07/06/2011
2 recensioni
In seiner
Tränen
~
Nero.
C'era solo l'oscurità.
Così nero che nessuno avrebbe mai potuto trovarti, nero come la morte.
Nero come le piume della tua aquila.
Nero come l'ultimo ricordo che avevi del mondo, prima che la vista cadesse per prima in quel vuoto oscuro in cui anche tu saresti precipitato.
Chi eri, adesso?
Dov'era il tuo ghigno?
Non sentivi nulla, o meglio non volevi sentire. Ormai non aveva più senso neanche provare qualcosa, pensare, ormai c'era solo il dolore.
Forse avresti potuto piangere. Ma no, non se ne parlava neanche, non era da te.
Non avevi versato una lacrima quando ti eri accorto che stavi cadendo a pezzi,
non avevi versato una lacrima quando ti eri trovato a stringere tra le tue braccia maledettamente deboli un'aquila con il collo capovolto, una macchia di sangue putrido che nasceva come mortal fiore dal petto, le ali percorse dal fremito dell'ultimo volo, il becco d'oro sfregiato, aperto a cercare inutilmente aria.
Le piume nere che cadevano,
spogliandola.
Non avevi pianto alla morte della Tua aquila, non avresti pianto allora.
Ti stavano dividendo, lo sentivi.
Una gamba qui, un braccio là.
Chissà, chi avrà la tua testa?
Potevi immaginarti benissimo Russia esporla come il più macabro e meraviglioso dei trofei, con orgoglio,la mano sporca e pregna del tuo stesso sangue e con un sorriso.
Lo stesso sorriso che aveva quando teneva la canna del fucile pressata contro il tuo cranio, mentre le dita carezzavano il grilletto un'ennesima volta.
Speri solo che il cuore sia di tuo fratello.
Tuo fratello.
Se c'era un'unica cosa che non permetteva all'oscurità di mangiarsi anche la tua anima, facendoti restare in quello strano stato di leggerezza e allo stesso tempo pensantezza, in un'immobilità perenne, era lui.
Avevi lottato fino alla fine per raggiungerlo, avevi mosso i passi più faticosi della tua vita, lasciando una scia scarlatta sempre più spessa dietro di te.
Sorridesti, quando finalmente ti ritrovasti a mezzo metro da lui, assieme ai pochi che erano riusciti a sopravvivere a quella marcia finale e che, da quel momento in poi, sarebbero diventati il suo popolo, non più il tuo.
Sorridesti anche mentre lui ti guardava tremante, sfogando la parte più misera di sè, che neanche a se stesso mostrava per la vergogna, sorridesti mentre singhiozzava forte come quando da bambino provava lo stesso tipo ti paura, la più lacerante e pura.
Sorridesti, mentre stringeva la piccola, debole, fioca e tremante fiammella della tua vita, tagliata da un vento troppo forte.
Eri stato felice di spegnerti tra le braccia della persona a cui più tenevi.
Sparito.
Sparito dal mondo, sparito dalle cartine, prossimo a sparire anche dalla memoria della gente.
Ma felice, orgoglioso.
Vivente, da quel momento in poi, nelle lacrime calde di Ludwig.
_______________________________________________________________________________________________________________*
Emh, sì. Non so mai come iniziare, che nervi.
Che dire? Spero che vi sia piaciuto! E' una delle poche cose che scrivo riguardo a Hetalia...
riguardo un po' tutti gli anime, diciamo. Mi sono un po' distaccata dalle fanfic in questo periodo... spero che riniziare non sia un male!
Commenti formativi o che altro sono sempre, e naturalmente, ben accetti.
See Ya ~
Lancelot.