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Autore: artemide88    07/06/2011    13 recensioni
Isabella Swan ha iniziato a lavorare presso la sede newyorkese di una multinazionale. il suo capo? Edward Cullen, ovviamente. non si sopportano ma lei ha bisogno di un lavoro e lui di una segretaria. e poi c'è una promessa da mantenere...buona lettura!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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cap8 Buongiorno! sono in ritardo, lo so!
scusate, ma essere puntuale sarà molto difficile, esami e referendum permettendo, il prossimo capitolo potrebbe arrivare mercoledì 15, ma non prometto nulla, ho infatti finito i capitoli pronti.
Ora, avevo sperato di scatenare un po' di confusione con l'ultima frase del precedente capitolo....invece nulla, per cui ve la ripropongo.
Alice Cullen uscì dalla stanza 307 estremamente soddisfatta. Questo round sarebbe stato suo.
Nessuna idea? ih ih ih...fatemi sapere...
Basta chiacchiere =) vi lascio a questo capitolo....BUONA LETTURA



CAPITOLO 8 –DIMOSTRAZIONI


“Isabella!” Angela Weber, elegante e impacciata allo stesso tempo, nell’abito lungo e nei tacchi alti, sventolava la mano in alto e la chiamava a gran voce, per attirare la sua attenzione.

La ragazza, traballante sui tacchi argentati, si diresse subito verso l’avvocatessa con cui avrebbe potuto trascorrere persino qualche momento allegro quella serata. Non appena era entrata nella grande sala imbandita a festa, infatti, si era sentita un pesciolino fuor d’acqua, vedere un volto conosciuto e quasi amico, non era per nulla male.

La trovò in compagnia di un giovane uomo e si sentì catapultata in una situazione imbarazzante, come tra due linee nemiche in guerra. Tra Angela e l’uomo c’era una strana tensione, tanto che le sembrò che la donna la stesse usando come ombrello contro la tempesta sicura che avrebbe altrimenti animato la serata.
“Isabella, lui è Eric Yorkie, della contabilità. Eric, Isabella Swan...”

“la segretaria di Edward Cullen.” Concluse l’uomo mentre stringeva la mano della ragazza.

“direi che non è un mistero, vista la penosa figura di questa mattina.” Isabella storse il naso e cercò di ritirare la mano, ma Eric glielo impedì.

“t’ammiro, sai?” le due donne spalancarono gli occhi. “stai tendendo testa in modo ammirevole a Edward – the Shark – Cullen. La tua nota spese per la sua colazione...precisa, dettagliata, corredata addirittura dagli scontrini! In contabilità l’hanno vista tutti la tua richiesta di rimborso.”

“emh, grazie...” il silenzio calò tra di loro. Isabella guardava Angela, pregandola con lo sguardo di liberarla da quella stretta e da quegli occhi maschili troppo scintillanti d’ammirazione per lei. Dopotutto non credeva di aver fatto chissà che cosa.

Ma Angela era impegnata a fulminare Eric, creando un vero e proprio triangolo di sguardi. L’angolo della sua bocca, congelata in un sorriso tirato, si sollevava ritmicamente, in preda a un tic nervoso.

Isabella per sfuggire a quel silenzio troppo pesante e teso, decise di romperlo nel peggiore dei modi.

“vi vedrei bene come coppia.” Gli altri due, imbarazzati, si ridestarono dalla loro trance e abbassarono lo sguardo.

Eric fece roteare il ghiaccio nel bicchiere, per poi sospirare. “scusate signore, io...vado a prendere da bere...” alzò il bicchiere ancora pieno.

Isabella se avesse potuto si sarebbe sotterrata, ogni volta si scavava una bella e confortevole fossa con le proprie mani. Si morse la lingua complimentandosi con se stessa per le pessime uscite. Allora non era tutta colpa del suo capo se si ritrovava sempre in certe figuracce, anche lei ci metteva del suo.

“colpa mia, vero? Mi dispiace Angela...”

“ah, no, ti prego.” L’altra donna sorrise lievemente, rilassando un po’ i nervi. “non è colpa tua. Io e Eric ci siamo frequentati dal primo giorno di liceo fino all’ultimo di college. Poi ognuno ha preso la sua strada. Ma nessuno dei due ha preso bene la separazione...ci siamo lasciati con molti rancori. E...” fece spallucce “e non immagini la sorpresa di vedermelo comparire dopo la colazione di questa mattina. Erano usciti tutti dalla sala, si è avvicinato e mi ha chiesto di riprovarci...i suoi sentimenti non sono cambiati e bla bla bla…” concluse e dopo una breve pausa, riprese. “ma lo vedi? Fa il cascamorto con tutte.” Lo indicò al tavolo dei liquori, dove in effetti sembrava filtrare con una donna bionda.

“perdonami Isabella.”

“per cosa?”

“ti ho annoiata e...” la ragazza, rassicurò l’avvocato. Probabilmente Angela doveva solo parlare con qualcuno, per capire che volesse fare con Eric. “andrò...vado a parlargli...scusami...”

Isabella sospirò, se l’era cavata meglio del previsto. Suo padre glielo ripeteva sempre, lei non aveva peli sulla lingua e questo poteva essere un problema perché non filtrava mai le cose da dire. Per fortuna l’avvocato Weber non le aveva chiesto un consiglio! sempre il buon caro vecchio Charlie più di una volta l’aveva definita il grizzly di Forks, il suo paese natale, perché faceva concorrenza ad ogni esemplare maschio in circolazione, facendo scappare a gambe levate chi tentava di conquistarla. Anche Jacob, l’unico ad aver scalfito la sua corazza, ad un certo punto si era arreso...

Scansò signore imbellettate e uomini impettiti nei loro completi scuri e, senza far danno, raggiunse il buffet, colmo di ogni tipo di stuzzichino.

“mi fa compagnia?” proprio accanto al tavolo, bello e affascinante, con quell’aria da sono tutto io e sono pure un superfigo, c’era il capo.  “champagne?”

“un Martini Dry.”

“due” disse lui al barman. “è davvero elegante questa sera. Sta benissimo e se posso permettermi mi ha sorpreso, piacevolmente sorpreso.” La osservò attentamente, i capelli raccolti dietro la nuca, lasciavano libero il viso delicato e il trucco lieve lo rendeva luminoso. Il corpo era fantastico e slanciato, in quell’abito blu scuro, con rifiniture argento, legato dietro il collo. Semplice ma elegante allo stesso tempo.

“e come, se posso permettermi?” Ma Isabella non ottenne altra risposta che un altro sguardo ammirato al suo corpo.

“venga, le voglio mostrare una cosa.”

Si spostarono, con i cocktail in mano, verso le grandi finestre che davano sul giardino. Edward Cullen prese una tenda di raffinato lino e coprì alla vita degli invitati se stesso e Isabella.

“ma che fa?” lei lo guardava sorpresa.

“shh...guardi. da qui possiamo vedere gli altri senza essere visti.” E in effetti aveva ragione. Sembrava di star sospesi su una nuvoletta ad osservare il mondo sottostante, lontani anni luce dalla realtà.

“vede l’avvocato Weber? È in crisi d’amore, il suo ex ragazzo l’è ricomparso davanti dopo quasi cinque anni di lontananza.” Sorrise lievemente, la prova della giovane avvocatessa era appena iniziato.

“come...come lo sa?”

La domanda di Isabella venne ignorata. “ora discuteranno. Faranno pace secondo lei?”

“non sono un’analista.” Ribatté la ragazza, facendolo ridacchiare.

“lei lo perdonerà e riproveranno a frequentarsi per poi capire che non sono più i ragazzini innamorati del liceo. Gli do tempo fino a lunedì mattina, quando rientreranno in ufficio. Sarà Angela stessa a lasciarlo.” Isabella era sconvolta dalla lucida analisi che il suo capo aveva fatto, senza nessuna indecisione o tentennamento. Non aveva nemmeno mostrato un briciolo di sentimento nell’anali fredda della situazione.

“sembra che abbiate vivisezionato una rana e ora nel descriviate le interiora.” Storse il naso per il disgusto. Intanto Edward se la rideva per l’azzardato paragone.

“una rana? Angela sarebbe una rana? Oh, andiamo avanti. Vede quelle due? Sono sorelle, si credono le star della situazione ma l’una è in competizione con l’altra. Tanya e Irina Denali. Donne affascinanti ma fredde. E soprattutto non perdonano.” Indicò due donne bionde, una delle quali era colei con cui Eric filtrava pocanzi. “non perdonano nulla né a loro stesse né all’altra. Tanya stava chiacchierando con Eric Yorkie prima, lo ha notato?” Isabella annuì, a suo modo incantata dall’analisi della nuova rana prelevata dallo stagno. “Irina li ha separati e ora tiene sott’occhio la sorella. Probabilmente le verserà anche il suo Manhattan sul vestito chiaro, macchiandolo e costringendola così ad allontanarsi.”

Detto, fatto. Irina Denali verso il suo cocktail scuro sul vestito chiaro della sorella. O Edward Cullen aveva il dono della preveggenza oppure era davvero uno squalo che sapeva nuotare con destrezza nel mondo della finanza, per quello era il più bravo. da parte sua, Edward era soddisfatto, aveva dimostrato, secondo lui, a Isabella Swan chi comandava e si stava riprendendo la sua rivincita sulla sorella, che aveva sicuramente dato l’abito di chiffon blu alla ragazza, rendendola incantevole. Lui invece aveva previsto un primo cedimento della sua segretaria.

Edward osservava le sue cavie da laboratorio dalle tende quando il rintocco della pendola nell’angolo della sala batté le dieci.

“come Cenerentola mi devo ritirare, Isabella. è l’ora del mio discorso.” Fece un inchino e uscì dal nascondiglio. Preso un cucchiaino d’argento lo fece tintinnare sul bicchiere di champagne che un cameriere gli aveva portato, invitando gli ospiti al silenzio e a munirsi di alcool per un brindisi.

“signori e signore, una magnifica serata!” gli applausi non si sprecarono. “e mio immenso piacere annunciare che il governo degli Stati Uniti d’America ha reso noto il vincitore dell’appalto per gli armamenti. I nostri soldati al fronte, saranno equipaggiati con i nostri prodotti.” L’applauso di prima era poca cosa in confronto allo scrosciante battimani di quel momento. “l’applauso non è per me o la Guns n’ Cullen. È per voi che avete reso possibile questo traguardo, facendo ogni giorno un ottimo lavoro.”

Ruffiano, pensò Isabella, sbuffando.

“Mi auguro che possiate continuare a lavorare in questo modo.” L’ultima frase risuonava come una leggera minaccia.

Isabella, dietro il suo nascondiglio, lo osservò attentamente. Era il capo, era al centro dell’attenzione, si gloriava del successo che riscuoteva mentre lui analizzava ogni singolo comportamento dei suoi dipendenti.

Era questo che voleva dimostrare: lui era il più forte. E lo aveva ampiamente dimostrato.




p.s. dell'autrice: qualcuno ci capisce qualcosa? io sinceramente, no!! ah ah ah =)
vediamo che ne pensate voi =)
GRAZIE A TUTTI
abbiate pazienza, tornerò, non vi abbandono di sicuro con così tanti punti interrogativi!!!
Sara
   
 
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