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Autore: xla    07/06/2011    3 recensioni
-Sentimi bene, Frank: solo perché al momento non la trovo, non vuol dire che sono tornato, chiaro? –
Gee ha perso la fede. No, non l'ha persa. Non la trova più.
[Frerard - 7 Marzo 2011]
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: I My Chemical Romance, in questo caso, nello specifico, Gerard Way e Frank Iero, non mi appartengono. La storia è totalmente inventata, non scritta a scopo di lucro. Ed ogni cosa presente nella storia inerente o riferita a fatti o persone o azioni reali è totalmente causale.

Titolo: Belief
Fandom: My Chemical Romance
Autrice: xla
Beta: Rorò
Pairing: Frank/Gerard
Rating: PG-15
Avvertimenti: One-shot, Slash
Genere: Malinconico, Sentimentale.
Intro: Gee ha perso la fede. No, non l'ha persa. Non la trova più.
Ambientazione: Danger Days – precisamente il 7 Marzo.
Note: Scritta di getto durante il pomeriggio. L’ambientazione, come già scritto, è nel periodo Danger Days ovvero quello più recente, quello presente. E’ un po’ il mio punto di vista del perché Gerard e Frank sono si sono guardati poco sul palco. Sì, io c’ero: 7 Marzo 2011, Palasharp di Milano… e chi se lo scorda?
Lunedì, 16/05/2011.
Buona lettura <3.
xo-xo

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BELIEF
Capitolo unico

-Cazzo! -
Era più di mezz’ora che stava girando come un pazzo dietro il backstage, capo chino, occhi vivo e attento al pavimento.
Gli aveva fatto venire il mal di testa!
-Se non la pianti ti do un pugno! –
Gerard lo guardò per un nano secondo, poi tornò ad analizzare il pavimento.
-La vuoi smettere? – aveva urlato, ma il frontman pareva non ascoltarlo neanche – Porca puttana, Gee, mi senti? –
-Sto cercando… - risposte questi, quasi soprapensiero.
Frank emise un verso esasperato.
-Oddio, cosa ti sei perso stavolta? –
-La fede! –
Eh?
-Gee, ce l’hai –
-No, non ce l’ho –
Sbuffò, si avvicinò al cantante e gli prese la mano sinistra, portandogliela davanti la faccia.
-E questa come me la chiami? –
-No. –
Cristo, certe volte gli veniva voglia di spaccargli quella dannata faccia da rincoglionito perenne cascato dalle nuvole che aveva!
-Gee, sei ubriato? Ci stai con la testa? La fede sta al tuo fottuto dito, dove deve stare, non l’hai persa! –
-Non ho detto che l’ho persa, non la trovo più! –
Quell’uomo – uomo, a trentatré anni suonati si comportava come un ragazzino, ora gli era venuta anche l’idea di farsi rosso, ma non uno rosso così, come veniva, no, voleva un rosso come Cristo comandava, come se non bastasse che si vestisse come un sedicenne con sessualità indefinita - non stava bene, aveva bisogno d’aiuto, Frank l’aveva sempre detto, cazzo, ma nessuno come al solito gli dava retta.
Gerard andava aiutato, eppure gli altri della band non ci facevano caso, ehy, era Gerard Way, c’era di preoccuparsi se non fosse lunatico e con qualche problema mentale, oppure se ne sbattevano altamente! Secondo Frankie, Gerard doveva essere seguito da uno psichiatra, di nuovo, anzi, da un’intera equipe di strizzacervelli!
-Gee… - ritentò, - Ce.l’hai.al.dito! – scandì bene le parole.
Gerard urlò:
-Porca puttana, Frank, ti ho detto che ho perso la fede! Non trattarmi come un infermo mentale come fai sempre! –
-Evidentemente perché lo sei –
Gerard ora era davvero nervoso, come se fosse stato punto sul vivo, avvicinò il volto a quello del suo chitarrista, sibilando;
-Sentimi bene, Frank: solo perché al momento non la trovo, non vuol dire che sono tornato, chiaro? –
Chiaro? Cazzo, come la luna che si riflette nel fango!
Quanto odiava quando parlava in quel modo! Ma chi si credeva di essere?
-Tu non stai bene – biascicò, guardandolo strano.
Come risposta, Gerard serrò la mandibola;
-Non è vero: io sto bene! –
Frank osservò quegli occhi, dove vi si celava un mondo che lui conosceva molto bene. Restando immobile, sbigottito.
Gerard respirava velocemente, infastidito da qualcosa che solo lui sapeva.
La voce di Mikey arrivò alle loro orecchie: era ora, dovevano salire sul palco, in lontananza c’erano i fans che urlavano i nomi dei membri della band intonando pezzi di alcune canzoni.
Con un piccolo scatto, Gerard si liberò dalla presa del più piccolo, portando il braccio lungo il fianco. Disse qualcosa, poi si avviò verso la scalinata del palco, dove c’erano Mikey e Ray, dietro di loro.
Frank restò esattamente nella stessa posizione. Poi si svegliò e diresse verso il palco.
Doveva sfogarsi.

Negli occhi di Gerard, aveva sempre letto il mondo che componeva tante di quelle cose da soffocarlo. Inutile dire, che era perché le conosceva bene, anche se ogni volta c’era qualcosa di nuovo, e tipicamente Gee.
E pure questa volta Gerard, non l’aveva deluso, esattamente come sempre.
In quegli occhi indecifrabili, c’era un qualcosa che lo attirava verso un baratro al quale non era mai riuscito a resistere.
Sicuramente Gee stesso ne era al corrente, perché non lo stava degnando di uno sguardo. Non si era avvicinato a lui, come ai precedenti concerti. Non si era neanche voltato nella sua direzione.
Cosa era, una punizione? Lui non si sentiva in colpa di nulla.
Ciò che era successo faceva parte del passato, lo sapevano bene, eppure… quando non lo sentiva accanto a sé, a stento riusciva a respirare. Buffo, vero?
In quel momento, durante “Sing”, Frank vide Gerard porgere il microfono ai fans;
-KEEP RUNNING! –
Un boato! Una folla che urlava, completamente in sincronia. Come se fosse un’unica persona. Con tutto il cuore, con tutta l’anima. Con tutto il fiato che poteva avere in corpo!
Avvertì il cuore mancargli un battito.
Oddio, era incredibile. Era musica. Erano loro.
Ecco perché amava ciò che faceva.

Era questo che volevi dire, Gee?
Dicendo di continuo che stai bene, non è solo un giochino psicologico che hai messo su, negando come ti senti ora? In realtà non stai bene. E lo sai. L’hai sempre saputo. Non sei mai stato bene.
E la fede che tanto cerchi…
Hai ragione, non ti riferisci a quella che hai all’anulare sinistro.
La stavi cercando per terra perché è lì che ti trovavano ogni volta che cadevi, che ti lasciavi andare, che volevi farla finita. Eri convinto che fosse anche lei lì. Come tutto il resto che gli apparteneva, o che gli appartiene tuttora.
Sì, non l’hai persa, ti è solo caduta, Gee, sta tranquillo. L’hai solo persa, hai ragione tu.
Quella fede che ci hai messo anni per costruirtela, per fartela crescere dentro. Esattamente quella stessa fede che ti ha impedito di fare le vere cazzate. Quella che ti ha sostenuto, impedendoti per un periodo di non rifinire in quello sporco pavimento.
Tranquillo Gee, non preoccuparti, se non la trovi, presto la ritroverai.
Anche se ora i tuoi occhi sono vuoti. Senza più un mondo dentro, senza più vita, senza più nulla.
Stai tranquillo. Non sarai mai da solo.
L’hai detto tu stesso prima di salire su quel palco: dovevano continuare a correre.
Keep Running.

FINE

   
 
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