Spunti dall’ottava
serie ancora inedita in Italia.
Cancelliamo
il personaggio di Ray, trasformiamolo in un capitolo chiuso e godiamoci solo i
nostri Tiva. Il momento si colloca dopo l’episodio 8x23.
Buona lettura
Lights
Sei tu quella che voglio
- Ziva.- Riuscì a stento a dire Tony.
L'agente
David era appoggiata al muro mentre sorseggiava il suo caffè.
A sentire la
voce del collega, alzò lo sguardo su di lui facendolo scorrere sul fisico
atletico dell'uomo, analizzando ogni tratto.
Il modo in
cui era vestito.
La cinta dei
pantaloni.
La camicia
non del tutto abbottonata.
Fino ad
arrivare ad immergersi in quella pozza di mare verde.
Gli fece un
cenno con la testa.
DiNozzo avanzò
di qualche passo, era irrequieto, agitato, nervoso.
- Devo
confessarti una cosa.- Proseguì deglutendo
rumorosamente mentre il pomo d'adamo saliva e scendeva ritmicamente.
Ziva si staccò
dalla parete ed eliminò la distanza che c'era tra loro.
- Ti
ascolto.- Affermò decisa piantando gli occhi in quelli di lui.
Tony si passò
una mano tra i capelli.
Sorrise,
alzando l'angolo destro della bocca in una smorfia.
Stiracchiò il
collo agitato.
- Lo sai come
vanno queste cose.- Iniziò a parlare e sollevò
leggermente le spalle.
- Dimmelo tu.- Rispose seria Ziva avvicinando il viso a quello di lui.
- Io...- deglutì Tony, intimorito da quegli occhi neri.
- Devo fare
qualcosa... - sorrise di nuovo imbarazzato - per lei.-
Il silenzio
calò tra i due.
- EJ.- Pronunciò piano Ziva.
- Sì.-
L’Agente
David chiuse gli occhi. Trattenne il respiro. Tutto si fece nero e silenzioso.
Concentrò i suoi sensi nell'unico rumore che percepiva.
Un respiro
delicato sul collo, che le accarezzava delicatamente la pelle con un soffio
soffice e caldo.
Sentì un
solletico vicino al mento e lentamente riaprì gli occhi.
La penombra l'accolse e le ci volle qualche attimo per capire quello che
era stato.
Erano tornati
da poche ore dalle indagini sulla morte di Franks.
Tutto era
andato bene.
Anche se quel
bene strideva nel cuore.
Strinse a sé
la persona che dormiva al suo fianco.
Respirò il
profumo intenso del suo dopobarba.
Era così
orgogliosa di lui. Quanta strada aveva fatto.
Gli accarezzò
la schiena.
Dolcemente,
con il dito indice percorse la colonna vertebrale, sottolineò
la tonicità del corpo dell'uomo e accarezzò più delicatamente le ferite che gli
erano state inflitte nel corso degli anni.
Tutto era andato bene.
Tutto.
Anche tra loro era andato magnificamente bene.
Per la prima
volta si era sentita libera e in ascensore era stato spontaneo per lei
lasciarsi andare nell’abbraccio caldo, sicuro di Tony, dove si era rifugiata
per trovare conforto, come una nave che attracca nel porto per sfuggire al mare
in tempesta.
Da quel
momento tutto era stato un susseguirsi di gesti naturali che li avevano portati
a fare l’amore insieme.
Ziva sorrise
e appoggiò teneramente un bacio sulla fronte di DiNozzo che dormiva beatamente
al suo fianco con la testa appoggiata al suo petto.
-
Buongiorno.- Gli sussurrò appena, archiviando il brutto sogno che le aveva
stravolto la notte.
Solo un
sogno.
“Niente di più di un sogno”, si disse per rincuorarsi dalla più
grande paura che, EJ per Tony fosse di
nuovo più importante di lei.
- Ti
preoccupi ancora per lei?- Chiese Tony sorridendo tra sé, gongolando della
gelosia della donna.
- E’ passato Ziva.- Si alzò sollevandosi facendo leva con la mano sul
materasso.
La osservò
attentamente avvicinando lentamente il viso a quello della donna.
- Sei solo tu quella voglio.-
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Speriamo che
gli sceneggiatori di Ncis ritornino in qua con la nona serie.