, cosa ne pensate di tutta questa storia? Alessia ha sempre saputo della storia clandestina tra suo padre e Lucia. Se vi sono rimasti dei dubbi, e sono sicura che vi siano rimasti, credo che ne parlerò meglio nel prossimo capitolo...
Credo che in questo capitolo il personaggio di Alessia riesca a venire fuori per davvero. E' una brava ragazza, e riesce a tirare fuori una maturità pazzesca quando vuole. Anche se, se avete notato, ci tiene molto ad aiutare Martina a dimenticare Nicolò...E chissà perchè....
Martina e Alessia, acconsentiranno a farsi accompagnare da Nicolò? Voi che dite? La prima parte del capitolo avviene qualche giorno dopo il litigio di quei due, la seconda tre settimane dopo. A proposito, come mai Nicolò non è tornato a riprendersi Martina come aveva promesso a Leo? Voglio proprio vedere cosa ne pensate!
Scusate se non sono riuscita neanche a farvi leggere un capitolo molto più lungo, ma sto cercando pian piano di riprendere il ritmo....XDXD
Capirò se a nessuno andrà più di leggere la mia storia...Va bè, ora vado! E buon inizio di vacanze estive a tutti!!!
Ringrazio le 5 lettrici che hanno recensito la scorsa volta, ma anche coloro che hanno letto solamente:
4lb1c0cc4: Ciao! Allora, ti chiedo scusa per il ritardo assurdo, prima di tutto. Poi, sono felicissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, e spero succeda lo stesso anche con questo! Eh, riguardo alla verità sul padre di Martina, dovrete aspettare un altro po'...XDXD Spero ti vada ancora di leggere la mia storia!
Xxscrittrice89xX: Ciao! Ok, lo so non c'è stata la pace tra i due e tu potresti avere il giustificabile istinto di scannarmi XDXD, ma se lo fai non potrai sapere come sarebbe andata a finire...XDXD Comunque qui sei la benvenuta! Mi fa davvero piacere che la storia ti piaccia, davvero ne sono onorata! Per quanto riguarda il povero vecchio giardiniere, se ne è finalmente andato in pensione dopo anni e anni di lavoro, e si sta godendo il sole su una bella spiaggia alle Hawaii! Ok questo sarebbe il mio sogno, ma almeno lasciamolo vivere a lui, visto che io sono bloccata qui a litigare con le zanzare...Spero che tu continui a leggere la mia storia!
CiaoArrivederci: Ciao! Chiedo scusa anche a te per l' attesa interminabile! Allora, riguardo tutte le tue supposizioni sai che non posso dirti niente, altrimenti non ci sarebbe più gusto no?XDXD Comunque grazie mille per i complimenti e spero che questo capitolo non ti deluda, anche se purtroppo non sono sicura di avere scritto qualcosa di decente!
giulla: Ciao! Chiedo scusa anche a te per tutto il tempo che ci ho messo a pubblicare! Oddio, dai povero pesco! Comunque, su, facciamo progressi! Lo zero punto cinque e del tutto rispettabile!XDXD Spero che tu continui a leggere la mia storia e se così sarà, spero che questo capitolo ti sia piaciuto almeno un po' anche se ho qualche dubbio, visto che Nicolò non compare per niente.XDXD P.s.Vedo che abbiamo gli stessi gusti in fatto di nomi!XDXD Anche io ho il nome della nonna!
TheBlackMoon: Ciao! Benvenuta anche a te! Scocciarmi?! Ma assolutamente no, anzi! Mi ha fatto molto piacere leggere la tua recensione, anche perchè è imporatante ricevere consigli da chiunque, professionisti o dilettanti...E poi io sono la prima, fra le dilettanti..XDXD Per i tuoi dubbi riguardo Alessia, spero di aver fatto capire qualcosa di più di lei, in questo capitolo! Ti chiedo scusa per avere pubblicato così tardi, e spero che tu continui a leggere la mia storia!
Alla prossima!!!

Marty

  
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